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L'ARGOMENTO DI OGGI

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dai GIORNALI di OGGI

Cronaca del G8 2009-07-08

Al via il vertice dei Grandi

Roma blindata, primi incontri all'Aquila

Il primo giorno del vertice a presidenza italiana vedrà riuniti i leader degli otto grandi - Italia, Usa, Gran Bretagna, Germania, Francia, Russia, Canada e Giappone - più il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso; il presidente di turno della Comunità europea, lo svedese Fredrik Reinfeldt e quello dell'Unione africana, il leader libico Gheddafi che soggiornerà nella sua tenda beduina montata nel caserma di Coppito.

2009-07-08

Ingegneria Impianti Industriali

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Dalessandro Giacomo

SUPPORTO ENGINEERING-ONLINE

 

L'ARGOMENTO DI OGGI

 

il SOLE 24 ORE

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2009-07-10

Documenti Approvati:

Le conclusioni della presidenza italiana del G-8 (10/07/2009)

Comunicato congiunto sulla sicurezza alimentare (10/07/2009)

Sintesi della presidenza sulla sessione per l'Africa a G-8 (10/07/2009)

La partnership tra G-8 e Africa per l'acqua e i servizi igienico sanitari

Dichiarazione congiunta sull'agenda globale (09/07/2009)

Allegato 1: Rapporto conclusivo su Heiligendamm (HDP) (09/07/2009)

Allegato 2: L'agenda di Heiligendamm - Processo dell'Aquila (HAP) (09/07/2009)

Dichiarazione del G-14 su energia e clima (09/07/2009)

Leadership responsabile per un futuro sostenibile (08/07/2009)

Annex: "G8 Preliminary Accountability Report" (08/07/2009)

Dichiarazione G8 sui Temi Politici (08/07/2009)

L'Aquila Statement on Non-Proliferation (08/07/2009)

Dichiarazione G8 sulla lotta al terrorismo (08/07/2009)

G8 Intellectual Property Experts Group Meeting (09/07/09)

Dal Sito del CORRIERE della SERA

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2009-07-08

CORRIERE della SERA

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2009-07-10

confermati impegni per sviluppo sostenibile, inclusi quelli su aiuti, clima, pace e sicurezza

Intesa al G8 sugli aiuti all'Africa

"Contro la fame 20 miliardi di dollari"

Dall'Italia 450 milioni. Gli Otto Grandi e i Paesi africani: "Proteggere i vulnerabili". Storico accordo sull'acqua

L'AQUILA - Venti miliardi di dollari contro la fame, una dichiarazione comune sull'Africa e una sull'acqua. Poi il minuto di silenzio per ricordare le vittime del terremoto che il 6 aprile ha travolto L'Aquila, la foto di gruppo e le conferenze finali di Silvio Berlusconi e di Barack Obama. Cala così il sipario sul vertice degli Otto Grandi nel capoluogo abruzzese. Nella terza e ultima giornata di lavori, i leader del G8 hanno approvato la Dichiarazione sull'Africa e quella sull'acqua. I Grandi della Terra uniti ai Pesi africani si sono inoltre impegnati a mobilitare venti miliardi di dollari in tre anni per combattere la fame (in un primo momento i leader a L'Aquila si erano impegnati a mobilitare 15 miliardi, cifra cresciuta dopo l'ultima sessione di lavoro). Dei 20 miliardi 450 milioni arriveranno dall'Italia, mentre Washington dovrebbe stanziare 3 miliardi di dollari. Parigi ha annunciato fondi per due miliardi di dollari. Le Nazioni Unite hanno salutato con favore l’iniziativa, mentre le organizzazioni non governative ritengono insufficienti i fondi.

AIUTI, CLIMA, PACE E SICUREZZA - Gli Otto Grandi hanno deciso poi di agire rapidamente per limitare l'impatto della crisi sui progressi verso gli obiettivi di sviluppo del millennio in Africa, ed hanno confermato i rispettivi impegni per lo sviluppo sostenibile, inclusi quelli sugli aiuti, il cambiamento climatico, la pace e la sicurezza. È quanto scritto nella bozza del documento finale del G8 in riferimento alla riunione tra G8, Algeria, Angola, Egitto, Etiopia, Libia, Nigeria, Senegal, Sudafrica, la commissione dell'Unione africana e importanti organizzazioni internazionali. La crisi sta "colpendo duramente i più poveri e rischia di inficiare il progresso fatto nel campo della salute" e nella lotta "alla fame e alla povertà". Ed è "necessario - si legge nella dichiarazione sull'Africa - attivarsi rapidamente per permettere il rilancio della crescita ed attuare misure adeguate per proteggere i più vulnerabili". Gli Otto Grandi hanno così rinnovato "i propri impegni, inclusi quelli di Gleanagles e di recente nel G20 di Londra". Nella Dichiarazione finale della Sessione del G8 sull'Africa viene espressa anche "la necessità di assicurare che le preoccupazioni dei Paesi in via di sviluppo" sull'impatto del cambiamento climatico sull'Africa "siano prese in considerazione in maniera adeguata nel testo dell'accordo comune che sarà definito a Copenaghen".

ACCORDO SULL'ACQUA - Quanto all'acqua, è stato adottato un testo con cui gli Otto e i Paesi africani "si impegnano a istituire una partnership più forte tra l'Africa e i Paesi del G8 per accrescere e l'accesso all'acqua e ai servizi sanitari di base a partire dai principi di responsabilità e trasparenza reciproche". Per questo, si legge nella dichiarazione, sarà istituita "una commissione ad hoc di alto livello" formata da membri dei governi dei Paesi coinvolti al fine di "raggiungere risultati concreti sul campo". Oltre agli Otto, il documento è stato sottoscritto i leader di Algeria, Angola, Egitto, Nigeria, Senegal, Sudafrica, più Libia come presidenza dell'Unione africana ed Etiopia come presidenza del Nepad. È la prima volta che viene condiviso un testo comune tra il G8 e Africa, hanno sottolineato fonti del summit. L'approvazione della dichiarazione su un tema così controverso era tutt'altro che scontata. I Paesi del G8 si sono anche impegnati "a rafforzare la capacità dei partner africani e dei Paesi in via di sviluppo nella costruzione delle strutture sanitarie" e al "coordinamento con le piattaforme dei donatori per promuovere la qualità degli aiuti".

LA BOZZA FINALE - Nella bozza del documento conclusivo del summit, all'indomani dell'accordo del G14 su una crescita bilanciata sostenibile dell'economia globale e dell'intesa a metà invece sulla lotta ai cambiamenti climatici per le resistenze di India e Cina i leader riaffermano "la loro determinazione a resistere al protezionismo", si impegnano a rafforzare la cooperazione per combattere l'evasione fiscale e rinnovano il loro impegno ad "attuare le decisioni prese ai summit di Washington e Londra" per combattere la crisi. Quanto al clima, i leader spiegano che in Abruzzo sono state poste "le basi per un accordo globale ed efficace a Copenaghen", si legge nella bozza finale. Gli Otto Grandi hanno poi sottolineato "l'importanza centrale del regime stabilito dal Trattato di non proliferazione e l'impegno a creare le condizioni per un mondo senza armi nucleari" e a questo scopo "gli Stati Uniti convocheranno una conferenza nella primavera 2010". Preoccupati dalla situazione in Iran, i Grandi della Terra deplorano la violenza post elettorale nel Paese e per il Medio Oriente, "rinnovano il loro pieno sostegno alla soluzione di due Stati per il conflitto israelo-palestinese".

LA MARCIA - La giornata conclusiva del vertice è anche quella della marcia no global che si snoderà per 8 chilometri dalla stazione di Paganica al centro del capoluogo abruzzese. Proteste più simboliche che reali quelle di giovedì, con un corteo ad Ancona, azioni dimostrative a Roma ed occupazioni di centrali elettriche a Venezia e a Civitavecchia.

CARLA BRUNI TRA LE MACERIE - Riflettori puntati nella terza e ultima giornata del vertice in particolare sulla coppia Bruni-Sarkozy. La moglie del presidente francese ha visitato le zone colpite dal sisma. A fare da Cicerone il capo della protezione civile, Guido Bertolaso. La signora Sarkozy in giacca bianca, sorridente, circondata da una folla di fotografi, ha percorso il centro storico della città devastata dal terremoto del 6 aprile. Al termine del vertice, il presidente francese Nicolas Sarkozy e la moglie si recheranno a Torino per una visita privata prima del rientro a Parigi.

IL PROGRAMMA - La terza e ultima giornata del vertice è iniziata alle 8.30 con una colazione di lavoro con tutti i partecipanti al vertice. Presenti, oltre agli otto leader, anche i capi di Stato di Angola, Egitto, Etiopia, Libia, Nigeria, Senegal, Sud Africa e la commissione dell'Unione Africana sull'impatto della crisi nel continente. Dalle 10.30 alle 12.30, sessione di lavoro sulla Sicurezza alimentare con il gruppo del G8+G5, le nazioni africane, Australia, Corea del Sud, Indonesia, Danimarca, Olanda, Spagna, Turchia e le organizzazioni internazionali. Alle 13.00 si terrà la conferenza stampa finale del summit. In agenda anche briefing di altri leader mentre alle 14.00 è in programma una conferenza stampa del presidente americano Barack Obama che con la moglie Michelle vedrà in giornata papa Benedetto XVI.

10 luglio 2009

 

 

 

IL VERTICE Di L'Aquila

G8, dall'economia al clima

Le intese siglate dai Grandi

Dalle misure anticrisi al commercio internazionale, fino all'Iran e all'impegno contro le armi atomiche

NOTIZIE CORRELATE

I sei impegni del vertice

Il documento: mercato e rigore

L'AQUILA - Dal rilancio dell'economia all'accordo sul clima, dall'attenzione alla dimensione sociale della crisi all'accelerazione sul Doha Round, dall'Iran all'impegno contro le armi atomiche. Ecco in "pillole" la bozza del documento finale del vertice del G8 dell'Aquila.

MISURE ANTICRISI - I paesi del G8 "pur notando segni di stabilizzazione" dell'economia mondiale e "una maggiore fiducia, hanno riaffermato il loro impegno ad attuare le decisioni prese ai summit di Washington e Londra". Nella bozza di documento finale si sottolinea anche che "le politiche per sostenere l'economia mondiale e risanare il sistema finanziario mondiale continueranno per tutto il tempo necessario ad assicurare una crescita sostenibile e di lungo periodo". I Grandi si impegnano a studiare comunque "strategie d'uscita" da attuare dopo la fine della crisi.

CLIMA: VERSO L'ACCORDO DI COPENAGHEN - A L'Aquila sono state poste "le basi per un accordo globale ed efficace a Copenaghen": è quanto si legge nella bozza della dichiarazione finale del G8 in cui si sottolinea che i leader del G8 e del Mef (Major Economies Forum) "hanno concordato di continuare a lavorare insieme nei prossimi mesi".

IMPEGNO CONTRO ATOMICHE - I leader del G8 hanno sottolineano "l'importanza centrale del regime stabilito dal Trattato di non proliferazione e l'impegno a creare le condizioni per un mondo senza armi nucleari" e a questo scopo "gli Stati Uniti convocheranno una conferenza nella primavera 2010 volta a rendere sicuro tutto il materiale nucleare vulnerabile nel mondo e a portare alla revisione del Trattato di non proliferazione".

PREOCCUPAZIONE PER IRAN - I leader del G8 hanno espresso preoccupazione per i recenti sviluppi in Iran. Hanno deplorato la violenza post elettorale nel paese, l'interferenza rispetto ai media, la detenzione ingiustificata di giornalisti e gli arresti di cittadini stranieri. Nella bozza del documento finale del G8 si fa riferimento anche all'impegno per trovare una soluzione diplomatica al fallimento continuativo da parte dell'Iran nell'adempiere ai suoi obblighi internazionali rispetto al suo programma nucleare. Gli otto leader hanno anche condannato le dichiarazioni del presidente Ahmadinejad che negano l'olocausto.

MEDIORIENTE: SÌ AI DUE STATI - "In vista di una pace globale tra Israele e tutti i suoi vicini, i leader rinnovano il loro pieno sostegno alla soluzione di due Stati per il conflitto israelo-palestinese e sollecitano le parti a riprendere rapidamente i negoziati diretti". I Grandi chiedono anche alle parti di "adempiere ai loro obblighi previsti dalla Roadmap".

NO AL PROTEZIONISMO - I "mercati aperti sono cruciali per la crescita e lo sviluppo" e per questo i leader riaffermano "la loro determinazione a resistere al protezionismo". Per quanto riguarda il commercio internazionale, si punta a "raggiungere una conclusione ambiziosa ed equilibrata nel 2010" del Round di Doha.

LAVORO, PERSONE AL PRIMO POSTO - Si sancisce l'impegno "ad affrontare la dimensione sociale della crisi, mettendo i problemi delle persone al primo posto e promuovendo un'azione a livello globale per l'occupazione e la protezione sociale".

G14 PER RILANCIO CRESCITA - Il G8 e i Paesi del G5 (Brasile, Cina, India, Messico e Sudafrica) più l'Egitto lavoreranno insieme con "l'intento di rilanciare la crescita su un sentiero più sostenibile, bilanciato e inclusivo".

NUOVE REGOLE ECONOMIA - I Paesi del G8 hanno concordato sulla strategia del "Lecce Framework", la cornice di regole promossa dalla presidenza italiana per sviluppare "standard e principi comuni" dell'economia e della finanza mondiale, improntati "sull'appropriatezza, l'integrità e la trasparenza".

PARADISI FISCALI - Lotta all'evasione fiscale: "La cooperazione internazionale sarà rafforzata per combattere l'evasione fiscale e la corruzione, rafforzando l'attuazione degli standard internazionali, anche attraverso un'espansione del Forum Globale dell'Ocse e lo sviluppo di contromisure contro le giurisdizioni non cooperative che non rispettano tali standard".

10 luglio 2009

 

 

 

segni di stabilizzazione, ma la situazione economica "resta incerta e ci sono ancora rischi"

"Mercato e rigore, no al protezionismo"

Economia, il testo approvato dai leader del G8

Lotta a corruzione e paradisi fiscali, difesa del copyright

Crescita, mercati finanziari, corruzione, occupazione, energia, commercio interna­zionale, proprietà intellettuale: sono alcune delle voci presenti nel docu­mento economico del G8, approva­to dai Paesi riuniti all’Aquila. Ecco i punti principali.

La crisi e la ripresa

"Nonostante ci siano segni di sta­bilizzazione, compresa la ripresa dei mercati finanziari, la situazione re­sta incerta e permangano rischi si­gnificativi per la stabilità economica e finanziaria. Siamo impegnati a con­tinuare a fornire stimoli macroeco­nomici basati sulla stabilità dei prez­zi. Anche se alcune delle misure adottate hanno un impatto nel bre­ve termine sulle nostre finanze pub­bliche, siamo impegnati ad assicura­re la sostenibilità finanziaria a me­dio termine. Ci impegniamo ad adot­tare le azioni necessarie per assicura­re la solidità delle istituzioni rilevan­ti a livello sistemico. Abbiamo con­cordato sulla necessita di 'assorbi­re' le misure straordinarie una volta che la ripresa sarà assicurata. Le di­verse exit strategy varieranno a se­conda delle condizioni economiche e delle finanze pubbliche. Chiedia­mo un rafforzamento dell’Heiligen­damm Dialogue Process, il dialogo tra i Paesi del G8 e le più grandi eco­nomie emergenti (Cina, India, Brasi­le, Messico e Sud Africa) partito nel 2007".

I mercati finanziari

"Il risanamento del sistema finan­ziario, che include la stabilizzazio­ne dei mercati e la normalizzazione delle attività bancarie, è una priori­tà per assicurare una duratura ripre­sa economica. Oltre ad assicurare l’accesso alla liquidità, è cruciale af­frontare in modo decisivo il nodo degli attivi in sofferenza e ricapita­lizzare le istituzioni finanziarie in grado di resistere alla crisi. Chiedia­mo al Financial Stability Board di continuare a monitorare gli svilup­pi nei sistemi finanziari e aiutare a promuovere un approccio coordina­to per evitare distorsioni alla con­correnza e arbitraggi nella regola­mentazione ".

L’occupazione

"Ci impegniamo a una realizzazio­ne risoluta e rapida del Lecce Fra­mework e a lavorare con i partner in­ternazionali con l’obiettivo di rag­giungere forum più ampi, come il G20 e anche oltre. Confermiamo il no­stro impegno a rafforzare le istituzio­ni finanziarie internazionali e le nor­me che regolano il settore. Stiamo esplorando nuove vie per aumentare in modo sostanziale la capacità del Fondo monetario di concedere credi­to con bassi vincoli, e incoraggiamo lo stesso Fondo a esplorare le oppor­tunità e gli spazi per maggiori eroga­zioni a bassi vincoli ai Paesi più pove­ri. Restiamo impegnati a riformare il Fondo, per esempio con la revisione delle quote. E’ necessaria una strate­gia che affronti i nodi di lungo termi­ne e porti l’economia globale a una crescita stabile, equilibrata e sosteni­bile. Una crescita stabile e sostenuta a lungo termine richiederà una fuoriu­scita morbida dagli squilibri esistenti nei saldi delle partite correnti nei vari Paesi. Riconosciamo l’importanza di lavorare insieme per assicurare gli ag­giustamenti necessari in linea con le strategie concordate a livello multila­terale, che includono il sostegno a una forte domanda interna nei Paesi con un avanzo delle partite correnti, e un aumento dei tassi di risparmio nei Paesi in deficit, attraverso politi­che macroeconomiche appropiate e strutturali. Ci impegniamo ad affron­tare la dimensione sociale della crisi, mettendo al centro la persona. L’im­patto della crisi sui mercati del lavoro può minare la stabilità sociale. Quin­di, buone politiche macroeconomi­che devono essere legate all’occupa­zione e alle politiche sociali che ridu­cono la disoccupazione, permettono un veloce reinserimento sul mercato del lavoro e combattono l’esclusione sociale. Appoggiamo le conclusioni del G8 Social Summit di Roma e della Conferenza sul lavoro di Londra".

Paradisi fiscali e corruzione

"Tutte le giurisdizioni devono at­tuare velocemente i propri impegni. Non possiamo continuare a tollerare più a lungo che ingenti capitali na­scosti evadano la tassazione. Dovreb­bero essere discusse e concordate una serie di contromisure efficaci per i Paesi che non rispettano gli standard internazionali in relazione alla trasparenza fiscale. Il Forum glo­bale dell’Ocse sulla trasparenza e lo scambio di informazioni deve realiz­zare un processo di verifica e control­lo sulle misure adottate dalle diverse giurisdizioni. Dovrebbero essere rivi­sti i criteri per definire i Paesi che non hanno ancora sostanzialmente adottato gli standard internazionali sulla trasparenza e lo scambio di in­formazioni fiscali, per assicurare un rispetto effettivo delle regole. Chie­diamo a tutti gli Stati di abbracciare le norme internazionali contro il rici­claggio di denaro sporco e il finanzia­mento delle attività terroristiche. Sia­mo determinati a intensificare le azioni contro la corruzione, che po­ne seri problemi alla stabilità e alla sicurezza delle società, mina le istitu­zioni e i valori della democrazia e mette a repentaglio lo sviluppo soste­nibile e la prosperità economica. Riaffermiamo i nostri impegni prece­denti e intensificheremo i nostri sfor­zi per combattere efficacemente la corruzione in tutti i Paesi. E’ necessa­rio rafforzare la cooperazione inter­nazionale per arrivare a risultati con­creti".

 

 

 

L’energia

"I nostri pacchetti di stimolo fisca­le puntano in modo crescente sulle misure che incoraggiano la creazio­ne di posti di lavoro legati al rispetto dell’ambiente, e una crescita sosteni­bile, pulita ed efficiente dal punto di vista energetico. I mercati dell’ener­gia e l’alta volatilità dei prezzi metto­no a rischio la capacità dell’industria di pianificare e realizzare investimen­ti. È nell’interesse sia dei produttori sia dei consumatori intensificare la trasparenza e rafforzare il dialogo per ridurre la volatilità eccessiva nel mercato. Invochiamo un miglior co­ordinamento tra le istituzioni inter­nazionali, e chiediamo di accelerare e rafforzare il dialogo strutturale di­scutendo i modi con cui ridurre l’ec­cessiva volatilità dei prezzi".

Il commercio internazionale

"Ci impegniamo a mantenere i mercati aperti e liberi e a respingere il protezionismo. Ci impegniamo a una conclusione rapida, ambiziosa, equilibrata e completa dei negoziati del Doha round sul commercio mon­diale. I 250 miliardi di dollari di so­stegno al finanziamento del com­mercio sono prontamente resi dispo­nibili attraverso le nostre agenzie di credito all’export e le agenzie di inve­stimenti e le Multilateral develop­ment banks. La crisi ha attaccato i flussi di capitali, inclusi gli investi­menti esteri diretti che rappresenta­no un importante fonte di finanzia­mento e un volano di crescita econo­mica e innovazione. Sottolineiamo il ruolo positivo degli investimenti di lungo termine e lavoreremo per invertire il recente declino negli in­vestimenti esteri diretti incoraggian­do un clima aperto e ricettivo spe­cialmente nei Paesi emergenti e in via di sviluppo".

La proprietà intellettuale

"L’innovazione e la conoscenza so­no fattori chiave per sostenere la ri­presa e spingere l’economia mondia­le a un livello di crescita più sosteni­bile. Vogliamo dare nuovi impulsi al­la ricerca, all’imprenditorialità, al ca­pitale umano, alle tecnologie verdi e agli investimenti in infrastrutture, in­cluse le reti dell’Information and communication technology. L’inno­vazione può essere promossa attra­verso un efficiente sistema di diritti sulla proprietà intellettuale. Sottoli­neiamo quindi l’importanza di un’ambiziosa e rafforzata cooperazio­ne internazionale per combattere la contraffazione e la pirateria".

Ambiente e sviluppo

"Riaffermiamo l’impegno a ridur­re le emissioni inquinanti di almeno il 50% entro il 2050, di concerto con gli altri Stati. Crediamo per raggiun­gere questi obiettivi sia centrale il ruolo di mercati efficienti, compreso quello delle emissioni, con regole chiare e precise. Sul fronte degli aiuti ai Paesi più poveri, sulla base del Monterrey Consensus e della Confe­renza di Doha sui finanziamenti allo sviluppo, lavoreremo con i Paesi part­ner per massimizzare l’impatto di in­vestimenti, commercio, riduzione del debito, microcredito, rimesse e ri­sorse interne, con l’obiettivo di ridur­re gradualmente la dipendenza dagli aiuti esteri. Lavoreremo poi per ridur­re i costi medi del trasferimento delle rimesse degli immigrati dall’attuale 10 per cento al 5 in cinque anni".

a cura di Giovanni Stringa

09 luglio 2009

 

 

 

Accordo anche sul Clima. Ma india e cina bloccano l'intesa sui gas serra

I Grandi e le misure anti-crisi:

"Segni di ripresa, ma restano i rischi"

Approvata la dichiarazione economica:"Mantenere

aperti i mercati. Le persone al primo posto"

NOTIZIE CORRELATE

Obama: "Italia, forte leadership". Poi il presidente Usa visita le macerie (8 luglio 2009)

Berlusconi con la Merkel (Reuters)

Berlusconi con la Merkel (Reuters)

L'AQUILA - I segnali positivi ci sono. Ma la situazione economica mondiale rimane "incerta" con "rischi significativi per la stabilità". Per questo i Paesi si impegnano a fare "tutti i passi necessari per sostenere la domanda e ripristinare la crescita", mantenendo "liberi e aperti i mercati" e respingendo "il protezionismo di ogni genere" . È questo il messaggio principale contenuto nella dichiarazione economica approvata durante la prima giornata del G8 dell'Aquila. Nuove regole globali, lotta ai paradisi fiscali e attenzione al lavoro e al sociale sono le altre priorità toccate dal documento.

VIA PER LA RIPRESA - I Grandi sottolineano "i progressi raggiunti finora nel ripristinare la fiducia, stabilizzare il settore finanziario e fornire lo stimolo per sostenere la crescita e per creare posti di lavoro", ma "la situazione rimane incerta e rimangono rischi significativi per la stabilità economica e finanziaria". Le misure dei governi a sostegno dell'economia, che gli stessi si impegnano a continuare a fornire, "hanno avuto un impatto sulle finanze pubbliche". Per questo i Grandi si impegnano "ad assicurare la sostenibilità fiscale a medio termine". I capi di Stato e di governo affermano il loro impegno a raggiungere una chiusura positiva della riforma dell'Organizzazione mondiale del commercio in maniera "rapida, ambiziosa, equilibrata e ampia".

LOTTA A PARADISI FISCO - La lotta all'evasione fiscale assume dimensioni internazionali: "Non possiamo continuare a tollerare - dicono i Grandi - grossi ammontari di capitali nascosti per evadere il fisco". Ruolo fondamentale è affidato all'Ocse, l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico che ha già stilato le black list sui paradisi, alla quale si chiede di affrontare "rapidamente queste sfide e proporre ulteriori passi" in vista del prossimo G20 finanziario. I Grandi rinnovano il loro impegno all'applicazione di norme e principi comuni di "correttezza, integrità e trasparenza" coinvolgendo il G20 nella strategia definita dal "Lecce Framework", il quadro di regole promosso dalla presidenza italiana e dal ministro Tremonti nel recente vertice. Il G8 si impegna a anche a mantenere gli impegni presi nei vertici di Washington e Londra per riformare la regolamentazione finanziaria e stabilire norme più stringenti fra cui il controllo sugli hedge funds e i tetti agli stipendi dei manager. Il sostegno all'economia, sostengono inoltre i Grandi, passa per una maggiore attenzione al lavoro e alla situazione della gente che vive sulla pelle gli effetti della crisi. "Siamo impegnati a trattare la dimensione sociale della crisi, ponendo le persone al primo posto".

BERLUSCONI: "IL PEGGIO È PASSATO" - In serata, è il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a stilare un bilancio sull'accordo e sulla prima giornata del G8: "Tutti quanti abbiamo convenuto che ci sono segnali di miglioramento - ha dichiarato. - Ormai la parte più dura della crisi è alle spalle, ora bisognerà uscire dalla crisi con un codice di valore per far sì che non si ripeta più". Il premier ha ribadito che "ci sono segnali di miglioramento" e al vertice "tutti abbiamo convenuto su questo. Abbiamo deciso - ha aggiunto - che è importante mantenere il sostegno al sistema bancario e a chi ha perso il posto di lavoro".

INTESA SUL CLIMA - Capitolo clima: i Paesi del G8, si legge nella dichiarazione che è stata approvata al termine della sessione sulla lotta ai cambiamenti climatici e sullo sviluppo, si impegnano a limitare "l'aumento globale della temperatura media a due gradi centigradi rispetto ai livelli pre-industriali". Ma non solo. Gli Otto grandi sottolineano anche la "volontà di condividere con tutti i Paesi l'obiettivo di raggiungere una riduzione di almeno il 50% delle emissioni globali entro il 2050, riconoscendo che questo implica che le emissioni globali raggiungano il picco quanto prima, per avviare subito dopo una rapida riduzione" e riaffermano il sostegno "all'obiettivo dei Paesi sviluppati di ridurre insieme le emissioni di gas serra dell'80% o oltre entro il 2050, prendendo il 1990 o anni più recenti" come punto di riferimento per il calcolo delle riduzioni". "Abbiamo raggiunto sul clima una posizione comune che discuteremo con i Paesi emergenti - ha dichiarato Berlusconi. - Europa e Stati Uniti sono fermamente per la riduzione dell'emissione di anidride carbonica. La data di ingresso in vigore dell'accordo è ancora in discussione: 2020 o 2050. Su questo si deve trattare". Bisogna insomma "verificare" se sia possibile un'intesa con India e Cina (pronte a dare battaglia sulla riduzione dei gas serra).

SVILUPPO E AFRICA - Via libera dai leader del G8 anche alla dichiarazione su "Sviluppo e Africa: per una globalizzazione sostenibile e inclusiva". Gli Otto si impegnano a mitigare l'impatto della crisi economica mondiale sui Paesi poveri e a "rinnovare tutti gli impegni, in particolare verso l'Africa" e gli sforzi per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo Onu del Millennio entro il 2015. Secondo i Grandi, è necessario porre "l'agricoltura e la sicurezza alimentare al centro dell'agenda internazionale". I progressi "nello sradicamento della povertà - si legge - possono essere raggiunti solo se la crescita economica e il cambiamento climatico, attraverso un ambizioso accordo a Copenaghen", sono perseguiti in maniera congiunta.

RITARDI NEGLI AIUTI - A proposito degli aiuti all'Africa, Berlusconi ha affermato che l'Italia si impegna di fronte al G8 a rispettare gli obiettivi che aveva assunto nell'ambito del global fund (nei giorni scorsi le organizzazioni a sostegno del continente africano hanno rinfacciato all'Italia di essere lontana dall'investimento programmato pari allo 0,5% del Pil per il programma promosso al G8 di Genova del 2001, anch'esso a presidenza italiana). Sull'Africa "sono stati segnalati alcuni ritardi fra i quali quelli del mio Paese che, è stato fatto notare, non ha versato quanto dovuto. Manterremo l'impegno entro fine anno come è negli accordi del global fund", ha assicurato Berlusconi.

IRAN - I leader del G8 hanno poi raggiunto un accordo per un testo comune sulla delicata questione dell’Iran. A quanto si apprende da fonti della presidenza, non è stato però ancora stabilito se il dossier iraniano sarà incluso nella dichiarazione finale degli Otto sulla politica estera o se sarà l'oggetto di uno "statement" isolato.

 

08 luglio 2009(ultima modifica: 09 luglio 2009)

 

 

 

 

segni di stabilizzazione, ma la situazione economica "resta incerta e ci sono ancora rischi"

"Mercato e rigore, no al protezionismo"

Economia, il testo approvato dai leader del G8

Lotta a corruzione e paradisi fiscali, difesa del copyright

Crescita, mercati finanziari, corruzione, occupazione, energia, commercio interna­zionale, proprietà intellettuale: sono alcune delle voci presenti nel docu­mento economico del G8, approva­to dai Paesi riuniti all’Aquila. Ecco i punti principali.

La crisi e la ripresa

"Nonostante ci siano segni di sta­bilizzazione, compresa la ripresa dei mercati finanziari, la situazione re­sta incerta e permangano rischi si­gnificativi per la stabilità economica e finanziaria. Siamo impegnati a con­tinuare a fornire stimoli macroeco­nomici basati sulla stabilità dei prez­zi. Anche se alcune delle misure adottate hanno un impatto nel bre­ve termine sulle nostre finanze pub­bliche, siamo impegnati ad assicura­re la sostenibilità finanziaria a me­dio termine. Ci impegniamo ad adot­tare le azioni necessarie per assicura­re la solidità delle istituzioni rilevan­ti a livello sistemico. Abbiamo con­cordato sulla necessita di 'assorbi­re' le misure straordinarie una volta che la ripresa sarà assicurata. Le di­verse exit strategy varieranno a se­conda delle condizioni economiche e delle finanze pubbliche. Chiedia­mo un rafforzamento dell’Heiligen­damm Dialogue Process, il dialogo tra i Paesi del G8 e le più grandi eco­nomie emergenti (Cina, India, Brasi­le, Messico e Sud Africa) partito nel 2007".

I mercati finanziari

"Il risanamento del sistema finan­ziario, che include la stabilizzazio­ne dei mercati e la normalizzazione delle attività bancarie, è una priori­tà per assicurare una duratura ripre­sa economica. Oltre ad assicurare l’accesso alla liquidità, è cruciale af­frontare in modo decisivo il nodo degli attivi in sofferenza e ricapita­lizzare le istituzioni finanziarie in grado di resistere alla crisi. Chiedia­mo al Financial Stability Board di continuare a monitorare gli svilup­pi nei sistemi finanziari e aiutare a promuovere un approccio coordina­to per evitare distorsioni alla con­correnza e arbitraggi nella regola­mentazione ".

L’occupazione

"Ci impegniamo a una realizzazio­ne risoluta e rapida del Lecce Fra­mework e a lavorare con i partner in­ternazionali con l’obiettivo di rag­giungere forum più ampi, come il G20 e anche oltre. Confermiamo il no­stro impegno a rafforzare le istituzio­ni finanziarie internazionali e le nor­me che regolano il settore. Stiamo esplorando nuove vie per aumentare in modo sostanziale la capacità del Fondo monetario di concedere credi­to con bassi vincoli, e incoraggiamo lo stesso Fondo a esplorare le oppor­tunità e gli spazi per maggiori eroga­zioni a bassi vincoli ai Paesi più pove­ri. Restiamo impegnati a riformare il Fondo, per esempio con la revisione delle quote. E’ necessaria una strate­gia che affronti i nodi di lungo termi­ne e porti l’economia globale a una crescita stabile, equilibrata e sosteni­bile. Una crescita stabile e sostenuta a lungo termine richiederà una fuoriu­scita morbida dagli squilibri esistenti nei saldi delle partite correnti nei vari Paesi. Riconosciamo l’importanza di lavorare insieme per assicurare gli ag­giustamenti necessari in linea con le strategie concordate a livello multila­terale, che includono il sostegno a una forte domanda interna nei Paesi con un avanzo delle partite correnti, e un aumento dei tassi di risparmio nei Paesi in deficit, attraverso politi­che macroeconomiche appropiate e strutturali. Ci impegniamo ad affron­tare la dimensione sociale della crisi, mettendo al centro la persona. L’im­patto della crisi sui mercati del lavoro può minare la stabilità sociale. Quin­di, buone politiche macroeconomi­che devono essere legate all’occupa­zione e alle politiche sociali che ridu­cono la disoccupazione, permettono un veloce reinserimento sul mercato del lavoro e combattono l’esclusione sociale. Appoggiamo le conclusioni del G8 Social Summit di Roma e della Conferenza sul lavoro di Londra".

Paradisi fiscali e corruzione

"Tutte le giurisdizioni devono at­tuare velocemente i propri impegni. Non possiamo continuare a tollerare più a lungo che ingenti capitali na­scosti evadano la tassazione. Dovreb­bero essere discusse e concordate una serie di contromisure efficaci per i Paesi che non rispettano gli standard internazionali in relazione alla trasparenza fiscale. Il Forum glo­bale dell’Ocse sulla trasparenza e lo scambio di informazioni deve realiz­zare un processo di verifica e control­lo sulle misure adottate dalle diverse giurisdizioni. Dovrebbero essere rivi­sti i criteri per definire i Paesi che non hanno ancora sostanzialmente adottato gli standard internazionali sulla trasparenza e lo scambio di in­formazioni fiscali, per assicurare un rispetto effettivo delle regole. Chie­diamo a tutti gli Stati di abbracciare le norme internazionali contro il rici­claggio di denaro sporco e il finanzia­mento delle attività terroristiche. Sia­mo determinati a intensificare le azioni contro la corruzione, che po­ne seri problemi alla stabilità e alla sicurezza delle società, mina le istitu­zioni e i valori della democrazia e mette a repentaglio lo sviluppo soste­nibile e la prosperità economica. Riaffermiamo i nostri impegni prece­denti e intensificheremo i nostri sfor­zi per combattere efficacemente la corruzione in tutti i Paesi. E’ necessa­rio rafforzare la cooperazione inter­nazionale per arrivare a risultati con­creti".

 

 

 

L’energia

"I nostri pacchetti di stimolo fisca­le puntano in modo crescente sulle misure che incoraggiano la creazio­ne di posti di lavoro legati al rispetto dell’ambiente, e una crescita sosteni­bile, pulita ed efficiente dal punto di vista energetico. I mercati dell’ener­gia e l’alta volatilità dei prezzi metto­no a rischio la capacità dell’industria di pianificare e realizzare investimen­ti. È nell’interesse sia dei produttori sia dei consumatori intensificare la trasparenza e rafforzare il dialogo per ridurre la volatilità eccessiva nel mercato. Invochiamo un miglior co­ordinamento tra le istituzioni inter­nazionali, e chiediamo di accelerare e rafforzare il dialogo strutturale di­scutendo i modi con cui ridurre l’ec­cessiva volatilità dei prezzi".

Il commercio internazionale

"Ci impegniamo a mantenere i mercati aperti e liberi e a respingere il protezionismo. Ci impegniamo a una conclusione rapida, ambiziosa, equilibrata e completa dei negoziati del Doha round sul commercio mon­diale. I 250 miliardi di dollari di so­stegno al finanziamento del com­mercio sono prontamente resi dispo­nibili attraverso le nostre agenzie di credito all’export e le agenzie di inve­stimenti e le Multilateral develop­ment banks. La crisi ha attaccato i flussi di capitali, inclusi gli investi­menti esteri diretti che rappresenta­no un importante fonte di finanzia­mento e un volano di crescita econo­mica e innovazione. Sottolineiamo il ruolo positivo degli investimenti di lungo termine e lavoreremo per invertire il recente declino negli in­vestimenti esteri diretti incoraggian­do un clima aperto e ricettivo spe­cialmente nei Paesi emergenti e in via di sviluppo".

La proprietà intellettuale

"L’innovazione e la conoscenza so­no fattori chiave per sostenere la ri­presa e spingere l’economia mondia­le a un livello di crescita più sosteni­bile. Vogliamo dare nuovi impulsi al­la ricerca, all’imprenditorialità, al ca­pitale umano, alle tecnologie verdi e agli investimenti in infrastrutture, in­cluse le reti dell’Information and communication technology. L’inno­vazione può essere promossa attra­verso un efficiente sistema di diritti sulla proprietà intellettuale. Sottoli­neiamo quindi l’importanza di un’ambiziosa e rafforzata cooperazio­ne internazionale per combattere la contraffazione e la pirateria".

Ambiente e sviluppo

"Riaffermiamo l’impegno a ridur­re le emissioni inquinanti di almeno il 50% entro il 2050, di concerto con gli altri Stati. Crediamo per raggiun­gere questi obiettivi sia centrale il ruolo di mercati efficienti, compreso quello delle emissioni, con regole chiare e precise. Sul fronte degli aiuti ai Paesi più poveri, sulla base del Monterrey Consensus e della Confe­renza di Doha sui finanziamenti allo sviluppo, lavoreremo con i Paesi part­ner per massimizzare l’impatto di in­vestimenti, commercio, riduzione del debito, microcredito, rimesse e ri­sorse interne, con l’obiettivo di ridur­re gradualmente la dipendenza dagli aiuti esteri. Lavoreremo poi per ridur­re i costi medi del trasferimento delle rimesse degli immigrati dall’attuale 10 per cento al 5 in cinque anni".

a cura di Giovanni Stringa

09 luglio 2009

 

 

 

 

 

la visita in vaticano al termine del summit dei leader mondiali

Obama dal Papa: "Divergenze sanabili

Dal presidente impegno a ridurre aborti"

Sul G8: "Vertice molto produttivo, L'Aquila nel cuore".

Benedetto XVI gli dona il libro "Dignitas humanae"

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Dal G8 via libera agli aiuti all'Africa: "Venti miliardi di dollari in tre anni" (10 luglio 2009)

CITTÀ DEL VATICANO - Dopo la conferenza stampa conclusiva del G8 all'Aquila, Barack Obama è volato in Vaticano per incontrare il Papa insieme alla moglie Michelle. "È una grande onore per me" ha detto stringendo calorosamente la mano al Pontefice. Nel colloquio privato si è parlato di "difesa e promozione della vita e di diritto all'obiezione di coscienza". Temi che rappresentano per il Vaticano "una grande sfida per il futuro", ha spiegato il direttore della sala stampa, padre Federico Lombardi. Obama ha promesso personalmente di impegnarsi a ridurre il numero degli aborti negli Stai Uniti: al Congresso è già depositata una proposta democratica che suggerisce aiuti per le mamme che voglio tenere i loro bambini. "È stata una personale dimostrazione di impegno e di attenzione verso le posizioni della Chiesa - ha detto Lombardi -. Le posizioni del Papa e della Chiesa sulla difesa della vita hanno trovato un interlocutore attento, pronto ad ascoltare". "È stato un incontro cordiale, un evento molto importante - spiega la Santa Sede -. Benedetto XVI ha messo tutti i temi sul tappeto, ma sarebbe sbagliato pensare che volesse sottolineare le divergenze. Sulle divergenze che esistono si possono cercare cammini comuni".

COLLOQUIO DI 40 MINUTI - Sorridenti, uno accanto all'altro sulla soglia della Biblioteca pontificia, Obama e il Papa si sono concessi a fotografi e cineoperatori. Il presidente ha commentato con una battuta: "Sono sicuro che lei è abituato a farsi fotografare... Anche io lo sono". A Benedetto XVI che gli chiedeva notizie del G8 appena concluso, Obama ha risposto in inglese: "È stato molto produttivo. E abbiamo deciso aiuti per i Paesi Poveri". Alle 16.25 si sono chiuse le porte dello studio per il colloquio privato, durato 40 minuti. Poi è entrata Michelle. "Abbiamo l'aspettativa di relazioni molto forti" ha detto il presidente congedandosi dal Papa. "Presidente prego per lei, per il suo lavoro" ha replicato Benedetto XVI. La first lady, abito nero e capelli raccolti in un velo, era visibilmente emozionata. Anche le figlie Maila e Sasha e la madre di Michelle, Marian Robinson, sono state presentate al Papa.

IL LIBRO SULLA BIOETICA - È seguito lo scambio di doni: Benedetto XVI ha consegnato a Obama la nuova enciclica "Caritas in veritate" in un'edizione elegante in pelle bianca, con dedica personale. La replica: "Grazie, avrò qualcosa da leggere nel mio viaggio in aereo". Fuori programma, il presidente ha ricevuto anche un altro libro: l'istruzione della Congregazione per la Dottrina della Fede "Dignitas humanae", scritta a dicembre 2008 e dedicata ai temi della bioetica e alla difesa della vita. Il segretario di Benedetto XVI, padre George Gaenswein, ha spiegato ai giornalisti che questo documento "potrebbe aiutare il presidente a comprendere meglio la posizione della Chiesa cattolica". Obama ha commentato semplicemente: "Di questi temi abbiamo parlato", riferendosi alla bioetica, all'aborto e alla ricerca sulle staminali. Questioni su cui il Papa non voleva "puntare sulle divergenze con intenzione polemica", ma impostare il confronto con "chiarezza e obiettività", ha spiegato padre Lombardi.

LETTERA DI KENNEDY - Il presidente americano, dal canto suo, ha esortato Benedetto XVI a continuare a richiamare "alle loro responsabilità" tutte le parti coinvolte nel processo di pace in Medio Oriente, non soltanto gli israeliani ma anche i Paesi arabi vicini. Un tema su cui la Santa Sede ha registrato "convergenze": il riferimento è alla soluzione dei due Stati, israeliano e palestinese, caldeggiata sia da Obama che dal Papa. Gli altri temi del colloquio: immigrazione, dialogo tra culture e religioni, crisi economica, sicurezza alimentare, aiuti allo sviluppo, narcotraffico. Obama ha consegnato al Papa una lettera di Ted Kennedy, il vecchio leone democratico malato di cancro: il contenuto non è stato svelato, ma uno dei funzionari della Casa Bianca al seguito del presidente ha detto che il colloquio è terminato proprio parlando del senatore democratico, patriarca di una delle più leggendarie famiglie cattoliche americane. E appena terminato l'incontro in Vaticano, Obama ha telefonato a Kennedy. Poi il presidente è poi partito da Pratica di Mare alla volta del Ghana, dove è atteso in visita ufficiale.

G8, CONFERENZA FINALE - Prima del colloquio con il Papa, Obama ha tenuto la conferenza conclusiva del G8 all'Aquila, toccando diversi temi: la crisi economica, il nucleare, la questione iraniana, gli aiuti ai Paesi in via di sviluppo. Obama si è detto soddisfatto per un vertice "altamente produttivo" ed è tornato a ringraziare l'Italia e Berlusconi per la "straordinaria ospitalità". "L'Aquila sarà ricostruita - ha detto -. La coraggiosa gente di questa città sarà sempre nel nostro cuore". Parlando della situazione economica internazionale, Obama ha sottolineato che, nonostante il miglioramento visibile nei mercati, la piena ripresa è ancora lontana e sarebbe prematuro avviare strategie di uscita, cominciando a smontare i programmi di stimolo all'economia.

NUCLEARE - Altro capitolo, il vertice sul nucleare, già annunciato da Berlusconi, che si terrà nella primavera del 2010 a Washington. "Ho invitato i leader del gruppo allargato a partecipare a un summit global nucleare" ha detto Obama. Stati Uniti, Russia e gli altri Paesi in possesso di armi nucleari - ha aggiunto - "siano di esempio" al resto della comunità internazionale. Ma la voce va allargata ad altri Paesi, per spiegare insieme i rischi della proliferazione e proporre il tema della rinuncia alla tecnologia nucleare bellica "come questione internazionale, non solo come tema imposto da Stati Uniti e Russia e dagli altri Paesi del club. Sudafrica, Brasile e Libia hanno rinunciato alla tecnologia nucleare bellica", ha ricordato Obama.

"PREOCCUPATI PER IRAN" - Sulla crisi iraniana, con le tensioni sociali post-elezioni che non accennano a spegnersi, il presidente americano ha detto che i leader del G8 sono "seriamente preoccupati", anche dei rischi legati al programma nucleare. La comunità internazionale "non è disposta ad attendere all'infinito" che Teheran muti il suo atteggiamento e se entro i prossimi mesi non dovesse cambiare posizione "sarà necessario intraprendere ulteriori azioni" ha detto, sottolineando comunque che "non era mai stato proposito di questo vertice" mettere in atto nuove sanzioni.

AIUTI AI PAESI POVERI - In un altro passaggio della conferenza Obama ha parlato degli aiuti ai Paesi poveri, definendoli "un obbligo morale, ma anche utili nell’interesse della sicurezza nazionale" e presentando il piano da 20 miliardi di dollari in 3 anni per combattere la fame nel mondo. Per convincere i colleghi al varo del fondo Obama ha parlato di suo padre, nato in Kenya: "Il punto fondamentale è che quando mio padre venne negli Stati Uniti per studiare, il reddito pro capite del Kenya era superiore a quello della Corea del Sud". Il presidente sottolinea però che gli aiuti non devono arrivare a governi corrotti e ha proposto "un'assistenza trasparente costruita sulla legge e su riforme istituzionali che consentano miglioramenti a lungo termine. Non c'è una ragione per cui l'Africa non possa essere indipendente dal punto di vista alimentare - ha spiegato -. Ciò che manca non sono i semi o la terra", sottolinea apprezzando invece quei Paesi, come la Corea del Sud, che hanno dimostrato di avere "una democrazia seria".

AZIONE COLLETTIVA - In conclusione il messaggio che esce dal G8 è che i problemi del mondo non si risolvono senza "un'azione collettiva". "Non abbiamo concordato su tutto - ammette l'inquilino della Casa Bianca -, ma abbiamo dimostrato che è possibile lavorare e fare grandi progressi insieme". Parlando dei summit internazionali ha detto che istituzioni come il G8 dovrebbero essere "rinnovate" con l'inclusione di Paesi quali Brasile, Cina e India. Anche l'America Latina, ha aggiunto, non è adeguatamente rappresentata in questo tipo di riunioni. "Mi aspetto che nei prossimi anni vedremo un'evoluzione e vedremo di trovare una nuova combinazione". E sulle Nazioni Unite: "A volte si ha l'impressione che l'assemblea generale dell'Onu non lavori come ci si aspetti, è necessario rivitalizzarla". Obama ha detto comunque di essere favorevole a una diminuzione del numero dei vertici mondiali: "Sono presidente da sei mesi e ho già partecipato a un buon numero di vertici, credo che in futuro potrebbe essere una buona idea ridurre un po' la quantità di questi summit".

IN CONTEMPORANEA - Le conferenze di Berlusconi e Obama hanno rischiato di accavallarsi: mentre il presidente del Consiglio stava ancora parlando, il presidente americano si è presentato ai giornalisti. Informato della coincidenza di appuntamenti, Obama ha fatto slittare il suo intervento. Tuttavia la conferenza di Berlusconi si è prolungata e Obama ha preso comunque la parola nella sala a fianco. In platea c'erano solo giornalisti americani (e corrispondenti), a causa delle restrizioni imposte da ragioni di sicurezza.

10 luglio 2009

 

 

 

 

Al g8 a l'Aquila

Corse e spintoni, tensione dopo la foto

Un uomo si avvicina troppo a Gheddafi dopo la foto di gruppo. E si crea il caos. Travolto Sarkozy

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L'AQUILA - Attimi di tensione durante l'ultima foto di gruppo a L'Aquila, quella che ha concluso il vertice nel capoluogo abruzzese. Leader stretti uno accanto all'altro, membri delle delegazioni, fotografi e reporter che si avvicinano troppo ai Grandi e servizi di sicurezza che si incrociano. Un parapiglia aggravato, o forse addirittura provocato, dal fatto che una persona ha provato ad avvicinarsi al leader libico Gheddafi, mettendo in allarme le guardie del corpo del colonello.

RESSA - I capi di Stato di governo si sono schierati in bella fila per l'immagine che suggella il summit. Ma quando sono state sciolte le righe, per la prima volta in tre giorni sono saltate tutte le rigidissime misure di sicurezza osservate per la stampa. Fotografi e cameraman si sono lanciati senza più filtri verso i leader che a uno a uno salivano sui quadricicli elettrici per lasciare l'area del vertice per riprenderli finalmente da vicino. Gli uomini della sicurezza non ci hanno pensato un attimo e si sono messi a correre ognuno verso il proprio "protetto": i russi, in particolare, si sono lanciati verso il presidente Dmitry Medvedev e i libici verso Muammar Gheddafi che gli stava alla destra. Il risultato? Un po' di ressa nel grande piazzale della scuola della Guardia di Finanza di Coppito e un capannello nella zona in cui si trovava il leader libico, scortato come sempre anche da un'amazzone. I servizi d'ordine, compresi quelli nazionali, hanno faticato non poco a mettere un po' di ordine e consentire a tutti di guadagnarsi un varco verso l'uscita.

"NESSUN FERMATO" - Nel video diffuso dal circuito chiuso a disposizione dei giornalisti, si sono viste diverse persone avvicinarsi ai leader, tanto che Nicolas Sarkozy è stato travolto. Il presidente francese è stato investito dagli agenti di scorta ai colleghi. Il capo dell'Eliseo ha dovuto scansare e allontanare da se diversi energumeni che lo hanno spintonato senza tanti complimenti. Tutto comunque si è risolto senza problemi e nessuno, sottolineano fonti della sicurezza, risulta fermato.

10 luglio 2009

 

 

 

 

 

"ad agosto prenderò casa all'aquila. con obama ho parlato anche di vita privata"

Berlusconi esulta: "Vertice riuscito"

Il premier lancia il G14 ed elogia Obama: "Non ha sbagliato nulla. Gli ho parlato della mia vita privata"

L'AQUILA - "Sempre più il G14 potrà diventare un punto fondamentale per la governance del pianeta. Tutti i format sono validi e resteranno in piedi a partire da quello del G8, costituito da paesi che fondano la loro politica su valori condivisi come la libertà e la democrazia e quindi credo che il discorso tra i leader del G8 deve essere portato avanti, ma io sono per mantenere tutte le formule G8, G14, G20. Tuttavia penso che in futuro le decisioni più importanti si prenderanno all'interno del G14" ha dichiarato il premier Silvio Berlusconi nella conferenza stampa finale del G8 dell'Aquila, in cui ha sottolineato come il vertice sia "pienamente riuscito".

"PREMIATA LA MIA FOLLIA" - "Un risultato assolutamente positivo. È andato tutto benissimo e abbiamo ricevuto complimenti da tutti, alcuni addirittura imbarazzanti. Qualcuno ha detto che questo è il migliore G8 al quale abbia mai partecipato". Silvio Berlusconi si mostra soddisfatto della "lucida follia" che lo ha portato a dirottare il summit dalla Maddalena a L'Aquila, e tira somme del tutto positive. "Come diceva Erasmo da Rotterdam - cita il premier in conferenza stampa - le decisioni più rappresentative sono spesso frutto di una lungimirante follia".

ECONOMIA - Poi il premier è passato a parlare della crisi economica ribadendo il suo tradizionale ottimismo: " Il G8 ha prodotto risultati tutti positivi, il più importante è la fiducia e la speranza nei confronti della crisi. Non ci sono elementi per pensare che la crisi economica si possa aggravare" ha detto Berlusconi. Il capo del governo ha espresso anche la preoccupazione per il ritorno della speculazione, in particolare per quanto riguarda i prezzi del petrolio. " Nel corso del G8 si è manifestato disappunto sul fatto che siano riprese le speculazioni internazionali. In particolare sui prezzi del petrolio, ma anche del ferro, della soia, del grano e del riso e il vertice ha dato mandato agli organismi internazionali preposti che decidano come intervenire soprattutto sugli edge fund".

L'economia non può essere governata solo su base nazionali, servono leggi valide per tutto il mondo. Per uscire dalla crisi serve l'apertura del commercio in tutto il mondo" ha spiegato ancora Berlusconi.

CLIMA - "Abbiamo parlato anche di cambiamenti climatici" ha aggiunto Berlusconi per il quale "I risultati raggiunti sul clima rappresentano un grande successo" del summit G8 dell'Aquila". Berlusconi, ha citato, tra le altre, le "aperture molto, molto importanti" da parte di Cina ed India, disposte ad "assoggettarsi ad alcuni impegni" concreti. "Sul clima India e Cina hanno detto che non avranno le nostre stesse regole, ma a nuovi impegni sono pronti ad assoggettarsi. Con una metafora ci hanno detto che è come se un uomo magro avesse la stessa dieta di un uomo grasso" ha sottolineato ancora Berlusconi. Poi il premier ha aggiunto: "L'amministrazione Usa ha cambiato sul clima la politica della precedente amministrazione e vuole essere alla testa della lotta al riscaldamento mondiale". E per questo il Cavaliere ha parlato "di successo sul clima".

POLITICA INTERNAZIONALE - "C'è stata l'unanimità sui temi di politica internazionale. Siamo convinti che non si possa assolutamente permettere che l'Iran si doti di armi nucleari" ha detto ancora Berlusconi. Il presidente del Consiglio ha ribadito che bisogna avviare un dialogo forte con l'Iran e "i tempi del dialogo non possono essere troppo estesi".

AIUTI AI PAESI POVERI - "Avevano raggiunto attraverso una iniziativa chiamata "Aquila food security" la cifra di 15 miliardi di dollari in aiuti ma dopo le sessioni di lavoro a cui hanno partecipato anche i Paesi africani abbiamo avuto la soddisfazione di potere passare da 15 miliardi a 20 miliardi di dollari in tre anni" ha spiegato ancora Berlusconi parlando degli aiuti per i Paesi africani.

VICENDE PERSONALI - Berlusconi rispondendo alle domande dei giornalisti fa un punto sulle sue vicende private e sulle polemiche di questi giorni. "Io non ho goduto di nessuna tregua. La situazione è rientrata nella normalità, è la stampa che ha attaccato me, qualche volta qualche risposta l'ho data...", dice il premier.

RAPPORTO CON OBAMA - "Ho avuto un rapporto molto cordiale con Obama" ha detto ancora il premier . "Ieri a cena siamo stati seduti vicini - ha detto Berlusconi - ci siamo parlati in modo simpatico. Lui mi ha parlato della sua vita privata, io gli ho parlato della mia vita privata. Abbiamo aperto un discorso che potrà sfociare in una stima, simpatia, amicizia, che io credo faciliti i rapporti fra tutti i leader. Ho sempre collaborato con tutte le amministrazioni americane, con quella di Clinton, con quella di Bush, al quale ancora mi sento legato da un'amicizia personale, ma devo riconoscere che la nuova amministrazione americana non ha sbagliato un passaggio in politica internazionale e quindi complimenti ancora ad Obama". Obama, del resto, - ha aggiunto Berlusconi - ha stupito tutti. Nonostante non abbia una lunga vita politica nè fosse stato prima governatore, sta dimostrando grande buon senso, capacità di riflessione, profonda acutezza e una capacità di relazioni veramente mirabile. Non dico soltanto un pensiero che è mio - aggiunge il premier - ma un pensiero condiviso da tutti i colleghi intorno alla nuova stagione della politica americana e sul comportamento del presidente Obama".

AGOSTO ALL'AQUILA - Poi il premier ha ribadito la sua volontà di seguire la ricostruzione dell'Aquila spiegando che sarà ad agosto nel capoluogo abruzzese per seguire i lavori: "Sto cercando una casa per venire qui ad agosto: ci tengo troppo a questo risultato di consegnare le prime case entro settembre e credo sia opportuna una mia presenza: l'occhio del padrone, si dice, sappiamo cosa produce...". "Domani sarò qui all’Aquila alla cerimonia che vedrà completata la prima casa ricostruita" ha spiegato ancora Berlusconi, aggiungendo che "i cantieri procedono con tre giorni di anticipo sul programma". "Dopo novembre cominceremo a pensare alla ricostruzione degli edifici lesionati o distrutti" dal terremoto dell'Aquila. Nel centro storico "i tempi sono quasi artigianali e il tempo sarà contato non in mesi ma in anni. Ma ricostruiremo L'Aquila entro la legislatura".

RAPPORTO CON L'OPPOSIZIONE - Berlusconi si è poi soffermato sulla possibilità di instaurare un clima di collaborazione con l'opposizione sulla politica estera. "Se cambiamo l'opposizione certamente sì...", dice il premier rispondendo una domanda di un giornalista. "Sulla politica estera non c'è bisogno di nessun rilancio, l'Italia è stata sempre protagonista", ha concluso il premier.

10 luglio 2009

 

 

 

2009-07-09

intesa su economia, doha e aiuti ai paesi poveri. l'onu: "al g8 progressi insufficienti"

Il G14 approva le regole anticrisi

Accordo sul clima, la Cina non ci sta

Anche le economie emergenti dicono sì alla ricetta del G8. Pechino dice no al taglio dei gas serra entro il 2050

Barack Obama, Nicolas Sarkozy e Angela Merkel (Afp)

Barack Obama, Nicolas Sarkozy e Angela Merkel (Afp)

L'AQUILA - Anche il G14 fa sua l'intesa sulle regole anticrisi economica già approvata in seno al G8, ma non c'è l'intesa con la Cina per quanto riguarda il clima. L'accordo raggiunto dal G14 allargato a Indonesia, Australia e Corea del Sud infatti prevede un'intesa relativa alla necessità di non aumentare il riscaldamento globale di più di 2 gradi rispetto alla media dell'epoca preindustriale, ma non il taglio delle emissioni dei gas serra nella misura dell'80% di quelli attuali per i Paesi più industrializzati e del 50% per gli altri Paesi entro il 2050. Come detto in conferenza stampa dal Presidente degli Stati Uniti Barack Obama: "Da qui a Copenaghen (dove si terrà a dicembre il vertice mondiale sul clima ndr) negozieremo con i Paesi emergenti per raggiungere un obiettivo concreto nella riduzione dei gas serra anche per loro".

CLIMA - L'accordo raggiunto dal G8 sui cambiamenti climatici non vincola infatti al momento la Cina, che ritiene fondamentale la necessità per i Paesi sviluppati di prendere in considerazione "le diverse condizioni" dei Paesi emergenti e di quelli in via di sviluppo. Lo ha detto a L'Aquila il direttore del servizio stampa e informazione del ministero degli esteri cinese Ma Daoxu. Come largamente preannunciato dunque, il governo di Pechino, pur riconoscendo e lodando il ruolo svolto dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per gestire "con equità e rispetto di tutti i paesi partecipanti" agli incontri allargati del G14, G8+G5 (Brasile, Cina, India, Messico Sud Africa) più Egitto, ha reso più esplicito il suo "no" all'intesa trovata dagli Otto Grandi sul clima. Pechino ha trovato anche l'appoggio del Cairo. Anche l'Egitto infatti ha chiesto e ottenuto al momento che nessun vincolo sulla riduzione di gas serra venga imposto ai Paesi emergenti. In vista della conferenza di Copenaghen di fine anno che dovrà ridisegnare le strategie globali per il post-Kyoto, Mubarak ha invocato un compromesso "equo ed equilibrato", che prenda cioè in considerazione "le aspirazioni dei Paesi in via di sviluppo, e che non imponga loro vincoli che abbiano effetti su tali aspirazioni".

"SÌ ALLA SOGLIA DEI DUE GRADI" - L'accordo raggiunto (contenere a due gradi centigradi rispetto all'era pre-industriale il riscaldamento massimo del pianeta e ridurre tra il 50 e l'80 per cento le emissioni di gas inquinanti entro il 2050) non ha vinto dunque le resistenze della Cina, raccogliendo d'altra parte anche le critiche dell'Onu. Secondo il numero uno delle Nazioni Unite Ban Ki-moon infatti i progressi raggiunti dagli Otto Grandi "non sono sufficienti". I Paesi del Mef (formato allargato del G8 più G5 più Australia, Indonesia e Corea del sud; più la Danimarca nel ruolo di presidente della conferenza mondiale sul clima del prossimo dicembre) hanno in realtà detto "sì" alla soglia dei due gradi centigradi di riscaldamento globale rispetto all’era preindustriale, rifiutando però l'accordo sul taglio del 50 per cento delle emissioni, secondo quanto si apprende da una bozza della Dichiarazione finale del Forum dei leader delle maggiori economie che sarà approvata giovedì pomeriggio a L'Aquila.

"PER SUPERARE LE DIFFERENZE C'È TEMPO" - Sui contrasti tra i Paesi del G8 e quelli emergenti, Barack Obama è ottimista. Il presidente americano, prima ancora che Cina e Egitto esprimessero le loro perplessità, ha spiegato che "c'è ancora tempo per superare le differenze con i paesi emergenti sulle riduzioni di gas nocivi" prima della conferenza di Copenhagen a dicembre. Più preciso l'appello del premier britannico Gordon Brown e di quello italiano Silvio Berlusconi: i due, ancora prima dell'accordo raggiunto dal Mef, hanno insistito a più riprese sulla "necessità di trovare un'intesa sul clima e sull'ambiente" per introdurre i sei paesi emergenti al tavolo degli Otto Grandi.

PARTNERSHIP GLOBALE SU TECNOLOGIE PULITE - La novità più importante che emerge dalla bozza di Dichiarazione finale sul clima è invece la creazione di una partnership globale per spingere verso tecnologie "amiche del clima" a basso contenuto di carbone. I leader degli Otto più Australia, Brasile, Cina, India, Indonesia, Messico e Sudafrica si impegnano ad "aumentare considerevolmente" e a "coordinare investimenti pubblici nella ricerca e nello sviluppo" delle tecnologie pulite, "con l'idea di raddoppiare questo tipo di investimento entro il 2015, riconoscendo l'importanza degli investimenti privati, della partnership pubblico-privata e della cooperazione internazionale, compresi i centri di ricerca regionali". I principali settori di questa nuova azione sono l'efficienza energetica, l'energia solare, le reti elettriche interattive, la cattura l'uso e lo stoccaggio del carbone, i veicoli di ultima generazione, le tecnologie ad alta efficienza e bassa emissione, la bioenergia e le altre tecnologie "pulite". Il documento annuncia l'impegno a fare il punto della situazione il 15 novembre sui "piani d'azione e le roadmap, e per redigere raccomandazioni comuni che spingano verso i passi successivi".

INTESA SULL'ECONOMIA - Successivamente il G14 è passato a trattare materie più strettamente economiche. Il G14 ha infatti approvato la dichiarazione sull'"Agenda globale" fatta propria già dal G8, che contiene i paragrafi economici, sul rilancio dei negoziati di Doha e sull'impegno comune verso i paesi più poveri. Tra i punti principali su cui è giunto l'ok anche dei paesi emergenti: la volontà di uscire con politiche condivise dalla crisi con lo stimolo all'economia dei diversi Paesi, il legal standard e il sostegno alle politiche di inclusione sociale. Gli 8 grandi, con i paesi del G5 (Cina, India, Messico, Sud Africa, Brasile) più l'Egitto, si impegnano inoltre insieme ai leader dei paesi del Mef (Major Economies Forum) - Australia, Corea del Sud e Indonesia - ad una conclusione dei negoziati di Doha, sul libero commercio mondiale, entro il 2010 si legge nella dichiarazione ufficiale.

È necessario sostenere una ripresa "forte" dell'economia e "un tale contesto richiederà la riabilitazione dei settori bancari in alcuni Paesi e la ripresa del credito su una base sana". È quanto si sottolinea nella dichiarazione congiunta dei paesi del G14 a cui va aggiunta la Svezia, presidente di turno Ue. "Mentre continueremo a sostenere le nostre economie con ogni misura necessaria per superare la crisi, cominceremo anche a preparare le strategie di uscita dalle misure di Governo straordinarie adottate per rispondere alla crisi" è scritto nel documento. Il testo sottolinea che queste strategie di uscita "saranno adottate quando la ripresa sarà assicurata".

IL BILANCIO - Il bilancio finale della due giorni di incontri è stato tirato dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che ha spiegato che alle intese anticrisi e sul clima vanno aggiunte le scelte di politica comune per quanto riguarda il rapporto con l'Iran e più in generale sulla proliferazione delle arme atomiche annunciando un vertice a maggio 2010 "con tutti i Paesi detentori di armi nucleari per andare verso un mondo più sicuro"

LA GIORNATA - La seconda giornata di lavori era cominciata all'insegna di uno splendido sole di cui il presidente americano Barack Obama ha voluto subito approfittare, recandosi a piedi dal suo blindatissimo alloggio, all'interno della caserma di Coppito, fino alla palazzina che ospita i lavori. E il look casual dell'inquilino della Casa Bianca ha fatto scuola al vertice. Silvio Berlusconi è arrivato in mattinata alla cittadella di Coppito, sede del summit, a bordo di una vettura elettrica. Come già Obama il giorno prima, il presidente del Consiglio si è presentato in camicia e cravatta. Appena sceso dall'auto per accogliere i leader del G5 e i colleghi del G8, il presidente del Consiglio si è infilato subito la giacca del suo abito blu. Aprendo i lavori del summit, il Cavaliere ha voluto sottolineare che dal vertice dell'Aquila "esce un messaggio di speranza e fiducia" per uscire dalla crisi economica internazionale.

CENA DA NAPOLITANO - Ma la giornata a L'Aquila si è conclusa solo con la cena offerta dal Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, a tutti i partecipanti (29 leader, più i rappresentanti delle organizzazioni internazionali, in tutto 43 persone). Alla cena era presente anche il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi.

LE FIRST LADY TRA LE MACERIE - Intenso il programma di giovedì anche per le first lady. Le mogli dei capi di Stato e di governo riuniti a L'Aquila sono arrivate giovedì mattina a Coppito, il quartier generale del G8, per la loro giornata abruzzese sulle zone colpite dal sisma del 6 aprile scorso.

CONTINUANO LE SCOSSE - Nel capoluogo abruzzese la terra intanto continua a tremare: quattro lievi scosse sismiche hanno interessato l'Aquilano la scorsa notte e nella prima mattina. La più forte, di magnitudo 2.5 è stata registrata alle 7.56 e i Comuni prossimi all'epicentro sono stati quelli della Valle dell'Aterno e più precisamente Fagnano Alto, Fontecchio, Fossa, Ocre, Poggio Picenze, Prata d'Ansidonia, Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, San Demetrio ne' Vestini, Sant'Eusanio Forconese e Villa Sant'Angelo.

09 luglio 2009

 

 

 

conferenza stampa dopo il Major Economies Forum

Obama: "Sul clima consenso storico"

"Passi avanti importanti, da qui a Copenaghen negoziati obiettivi concreti. Gli Usa si prendono responsabilità"

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Il G14 approva le regole anticrisi. Accordo sul clima, la Cina non ci sta (9 luglio 2009)

Obama e Berlusconi in conferenza stampa (Afp)

Obama e Berlusconi in conferenza stampa (Afp)

L'AQUILA - All'Aquila sono stati fatti "passi avanti importanti" nella lotta al cambiamento climatico e al surriscaldamento del pianeta, un tema su cui si è registrato un "consenso storico" tra Paesi sviluppati e in via di sviluppo. Barack Obama traccia un primo bilancio positivo nella conferenza stampa con Silvio Berlusconi, al termine della riunione del Major Economies Forum, ma sottolinea che gli Stati si trovano di fronte a responsabilità importanti e a un percorso che non sarà facile: "Dobbiamo impegnarci per le generazioni future - ha detto -. Occorre decidere se dare forma al nostro futuro o lasciare che gli eventi decidano per noi".

OBIETTIVI CONCRETI - Per la prima volta - ha detto Obama - sono stati indicati obiettivi concreti (riduzione delle emissioni con il limite dei 2 grandi centigradi entro il 2020), cui però non hanno aderito Cina e India. "Da qui alla Conferenza di Copenaghen gli obiettivi verranno negoziati" dice il presidente americano, che ha definito il clima un punto centrale del dibattito pur ammettendo che si tratta di una delle sfide più dure e che nessuno Stato, pur mettendoci il massimo impegno, può farcela da solo: "Non c'è una sola nazione responsabile. Siamo partiti bene, ma i progressi futuri non saranno facili". Il clima di recessione economica, ha aggiunto, renderà "non facile" trovare un accordo definitivo per rinnovare il protocollo di Kyoto.

FONDI PER LA RICERCA - Obama ha comunque garantito che gli Usa si assumeranno le proprie responsabilità sul clima ("I Paesi grandi devono dare l'esempio") e che saranno raddoppiati i fondi a favore della ricerca e dello sviluppo per un'economia pulita entro il 2015. L'impatto dei cambiamenti climatici "non può essere più ignorato - ha detto Obama -. La salute del nostro pianeta è a rischio". Aprendo la conferenza Obama aveva ringraziato il premier Berlusconi "per l'eccellente ospitalità sua, della gente dell'Aquila e degli italiani in generale".

09 luglio 2009

 

 

 

Accordo anche sul Clima. Ma india e cina bloccano l'intesa sui gas serra

I Grandi e le misure anti-crisi:

"Segni di ripresa, ma restano i rischi"

Approvata la dichiarazione economica:"Mantenere

aperti i mercati. Le persone al primo posto"

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Obama: "Italia, forte leadership". Poi il presidente Usa visita le macerie (8 luglio 2009)

Berlusconi con la Merkel (Reuters)

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L'AQUILA - I segnali positivi ci sono. Ma la situazione economica mondiale rimane "incerta" con "rischi significativi per la stabilità". Per questo i Paesi si impegnano a fare "tutti i passi necessari per sostenere la domanda e ripristinare la crescita", mantenendo "liberi e aperti i mercati" e respingendo "il protezionismo di ogni genere" . È questo il messaggio principale contenuto nella dichiarazione economica approvata durante la prima giornata del G8 dell'Aquila. Nuove regole globali, lotta ai paradisi fiscali e attenzione al lavoro e al sociale sono le altre priorità toccate dal documento.

VIA PER LA RIPRESA - I Grandi sottolineano "i progressi raggiunti finora nel ripristinare la fiducia, stabilizzare il settore finanziario e fornire lo stimolo per sostenere la crescita e per creare posti di lavoro", ma "la situazione rimane incerta e rimangono rischi significativi per la stabilità economica e finanziaria". Le misure dei governi a sostegno dell'economia, che gli stessi si impegnano a continuare a fornire, "hanno avuto un impatto sulle finanze pubbliche". Per questo i Grandi si impegnano "ad assicurare la sostenibilità fiscale a medio termine". I capi di Stato e di governo affermano il loro impegno a raggiungere una chiusura positiva della riforma dell'Organizzazione mondiale del commercio in maniera "rapida, ambiziosa, equilibrata e ampia".

LOTTA A PARADISI FISCO - La lotta all'evasione fiscale assume dimensioni internazionali: "Non possiamo continuare a tollerare - dicono i Grandi - grossi ammontari di capitali nascosti per evadere il fisco". Ruolo fondamentale è affidato all'Ocse, l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico che ha già stilato le black list sui paradisi, alla quale si chiede di affrontare "rapidamente queste sfide e proporre ulteriori passi" in vista del prossimo G20 finanziario. I Grandi rinnovano il loro impegno all'applicazione di norme e principi comuni di "correttezza, integrità e trasparenza" coinvolgendo il G20 nella strategia definita dal "Lecce Framework", il quadro di regole promosso dalla presidenza italiana e dal ministro Tremonti nel recente vertice. Il G8 si impegna a anche a mantenere gli impegni presi nei vertici di Washington e Londra per riformare la regolamentazione finanziaria e stabilire norme più stringenti fra cui il controllo sugli hedge funds e i tetti agli stipendi dei manager. Il sostegno all'economia, sostengono inoltre i Grandi, passa per una maggiore attenzione al lavoro e alla situazione della gente che vive sulla pelle gli effetti della crisi. "Siamo impegnati a trattare la dimensione sociale della crisi, ponendo le persone al primo posto".

BERLUSCONI: "IL PEGGIO È PASSATO" - In serata, è il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a stilare un bilancio sull'accordo e sulla prima giornata del G8: "Tutti quanti abbiamo convenuto che ci sono segnali di miglioramento - ha dichiarato. - Ormai la parte più dura della crisi è alle spalle, ora bisognerà uscire dalla crisi con un codice di valore per far sì che non si ripeta più". Il premier ha ribadito che "ci sono segnali di miglioramento" e al vertice "tutti abbiamo convenuto su questo. Abbiamo deciso - ha aggiunto - che è importante mantenere il sostegno al sistema bancario e a chi ha perso il posto di lavoro".

INTESA SUL CLIMA - Capitolo clima: i Paesi del G8, si legge nella dichiarazione che è stata approvata al termine della sessione sulla lotta ai cambiamenti climatici e sullo sviluppo, si impegnano a limitare "l'aumento globale della temperatura media a due gradi centigradi rispetto ai livelli pre-industriali". Ma non solo. Gli Otto grandi sottolineano anche la "volontà di condividere con tutti i Paesi l'obiettivo di raggiungere una riduzione di almeno il 50% delle emissioni globali entro il 2050, riconoscendo che questo implica che le emissioni globali raggiungano il picco quanto prima, per avviare subito dopo una rapida riduzione" e riaffermano il sostegno "all'obiettivo dei Paesi sviluppati di ridurre insieme le emissioni di gas serra dell'80% o oltre entro il 2050, prendendo il 1990 o anni più recenti" come punto di riferimento per il calcolo delle riduzioni". "Abbiamo raggiunto sul clima una posizione comune che discuteremo con i Paesi emergenti - ha dichiarato Berlusconi. - Europa e Stati Uniti sono fermamente per la riduzione dell'emissione di anidride carbonica. La data di ingresso in vigore dell'accordo è ancora in discussione: 2020 o 2050. Su questo si deve trattare". Bisogna insomma "verificare" se sia possibile un'intesa con India e Cina (pronte a dare battaglia sulla riduzione dei gas serra).

SVILUPPO E AFRICA - Via libera dai leader del G8 anche alla dichiarazione su "Sviluppo e Africa: per una globalizzazione sostenibile e inclusiva". Gli Otto si impegnano a mitigare l'impatto della crisi economica mondiale sui Paesi poveri e a "rinnovare tutti gli impegni, in particolare verso l'Africa" e gli sforzi per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo Onu del Millennio entro il 2015. Secondo i Grandi, è necessario porre "l'agricoltura e la sicurezza alimentare al centro dell'agenda internazionale". I progressi "nello sradicamento della povertà - si legge - possono essere raggiunti solo se la crescita economica e il cambiamento climatico, attraverso un ambizioso accordo a Copenaghen", sono perseguiti in maniera congiunta.

RITARDI NEGLI AIUTI - A proposito degli aiuti all'Africa, Berlusconi ha affermato che l'Italia si impegna di fronte al G8 a rispettare gli obiettivi che aveva assunto nell'ambito del global fund (nei giorni scorsi le organizzazioni a sostegno del continente africano hanno rinfacciato all'Italia di essere lontana dall'investimento programmato pari allo 0,5% del Pil per il programma promosso al G8 di Genova del 2001, anch'esso a presidenza italiana). Sull'Africa "sono stati segnalati alcuni ritardi fra i quali quelli del mio Paese che, è stato fatto notare, non ha versato quanto dovuto. Manterremo l'impegno entro fine anno come è negli accordi del global fund", ha assicurato Berlusconi.

IRAN - I leader del G8 hanno poi raggiunto un accordo per un testo comune sulla delicata questione dell’Iran. A quanto si apprende da fonti della presidenza, non è stato però ancora stabilito se il dossier iraniano sarà incluso nella dichiarazione finale degli Otto sulla politica estera o se sarà l'oggetto di uno "statement" isolato.

08 luglio 2009(ultima modifica: 09 luglio 2009)

 

 

 

 

Il vertice del G8

Berlusconi: "Grande collaborazione

tra i leader per uscire dalla crisi"

"La conferenza di Copenhagen potrà concretizzare interventi accompagnati da impegni precisi"

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, alla conferenza del Major Economies Forum a L'Aquila (Ansa)

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, alla conferenza del Major Economies Forum a L'Aquila (Ansa)

L'AQUILA - "Questo vertice si sta svolgendo in un clima di cordialità, collaborazione e amicizia fra i leader davvero positiva". Il premier Silvio Berlusconi ha iniziato così la conferenza stampa al termine della seconda giornata del summit ed aggiungendo "avrei voluto spesso che le telecamere fossero presenti durante le riunioni e registrare il clima di collaborazione tra noi". A guidare i lavori del summit, secondo Berlusconi, è stato il principio del people first. "Certamente tutti i leader hanno posto l'accento sul fatto che l'attenzione dei governi in questa crisi debba andare alle persone che ne soffrono: ai cittadini che perdono il lavoro e a chi nel mondo soffre la fame", ha detto il premier.

IL CLIMA - E veniamo ai temi principali del vertice. Partiamo con il clima: "I Paesi emergenti hanno dimostrato di voler contribuire alla soluzione dei problemi sul clima", ha detto Berlusconi. Dopo gli incontri di oggi "possiamo guardare con molto maggiore ottimismo al vertice di fine anno a Copenaghen sul clima, anche perché da parte di India e Cina c'è stato un atteggiamento "molto positivo che ci ha sorpreso".

160 MLN $ PER AIUTI AFRICA - Il presidente del Consiglio ha spostato poi l'attenzione sul tema della povertà e dell'Africa garantendo che "l'Italia verserà i 130 milioni di dollari del Global Fund per l'Africa "entro il prossimo mese" coprendo così il ritardo nei pagamenti delle quote. E ne aggiungerà altri 30 milioni in più". Berlusconi ha svelato anche l'ipotesi di "un piano Marshall per l'economia palestinese affinchè possa rafforzarsi e aumentare il livello di vita" di quel paese.

G14 STRUTTURA ORMAI CONSOLIDATA - Il G14 è "una struttura ormai consolidata" che può avere "continuità di riunioni", ha detto Berlusconi: "Abbiamo constatato che il G8 è un format non più idoneo per dare indirizzo, mentre un G14 strutturale e consolidato, che rappresenta più dell'80% dell'economia mondiale rende possibile una vera dialettica", ha spiegato il premier aggiungendo che "anche per il G20 ed il G24 il numero di componenti troppo alto non rende possibile una vera dialettica ma consente solo di fare un giro di tavolo". "Vogliamo fare un'analisi approfondita per vedere se il G14 sia il format adatto per una discussione che porti a risultati condivisi".

LA CRISI - Sulla crisi economica mondiale il presidente del Consiglio ha riferito che gli otto Grandi "hanno discusso la ripresa dei negoziati di Doha". "Nel pomeriggio - ha detto Berlusconi - abbiamo tenuto una riunione a cui ha partecipato anche Pascal Lamy, direttore dell'Organizzazione mondiale del commercio a cui abbiamo dato mandato di convocare nei primi giorni di settembre i 17 ministri competenti in modo che preparino un documento prima del G20 di Pittsburgh".

IRAN E DISARMO - Nei confronti dell'Iran "sono state scartate le ipotesi di sanzioni", ma serve "un dialogo forte e duro perchè in un tempo non troppo esteso si arrivi a una soluzione che non preveda che l'Iran abbia armi nucleari", ha detto il presidente del Consiglio ricordando che il summit ha approvato una "dichiarazione forte" che "mette in luce quello che è accaduto dopo le elezioni e invita l'Iran a smettere con comportamenti non in linea con un paese che intende dichiararsi democratico". Sul tema del disarmo nucleare il presidente del Consiglio italiano ha sottolineato l'azione del suo omologo statunitense: "Obama ha proposto di mettere in agenda un vertice da svolgersi nel maggio del prossimo con tutti i paesi detentori di armi nucleari per andare verso un mondo più sicuro".

"HA FALLITO CHI VOLEVA ROVINARE PAESE" - L'accoglienza calorosa ricevuta dai leader del G8 non ha sorpreso il premier che ha sostenuto che "ci sono due tipi di realtà, quella vera della gente comune e l'altra realtà dei giornali che è pura fantasia". Ad un cronista di Repubblica che gli chiedeva se davvero l'immagine dell'Italia fosse stata rovinata dalla stampa da lui stesso accusata di remare contro il paese, Berlusconi ha chiosato: "Non avete raggiunto il risultato che volevate. Auguri". Ed è andato via.

09 luglio 2009

 

 

sul clima: "bisogna arrivare a un'intesa"

Berlusconi ai Paesi emergenti:

"Nessuno sarà lasciato indietro"

Il premier al G14: "Speranza e fiducia contro la crisi". Poi rilancia il Piano Marshall per la Palestina

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Clima, l'Onu critica gli Otto Grandi: "I progressi non sono sufficienti" (9 luglio 2009)

Silvio Berlusconi a L'Aquila (Afp)

Silvio Berlusconi a L'Aquila (Afp)

L'AQUILA - Nella crisi economica bisogna pensare alle "persone prima di tutto" e "nessuno deve essere lasciato indietro". Lo ha ribadito il premier, Silvio Berlusconi, aprendo la seconda giornata di lavori del summit dell'Aquila dove agli otto Grandi si sono aggiunti i rappresentanti dei cinque Paesi emergenti del G5 (Brasile, Cina, India, Messico, Sud Africa) più l'Egitto. Secondo il presidente del Consiglio, le operazioni di rilancio dell'economia, appena approvate dai Grandi, devono essere condivise e diventare un impegno comune anche per il G14.

 

 

SPERANZA E FIDUCIA - L'obiettivo dichiarato del premier, infatti, è di allargare il via libera delle scelte finora compiute anche a quella larga parte di economia mondiale rappresentato dai nuovi Paesi. Più volte, infatti, il presidente del Consiglio ha sottolineato che se il G8 rappresenta il 50% dell'economia globale, il G14 è una platea che giunge all'80% del Pil. Il premier ha ricordato a India, Cina, Brasile, Messico, Sud Africa ed Egitto l'impegno complessivo del G8 perché "nessuno venga lasciato indietro" e il tema del "people firts", parte centrale del documento approvato lunedì. Da questo vertice, ha detto Berlusconi, giunge un messaggio di speranza e di fiducia per l'uscita dalla crisi economica.

CLIMA - Secondo il premier, inoltre, "è necessario trovare un'intesa sul clima e sull'ambiente con i paesi meno sviluppati" seguendo la stessa ottica già seguita per l'economia. Un impegno che arriva mentre l'Onu critica il G8 per i risultati insufficienti ottenuti sul clima.

MEDIO ORIENTE - E da L'Aquila arriva anche un messaggio importante per la pace in Medio Oriente con la conferma della volontà di mettere in campo un piano Marshall per la Palestina. Nel pomeriggio si esaminerà invece nel dettaglio proprio il documento sulla condivisione delle misure anti-crisi portare al G8, in una riunione che sarà allargata anche alle organizzazioni economiche internazionali, dal Fmi all'Ocse.

IL SISTEMA DELLE VALUTE - Il gruppo dei cinque principali paesi emergenti ha discusso la possibilità di usare valute alternative per la regolazione di scambi commerciali all'interno delle nazioni del gruppo. Lo ha detto il ministro degli esteri indiano Shivshankar Menon. "Ci sono stati alcuni colloqui riguardanti l'uso di valute alternative, non tanto come valute di riserva ma, come ha suggerito il presidente del Brasile Lula, utilizzando le nostre valute per regolare gli scambi commerciali tra di noi", ha detto Menon ai giornalisti. Russia e in grado minore India hanno espresso interesse ai colloqui tra i leader G5 e G8 leader in programma venerdì, incluso il dibattito per la ricerca di una alternativa a lungo termine al dollaro Usa come valuta di riserva globale. Anche la Cina parla della necessità di una valuta internazionale di riserva alternativa al dollaro: "Una crescita stabile e sostenibile richiede un graduale superamento degli squilibri esistenti sulle partite correnti". La Cina ritiene che la supremazia del dollaro abbia amplificato la crisi e teme che il conto da pagare per la ripresa Usa sia un aumento dei prezzi che metterebbe a rischio il valore delle riserve valutarie della Cina, costituite per il 70% da dollari.

09 luglio 2009

 

 

 

la cena offerta dal presidente della repubblica a capi di stato e di governo

"La crisi offre un'occasione di cambiamento nel governo del mondo"

Napolitano ai Grandi della Terra: "E' con un mondo globale che dobbiamo fare i conti"

Giorgio Napolitano (a sinistra) riceve il presidente brasiliano Lula (Ansa)

Giorgio Napolitano (a sinistra) riceve il presidente brasiliano Lula (Ansa)

L'AQUILA - La crisi economica e finanziaria crea "gravi difficoltà", ma poiché impone una risposta comune della comunità internazionale, offre "una decisiva occasione di cambiamento nella visione e nel governo del mondo", una occasione da "cogliere" riprendendo le ispirazioni e le intuizioni più lungimiranti emerse già alla fine della seconda guerra mondiale. Lo ha detto Giorgio Napolitano ai capi di Stato e ai leader internazionali che partecipano al G8 suoi ospiti stasera al pranzo ufficiale all'Aquila.

IL DISCORSO - "La crisi finanziaria ed economica che da un anno stiamo vivendo costituisce la prova inconfutabile che è con un mondo globale che dobbiamo fare i conti, che è un mondo globale quello che si deve governare. Nessun paese e nessun continente può fare da solo. Nessun direttorio di 7 o di 8 potenze economiche e Stati può assicurare lo sviluppo mondiale, la salvezza e il futuro del mondo" ha spiegato Napolitano. "Sono entrati in scena nuovi grandi protagonisti e - ha aggiunto Napolitano - il loro ruolo va pienamente riconosciuto; e si deve dare voce ai Paesi che sono rimasti più indietro sulla via dello sviluppo, ai popoli più sfortunati di cui tanta parte vive penosamente nella povertà e nella fame". Occorre riprendere oggi "ispirazione dalle intuizioni e dalle scelte più lungimiranti" che alla fine della seconda guerra mondiale, ha sottolineato il capo dello Stato, fecero nascere le Nazioni Unite e le istituzioni di Bretton Woods. Da allora "molto si è costruito. Ma non poco purtroppo si è negli ultimi tempi venuto perdendo. Come ci dice la crisi attuale, si sono smarrite regole di comportamento, si sono oscurate grandi responsabilità comuni, sono cresciuti elementi di disordine e di ingiustizia che hanno finito per esplodere provocando danni pesanti alle economie e alle popolazioni nelle loro parti più deboli".

GHEDDAFI E OBAMA - Alla cena offerta dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a Coppito, al termine della seconda giornata dei lavori del summit G8, il premier Silvio Berlusconi è seduto tra il presidente degli Stati Uniti Barack Obama (alla sua destra) e il leader libico Muammar Gheddafi. Il cerimoniale aveva inizialmente previsto che al posto occupato da Gheddafi ci fosse il presidente egiziano Hosni Mubarak, mentre il leader libico avrebbe dovuto sedere tra il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva e il premier giapponese Taro Aso.

09 luglio 2009

 

 

 

 

le first lady in visita nelle zone terremotate. Carla bruni la grande assente

G8, Michelle Obama si commuove

Al tour tra le macerie: "Quanti bambini sono morti?"

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Clima, l'Onu critica il G8

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L'AQUILA- Non se lo aspettava. Nella visita guidata tra le macerie dell'Aquila, Michelle Obama è rimasta "colpita" per il disastro provocato da sisma. La first lady americana si commuove. E, come suo marito ieri, ha ribadito che gli americani non abbandoneranno gli aquilani. "Sono molto commossa. Cercheremo di fare tutto il possibile per sostenervi", ha detto tra le rovine. E in particolare ha fatto molte domande sui bambini: "Ma quanti ne sono morti nel terremoto?". Michelle si è detta inoltre "molto preoccupata" dal loro stato psicologico e ha chiesto cosa si stesse facendo per far loro superare la paura di rientrare nelle case.

LA VISITA- Con lei anche le altre undici signore. Insieme hanno visitato il centro storico devastato dal terremoto, piazza del Duomo e il palazzo della Prefettura (più o meno il tour effettuato ieri dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama). Le spose, giunte in mattinata a Coppito e poi sono partite per L'Aquila, sono: oltre a Michelle Obama, anche oggi in giallo, la moglie del premier britannico Sarah Brown, la moglie del premier giapponese, Chikako Aso, la first lady indiana Gursharran Kaur, la signora Marisa Letícia Lula da Silva, moglie del presidente brasiliano, la prima signora del Canada, Laureen Harper. Ci sono inoltre la consorte del premier svedese Filippa Reinfeldt, la messicana Margarita Zavala Calderon, la moglie del presidente della commissione Europea Barroso Margarida Sousa Uva, la signora sudafricana Sizakele Khumalo, e le consorti del presidente della Nigeria e del presidente del Gabon. Ad accoglierle sempre i ministri Mara Carfagna e Mariastella Gelmini.

IL PROGRAMMA- Cancellata dal programma per mancanza di tempo la visita della zona di Cesi di Preturo (dove ci sono nuove case in costruzione), le signore si recheranno poi a vedere una mostra sul terremoto e sull’attività della Protezione civile e faranno ritorno a Coppito dove sarà loro offerto il pranzo dal governatore Gianni Chiodi, a base di specialità regionali. Il pomeriggio vedrà sempre all’interno di Coppito due appuntamenti culturali, la mostra "Eccellenze d’Italia e d’Abruzzo" e l’esposizione "Capolavori da salvare, l’eccellenza nel restauro italiano", entrambe collegate alla necessità delle ricostruzioni del patrimonio artistico abruzzese.

LA GRANDE ASSENTE- E intanto per lei è previsto un programma in solitario. Perché tra le first lady, all''Aquila per accompagnare i mariti al G8, la grande assente è proprio lei: Carla Bruni Sarkozy, in arrivo giovedì sera. Italiana di nascita, francese d'adozione. Non è scesa dall'aereo con il marito Nicolas mercoledì mattina. Perché, hanno spiegato dall'Eliseo, Roma l'aveva già vista, quindi nessuna visita al Campidoglio e a Benedetto XVI con le altre first lady. E L'Aquila? Secondo l'Eliseo dovrebbe fare un giro per la città terremotata venerdì mattina, dove, ha spiegato il marito, "annuncerà una serie di decisioni a nome della Francia preso con le autorità italiane". Comunque, niente passeggiate sotto braccio con le altre spose dei potenti.

09 luglio 2009

 

 

 

Il vertice del G8

Berlusconi: "Grande collaborazione

tra i leader per uscire dalla crisi"

"La conferenza di Copenhagen potrà concretizzare interventi accompagnati da impegni precisi"

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, alla conferenza del Major Economies Forum a L'Aquila (Ansa)

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, alla conferenza del Major Economies Forum a L'Aquila (Ansa)

L'AQUILA - "Questo vertice si sta svolgendo in un clima di cordialità, collaborazione e amicizia fra i leader davvero positiva". Il premier Silvio Berlusconi ha iniziato così la conferenza stampa al termine della seconda giornata del summit ed aggiungendo "avrei voluto spesso che le telecamere fossero presenti durante le riunioni e registrare il clima di collaborazione tra noi". A guidare i lavori del summit, secondo Berlusconi, è stato il principio del people first. "Certamente tutti i leader hanno posto l'accento sul fatto che l'attenzione dei governi in questa crisi debba andare alle persone che ne soffrono: ai cittadini che perdono il lavoro e a chi nel mondo soffre la fame", ha detto il premier.

IL CLIMA - E veniamo ai temi principali del vertice. Partiamo con il clima: "I Paesi emergenti hanno dimostrato di voler contribuire alla soluzione dei problemi sul clima", ha detto Berlusconi. Dopo gli incontri di oggi "possiamo guardare con molto maggiore ottimismo al vertice di fine anno a Copenaghen sul clima, anche perché da parte di India e Cina c'è stato un atteggiamento "molto positivo che ci ha sorpreso".

160 MLN $ PER AIUTI AFRICA - Il presidente del Consiglio ha spostato poi l'attenzione sul tema della povertà e dell'Africa garantendo che "l'Italia verserà i 130 milioni di dollari del Global Fund per l'Africa "entro il prossimo mese" coprendo così il ritardo nei pagamenti delle quote. E ne aggiungerà altri 30 milioni in più". Berlusconi ha svelato anche l'ipotesi di "un piano Marshall per l'economia palestinese affinchè possa rafforzarsi e aumentare il livello di vita" di quel paese.

G14 STRUTTURA ORMAI CONSOLIDATA - Il G14 è "una struttura ormai consolidata" che può avere "continuità di riunioni", ha detto Berlusconi: "Abbiamo constatato che il G8 è un format non più idoneo per dare indirizzo, mentre un G14 strutturale e consolidato, che rappresenta più dell'80% dell'economia mondiale rende possibile una vera dialettica", ha spiegato il premier aggiungendo che "anche per il G20 ed il G24 il numero di componenti troppo alto non rende possibile una vera dialettica ma consente solo di fare un giro di tavolo". "Vogliamo fare un'analisi approfondita per vedere se il G14 sia il format adatto per una discussione che porti a risultati condivisi".

LA CRISI - Sulla crisi economica mondiale il presidente del Consiglio ha riferito che gli otto Grandi "hanno discusso la ripresa dei negoziati di Doha". "Nel pomeriggio - ha detto Berlusconi - abbiamo tenuto una riunione a cui ha partecipato anche Pascal Lamy, direttore dell'Organizzazione mondiale del commercio a cui abbiamo dato mandato di convocare nei primi giorni di settembre i 17 ministri competenti in modo che preparino un documento prima del G20 di Pittsburgh".

IRAN E DISARMO - Nei confronti dell'Iran "sono state scartate le ipotesi di sanzioni", ma serve "un dialogo forte e duro perchè in un tempo non troppo esteso si arrivi a una soluzione che non preveda che l'Iran abbia armi nucleari", ha detto il presidente del Consiglio ricordando che il summit ha approvato una "dichiarazione forte" che "mette in luce quello che è accaduto dopo le elezioni e invita l'Iran a smettere con comportamenti non in linea con un paese che intende dichiararsi democratico". Sul tema del disarmo nucleare il presidente del Consiglio italiano ha sottolineato l'azione del suo omologo statunitense: "Obama ha proposto di mettere in agenda un vertice da svolgersi nel maggio del prossimo con tutti i paesi detentori di armi nucleari per andare verso un mondo più sicuro".

"HA FALLITO CHI VOLEVA ROVINARE PAESE" - L'accoglienza calorosa ricevuta dai leader del G8 non ha sorpreso il premier che ha sostenuto che "ci sono due tipi di realtà, quella vera della gente comune e l'altra realtà dei giornali che è pura fantasia". Ad un cronista di Repubblica che gli chiedeva se davvero l'immagine dell'Italia fosse stata rovinata dalla stampa da lui stesso accusata di remare contro il paese, Berlusconi ha chiosato: "Non avete raggiunto il risultato che volevate. Auguri". Ed è andato via.

09 luglio 2009

 

 

 

In programma anche incontri bilaterali con i paesi emergenti

G8, il programma del vertice

Giornate di intenso lavoro per i "Grandi"

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NOTIZIE CORRELATE

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Lite stampa estera- governo

I capi di Stato che partecipano al G8 dell'Aquila sono tutti arrivati. Fatta eccezione del premier cinese Hu Jintao che è dovuto ripartire per Pechino a causa dei violenti scontri in Kinjiang. I Paesi ammessi al vertice sono: Canada, Russia, Giappone, Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti. Al summit anche il presidente di turno e della commissione dell'Unione Europea. Per loro un intenso programma di lavoro che li vedrà impegnati sui temi più importanti del momento. Dalla crisi economica alle politiche sociali. Dai cambiamenti climatici allo sviluppo dei Pesi poveri e dell'Africa. A questi otto si aggiungono anche altri cinque leader per gli incontri bilaterali. Saranno presenti capi di Stato di Brasile, India, Messico e Sud Africa. Per quel che riguarda la Cina è presente una delegazione. Il vertice terminerà , intorno alle 13, subito dopo la conferenza stampa.

IL PROGRAMMA:

Giovedì: dalle 10 alle 12 sessione di lavoro G8 + Brasile, Repubblica Popolare Cinese, India, Messico, Sud Africa + Egitto (Temi globali/Politiche per lo sviluppo dei Paesi poveri) Foto di gruppo. Poi dalle 12.30 alle 14.30 colazione di lavoro G8 + Brasile, Cina, India, Messico, Sud Africa + Egitto + Aie, Banca Mondiale, Fmi, Ilo, Ocse, Omc, Onu. (Fonti future della crescita economica globale). Subito dopo i leader incontrano giovani rappresentanti dei Paesi G8 + Brasile, Cina, India, Messico, Sud Africa + Egitto. Dalle 15 Riunioni in formato Major Economies Forum. Eventuale conferenza stampa . E incontri bilaterali. Alle 20.30 Pranzo offerto dal Presidente della Repubblica a tutti i partecipanti.

Venerdì: ore 8.30-10, colazione di lavoro G8 + Algeria, Angola, Egitto, Etiopia, Libia, Nigeria, Senegal, Sud Africa+Commissione Ua+ Aie, Banca Mondiale, Fmi, Ilo, Ocse, Omc, Onu (Impatto della crisi sull'Africa). Ore 10.30-12.30 sessione di lavoro sulla Sicurezza alimentare (G8+Brasile, Cina, India, Messico, Sud Africa+Egitto+Australia, Corea del sud, Indonesia, Danimarca+Paesi Bassi, Spagna, Turchia+Algeria, Angola, Etiopia, Libia, Nigeria, Senegal+ Commissione Ua+Aie, Banca Mondiale, Fmi, Ilo, Ocse, Omc, Onu+ Fao, Ifad, Pam). Foto di gruppo di tutti i Capi delegazione. Ore 13, conferenza stampa finale della Presidenza del G8.

07 luglio 2009(ultima modifica: 09 luglio 2009)

 

 

 

sul clima: "bisogna arrivare a un'intesa"

Berlusconi ai Paesi emergenti:

"Nessuno sarà lasciato indietro"

Il premier al G14: "Speranza e fiducia contro la crisi". Poi rilancia il Piano Marshall per la Palestina

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NOTIZIE CORRELATE

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Clima, l'Onu critica gli Otto Grandi: "I progressi non sono sufficienti" (9 luglio 2009)

Silvio Berlusconi a L'Aquila (Afp)

Silvio Berlusconi a L'Aquila (Afp)

L'AQUILA - Nella crisi economica bisogna pensare alle "persone prima di tutto" e "nessuno deve essere lasciato indietro". Lo ha ribadito il premier, Silvio Berlusconi, aprendo la seconda giornata di lavori del summit dell'Aquila dove agli otto Grandi si sono aggiunti i rappresentanti dei cinque Paesi emergenti del G5 (Brasile, Cina, India, Messico, Sud Africa) più l'Egitto. Secondo il presidente del Consiglio, le operazioni di rilancio dell'economia, appena approvate dai Grandi, devono essere condivise e diventare un impegno comune anche per il G14.

 

 

SPERANZA E FIDUCIA - L'obiettivo dichiarato del premier, infatti, è di allargare il via libera delle scelte finora compiute anche a quella larga parte di economia mondiale rappresentato dai nuovi Paesi. Più volte, infatti, il presidente del Consiglio ha sottolineato che se il G8 rappresenta il 50% dell'economia globale, il G14 è una platea che giunge all'80% del Pil. Il premier ha ricordato a India, Cina, Brasile, Messico, Sud Africa ed Egitto l'impegno complessivo del G8 perché "nessuno venga lasciato indietro" e il tema del "people firts", parte centrale del documento approvato lunedì. Da questo vertice, ha detto Berlusconi, giunge un messaggio di speranza e di fiducia per l'uscita dalla crisi economica.

CLIMA - Secondo il premier, inoltre, "è necessario trovare un'intesa sul clima e sull'ambiente con i paesi meno sviluppati" seguendo la stessa ottica già seguita per l'economia. Un impegno che arriva mentre l'Onu critica il G8 per i risultati insufficienti ottenuti sul clima.

MEDIO ORIENTE - E da L'Aquila arriva anche un messaggio importante per la pace in Medio Oriente con la conferma della volontà di mettere in campo un piano Marshall per la Palestina. Nel pomeriggio si esaminerà invece nel dettaglio proprio il documento sulla condivisione delle misure anti-crisi portare al G8, in una riunione che sarà allargata anche alle organizzazioni economiche internazionali, dal Fmi all'Ocse.

IL SISTEMA DELLE VALUTE - Il gruppo dei cinque principali paesi emergenti ha discusso la possibilità di usare valute alternative per la regolazione di scambi commerciali all'interno delle nazioni del gruppo. Lo ha detto il ministro degli esteri indiano Shivshankar Menon. "Ci sono stati alcuni colloqui riguardanti l'uso di valute alternative, non tanto come valute di riserva ma, come ha suggerito il presidente del Brasile Lula, utilizzando le nostre valute per regolare gli scambi commerciali tra di noi", ha detto Menon ai giornalisti. Russia e in grado minore India hanno espresso interesse ai colloqui tra i leader G5 e G8 leader in programma venerdì, incluso il dibattito per la ricerca di una alternativa a lungo termine al dollaro Usa come valuta di riserva globale. Anche la Cina parla della necessità di una valuta internazionale di riserva alternativa al dollaro: "Una crescita stabile e sostenibile richiede un graduale superamento degli squilibri esistenti sulle partite correnti". La Cina ritiene che la supremazia del dollaro abbia amplificato la crisi e teme che il conto da pagare per la ripresa Usa sia un aumento dei prezzi che metterebbe a rischio il valore delle riserve valutarie della Cina, costituite per il 70% da dollari.

09 luglio 2009

Cosa ne pensano economisti di rango

Gli accordi del G8: tra regole,

etica e collezioni di banalità

Ted Truman: "Quelle 12 norme sono una dichiarazione a favore della torta di mele e della maternità"

(Aldo Liverani)

(Aldo Liverani)

MILANO - Prima della crisi regnava la concorrenza fra sistemi su come crescere più in fretta, oggi si fa strada quella su come reagire meglio alla recessione. Con gli investimenti e con le idee. C’è chi mette l’accento sul sostegno dei governi e chi su nuove norme che vincolino la grande finanza. I dodici "standard globali" stilati da un gruppo di lavoro italiano con l’appoggio del G8, poi fatti propri dal G8 ieri, puntano molto invece su grandi regole etiche. C’è per esempio l’impegno all’"integrità", la condanna della corruzione e la promessa di evitare ogni forma di protezionismo.

LE CRITICHE - Non mancano poi anche indicazioni più taglienti. La regola numero cinque invita, senza troppe perifrasi, a evitare le relazioni opache e incestuose fra poteri pubblici e privati: sono le cosiddette "porte girevoli" per cui negli Stati Uniti si è passati troppo spesso, durante gli anni della bolla, da Wall Street agli uffici di Washington e ritorno. E la regola numero tre è un chiaro messaggio alla Cina: niente concorrenza al ribasso ad ogni costo, a qualunque livello, in aspetti delicati come gli standard sociali, ambientali e del lavoro; i costi minimi non sono un bene in sé, si manda a dire con i "global standard", specie se ottenuti scendendo sotto livelli minimi condivisi di legalità internazionale.

I PARERI ILLUSTRI - Fra gli economisti di rango, i dodici standard globali fanno discutere e non raccolgono solo reazioni positive. Ted Truman, ex "ministro degli Esteri" della Federal Reserve di Alan Greenspan, ha appena assicurato la transizione al Tesoro come braccio destro per i primi cento giorni dell’amministrazione Obama al fianco del neo-segretario Tim Geithner. E ora, dalla sua casa delle vacanze, suona sarcastico: "Quelle dodici norme sono una dichiarazione a favore della torta di mele e della maternità", afferma. Come dire, una collezione di banalità. Anche l’indiano Raghuram Rajan, ex capo-economista del Fondo monetario internazionale e professore all’Università di Chicago, ci scherza un po’ su: "Manca solo che dicano "ama il tuo prossimo come te stesso" e "non desiderare la donna d’altri" e siamo a posto". Ma poi anche Rajan riconosce l’importanza di impegni collettivi come quelli sul riciclaggio di denaro sporco e sull’evasione fiscale. Il premio Nobel Paul Samuelson invece, in un’intervista al "Corriere", è molto più favorevole "perché quei 12 punti rispondono a istanze fondamentali come l’onestà e lo sviluppo". E persino il premier di Londra Gordon Brown, dopo le resistenze iniziali del suo governo, ora appoggia con forza quella dichiarazione del G8. Ce n’è abbastanza perché il confronto continui. Per facilitarlo, il sito dell’Ocse ha aperto un blog nel quale sono già presenti molti contributi italiani di spicco.

Federico Fubini

09 luglio 2009

 

 

Accordo anche sul Clima. Ma india e cina bloccano l'intesa sui gas serra

I Grandi e le misure anti-crisi:

"Segni di ripresa, ma restano i rischi"

Approvata la dichiarazione economica:"Mantenere

aperti i mercati. Le persone al primo posto"

L'AQUILA - I segnali positivi ci sono. Ma la situazione economica mondiale rimane "incerta" con "rischi significativi per la stabilità". Per questo i Paesi si impegnano a fare "tutti i passi necessari per sostenere la domanda e ripristinare la crescita", mantenendo "liberi e aperti i mercati" e respingendo "il protezionismo di ogni genere" . È questo il messaggio principale contenuto nella dichiarazione economica approvata durante la prima giornata del G8 dell'Aquila. Nuove regole globali, lotta ai paradisi fiscali e attenzione al lavoro e al sociale sono le altre priorità toccate dal documento.

VIA PER LA RIPRESA - I Grandi sottolineano "i progressi raggiunti finora nel ripristinare la fiducia, stabilizzare il settore finanziario e fornire lo stimolo per sostenere la crescita e per creare posti di lavoro", ma "la situazione rimane incerta e rimangono rischi significativi per la stabilità economica e finanziaria". Le misure dei governi a sostegno dell'economia, che gli stessi si impegnano a continuare a fornire, "hanno avuto un impatto sulle finanze pubbliche". Per questo i Grandi si impegnano "ad assicurare la sostenibilità fiscale a medio termine". I capi di Stato e di governo affermano il loro impegno a raggiungere una chiusura positiva della riforma dell'Organizzazione mondiale del commercio in maniera "rapida, ambiziosa, equilibrata e ampia".

LOTTA A PARADISI FISCO - La lotta all'evasione fiscale assume dimensioni internazionali: "Non possiamo continuare a tollerare - dicono i Grandi - grossi ammontari di capitali nascosti per evadere il fisco". Ruolo fondamentale è affidato all'Ocse, l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico che ha già stilato le black list sui paradisi, alla quale si chiede di affrontare "rapidamente queste sfide e proporre ulteriori passi" in vista del prossimo G20 finanziario. I Grandi rinnovano il loro impegno all'applicazione di norme e principi comuni di "correttezza, integrità e trasparenza" coinvolgendo il G20 nella strategia definita dal "Lecce Framework", il quadro di regole promosso dalla presidenza italiana e dal ministro Tremonti nel recente vertice. Il G8 si impegna a anche a mantenere gli impegni presi nei vertici di Washington e Londra per riformare la regolamentazione finanziaria e stabilire norme più stringenti fra cui il controllo sugli hedge funds e i tetti agli stipendi dei manager. Il sostegno all'economia, sostengono inoltre i Grandi, passa per una maggiore attenzione al lavoro e alla situazione della gente che vive sulla pelle gli effetti della crisi. "Siamo impegnati a trattare la dimensione sociale della crisi, ponendo le persone al primo posto".

BERLUSCONI: "IL PEGGIO È PASSATO" - In serata, è il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a stilare un bilancio sull'accordo e sulla prima giornata del G8: "Tutti quanti abbiamo convenuto che ci sono segnali di miglioramento - ha dichiarato. - Ormai la parte più dura della crisi è alle spalle, ora bisognerà uscire dalla crisi con un codice di valore per far sì che non si ripeta più". Il premier ha ribadito che "ci sono segnali di miglioramento" e al vertice "tutti abbiamo convenuto su questo. Abbiamo deciso - ha aggiunto - che è importante mantenere il sostegno al sistema bancario e a chi ha perso il posto di lavoro".

INTESA SUL CLIMA - Capitolo clima: i Paesi del G8, si legge nella dichiarazione che è stata approvata al termine della sessione sulla lotta ai cambiamenti climatici e sullo sviluppo, si impegnano a limitare "l'aumento globale della temperatura media a due gradi centigradi rispetto ai livelli pre-industriali". Ma non solo. Gli Otto grandi sottolineano anche la "volontà di condividere con tutti i Paesi l'obiettivo di raggiungere una riduzione di almeno il 50% delle emissioni globali entro il 2050, riconoscendo che questo implica che le emissioni globali raggiungano il picco quanto prima, per avviare subito dopo una rapida riduzione" e riaffermano il sostegno "all'obiettivo dei Paesi sviluppati di ridurre insieme le emissioni di gas serra dell'80% o oltre entro il 2050, prendendo il 1990 o anni più recenti" come punto di riferimento per il calcolo delle riduzioni". "Abbiamo raggiunto sul clima una posizione comune che discuteremo con i Paesi emergenti - ha dichiarato Berlusconi. - Europa e Stati Uniti sono fermamente per la riduzione dell'emissione di anidride carbonica. La data di ingresso in vigore dell'accordo è ancora in discussione: 2020 o 2050. Su questo si deve trattare". Bisogna insomma "verificare" se sia possibile un'intesa con India e Cina (pronte a dare battaglia sulla riduzione dei gas serra).

SVILUPPO E AFRICA - Via libera dai leader del G8 anche alla dichiarazione su "Sviluppo e Africa: per una globalizzazione sostenibile e inclusiva". Gli Otto si impegnano a mitigare l'impatto della crisi economica mondiale sui Paesi poveri e a "rinnovare tutti gli impegni, in particolare verso l'Africa" e gli sforzi per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo Onu del Millennio entro il 2015. Secondo i Grandi, è necessario porre "l'agricoltura e la sicurezza alimentare al centro dell'agenda internazionale". I progressi "nello sradicamento della povertà - si legge - possono essere raggiunti solo se la crescita economica e il cambiamento climatico, attraverso un ambizioso accordo a Copenaghen", sono perseguiti in maniera congiunta.

RITARDI NEGLI AIUTI - A proposito degli aiuti all'Africa, Berlusconi ha affermato che l'Italia si impegna di fronte al G8 a rispettare gli obiettivi che aveva assunto nell'ambito del global fund (nei giorni scorsi le organizzazioni a sostegno del continente africano hanno rinfacciato all'Italia di essere lontana dall'investimento programmato pari allo 0,5% del Pil per il programma promosso al G8 di Genova del 2001, anch'esso a presidenza italiana). Sull'Africa "sono stati segnalati alcuni ritardi fra i quali quelli del mio Paese che, è stato fatto notare, non ha versato quanto dovuto. Manterremo l'impegno entro fine anno come è negli accordi del global fund", ha assicurato Berlusconi.

IRAN - I leader del G8 hanno poi raggiunto un accordo per un testo comune sulla delicata questione dell’Iran. A quanto si apprende da fonti della presidenza, non è stato però ancora stabilito se il dossier iraniano sarà incluso nella dichiarazione finale degli Otto sulla politica estera o se sarà l'oggetto di uno "statement" isolato.

08 luglio 2009(ultima modifica: 09 luglio 2009)

 

 

 

 

 

 

"per dare in tempo reale indicazioni al premier". Palazzo Chigi smentisce

G8, il Financial Times: microfoni

segreti per i suggerimenti a Berlusconi

E il Times: "Forte leadership? Obama non si riferiva al Cavaliere ma al presidente Napolitano"

(Ap)

(Ap)

MILANO - Microfoni segreti per ascoltare e analizzare i colloqui dei leader riuniti a L'Aquila. Secondo il Financial Times, gli organizzatori italiani del G8 avrebbero voluto predisporre un canale audio segreto tra la sala che ospita le riunioni dei leader mondiali e le delegazioni al seguito, sistemate in due stanze esterne. Anche allo scopo di fornire indicazioni in tempo reale al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Il quotidiano finanziario britannico ha appreso di questo progetto da una fonte ufficiale che ha parlato in condizione di anonimato e che ha poi spiegato che il piano del collegamento audio segreto è saltato per una fuga di notizie. Il Financial Times riferisce anche di aver ottenuto un documento ufficiale, scritto da un membro dello staff dell’organizzazione, in cui si invitava alla cautela: "Attenzione a non dire alle altre delegazioni dei nostri dispositivi, altrimenti tutti li vorranno e ciò non è possibile".

SUGGERIMENTI IN TEMPO REALE - La funzione del collegamento audio - scrive il FT - avrebbe dovuto essere quella di fornire in tempo reale suggerimenti al premier italiano Silvio Berlusconi, che è presidente del G8. Per prassi le riunioni dei leader del G8 non vengono registrate e non ci sono collegamenti audio con l’esterno. I vari capi di governo sono accompagnati solo da uno "sherpa", il quale può comunicare con le delegazioni all’esterno della sala attraverso una penna digitale. Marco Ventura, un portavoce di Berlusconi, ha negato l’esistenza di qualsiasi collegamento audio: "Quello che si sono detti è rimasto nella stanza. Non c’è alcun canale di comunicazione tra i leader e l’esterno, ad eccezione delle penne digitali. Non c’è alcun canale segreto per il presidente del G8 (Berlusconi) diverso dagli altri".

TIMES: LODI A NAPOLITANO - La maggior parte della stampa estera si è concentrata in particolare sull'elogio di Barack Obama al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Al suo arrivo a Roma, il presidente degli Stati Uniti ha lodato pubblicamente il "grande leader" dell’Italia, figura che riscuote "l’ammirazione di tutto il popolo italiano" non soltanto per il suo incarico pubblico ma anche per la sua "integrità e gentilezza". "Voglio confermare che ogni cosa che ho sentito su di lui è vera: è uno straordinario gentleman e un grande leader di questo paese", ha detto Obama. Ma, ci tiene a sottolineare l’edizione odierna del Times, l’inquilino della Casa Bianca non parlava di Silvio Berlusconi, bensì del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

EL PAIS - Anche El Pais non ha fatto cadere nel vuoto gli elogi obamiani a Napolitano: in un articolo del suo inviato a L’Aquila, il quotidiano spagnolo spiega che il presidente statunitense ha dato prova di "finezza e abilità diplomatica", "con una lezione che è stata tanto sottile quanto ferma". Obama, scrive Miguel Mora, "ha evitato tutti i riferimenti diretti al primo ministro accusato per gli scandali della prostituzione" ed ha ricevuto "una ovazione delle forze di sicurezza e di soccorso tra le rovine del terremoto". Secondo El Pais, esprimendo apprezzamento per il presidente Napolitano, che "rappresenta nel migliore dei modi" l’Italia, Obama ha voluto utilizzare "una forma indiretta e squisita per marcare le differenze democratiche e morali".

GUARDIAN - Non molla d'altra parte il Guardian, che torna sulla polemica con Berlusconi e il ministro degli Esteri Frattini, che hanno parlato di "piccolo giornale" auspicandone "l’espulsione dal gruppo dei grandi giornali del mondo. Il quotidiano britannico sottolinea che critiche all’organizzazione del summit a L’Aquila sono state espresse anche dal prestigioso New York Times. E così il Guardian ironizza: "Se il New York Times non si qualifica come un "grande" giornale, allora questo dovrebbe essere un club davvero esclusivo".

INDEPENDENT - Su Berlusconi e sulla prima giornata del G8 si sofferma, infine, anche l’Independent. Il quotidiano britannico spiega che "è stato come se gli ultimi due mesi di appariscenti rivelazioni sulla sua vita privata non sono state altro che un orribile sogno". Tra le altre cose, il presidente del Consiglio ha accompagnato Barack Obama e la cancelliera tedesca Angela Merkel tra le rovine dell’Aquila ed ha preparato una grande accoglienza per le first lady del mondo. Tutte hanno un fitto programma di impegni, parallelo a quello del G8. L’unica a fare da sé sarà Carla Bruni Sarkozy, la quale - ricorda il quotidiano -, dopo la definizione di "giovane, bello e abbronzato" che Berlusconi diede di Obama, sentenziò: "Spesso sono felice di essere diventata francese".

09 luglio 2009

 

 

 

 

 

IL VERTICE

Berlusconi: "Ho fatto un miracolo"

Il premier ai leader: "Sapete che mi attaccano sul piano personale ma completerò il mandato"

L’AQUILA — Era impossibi­le che non lo facesse, che non sentisse il bisogno almeno di una parola rivolta a quelli che per natura considera da sem­pre "amici" prima che colle­ghi, interlocutori personali prima che leader di altri Stati. E alla fine Silvio Berlusconi quella parola, che in realtà è risultato un chiaro messag­gio, l’ha pronunciata: "Sapete tutti benissimo che mi attac­cano sul piano personale, ma state tranquilli, io durerò alla guida del mio Paese altri quat­tro anni". Per il Cavaliere farlo davan­ti a tutti i leader del G8 è sta­to come togliersi un peso dal­lo stomaco.

Il palcoscenico era quello che più gli interes­sa, quello dei suoi pari, quel­lo che in questi mesi ha pro­dotto i crucci maggiori: il dan­no di immagine all’estero, nelle cancellerie di mezzo mondo, la reputazione sfre­giata di un leader che alla re­putazione internazionale tie­ne più di ogni altra cosa. Troppo grande la tentazione per resistere, per non sentire il bisogno di dare almeno un breve messaggio di forza ai leader degli altri Paesi. Per chi lo ha ascoltato non è stata una sorpresa: dalla Me­rkel a Sarkozy, sino ad Oba­ma, del nostro presidente del Consiglio tutti conoscono i tratti caratteriali e forse tutti in qualche modo si attendeva­no un accenno a quello che da alcune settimane leggono sui giornali dei rispettivi Pae­si. La giornata del presidente del Consiglio è stata sobria che più non si poteva, priva di quel "berlusconismo" che l’ha reso detestabile o amato in giro per il mondo, sotto in­vece che sopra le righe: nono­stante fosse l’ospite di casa, in fondo il personaggio più at­teso. Un understatement im­posto dagli eventi più che dal­la natura dell’uomo, e che per un attimo è venuto via. "Questa giornata mi ripaga di tante amarezze", ha confi­dato al presidente della Regio­ne Gianni Chiodi, in uno de­gli intermezzi del program­ma.

Anche in questo caso è ri­sultata palpabile l’ansia che evapora, il sospiro di sollievo di un premier che negli ulti­mi giorni ha cercato di con­centrarsi più di ogni altra co­sa sul successo e sulla riusci­ta del G8: per i risultati del vertice, ma anche per ridare forza alla propria immagine. Un’immagine che ieri ha ri­cevuto più di un aiuto pro­prio dalla Casa Bianca. Le pa­role di Obama sulla leader­ship forte dell’Italia, quelle dello sherpa americano a smentire i contenuti della stampa anglosassone ( Guar­dian e New York Times) sulle mancanze dell’agenda del ver­tice. Quindi le incombenze del padrone di casa: il ricevi­mento degli ospiti, l’arrivo dei leader, le strette di mano, la tensione che si scioglie, le prime sessioni di lavoro, i pri­mi risultati concreti sul clima e sull'economia. Ha scherzato anche con i giornalisti, in una conferenza stampa annunciata senza do­mande dallo staff ma che alla fine ha visto proprio lui chie­dere domande che non sono arrivate: 'Visitate tutti i salo­ni della cittadella di Coppito, qui siete tutti i benvenuti, ci vogliamo tutti bene…'. E an­cora, rivolto ai cronisti: 'So­no orgoglioso di aver fatto quasi un miracolo', alluden­do all'organizzazione del ver­tice nella zona del terremoto, dove il G8 tornerà entro fine anno, per un sessione riserva­ta alle protezioni civili degli otto Paesi più industrializza­ti. Sui fondi all'Africa, ai Paesi in via di sviluppo, ha rassicu­rato: 'Manterremo gli impe­gni per il global fund entro la fine dell'anno'. Sulla crisi è stato come sempre ottimista: 'Intendiamo mandare un messaggio di fiducia; la crisi, per la parte più dura, è alle nostre spalle'. Ma c'è da giu­rare che quella frase pronun­ciata davanti agli altri leader è stata forse la più impegnati­va. Almeno emotivamente.

Marco Galluzzo

09 luglio 2009

 

 

 

le first lady, senza la bruni, sulle zone colpite dal terremoto

L'Aquila, il summit s'allarga

In agenda clima e povertà

Sessione di lavoro G8+G5 cui si aggiunge l'Egitto. Sulla riduzione dei gas serra si tenta di convincere India e Cina

Barack Obama, Nicolas Sarkozy e Angela Merkel (Afp)

Barack Obama, Nicolas Sarkozy e Angela Merkel (Afp)

L'AQUILA - I Paesi poveri, il clima e i progressi verso l'accordo sul trattato di Doha relativo al commercio globale: questi i temi scottanti della seconda giornata dei lavori del G8 dell'Aquila. Si inizia alle 8 con gli incontri bilaterali fra i leader. Alle 10 è prevista una sessione di lavoro G8+G5 (Brasile, Cina, India, Messico, Sud Africa) cui si aggiunge l'Egitto, su temi globali e politiche per lo sviluppo dei Paesi poveri. A seguire la foto di gruppo del G14. I Grandi della Terra, che nella prima giornata del vertice hanno approvato anche la dichiarazione sull'economia, sottolineando l'esigenza di regole anti-crisi, e quella politica, trovando un'intesa sulla condanna alla crisi post-elettorale in Iran, alle affermazioni negazioniste del presidente iraniano Ahmadinejad e ai test nucleari e missilistici della Corea del Nord, si concentreranno dunque sul clima, che sarà al centro di una dichiarazione ben più complessa di quella di mercoledì . L'accordo raggiunto dagli Otto Grandi, la riduzione dell'80% dei gas serra entro il 2050, dovrà vincere le resistenze dei Paesi emergenti, India e Cina in primis. E il documento che sarà approvato dal Mef - formato allargato del G8 più G5, più Australia, Indonesia e Corea del sud; più la Danimarca (nel ruolo di presidente della conferenza mondiale sul clima del prossimo dicembre) - riconoscerà comunque "l’opinione scientifica secondo cui l’incremento della temperatura media globale al di sopra dei livelli pre-industriali non dovrebbe eccedere i due gradi centigradi".

L'AGENDA - Dalle 12.30 alle 14.30, colazione di lavoro G14 più organizzazioni internazionali (Aie, Banca mondiale, Fmi, Ilo, Ocse, Omc, Onu) su fonti future della crescita economica globale. Dalle 14.30 alle 15.00, i leader incontrano i giovani rappresentanti dei Paesi G14. Dalle 15.00 alle 18.30 sono previste riunioni in formato Major Economies Forum (Mef), con il capo della Wto, per discutere dei progressi verso l'accordo sul trattato di Doha sul commercio globale. Alla fine della sessione, è previsto un documento sul commercio. Alle 16.15, sessione di lavoro del Mef con le Nazioni Unite e la Danimarca - che a dicembre ospiterà il summit dell'Onu sui cambiamenti climatici e dove è previsto un documento che sostituirà il trattato di Kyoto - per discutere il riscaldamento globale. Alla fine dell'incontro è previsto un briefing del presidente Obama con la stampa. Infine, alle 20.30 ci sarà la cena offerta a L'Aquila dal Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, a tutti i partecipanti (29 leader, più i rappresentanti delle organizzazioni internazionali).

IL PROGRAMMA DELLE FIRST LADY - Intenso il programma di giovedì anche per le first lady. Le mogli dei capi di Stato e di governo riuniti a L'Aquila visiteranno le zone colpite dal terremoto del 6 aprile. Al loro arrivo a Coppito le first lady., Michele Obama, Sarah Brown e le altre, saranno accolte dal ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna e dal governatore della regione Franco Chiodi. Inizierà poi un giro nel centro del capoluogo abruzzese per vedere le zone danneggiate dal terremoto del 6 aprile, inclusa la piazza del Duomo mercoledì già visitata dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama e dal presidente russo, Dmitri Medvedev. Le signore visiteranno anche la sede della prefettura, palazzo del Governo. Seguirà una visita della zona di Cesi di Preturo dove ci sono nuove case in costruzione e la visita della chiesa di Santa Maria di Paganica. Le signore si recheranno poi a vedere una mostra sul terremoto e sull’attività della Protezione civile e faranno ritorno a Coppito dove sarà loro offerto il pranzo dal governatore Chiodi, a base di specialità regionali. Il pomeriggio vedrà ancora due appuntamenti culturali, una mostra sull’arte dell’expertise italiano e una seconda sulle tecniche del restauro artistico in Italia; dovrebbero poi rientrare a Roma. Mancherà all’appello la la moglie del presidente francese Carla Bruni Sarkozy: la signora dovrebbe sì arrivare in giornata in Italia ma solo nel pomeriggio per poi recarsi venerdì mattina, da sola, a visitare le zone terremotate.

CONTINUANO LE SCOSSE - Nel capoluogo abruzzese la terra intanto continua a tremare: quattro lievi scosse sismiche hanno interessato l'Aquilano la scorsa notte e nella prima mattina. La più forte, di magnitudo 2.5 è stata registrata alle 7.56 e i Comuni prossimi all'epicentro sono stati quelli della Valle dell'Aterno e più precisamente Fagnano Alto, Fontecchio, Fossa, Ocre, Poggio Picenze, Prata d'Ansidonia, Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, San Demetrio nè Vestini, Sant'Eusanio Forconese e Villa Sant'Angelo. Un'altra di magnitudo 2.4, è stata registrata alle 01.54 con epicentro Barete, Capitignano, Pizzoli. La seconda, di magnitudo 2.2 è avvenuta alle 03.10. Le zone prossime all'epicentro sono state Barete, L'Aquila, Pizzoli. La terza scossa, infine, si è avuta nella Valle dell'Aterno ed è stata registrata alle 03.33 con magnitudo 2.1. Tra le zone limitrofe all'epicentro i Comuni di Fagnano Alto, Fossa, Ocre, Poggio Picenze e Villa Sant'Angelo.

09 luglio 2009

 

 

 

Berlusconi: "Ho fatto un miracolo"

Il premier ai leader: "Sapete che mi attaccano sul piano personale ma completerò il mandato"

L’AQUILA — Era impossibi­le che non lo facesse, che non sentisse il bisogno almeno di una parola rivolta a quelli che per natura considera da sem­pre "amici" prima che colle­ghi, interlocutori personali prima che leader di altri Stati. E alla fine Silvio Berlusconi quella parola, che in realtà è risultato un chiaro messag­gio, l’ha pronunciata: "Sapete tutti benissimo che mi attac­cano sul piano personale, ma state tranquilli, io durerò alla guida del mio Paese altri quat­tro anni". Per il Cavaliere farlo davan­ti a tutti i leader del G8 è sta­to come togliersi un peso dal­lo stomaco.

Il palcoscenico era quello che più gli interes­sa, quello dei suoi pari, quel­lo che in questi mesi ha pro­dotto i crucci maggiori: il dan­no di immagine all’estero, nelle cancellerie di mezzo mondo, la reputazione sfre­giata di un leader che alla re­putazione internazionale tie­ne più di ogni altra cosa. Troppo grande la tentazione per resistere, per non sentire il bisogno di dare almeno un breve messaggio di forza ai leader degli altri Paesi. Per chi lo ha ascoltato non è stata una sorpresa: dalla Me­rkel a Sarkozy, sino ad Oba­ma, del nostro presidente del Consiglio tutti conoscono i tratti caratteriali e forse tutti in qualche modo si attendeva­no un accenno a quello che da alcune settimane leggono sui giornali dei rispettivi Pae­si. La giornata del presidente del Consiglio è stata sobria che più non si poteva, priva di quel "berlusconismo" che l’ha reso detestabile o amato in giro per il mondo, sotto in­vece che sopra le righe: nono­stante fosse l’ospite di casa, in fondo il personaggio più at­teso. Un understatement im­posto dagli eventi più che dal­la natura dell’uomo, e che per un attimo è venuto via. "Questa giornata mi ripaga di tante amarezze", ha confi­dato al presidente della Regio­ne Gianni Chiodi, in uno de­gli intermezzi del program­ma.

Anche in questo caso è ri­sultata palpabile l’ansia che evapora, il sospiro di sollievo di un premier che negli ulti­mi giorni ha cercato di con­centrarsi più di ogni altra co­sa sul successo e sulla riusci­ta del G8: per i risultati del vertice, ma anche per ridare forza alla propria immagine. Un’immagine che ieri ha ri­cevuto più di un aiuto pro­prio dalla Casa Bianca. Le pa­role di Obama sulla leader­ship forte dell’Italia, quelle dello sherpa americano a smentire i contenuti della stampa anglosassone ( Guar­dian e New York Times) sulle mancanze dell’agenda del ver­tice. Quindi le incombenze del padrone di casa: il ricevi­mento degli ospiti, l’arrivo dei leader, le strette di mano, la tensione che si scioglie, le prime sessioni di lavoro, i pri­mi risultati concreti sul clima e sull'economia. Ha scherzato anche con i giornalisti, in una conferenza stampa annunciata senza do­mande dallo staff ma che alla fine ha visto proprio lui chie­dere domande che non sono arrivate: 'Visitate tutti i salo­ni della cittadella di Coppito, qui siete tutti i benvenuti, ci vogliamo tutti bene…'. E an­cora, rivolto ai cronisti: 'So­no orgoglioso di aver fatto quasi un miracolo', alluden­do all'organizzazione del ver­tice nella zona del terremoto, dove il G8 tornerà entro fine anno, per un sessione riserva­ta alle protezioni civili degli otto Paesi più industrializza­ti. Sui fondi all'Africa, ai Paesi in via di sviluppo, ha rassicu­rato: 'Manterremo gli impe­gni per il global fund entro la fine dell'anno'. Sulla crisi è stato come sempre ottimista: 'Intendiamo mandare un messaggio di fiducia; la crisi, per la parte più dura, è alle nostre spalle'. Ma c'è da giu­rare che quella frase pronun­ciata davanti agli altri leader è stata forse la più impegnati­va. Almeno emotivamente.

Marco Galluzzo

09 luglio 2009

 

 

 

 

Così ci guardano i media stranieri

The plot against Italy? Il complotto contro l'Italia, come un romanzo di Philip Roth? Il G8 è stato preceduto da giudizi severi e prese in giro. Prima i media internazionali si sono divertiti con minorenni ed escort, che ormai sbucano come finferli dopo la pioggia. Poi il "Guardian", senza citare una fonte rintracciabile, ha ventilato la nostra espulsione dal G8. Quindi il "New York Times" ha suggerito a Obama di prendere il volante.

Il mondo ce l'ha con l'Italia? No. Ma un certo maligno godimento sembra evidente. Noi dimentichiamo di vivere nel luogo mitico per generazioni di viaggiatori colti - quelli che oggi scrivono e parlano nei media internazionali. Vedere ciò che avremmo potuto diventare, e non siamo diventati, dà il sapore amaro ai commenti. La delusione è il carburante della perfidia.

Ogni nazione offre una narrativa al mondo: e la nostra, da tempo, non è delle migliori. L'Italia 2009 è il surgelato dell'Italia 1994. Max contro Walter, Lega scatenata, Quirinale preoccupato, debito che sale, corrotti in festa. Poi c'è Berlusconi, che noi italiani leggiamo con occhiali speciali, anche perché ci somiglia più di quanto vogliamo ammettere (entusiasmo e incoerenza, affabilità e inaffidabilità, difficoltà a distingere tra pubblico e privato).

Ma le lenti italiane non vengono esportate: gli stranieri guardano gli affari nostri con occhi loro. Le ultime vicende sono strabilianti: sesso e potere, lusso e tivù, silenzi e bugie, famiglie difficili e ragazze facili. L'età della deferenza è finita con Diana, nelle cui lenzuola ha guardato il pianeta. Negli anni '60, Bob Kennedy poteva farsela con Jackie sotto il naso della moglie; negli anni '90 sarebbe finito sui giornali; negli anni Duemila si troverebbe il video su YouTube.

Se Gordon frequentasse un'ipotetica Noemi inglese, i tabloid lo farebbero a fettine come il tacchino servito nei picnic di Ascot. Se Barack usasse la Casa Bianca come Palazzo Grazioli, i consiglieri lo fermerebbero (vero, Ghedini?). Se Nicholas si contraddicesse come Silvio, Carla l'appenderebbe alle finestre dell'Eliseo. Noi italiani siamo diversi? Elastici, spontanei, tolleranti? Cattolici libertini? Moralisti à la carte? Benissimo. Gridiamolo al mondo: siamo un ossimoro nazionale, il primo della storia! Silvio B. è l'autobiografia onirica del Paese: fa ciò che molti sognano!

Invece, stiamo zitti: per pigrizia e pudore da una parte, per timore e servilismo dall'altra. La nostra TV - parliamo di prima serata, dopo siamo tutti liberali - complica le cose, mostrando riflessi di regime: le Istituzioni si scrivono con la maiuscola, e vanno protette, anche se ne combinano di tutti i colori.

Poi è chiaro: il mondo ride, e noi ci restiamo male.

Beppe Severgnini,

 

 

 

 

Clio e Isabella seducono

la squadra di first lady

Così le due padrone di casa, aiutate da Gelmini e Carfagna, hanno guidato le ospiti straniere

di MARIA LAURA RODOTÀ

C’è spesso qualche anomalia italia­na, da noi; anche negli eventi più bana­li e formali, anche se le Prime Dame hanno fatto finta di non accorgersene. Comunque va tutto liscio, ci manche­rebbe. Anche grazie a una squadra qua­lificata e rappresentativa; convocata per sostituire la moglie del presidente di turno del G8, Veronica Lario, noto­riamente indisponibile. Sono scese in campo un’ex militante comunista (Clio Napolitano), un’ex ragazza di de­stra (Isabella Rauti in Alemanno), due giovani signore berlusconiane (Maria­stella Gelmini e Mara Carfagna). Han­no fronteggiato le first ladies per il tè (Clio), hanno offerto una colazione gourmet in Campidoglio (Isabella), le hanno portate in udienza dal Papa, ac­compagnatrici Gelmini e Carfagna. Mai viste così felici; sembravano go­dersi la vacanza romana più delle ospi­ti, d’altra parte le first ladies hanno me­no guai di un ministro, ovvio.

Ma come usa in questi casi, nessu­no ha fatto battute; neanche su Berlu­sconi. Almeno così ha detto Isabella Rauti, contenta anche lei, per altri mo­tivi. È capo del dipartimento per le Pa­ri opportunità, voleva conoscere Mi­chelle Obama; perché "diamo tutte e due molta importanza al sociale" e Mi­chelle è "una paladina delle donne acrobate". Hanno pranzato vicine; da quel che si sa Rauti non ha raccontato a Obama cosa diceva, in stile Vianel­lo- Mondaini, suo marito Gianni Ale­manno: "Mia moglie si sta preparando per lei, speriamo bene". La paladina delle acrobate avrebbe guardato malis­simo Alemanno. Comunque. La figlia e moglie di ex cuori neri italiani ha simpatizzato con l’ex radical nera ame­ricana. L’ex capo di un’agenzia di pr ora moglie del premier inglese, Sarah Macaulay Brown, ha raccontato fatte­relli su Twitter: "Grazie al buon cibo e alla buona compagnia ho saltato la vi­sita ai Musei Capitolini", o "all’amba­sciata sono molto eccitati per la raccol­ta di miele dall’alveare". Carla Bru­ni- Sarkozy, invece, non c’era. Arriva oggi in Abruzzo, in veste di model­la- first lady-statista che non si mesco­la a prime dame minori (e non rischia di perdere la sfida con Michelle); visi­terà zone terremotate; ha scritto ai lea­der del G8, invitandoli a investire di più nel Global Fund sanitario. Intanto. Oggi un po’ di first ladies verranno portate ad ammirare Magic Italy, "splendide immagini del nostro Paese trasmesse sui venti maxi schermi che il ministro Brambilla ha voluto dedica­re ad ogni regione" (buono lo spot per il nostro turismo, ottimo risultato per Michela Brambilla, assente all’udienza papale). Intanto il Guardian, giornale arcinemico del nostro premier, dedica alle prime dame la rubrica online Wa­tching the Wags. Wags sta in genere per Wives and Girlfriends, mogli e fi­danzate, dei calciatori. Non c’è più ri­spetto, signora mia, anche se con le si­gnore va tutto liscio.

09 luglio 2009

 

 

 

 

E Barack dissolve il fantasma dell’assedio

Il colloquio sembrava destinato ad avere un’importanza laterale sul palcoscenico del G8. Invece, la visita di cortesia di Obama a Napolitano è diventata uno snodo decisivo del vertice. Il riconoscimento non rituale, perfino caloroso verso il capo dello Stato da parte del presidente statunitense si è proiettato sullo stesso governo. E le parole di amicizia e di stima reciproca hanno permesso a Silvio Berlusconi di ricevere i suoi ospiti preceduto dai complimenti di Obama sulla forte leadership italiana: un aiuto prezioso per ridimensionare le polemiche della stampa britannica e americana, soprattutto; e per esorcizzare i fantasmi di un accerchiamento internazionale. E pensare che l’incontro non era neppure dovuto. In teoria, i tempi stretti e gli spostamenti all’Aquila avrebbero consentito di saltare il faccia a faccia senza imbarazzi reciproci. Ma averlo voluto sembra essersi rivelato una scelta felice per entrambi. I due presidenti sono riemersi dai quarantacinque minuti insieme con dichiarazioni stringate ma assai poco formali. E la sottolineatura della "straordinaria reputazione" di cui, ha detto Obama, il capo dello Stato gode presso il popolo italiano è stata rafforzata da espressioni più lusinghiere. Napolitano è "un grande leader e rappresenta al meglio il vostro Paese"; e non solo per il suo profilo politico ma per la sua "integrità e finezza". In una fase in cui gli alleati si mostrano avari di riconoscimenti all’Italia, le parole sono apparse ancora più sentite. E il richiamo all’integrità del capo dello Stato ha provocato un’eco particolare. Ma l’attestato al governo Berlusconi per il modo in cui ha preparato il G8 all’Aquila, è servito a dissolvere l’imbarazzo creatosi nelle ultime ore: un nervosismo alimentato dalle voci di una Casa Bianca spazientita per una presunta confusione nell’organizzazione dei lavori; e pronta a prenderne le redini. Per paradosso, le critiche liquidatorie arrivate da oltre Atlantico hanno finito per rendere vistoso e quasi obbligato lo smarcamento di Obama. È possibile che nei suoi giudizi, ribaditi all’Aquila da altri capi di Stato e di governo, abbiano pesato anche i doveri diplomatici nei confronti del Paese ospitante; e la gratitudine per gli impegni che Berlusconi ha assunto nella sua visita recente a Washington sull’Afghanistan e sul trasferimento in Italia di alcuni detenuti per terrorismo nel carcere Usa di Guantanamo, a Cuba. L’effetto delle dichiarazioni congiunte al Quirinale ha permesso comunque a palazzo Chigi di rintuzzare le accuse piovute sul governo; e di puntare il dito contro quelli che sono stati definiti "guastatori mediatici". È il segno di un sollievo, dopo una vigilia vissuta in modo a dir poco teso. Ma l’insistenza nella polemica con alcuni quotidiani dice anche che il capitolo non è chiuso. La giornata di ieri è stata utile per riequilibrare un’immagine dell’Italia sbilanciata in modo negativo ed esagerato; e le prime intese sull’economia e il clima mettono fra parentesi l’impressione diffusa di un G8 prigioniero di limiti di rappresentatività. Le incognite, tuttavia, rimangono; e così i rischi che le vicende private del premier italiano si riaffaccino, a prescindere dall’andamento dei lavori all’Aquila. È una prospettiva che palazzo Chigi e il Quirinale vogliono contrastare: Berlusconi come capo di un governo che rivendica i progressi fatti dopo il terremoto; e Napolitano offrendo il proprio ruolo di garante, e se necessario quasi di "supplente"

Massimo Franco

09 luglio 2009

 

 

 

 

 

 

 

Il caso

Nel dossier Usa sette righe su Silvio

Nel kit ai cronisti americani: pagine di biografie per ogni leader ma non per Berlusconi

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NOTIZIE CORRELATE

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Gaffe Usa: "Berlusconi? Politico dilettante in un Paese corrotto". Poi Bush si scusa

di GIAN ANTONIO STELLA

Laggiù, a Washington, qualcuno non lo ama. Ricordate lo sfregio dell’anno scorso, quando le note consegnate ai giornalisti americani al G8 in Giappone traboccavano di accuse, malignità e veleni al punto da costringere la Casa Bianca a scusarsi? Bene: qualche cosa, al Silvio Berlusconi, è andata storta anche stavolta. Proprio nel giorno in cui incassava i sorrisi e l'abbraccio di Barack Obama, portato in maniche di camicia tra le macerie di questa città così bella e gentile, il malloppo di fogli dato ai giornalisti Usa per "infarinarli" intorno ai protagonisti del viaggio presidenziale rifilava al Cavaliere una nuova stilettata. Sette-righe-sette di micro biografia. Data e luogo di nascita, nazionalità, professione, ultima vittoria elettorale, data d'inizio del nuovo governo. Fine.

Uno sberleffo, in rapporto allo spazio dato a tutti gli altri. Certo, la massima sintesi a volte può essere un segnale di sobrietà. Basti ricordare come Eugenio Montale, coprendo automaticamente di ridicolo tanti suoi colleghi che descrivevano le proprie piccole faccende con sdiluvianti ricostruzioni di pagine e pagine quasi avessero da raccontare le gesta di Alessandro il Grande, riassunse se stesso sulla "Navicella" parlamentare: "Montale Eugenio. È nato a Genova il 12 ottobre 1906 e risiede a Milano. Dottore in lettere, giornalista, scrittore, poeta, premio Nobel per la letteratura nel 1975". Questa asciuttezza ha un senso, però, se è scelta dal protagonista. Non se viene usata da una manina altrui per marcare maliziosamente un distacco. Per tentare di capirci qualcosa occorre appunto ripartire dall'anno scorso. Quando il "Press kit" preparato dall'ufficio stampa della Casa Bianca (con impresso in copertina il sigillo del presidente) a uso dei giornalisti americani al seguito di George Bush al G8 di Hokkaido, in Giappone, era piuttosto "inusuale" nel mondo ovattato dei vertici internazionali. Diceva infatti che il premier italiano "è uno dei leader più controversi nella storia di un Paese conosciuto per la corruzione e il vizio del suo governo". Lo liquidava come "un dilettante della politica che aveva conquistato la sua carica importante solo mediante l'uso della sua notevole influenza sui media nazionali", ricordava che era stato accusato di "corruzione, estorsione e altri abusi di potere che lo costrinsero a dimettersi nel 1994", rideva degli anni giovanili quando "aveva cominciato a fare soldi organizzando spettacoli di burattini a pagamento" e "faceva i compiti di scuola ai compagni di studi in cambio di denaro". Per non dire della iscrizione alla "sinistra loggia massonica P2 che aveva creato uno Stato dentro lo Stato". Parole pesanti. Soprattutto rispetto agli assai più moderati profili di certi presidenti africani al potere da decenni. Come il ritratto dedicato nel "Press kit" attuale all'uomo forte dell'Angola Josè Eduardo Dos Santos, di cui si racconta asetticamente che si è laureato in ingegneria petrolifera nell'Urss, che è diventato presidente dell'Angola dopo la morte di Agostino Neto nel 1979 (trent'anni fa: in un Paese martoriato dalla guerra civile...) e che è sposato con "lady Anna Paola dos Santos" che gli ha dato tre figli... Ma sproporzionate soprattutto rispetto a quello che era allora il capo della Casa Bianca, quel George W. Bush che aveva con l'"amico Silvio" un rapporto speciale. "I sentimenti espressi nella biografia non rappresentano il punto di vista del presidente, del governo americano o del popolo americano", si precipitò a scrivere Tony Fratto, il vice portavoce della Casa Bianca, riconoscendo che quel profilo usava "un linguaggio che insulta sia il premier Berlusconi che il popolo italiano".

E proseguiva: "Ci scusiamo con l'Italia e col premier Berlusconi per questo spiacevole errore". Il Cavaliere accettò le scuse: pietra sopra. Tutto poteva immaginare, quindi, tranne il nuovo sgarbo di ieri. Che è tutto nel confronto coi ritratti degli altri protagonisti e comprimari del viaggio di Barack Obama a l'Aquila, a Roma e in Ghana. Una pagina e mezza viene dedicata al presidente della Commissione dell'Unione africana Jean Ping, del quale si ricorda che si è laureato a Parigi in scienze economiche, che ha lavorato all'Unesco ed è stato ministro delle poste del Gabon. Due al presidente algerino Abdelaziz Bouteflika. Due abbondanti al successore di Mandela alla guida del Sudafrica Jacob Zuma, quasi due e mezzo al turco Recep Tayyp Erdogan, due al brasiliano Luiz Ignacio Lula da Silva, tre al cinese Hu Jintao e all'egiziano Hosny Mubarak, compresa la lista delle medaglie, delle decorazioni militari e delle lauree ad honorem ricevute in giro per il mondo. Due al presidente del Ghana John Atta Mills, nel quale si specifica che è originario di Ekumfi Otuam, che si è diplomato alla scuola secondaria Achimota, che ha studiato a Stanford e pubblicato una dozzina di libri tra cui "L'esenzione dei dividendi dalla tassazione sul reddito: una valutazione critica". E Berlusconi? Come dicevamo: sette righe. Contro le tre pagine di Giorgio Napolitano. Con la precisazione, vagamente offensiva, che quelle poche note sono tratte da BBC News e da un'agenzia della Associated Press. Come se l'anonimo autore della schedina non si fidasse del sito Internet ufficiale di palazzo Chigi (dove l'epopea berlusconiana viene ripercorsa, diciamo così, record dopo record) neppure sulle date. Dirà forse il Cavaliere, facendo buon viso a cattivo gioco: sono così famoso da non avere bisogno di piccole biografie. Sarà. Ma anche il Papa è abbastanza noto. Eppure il "Press kit" ha ripreso integralmente quattro pagine biografiche del sito ufficiale vaticano: dalla madre cuoca alla tesi di laurea ("Popolo e casa di Dio nella dottrina della Chiesa di Sant'Agostino"), dalla fondazione della rivista di teologia "Communio" alla laurea ad honorem del College of St. Thomas in St. Paul in Minnesota...

Gian Antonio Stella

09 luglio 2009

 

 

per michelle obama seconda cena nella capitale, sul lungotevere

Sarkozy fa da apripista alla sua Carlà

"Nessuna polemica, viaggio umanitario"

Per la "première dame" programma separato dalle altre mogli. Stesso ristorante, tavolo diverso da Sarah Brown

Nicolas e Carla Sarkozy (Ap)

Nicolas e Carla Sarkozy (Ap)

L'AQUILA - Nessun giallo, o meglio nessuna polemica. A spiegare il perché della scelta di Carla Bruni di distinguersi con un itinerario personalizzato dalle altre prime dame del G8 è stato il presidente-consorte Nicolas Sarkozy, in una conferenza stampa alla scuola della Guardia di Finanza di Coppito a margine del summit. "Carlà spiegherà il suo programma venerdì, non c’è nessuna polemica - ha detto -. Come sapete lei è italiana, conosce molto bene Roma, quindi forse una visita di Roma (quella fatta dalle first lady mercoledì, in concomitanza col primo giorno di vertice, ndr) non le era poi tanto utile". Dunque venerdì la première dame farà un annuncio sugli interventi che la Francia si è proposta di portare a termine a favore della popolazione terremotata, con la ricostruzione di "diversi edifici, fra chiese e ospedali". Il presidente francese si è detto "molto riconoscente" nei confronti della moglie perché ha deciso di dare "un taglio umanitario anziché turistico al suo viaggio". "Sono contento che venga in questa caserma così ben sistemata, anziché andare in un lussuoso hotel della capitale" ha concluso. Poi, come per magia, la Bruni è apparsa sorridente al fianco del consorte, in un sobrio tubino bianco scollato sulla schiena, subito presa d'assalto dai fotografi.

Michelle Obama al Pantheon con le figlie (Ap)

Michelle Obama al Pantheon con le figlie (Ap)

TAVOLI SEPARATI - Ma anche a cena la signora Sarkozy si è distinta dalle "colleghe": ha scelto lo stesso ristorante della first lady inglese Sarah Brown, "Il baco da seta", ma dopo essersi salutate le due donne si sono sedute a tavoli diversi, posizionati ai due lati opposti della sala. Prima di cena la signora Brown e alcune persone del seguito si sono intrattenute a bordo piscina per un aperitivo. Poco dopo è arrivata Carla Bruni. Il ristorante, presidiato da agenti in borghese, era comunque aperto anche ad altri avventori. Sull'altro lato dello Stivale, Michelle Obama si è concessa la sua seconda cena in un ristorante della Capitale: ha scelto il "San Michele", sul lungotevere Ripa. Una scelta fatta all'ultimo momento: preceduta dagli uomini della sua sicurezza, la first lady americana è arrivata intorno alle 20.10, dopo una visita al Pantheon. Le è stata riservata una saletta a parte. Lungo il tragitto le figlie Malia e Sasha hanno colto l'occasione per assaggiare un'altra specialità, dopo il gelato confezionato con le loro mani: hanno preso due "grattachecche", la tipica granita romana con sciroppo di frutta, in un chiosco sul lungotevere. La polizia ha interrotto il tratto di destra del lungotevere, in corrispondenza del ristorante, deviando il traffico sul lato sinistro della strada, quello più vicino al fiume.

09 luglio 2009

 

 

 

venerdì alle 13 la conferenza stampa conclusiva

Berlusconi e il 'giallo' della stampa estera

Nessuna domanda scomoda. Al cronista di 'Repubblica': "Non avete raggiunto il risultato che volevate. Auguri"

Silvio Berlusconi (Emblema)

Silvio Berlusconi (Emblema)

L'AQUILA - "Non avete raggiunto il risultato che volevate. Auguri". Così Silvio Berlusconi, durante la conferenza stampa congiunta insieme a Obama, ha bollato la domanda di un cronista di Repubblica che (a tempo già scaduto) gli chiedeva se davvero l'immagine dell'Italia fosse stata rovinata dalla stampa, accusata dal premier di remare contro il Paese. La replica del premier è stata seguita da un inusuale applauso in sala. Subito prima Berlusconi aveva tentato di bloccare la domanda sostenendo che fosse fuori tema, ma il cronista ha insistito sostenendo che l'accoglienza - apparsa in questi giorni calorosa - riservatagli dagli altri leader della terra nonostante la bufera sulla sua vita privata, fosse un tema pertinente al G8. A una precedente domanda sul rapporto con gli altri capi di governo durante il summit, il premier aveva risposto così: "Ci sono due tipi di realtà: quella della gente e quella che qualche volta i giornali descrivono che è di pura fantasia. mi pare lampante".

STAMPA ESTERA - Ma un altro elemento ha dato prova della "tensione" tra Berlusconi e l'informazione. Dopo le aspre critiche da parte dei media internazionali contro la gestione italiana del G8, mercoledì si era aperto un caso perché durante il briefing di fine giornata il premier di fatto non aveva dato la parola ai giornalisti, anche stranieri, che avevano alzato la mano per porre le loro domande. Giovedì dunque c'era una certa attesa per l'incontro stampa del tardo pomeriggio. Il premier invita così i cronisti a porgli quesiti sui temi al centro del summit. Si attendevano domande scomode, riferimenti più o meno espliciti alle indiscrezioni sulla vita privata di Berlusconi. Ma tra le sette domande che i giornalisti hanno posto al premier, solo una è arrivata da un cronista straniero e ha riguardato il mancato rispetto degli impegni italiani per il global found. La domanda più "scomoda", l'unica che ha fatto riferimento alle recenti polemiche, è stata proprio quella del cronista di Repubblica. Venerdì ci sarà una nuova occasione: la conferenza stampa conclusiva di Berlusconi, presumibilmente con più tempo per le domande, è in programma alle 13.

09 luglio 2009

 

 

Il caso

Nel dossier Usa sette righe su Silvio

Nel kit ai cronisti americani: pagine di biografie per ogni leader ma non per Berlusconi

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Laggiù, a Washington, qualcuno non lo ama. Ricordate lo sfregio dell’anno scorso, quando le note consegnate ai giornalisti americani al G8 in Giappone traboccavano di accuse, malignità e veleni al punto da costringere la Casa Bianca a scusarsi? Bene: qualche cosa, al Silvio Berlusconi, è andata storta anche stavolta. Proprio nel giorno in cui incassava i sorrisi e l'abbraccio di Barack Obama, portato in maniche di camicia tra le macerie di questa città così bella e gentile, il malloppo di fogli dato ai giornalisti Usa per "infarinarli" intorno ai protagonisti del viaggio presidenziale rifilava al Cavaliere una nuova stilettata. Sette-righe-sette di micro biografia. Data e luogo di nascita, nazionalità, professione, ultima vittoria elettorale, data d'inizio del nuovo governo. Fine.

Uno sberleffo, in rapporto allo spazio dato a tutti gli altri. Certo, la massima sintesi a volte può essere un segnale di sobrietà. Basti ricordare come Eugenio Montale, coprendo automaticamente di ridicolo tanti suoi colleghi che descrivevano le proprie piccole faccende con sdiluvianti ricostruzioni di pagine e pagine quasi avessero da raccontare le gesta di Alessandro il Grande, riassunse se stesso sulla "Navicella" parlamentare: "Montale Eugenio. È nato a Genova il 12 ottobre 1906 e risiede a Milano. Dottore in lettere, giornalista, scrittore, poeta, premio Nobel per la letteratura nel 1975". Questa asciuttezza ha un senso, però, se è scelta dal protagonista. Non se viene usata da una manina altrui per marcare maliziosamente un distacco. Per tentare di capirci qualcosa occorre appunto ripartire dall'anno scorso. Quando il "Press kit" preparato dall'ufficio stampa della Casa Bianca (con impresso in copertina il sigillo del presidente) a uso dei giornalisti americani al seguito di George Bush al G8 di Hokkaido, in Giappone, era piuttosto "inusuale" nel mondo ovattato dei vertici internazionali. Diceva infatti che il premier italiano "è uno dei leader più controversi nella storia di un Paese conosciuto per la corruzione e il vizio del suo governo". Lo liquidava come "un dilettante della politica che aveva conquistato la sua carica importante solo mediante l'uso della sua notevole influenza sui media nazionali", ricordava che era stato accusato di "corruzione, estorsione e altri abusi di potere che lo costrinsero a dimettersi nel 1994", rideva degli anni giovanili quando "aveva cominciato a fare soldi organizzando spettacoli di burattini a pagamento" e "faceva i compiti di scuola ai compagni di studi in cambio di denaro". Per non dire della iscrizione alla "sinistra loggia massonica P2 che aveva creato uno Stato dentro lo Stato". Parole pesanti. Soprattutto rispetto agli assai più moderati profili di certi presidenti africani al potere da decenni. Come il ritratto dedicato nel "Press kit" attuale all'uomo forte dell'Angola Josè Eduardo Dos Santos, di cui si racconta asetticamente che si è laureato in ingegneria petrolifera nell'Urss, che è diventato presidente dell'Angola dopo la morte di Agostino Neto nel 1979 (trent'anni fa: in un Paese martoriato dalla guerra civile...) e che è sposato con "lady Anna Paola dos Santos" che gli ha dato tre figli... Ma sproporzionate soprattutto rispetto a quello che era allora il capo della Casa Bianca, quel George W. Bush che aveva con l'"amico Silvio" un rapporto speciale. "I sentimenti espressi nella biografia non rappresentano il punto di vista del presidente, del governo americano o del popolo americano", si precipitò a scrivere Tony Fratto, il vice portavoce della Casa Bianca, riconoscendo che quel profilo usava "un linguaggio che insulta sia il premier Berlusconi che il popolo italiano".

E proseguiva: "Ci scusiamo con l'Italia e col premier Berlusconi per questo spiacevole errore". Il Cavaliere accettò le scuse: pietra sopra. Tutto poteva immaginare, quindi, tranne il nuovo sgarbo di ieri. Che è tutto nel confronto coi ritratti degli altri protagonisti e comprimari del viaggio di Barack Obama a l'Aquila, a Roma e in Ghana. Una pagina e mezza viene dedicata al presidente della Commissione dell'Unione africana Jean Ping, del quale si ricorda che si è laureato a Parigi in scienze economiche, che ha lavorato all'Unesco ed è stato ministro delle poste del Gabon. Due al presidente algerino Abdelaziz Bouteflika. Due abbondanti al successore di Mandela alla guida del Sudafrica Jacob Zuma, quasi due e mezzo al turco Recep Tayyp Erdogan, due al brasiliano Luiz Ignacio Lula da Silva, tre al cinese Hu Jintao e all'egiziano Hosny Mubarak, compresa la lista delle medaglie, delle decorazioni militari e delle lauree ad honorem ricevute in giro per il mondo. Due al presidente del Ghana John Atta Mills, nel quale si specifica che è originario di Ekumfi Otuam, che si è diplomato alla scuola secondaria Achimota, che ha studiato a Stanford e pubblicato una dozzina di libri tra cui "L'esenzione dei dividendi dalla tassazione sul reddito: una valutazione critica". E Berlusconi? Come dicevamo: sette righe. Contro le tre pagine di Giorgio Napolitano. Con la precisazione, vagamente offensiva, che quelle poche note sono tratte da BBC News e da un'agenzia della Associated Press. Come se l'anonimo autore della schedina non si fidasse del sito Internet ufficiale di palazzo Chigi (dove l'epopea berlusconiana viene ripercorsa, diciamo così, record dopo record) neppure sulle date. Dirà forse il Cavaliere, facendo buon viso a cattivo gioco: sono così famoso da non avere bisogno di piccole biografie. Sarà. Ma anche il Papa è abbastanza noto. Eppure il "Press kit" ha ripreso integralmente quattro pagine biografiche del sito ufficiale vaticano: dalla madre cuoca alla tesi di laurea ("Popolo e casa di Dio nella dottrina della Chiesa di Sant'Agostino"), dalla fondazione della rivista di teologia "Communio" alla laurea ad honorem del College of St. Thomas in St. Paul in Minnesota...

Gian Antonio Stella

09 luglio 2009

 

 

 

Così ci guardano i media stranieri

The plot against Italy? Il complotto contro l'Italia, come un romanzo di Philip Roth? Il G8 è stato preceduto da giudizi severi e prese in giro. Prima i media internazionali si sono divertiti con minorenni ed escort, che ormai sbucano come finferli dopo la pioggia. Poi il "Guardian", senza citare una fonte rintracciabile, ha ventilato la nostra espulsione dal G8. Quindi il "New York Times" ha suggerito a Obama di prendere il volante.

Il mondo ce l'ha con l'Italia? No. Ma un certo maligno godimento sembra evidente. Noi dimentichiamo di vivere nel luogo mitico per generazioni di viaggiatori colti - quelli che oggi scrivono e parlano nei media internazionali. Vedere ciò che avremmo potuto diventare, e non siamo diventati, dà il sapore amaro ai commenti. La delusione è il carburante della perfidia.

Ogni nazione offre una narrativa al mondo: e la nostra, da tempo, non è delle migliori. L'Italia 2009 è il surgelato dell'Italia 1994. Max contro Walter, Lega scatenata, Quirinale preoccupato, debito che sale, corrotti in festa. Poi c'è Berlusconi, che noi italiani leggiamo con occhiali speciali, anche perché ci somiglia più di quanto vogliamo ammettere (entusiasmo e incoerenza, affabilità e inaffidabilità, difficoltà a distingere tra pubblico e privato).

Ma le lenti italiane non vengono esportate: gli stranieri guardano gli affari nostri con occhi loro. Le ultime vicende sono strabilianti: sesso e potere, lusso e tivù, silenzi e bugie, famiglie difficili e ragazze facili. L'età della deferenza è finita con Diana, nelle cui lenzuola ha guardato il pianeta. Negli anni '60, Bob Kennedy poteva farsela con Jackie sotto il naso della moglie; negli anni '90 sarebbe finito sui giornali; negli anni Duemila si troverebbe il video su YouTube.

Se Gordon frequentasse un'ipotetica Noemi inglese, i tabloid lo farebbero a fettine come il tacchino servito nei picnic di Ascot. Se Barack usasse la Casa Bianca come Palazzo Grazioli, i consiglieri lo fermerebbero (vero, Ghedini?). Se Nicholas si contraddicesse come Silvio, Carla l'appenderebbe alle finestre dell'Eliseo. Noi italiani siamo diversi? Elastici, spontanei, tolleranti? Cattolici libertini? Moralisti à la carte? Benissimo. Gridiamolo al mondo: siamo un ossimoro nazionale, il primo della storia! Silvio B. è l'autobiografia onirica del Paese: fa ciò che molti sognano!

Invece, stiamo zitti: per pigrizia e pudore da una parte, per timore e servilismo dall'altra. La nostra TV - parliamo di prima serata, dopo siamo tutti liberali - complica le cose, mostrando riflessi di regime: le Istituzioni si scrivono con la maiuscola, e vanno protette, anche se ne combinano di tutti i colori.

Poi è chiaro: il mondo ride, e noi ci restiamo male.

Beppe Severgnini,

 

 

 

le first lady in visita nelle zone terremotate. Carla bruni la grande assente

G8, Michelle Obama si commuove

Al tour tra le macerie: "Quanti bambini sono morti?"

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Clima, l'Onu critica il G8

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L'AQUILA- Non se lo aspettava. Nella visita guidata tra le macerie dell'Aquila, Michelle Obama è rimasta "colpita" per il disastro provocato da sisma. La first lady americana si commuove. E, come suo marito ieri, ha ribadito che gli americani non abbandoneranno gli aquilani. "Sono molto commossa. Cercheremo di fare tutto il possibile per sostenervi", ha detto tra le rovine. E in particolare ha fatto molte domande sui bambini: "Ma quanti ne sono morti nel terremoto?". Michelle si è detta inoltre "molto preoccupata" dal loro stato psicologico e ha chiesto cosa si stesse facendo per far loro superare la paura di rientrare nelle case.

LA VISITA- Con lei anche le altre undici signore. Insieme hanno visitato il centro storico devastato dal terremoto, piazza del Duomo e il palazzo della Prefettura (più o meno il tour effettuato ieri dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama). Le spose, giunte in mattinata a Coppito e poi sono partite per L'Aquila, sono: oltre a Michelle Obama, anche oggi in giallo, la moglie del premier britannico Sarah Brown, la moglie del premier giapponese, Chikako Aso, la first lady indiana Gursharran Kaur, la signora Marisa Letícia Lula da Silva, moglie del presidente brasiliano, la prima signora del Canada, Laureen Harper. Ci sono inoltre la consorte del premier svedese Filippa Reinfeldt, la messicana Margarita Zavala Calderon, la moglie del presidente della commissione Europea Barroso Margarida Sousa Uva, la signora sudafricana Sizakele Khumalo, e le consorti del presidente della Nigeria e del presidente del Gabon. Ad accoglierle sempre i ministri Mara Carfagna e Mariastella Gelmini.

IL PROGRAMMA- Cancellata dal programma per mancanza di tempo la visita della zona di Cesi di Preturo (dove ci sono nuove case in costruzione), le signore si recheranno poi a vedere una mostra sul terremoto e sull’attività della Protezione civile e faranno ritorno a Coppito dove sarà loro offerto il pranzo dal governatore Gianni Chiodi, a base di specialità regionali. Il pomeriggio vedrà sempre all’interno di Coppito due appuntamenti culturali, la mostra "Eccellenze d’Italia e d’Abruzzo" e l’esposizione "Capolavori da salvare, l’eccellenza nel restauro italiano", entrambe collegate alla necessità delle ricostruzioni del patrimonio artistico abruzzese.

LA GRANDE ASSENTE- E intanto per lei è previsto un programma in solitario. Perché tra le first lady, all''Aquila per accompagnare i mariti al G8, la grande assente è proprio lei: Carla Bruni Sarkozy, in arrivo giovedì sera. Italiana di nascita, francese d'adozione. Non è scesa dall'aereo con il marito Nicolas mercoledì mattina. Perché, hanno spiegato dall'Eliseo, Roma l'aveva già vista, quindi nessuna visita al Campidoglio e a Benedetto XVI con le altre first lady. E L'Aquila? Secondo l'Eliseo dovrebbe fare un giro per la città terremotata venerdì mattina, dove, ha spiegato il marito, "annuncerà una serie di decisioni a nome della Francia preso con le autorità italiane". Comunque, niente passeggiate sotto braccio con le altre spose dei potenti.

09 luglio 2009

 

 

 

 

 

2009-07-08

Accordo anche sul Clima. Ma india e cina bloccano l'intesa sui gas serra

I Grandi e le misure anti-crisi:

"Segni di ripresa, ma restano i rischi"

Approvata la dichiarazione economica:"Mantenere

aperti i mercati. Le persone al primo posto"

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Obama: "Italia, forte leadership". Poi il presidente Usa visita le macerie (8 luglio 2009)

Berlusconi con la Merkel (Reuters)

Berlusconi con la Merkel (Reuters)

L'AQUILA - I segnali positivi ci sono. Ma la situazione economica mondiale rimane "incerta" con "rischi significativi per la stabilità". Per questo i Paesi si impegnano a fare "tutti i passi necessari per sostenere la domanda e ripristinare la crescita", mantenendo "liberi e aperti i mercati" e respingendo "il protezionismo di ogni genere" . È questo il messaggio principale contenuto nella dichiarazione economica approvata durante la prima giornata del G8 dell'Aquila. Nuove regole globali, lotta ai paradisi fiscali e attenzione al lavoro e al sociale sono le altre priorità toccate dal documento.

VIA PER LA RIPRESA - I Grandi sottolineano "i progressi raggiunti finora nel ripristinare la fiducia, stabilizzare il settore finanziario e fornire lo stimolo per sostenere la crescita e per creare posti di lavoro", ma "la situazione rimane incerta e rimangono rischi significativi per la stabilità economica e finanziaria". Le misure dei governi a sostegno dell'economia, che gli stessi si impegnano a continuare a fornire, "hanno avuto un impatto sulle finanze pubbliche". Per questo i Grandi si impegnano "ad assicurare la sostenibilità fiscale a medio termine". I capi di Stato e di governo affermano il loro impegno a raggiungere una chiusura positiva della riforma dell'Organizzazione mondiale del commercio in maniera "rapida, ambiziosa, equilibrata e ampia".

 

 

LOTTA A PARADISI FISCO - La lotta all'evasione fiscale assume dimensioni internazionali: "Non possiamo continuare a tollerare - dicono i Grandi - grossi ammontari di capitali nascosti per evadere il fisco". Ruolo fondamentale è affidato all'Ocse, l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico che ha già stilato le black list sui paradisi, alla quale si chiede di affrontare "rapidamente queste sfide e proporre ulteriori passi" in vista del prossimo G20 finanziario. I Grandi rinnovano il loro impegno all'applicazione di norme e principi comuni di "correttezza, integrità e trasparenza" coinvolgendo il G20 nella strategia definita dal "Lecce Framework", il quadro di regole promosso dalla presidenza italiana e dal ministro Tremonti nel recente vertice. Il G8 si impegna a anche a mantenere gli impegni presi nei vertici di Washington e Londra per riformare la regolamentazione finanziaria e stabilire norme più stringenti fra cui il controllo sugli hedge funds e i tetti agli stipendi dei manager. Il sostegno all'economia, sostengono inoltre i Grandi, passa per una maggiore attenzione al lavoro e alla situazione della gente che vive sulla pelle gli effetti della crisi. "Siamo impegnati a trattare la dimensione sociale della crisi, ponendo le persone al primo posto".

BERLUSCONI: "IL PEGGIO È PASSATO" - In serata, è il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a stilare un bilancio sull'accordo e sulla prima giornata del G8: "Tutti quanti abbiamo convenuto che ci sono segnali di miglioramento - ha dichiarato. - Ormai la parte più dura della crisi è alle spalle, ora bisognerà uscire dalla crisi con un codice di valore per far sì che non si ripeta più". Il premier ha ribadito che "ci sono segnali di miglioramento" e al vertice "tutti abbiamo convenuto su questo. Abbiamo deciso - ha aggiunto - che è importante mantenere il sostegno al sistema bancario e a chi ha perso il posto di lavoro".

INTESA SUL CLIMA - Capitolo clima: i Paesi del G8, si legge nella dichiarazione che è stata approvata al termine della sessione sulla lotta ai cambiamenti climatici e sullo sviluppo, si impegnano a limitare "l'aumento globale della temperatura media a due gradi centigradi rispetto ai livelli pre-industriali". Ma non solo. Gli Otto grandi sottolineano anche la "volontà di condividere con tutti i Paesi l'obiettivo di raggiungere una riduzione di almeno il 50% delle emissioni globali entro il 2050, riconoscendo che questo implica che le emissioni globali raggiungano il picco quanto prima, per avviare subito dopo una rapida riduzione" e riaffermano il sostegno "all'obiettivo dei Paesi sviluppati di ridurre insieme le emissioni di gas serra dell'80% o oltre entro il 2050, prendendo il 1990 o anni più recenti" come punto di riferimento per il calcolo delle riduzioni". "Abbiamo raggiunto sul clima una posizione comune che discuteremo con i Paesi emergenti - ha dichiarato Berlusconi. - Europa e Stati Uniti sono fermamente per la riduzione dell'emissione di anidride carbonica. La data di ingresso in vigore dell'accordo è ancora in discussione: 2020 o 2050. Su questo si deve trattare". Bisogna insomma "verificare" se sia possibile un'intesa con India e Cina (pronte a dare battaglia sulla riduzione dei gas serra).

SVILUPPO E AFRICA - Via libera dai leader del G8 anche alla dichiarazione su "Sviluppo e Africa: per una globalizzazione sostenibile e inclusiva". Gli Otto si impegnano a mitigare l'impatto della crisi economica mondiale sui Paesi poveri e a "rinnovare tutti gli impegni, in particolare verso l'Africa" e gli sforzi per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo Onu del Millennio entro il 2015. Secondo i Grandi, è necessario porre "l'agricoltura e la sicurezza alimentare al centro dell'agenda internazionale". I progressi "nello sradicamento della povertà - si legge - possono essere raggiunti solo se la crescita economica e il cambiamento climatico, attraverso un ambizioso accordo a Copenaghen", sono perseguiti in maniera congiunta.

RITARDI NEGLI AIUTI - A proposito degli aiuti all'Africa, Berlusconi ha affermato che l'Italia si impegna di fronte al G8 a rispettare gli obiettivi che aveva assunto nell'ambito del global fund (nei giorni scorsi le organizzazioni a sostegno del continente africano hanno rinfacciato all'Italia di essere lontana dall'investimento programmato pari allo 0,5% del Pil per il programma promosso al G8 di Genova del 2001, anch'esso a presidenza italiana). Sull'Africa "sono stati segnalati alcuni ritardi fra i quali quelli del mio Paese che, è stato fatto notare, non ha versato quanto dovuto. Manterremo l'impegno entro fine anno come è negli accordi del global fund", ha assicurato Berlusconi.

IRAN - I leader del G8 hanno poi raggiunto un accordo per un testo comune sulla delicata questione dell’Iran. A quanto si apprende da fonti della presidenza, non è stato però ancora stabilito se il dossier iraniano sarà incluso nella dichiarazione finale degli Otto sulla politica estera o se sarà l'oggetto di uno "statement" isolato.

 

08 luglio 2009

 

 

 

Cena "internazionale". Iran: condanna sul negazionsimo, non sulle violenze

Nella dichiarazione una condanna dei test della Nord Corea, dialogo aperto sul nucleare di Teheran

L'AQUILA - "Continuiamo ad essere seriamente preoccupati dagli eventi in Iran. Ribadiamo il nostro totale rispetto per la sovranità dell'Iran. Al tempo stesso, deploriamo la violenza post-elettorale, che ha portato alla perdita della vita di cittadini iraniani". Una parte della dichiarazione politica dei leader del G8, secondo le anticipazioni dell'Ansa, è dedicata all'Iran con queste parole. Di preoccupazione, certo, ma che non annunciano certo nè sanzioni nè altre azioni dirette dopo le violenze seguite alle contestate elezioni presidenziali. L'intesa sulle parole da dedicare al caso-Iran è stata raggiunta nel corso della cena nella caserma della Guardia di Finanza a Coppito, interamente dedicata ai temi della politica internazionale. Il testo ricalca quello approvato a Trieste dai ministri degli Esteri dei G8. Rimane aperta la porta al dialogo sul nucleare, come aveva anticipato due giorni fa Berlusconi. Gli otto Grandi intendono essere più duri su una comune condanna "per le dichiarazioni del presidente Ahmadinejad che negano l'Olocausto".

NORDCOREA - Altro caso aperto e discusso nella cena, è quello della Corea del Nord. Qui l'intesa sulla linea comune è più facile. "Il G8 condanna nei termini più forti - si legge nella dichiarazione politica - il test nucleare del 25 maggio scorso della Corea del nord e il lancio con uso di tecnologie missilistiche balistiche del 5 aprile in violazione della risoluzione 1718/2006 del Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite".

08 luglio 2009

 

 

 

Berlusconi: entro novembre tutti in casa

Nuovo G8 a l'Aquila su calamità naturali

Il premier: "Abbiamo avviato il cantiere più grande del mondo, in autunno nessuno resterà senza un tetto"

MILANO - Entro novembre nessuno degli sfollati resterà senza un tetto. Lo ha detto il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi nel corso della conferenza stampa al termine della prima giornata del G8, spiegando che è stato avviato "il più grande cantiere del mondo" e che entro l'autunno tutte le case saranno pronte. E quando anche le vecchie case saranno ripristinate e torneranno ad essere occupate, i nuovi appartamenti serviranno per ospitare gli studenti che sono una delle forze trainanti dell'economia della città. "Entro la fine dell’anno faremo un nuovo G8 per vedere gli ultimi sistemi più avanzati tecnologicamente per affrontare le calamità naturali" ha poi aggiunto il capo del governo italiano.

ECONOMIA E CLIMA, "CONDOTTA COMUNE" - Berlusconi ha poi affrontato i temi economici e ha spiegato che le nazioni stanno lavorando su una linea di condotta comune. Così come nel campo delle azioni sul clima, dove resta necessario coinvolgere anche i paesi in via di sviluppo.

08 luglio 2009

 

 

 

 

Il leader americano dopo l'incontro con Napolitano. la Merkel A Onna

Obama: "Forte leadership dell'Italia"

Poi la visita tra le macerie del sisma

Un pranzo su temi economici dà il via al vertice.

Il presidente Usa ai vigili del fuoco: "Gran lavoro"

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Prima intesa, no al protezionismo. I Grandi: "Persone al primo posto"

La foto di gruppo dei leader riuniti a Coppito (Ansa)

La foto di gruppo dei leader riuniti a Coppito (Ansa)

L'AQUILA - Il G8 a L'Aquila è iniziato. Un pranzo incentrato sui temi dell'economia globale, iniziato intorno alle 13, 30 ha aperto ufficialmente i lavori del vertice. Ma a spianare la strada al summit ci aveva già pensato Barack Obama: durante la visita al Quirinale, il presidente americano ha chiuso infatti le polemiche sulla presidenza italiana del G8, esprimendo la gratitudine degli Stati Uniti per la "leadership straordinaria" esercitata da Roma in preparazione del vertice in Abruzzo. L'inquilino della Casa Bianca è stato uno degli ultimi leader ad arrivare nel capoluogo abruzzese. Ad accoglierlo a Coppito c'era il premier Silvio Berlusconi. I due si sono abbracciati e baciati, facendosi immortalare davanti al logo del summit. Dopo i saluti di rito, il pranzo di lavoro dei leader gli Otto Grandi (Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Russia e Stati Uniti) più il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso e il premier svedese e presidente di turno dell'Ue, Fredrik Reinfeldt. Quindi la tradizionale foto di gruppo nel cortile della caserma della Guardia di Finanza di Coppito. Nel primo pomeriggio, i capi di Stato e di governo sono tornati nuovamente al lavoro in una riunione plenaria sui temi globali per affrontare le questioni dei cambiamenti climatici, aiuti e sviluppo, durante la quale i Grandi hanno approvato la dichiarazione del G8 relativa all'economia globale, seguita da quella sul clima e da quella su sviluppo e Africa. Poi, nel pomeriggio, l'attesa visita di Obama nel centro de L'Aquila, tra le macerie del terremoto.

L'arrivo a Pratica di Mare del presidente americano Barack Obama e della Moglie Michelle (Reuters)

L'arrivo a Pratica di Mare del presidente americano Barack Obama e della Moglie Michelle (Reuters)

OBAMA ELOGIA IL GOVERNO ITALIANO - Gran parte dei riflettori sono ovviamente puntati sul presidente Usa, che durante la visita pre-vertice al Quirinale ha rivolto un vero e proprio attestato di stima e fiducia all'Italia e al suo esecutivo. "Il governo italiano è un vero, grande amico degli Stati Uniti e su tanti temi importanti e Italia e Usa lavorano fianco a fianco" ha detto l'inquilino della Casa Bianca dopo aver incontrato Giorgio Napolitano. L'Air Force One proveniente da Mosca e con a bordo il presidente americano, la moglie e le loro figlie Malia e Sasha è atterrato a Pratica di Mare intorno alle 10, 30. La famiglia Obama si è subito diretta in elicottero a Roma per incontrare al Quirinale il capo dello Stato e la moglie Clio. Sui temi del G8 "il governo italiano ha dimostrato una forte leadership" ha ribadito più volte il presidente americano, sgombrando di fatto il campo dalle polemiche sollevate dal New York Times. Lo stesso sherpa americano del G8 Mike Froman ha voluto specificare che la presidenza italiana ha fatto "uno splendido lavoro" nella preparazione del vertice sia sull'agenda politica che per la logistica. E il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Durao Barroso, rispondendo a una domanda dei giornalisti su una possibile fuoriuscita dell'Italia dal club dei grandi, questione sollevata dal Guardian, ha spiegato che si tratta di una ipotesi "assolutamente non credibile".

"NAPOLITANO LEADER MORALE" - Obama, per la prima volta in Italia da presidente, ha voluto chiudere il colloquio con Napolitano facendo i complimenti al capo dello Stato: il presidente gode di "una reputazione meravigliosa", "dell'ammirazione di tutto il popolo italiano, non solo per la sua carriera politica, ma anche per la sua integrità e gentilezza: è un vero leader morale e rappresenta al meglio il vostro Paese" ha detto il presidente americano. Il capo dello Stato da parte sua ha rimarcato nel suo intervento la "forte convergenza di veduta tra il presidente Usa Obama, l'amministrazione Usa e governo italiano sulle misure anticrisi".

Silvio Berlusconi e Angela Merkel a Onna (Reuters)

Silvio Berlusconi e Angela Merkel a Onna (Reuters)

BERLUSCONI CON LA MERKEL A ONNA - In mattinata, mentre Obama era impegnato al Quirinale, il cancelliere tedesco Angela Merkel ha visitato Onna, il paese dell'Aquilano più colpito dal terremoto del 6 aprile, accompagnata dal premier Silvio Berlusconi. La Germania intende finanziare la ricostruzione della cittadina dove avvenne un eccidio nazista nella Seconda guerra mondiale.

OBAMA TRA LE MACERIE - Nel tardo pomeriggio è stato invece Barack Obama a visitare il centro de L'Aquila, accompagnato da Berlusconi. Insieme a loro il capo della Protezione civile Guido Bertolaso e il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, oltre al presidente della Provincia, Stefania Pezzopane, e al presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi. Obama, con le maniche della camicia rimboccate e cravatta, ma senza giacca, ha ascoltato le spiegazioni sui danni provocati dal sisma del 6 aprile e sulla ricostruzione della città. Poi si è congratulato con i vigili del fuoco: "Un gran lavoro, davvero un gran lavoro" ha detto il leader Usa.

LA PROTESTA DEI TERREMOTATI - A l'Aquila, in concomitanza con il summit, è iniziata la protesta dei terremotati. I comitati di cittadini nati dopo il summit del 6 aprile hanno sistemato sulla collina di Roio una scritta a lettere cubitali, visibile anche dalla sede del vertice. "Yes we camp" si legge. Impossibile non notare che si tratta di una ironica distorsione dell'ormai famoso slogan di Obama. Prosegue intanto lo sciame sismico nelle zone dell'Aquilano e dei Monti Reatini, dove a partire dalla mezzanotte i sismografi dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) hanno registrato 15 scosse di magnitudo compresa fra 1 e 2,8. Le scosse hanno interessato in particolare le zone de L'Aquila, Campotosto e Amatrice.

"PREGATE PER I LEADER" - Un pensiero al summit in programma a l'Aquila lo ha rivolto in mattinata Benedetto XVI, esortando i fedeli, nel corso dell'udienza generale del mercoledì, a pregare "per tutti i responsabili del G8 riuniti in questi giorni a L'Aquila". Si è soffermato sul vertice, facendo riferimento anche all'enciclica di Ratzinger, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, parlando all'assemblea dell'Abi. Facendo riferimento al processo di regolamentazione che arriva sul tavolo del G8 il ministro ha spiegato che "l'utilità delle regole in economia è fondamentale" e questo "è una conquista che risale a 2-3 secoli fa". Ma le regole, avverte Tremonti,, "devono essere qualcosa in più: lo strumento che trasporta nel mondo dell'economia i valori, il principio, l'etica. Questo è il messaggio che ci viene dall'enciclica. Questo è il punto principale, l'etica" ha spiegato il ministro, sottolineando la necessità di "regole che non soffochino il mercato" ma "che siano etiche e morali, che trascendono gli interessi particolari".

08 luglio 2009

 

 

 

 

TRA ECCELLENZE E POLEMICHE

La vera immagine di un Paese

Nelle battaglie italiane anche la politica estera finisce spesso, malauguratamente, nell’arena dove il governo e l’opposizione, per la maggiore gioia dei loro tifosi, preferiscono lanciarsi accuse reciproche piuttosto che accordarsi su linee comuni. Non vorrei che accadesse anche in occasione del G8 dell’Aquila dove i giudici di gara e i segnalinee non sono italiani e potrebbero avere interesse, soprattutto in questo momento, a fischiare i nostri falli. Questa è l’occasione in cui gli italiani hanno interesse a ricordare che nei grandi incontri internazionali il governo, al di là di polemiche e vicende personali, piaccia o no, rappresenta l’intero Paese. Se ne esce a testa alta è una vittoria per tutti, se ne esce male siamo tutti sconfitti.

Non credo d’altro canto che l’Italia, in questo momento, debba vergognarsi della sua politica internazionale. Abbiamo alcune debolezze che sono il risultato di vecchi errori e di obiettive condizioni di bilancio. Spendiamo poco per le forze armate. Non siamo riusciti a mantenere gli impegni assunti verso i Paesi in via di sviluppo. Siamo più bravi a declamare i protocolli di Kyoto che a rispettarne gli obblighi. Ma abbiamo sempre avuto, anche quando l’espressione non esisteva, un certo soft power che giova al nostro ruolo internazionale. Nelle zone di crisi dell’ultimo decennio, dalla Jugoslavia all’Afghanistan, siamo stati presenti con uomini e donne che hanno fatto scrupolosamente il loro dovere e creato sentimenti di simpatia per il loro Paese.

In Libano, durante la guerra del 2006, il governo è riuscito a creare una forza internazionale che ha giovato, se giudichiamo dal risultato delle ultime elezioni, alla stabilità della regione. E’ facile ironizzare sull’Italia che gioca contemporaneamente su molti tavoli e riesce a essere amica di tutti. Ma chiunque abbia occasione di andare in giro per il Mediterraneo e il Medio Oriente si accorge che abbiamo un credito e una simpatia che possono servire sia all’Unione mediterranea di Nicolas Sarkozy, sia alla nuova politica di Barack Obama verso l’Islam. Gli accordi con la Libia, anche se momentaneamente appannati dallo stile operettistico di Gheddafi, sono utili per tutti, non soltanto per noi.

Chi scrive ha molti dubbi sulla utilità della personalizzazione delle relazioni internazionali, ma deve riconoscere che i rapporti di Berlusconi con Putin e con Erdogan, negli anni in cui George W. Bush era poco amato in Russia e in Turchia, sono serviti a tenere aperti i canali di comunicazione e a raffreddare alcuni momenti di tensione. Vi è poi un’altra carta che l’Italia può giocare sul tavolo della politica internazionale. Abbiamo un alto debito pubblico e facciamo fatica ad adottare le riforme di cui abbiamo bisogno. Ma nei momenti più gravi della crisi del credito abbiamo dimostrato di avere una società parsimoniosa e flessibile, un decoroso sistema bancario e un buon senso finanziario di cui altri Paesi sono stati privi.

Dopo una fase, nella prima metà del decennio, in cui il governo sembrava voltare le spalle all’Europa, siamo stati più europeisti di alcuni nostri partner. Al vertice dell’Aquila l’Italia e la Germania portano idee che meritano di essere ascoltate e discusse. Non sono sicuro che il G8 sia l’organizzazione più adatta ad affrontare i problemi dei prossimi anni. Ma se mi guardo attorno e confronto la politica italiana con quella di altri Paesi, non credo che siano soltanto sette quelli che hanno il diritto di farne parte.

Sergio Romano

08 luglio 2009

 

 

 

Accordo anche sul Clima. Ma india e cina bloccano l'intesa sui gas serra

I Grandi e la crisi economica:

"Segni di ripresa, ma restano i rischi"

Approvata la dichiarazione economica:"Mantenere

aperti i mercati. Le persone al primo posto"

Berlusconi con la Merkel (Reuters)

Berlusconi con la Merkel (Reuters)

L'AQUILA - I segnali positivi ci sono. Ma la situazione economica mondiale rimane "incerta" con "rischi significativi per la stabilità". Per questo i Paesi si impegnano a fare "tutti i passi necessari per sostenere la domanda e ripristinare la crescita", mantenendo "liberi e aperti i mercati" e respingendo "il protezionismo di ogni genere" . È questo il messaggio principale contenuto nella dichiarazione economica approvata durante la prima giornata del G8 dell'Aquila. Nuove regole globali, lotta ai paradisi fiscali e attenzione al lavoro e al sociale sono le altre priorità toccate dal documento.

CRISI ECONOMICA E VIA PER LA RIPRESA - I Grandi sottolineano "i progressi raggiunti finora nel ripristinare la fiducia, stabilizzare il settore finanziario e fornire lo stimolo per sostenere la crescita e per creare posti di lavoro", ma "la situazione rimane incerta e rimangono rischi significativi per la stabilità economica e finanziaria". Le misure dei governi a sostegno dell'economia, che gli stessi si impegnano a continuare a fornire, "hanno avuto un impatto sulle finanze pubbliche". Per questo i Grandi si impegnano "ad assicurare la sostenibilità fiscale a medio termine". Inoltre si ribadisce l'assistenza del Fondo Monetario Internazionale a preparare "strategie di uscita" una volta che la ripresa sarà assicurata.

 

 

LOTTA A PARADISI FISCO E CONFRONTO SU SCUDO - La lotta all'evasione fiscale assume dimensioni internazionali: "Non possiamo continuare a tollerare - dicono i Grandi - grossi ammontari di capitali nascosti per evadere il fisco". Tanto più in questo momento in cui la fiscalità gioca un ruolo importante per sostenere la ripresa. Ruolo fondamentale è affidato all'Ocse, l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico che ha già stilato le black list sui paradisi, alla quale si chiede di affrontare "rapidamente queste sfide e proporre ulteriori passi" in vista del prossimo G20 finanziario. Si parla anche delle ipotesi di 'scudo fiscale', le misure per agevolare il rimpatrio di capitali detenuti illegalmente all'estero, sottolineando "la necessità di definire un quadro di discussione per i Paesi interessati".

AVANTI SU NUOVE REGOLE E LECCE FRAMEWORK - I Grandi rinnovano il loro impegno all'applicazione di norme e principi comuni di "correttezza, integrità e trasparenza" coinvolgendo il G20 nella strategia definita dal "Lecce Framework", il quadro di regole promosso dalla presidenza

italiana e dal ministro Tremonti nel recente vertice. Il G8 si impegna a anche a mantenere gli impegni presi nei vertici di Washington e Londra per riformare la regolamentazione finanziaria e stabilire norme più stringenti fra cui il controllo sugli hedge funds e i tetti agli stipendi dei manager. Per "assicurare una ripresa economica durevole" è necessario "risanare il settore finanziario anche stabilizzando i mercati finanziari e regolamentare l'attività bancaria".

LAVORO: LE PERSONE PRIMA DI TUTTO - Il sostegno all'economia, sostengono inoltre, passa per una maggiore attenzione al lavoro e alla situazione della gente che vive sulla pelle gli effetti della crisi. "Siamo impegnati a trattare la dimensione sociale della crisi, ponendo le persone al primo posto".

INTESA SUL CLIMA - I leader del G8 si impegnano a "raggiungere un accordo globale, ambizioso e onnicompresivo a Copenhagen" sul cambiamento climatico. È quanto si legge nel documento finale in cui si ribadiscono gli obiettivi Onu di ridurre di almeno il 50% le emissioni di gas serra entro il 2050. Gli Otto riaffermano anche la possibilità che questo impegno si traduca per i paesi industrializzati in "una riduzione dell'80% o più entro il 2050", e riconoscono "l'approccio scientifico secondo cui l'aumento medio globale della temperatura al di sopra dei livelli pre-industriali non dovrà eccedere i 2 gradi centigradi". Insieme a questi obiettivi a lungo termine i Grandi si impegnano a "un insieme di azioni forti e di riduzioni a medio termine". Secondo quanto affermato da Berlusconi, fra i partecipanti del G8 c'è un accordo sostanziale sul clima, ora bisogna "verificare" se sia possibile un'intesa con India e Cina.

SVILUPPO E AFRICA - Via libera dai leader del G8 anche alla dichiarazione su "Sviluppo e Africa: per una globalizzazione sostenibile e inclusiva". Gli Otto si impegnano a mitigare l'impatto della crisi economica mondiale sui Paesi poveri e a "rinnovare tutti gli impegni, in particolare verso l'Africa" e gli sforzi per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo Onu del Millennio entro il 2015.

08 luglio 2009

 

 

 

lo stand che distribuiva kit regalo è stato preso d'assalto dalla stampa

G8, tensione tra i giornalisti per i gadget

La Guardia di Finanza intervenuta per riportare la calma

L'AQUILA- Questa volta non è stata colpa di una notizia in esclusiva. E neanche di dichiarazioni "scottanti". Ma, a provocare molta tensione tra i giornalisti, è stata la coda per ricevere il kit regalo, durante il G8 dell'Aquila. Una distribuzione difficile che ha acceso gli animi dei centinaia di cronisti, provenienti da tutto il mondo, causata dalla ressa davanti al gazebo. Per riportare la calma è dovuta intervenire la Guardia di Finanza, minacciando la chiusura dello stand.

IL CAOS- "Tu ora stai in fila, ci resti, non mi sorpassi, altrimenti ti faccio ricordare questo G8", ha detto un giornalista italiano a un altro collega. E in un attimo si è accesa la tensione al villaggio della stampa. Allo stand distribuiscono kit regalo, con zainetto-maglietta-orologio ricordo del vertice. L'assalto ha messo a dura prova l'organizzazione del vertice, tanto da costringerli a chiamare le fiamme gialle che hanno riportato la calma con una minaccia. "Fermi tutti, così fermiamo la distribuzione degli zainetti", hanno detto i finanzieri. Un momento di pausa, poi la distribuzione (e il caos) sono riprese.

08 luglio 2009

 

 

I documenti

Dalle armi nucleari all'effetto serra:

ecco i dossier sul tavolo dei Grandi

I casi: Iran, Corea del Nord, Africa. Ma anche clima e commercio mondiale

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I temi sul tavolo (8 luglio 2009)

(Ansa)

(Ansa)

ROMA — Nei vertici del G8, molte delle conversazioni più importanti avvengono al di fuori delle riunioni plenarie, negli incontri informali o in quelli bilaterali. Il summit tra i capi di Stato e di governo tra i Paesi più sviluppati del mondo con l'aggiunta della Russia non prende decisioni operative, ma elabora indirizzi, linee politiche e impegni. Molti sono destinati a non essere applicati nei termini sanciti, ma le rotte delineate, gli obiettivi fissati vanno tenuti presenti. Vengono riassunti in documenti e dichiarazioni scritte, e all'Aquila ne saranno prodotti almeno 7 o 8. Una delle principali, la dichiarazione politica, verrà diffusa stasera, prima che le sessioni di domani e venerdì, allargate ad altri Stati, confermino un dato di fatto evidente: per adottare scelte decisive per il mondo, ormai non basta mettere intorno a un tavolo soltanto Stati Uniti, Canada, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Italia e Russia. Altri Paesi rivendicano ruoli di peso, e non sempre saranno interlocutori facili.

La questione iraniana - Per valutare a quali atteggiamenti ricorrere verso l'Iran, il G8 terrà in conto solo in parte i cortei spezzati dalla repressione dopo che Ahmadinejad è stato confermato presidente da elezioni contestate. Gli Otto, che poi saranno 10 perché affiancati dal presidente della Commissione europea e dalla Svezia che è presidente di turno dell'Unione europea, si pronunceranno pensando innanzitutto ai piani nucleari di Teheran e ai loro effetti geopolitici. Fino a ieri, la Russia ha frenato prese di posizione dure contro Ahmadinejad. Le opinioni pubbliche statunitensi ed europee premono invece in quella direzione, ma per Barack Obama può essere ancora presto per ritirare la sua offerta di dialogo all'Iran. Salvo sorprese dovute all'incontro di lunedì tra il presidente degli Usa e il russo Dmitrij Medvedev, uno dei più duri verso Teheran risulterà il premier britannico Gordon Brown. Il G8 non ha il potere di decidere sanzioni. Per parlarne nei dettagli è in programma un G8 dei ministri degli Esteri il 24 settembre a New York, a margine dell'Assemblea generale dell'Onu.

Gli armamenti nucleari - Oltre all'Iran, è la Corea del Nord a turbare i membri del G8 con i suoi test atomici. Per effetto dell'assenza di George W. Bush e delle difficoltà nel sopportare i costi degli arsenali in tempi di crisi, gli Otto dovrebbero nella dichiarazione far proprio l'obiettivo di un mondo senza armi nucleari (rilanciato da Obama). Oltre a occuparsi di Afghanistan, Birmania, Medio Oriente, il vertice dovrebbe legare l'impegno contro la proliferazione di bombe atomiche nelle mani di nuovi proprietari a quello per ridurle dove già ce ne sono.

La crisi economica - Su questo soprattutto si misurano i limiti del G8. Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha dichiarato che non rappresenta più l'economia mondiale come nei decenni passati, mentre "la strada condurrà verso il G20" con dentro i Paesi che ne costituiscono l'85%. All'Aquila si definiranno suggerimenti da inviare al G20. Con alcune domande alle quali dare risposta. A che punto è la crisi? Gli Stati devono dare altri "stimoli" per contenerla?

Clima e ambiente - I membri del G8, oggi, parleranno di sviluppo e ambiente, per semplificare, da donatori verso i Paesi poveri e da inquinatori. Domani gli stessi argomenti verranno affrontati in altri ruoli. Gli Otto che poi sarebbero 10 si riuniranno con i Paesi del cosiddetto G5 più l'Egitto, invitato dalla presidenza italiana, e parleranno degli stessi argomenti da promotori di nuovi modelli di crescita economica e regolatori internazionali. Del G5, una dichiarazione comune sancirà il peso cresciuto elencando i componenti: Brasile, Cina, India, Messico, Sudafrica. Per avere idea di che cosa comporta il nuovo formato dell'incontro, ecco che cosa diceva ieri il premier indiano Manmohan Singh rinfacciando ai Paesi ricchi le convulsioni delle Borse: "Una crisi che non è stata causata da noi, ma della quale ci troviamo a dover subire le conseguenze".

Il commercio mondiale - A G8 e G5 si aggiungeranno domani pomeriggio Australia, Corea del Sud e Indonesia. La riunione diventerà una seduta del Major economies forum, il Mef. Nelle trattative coordinate per l'Italia dallo sherpa Giampiero Massolo è stato messa a punto un paragrafo di dichiarazione che sollecita una ripresa del negoziato sulla liberalizzazione del commercio internazionale, paralizzato da tempo, e fissa una data per la sua conclusione. È stato accettato da tutti tranne la Cina. Nelle prossime ore si verificherà se le sue obiezioni dureranno. Quando al Mef si uniranno il segretario generale dell'Onu e la Danimarca, che presiederà la conferenza di Copenhagen sul clima, si misureranno anche le resistenze di Cina e Brasile sull'obiettivo di contenere entro i due gradi il riscaldamento del pianeta, proposito che richiede tagli alle emissioni di Co2.

L'Africa e l'acqua - Venerdì il G8 dovrebbe annunciare di mettere a disposizione 15 miliardi di dollari in tre anni per la "sicurezza alimentare" più impegni sul "diritto all'acqua". E si misureranno di nuovo gli effetti della crisi sulle offerte ai Paesi poveri.

Maurizio Caprara

08 luglio 2009

 

 

Le first lady

Michelle sta in gruppo, Carla da sola

Agenda fitta tra L'Aquila e Roma: dai musei alle cene (poco tempo per lo shopping)

Michelle Obama durante la sua visita a Mosca (Ap)

Michelle Obama durante la sua visita a Mosca (Ap)

ROMA — A L'Aquila presidenti e premier se la vedranno con i timori per le scosse di terremoto, nella capitale andranno in scena le vacanze romane delle first lady. Protagonista: Michelle Obama, nella sua prima volta in Italia, ospite insieme alle figlie a Villa Taverna. Sarà lei oggi il personaggio del giorno nell'intenso (e rigorosamente separato) programma delle mogli del G8/14/20. Hanno dato forfait gli altri due co-protagonisti: il signor Merkel, Joachim Sauer, non cambia abitudini e non segue la moglie a Roma, sarebbe stato l'unico first husband della compagnia.

Carla Bruni Sarkozy invece si è organizzata un programma a parte. Niente visite romane, solo una puntata a L'Aquila in controtempo rispetto alle altre dame: loro ci vanno giovedì mattina e ripartono dopo pranzo, lei atterra giovedì sera e venerdì avrà tutta la mattinata per visitare da sola una tendopoli, l'Ospedale San Salvatore e la Chiesa di Santa Maria del Suffragio, il monumento scelto dalla Francia per contribuire alla ricostruzione, stimata in 6,5 milioni di euro. Un programma polemico, quello della first lady francese? All'Eliseo non commentano, anche se è nota la sua scarsa simpatia per Berlusconi così come la sua attitudine a tenere la scena tutta per sé. Non parteciperà alla tre giorni romana neppure Svetlana Medvedeva che, confermano fonti russe, non accompagna il marito in questa trasferta. Difficile dire quanto abbia inciso sulle scelte del protocollo delle varie ambasciate l'assenza della first lady italiana e il fatto che il programma delle mogli è del tutto slegato da quello dei mariti (non si incontreranno neppure a pranzo e cena).

Ma a Roma stamattina, ad accogliere le mogli ci saranno ben due ministre, Mara Carfagna e Mariastella Gelmini che le accompagneranno prima in Vaticano da Benedetto XVI (salta la visita Michelle, che ci andrà venerdì con il marito e le figlie) poi da Isabella Rauti alla terrazza Caffarelli (si esibiscono per loro prima Gianni Alemanno in un saluto e poi Heinz Beck in un pranzo leggero) e ai Musei Capitolini: oltre a Michelle, ci saranno Sarah Brown, unica first lady che insieme all'indiana Gursharran Kaur andrà a dormire nella caserma di Coppito, la giapponese Chikako Aso, la messicana Margarita Zavale, la svedese Giulia Reinfeldt e Siza Kele Khumalo, prima delle cinque mogli del poligamo presidente sudafricano Zuma, la cinese Liu Yongqing e la canadese Laureen Harper. Alle 18 appuntamento al Quirinale dove l'unica first lady italiana Clio Napolitano offrirà un tè alle sue colleghe. Serata libera, per girovagare per Roma (sono in allerta i ristoratori di Trastevere e del centro). Giovedì le mogli si trasferiranno a L'Aquila per una visita alla zona terremotata e un pranzo a Coppito. Venerdì invece saranno protagoniste di un seminario del World food programme sul ruolo delle donne nel combattere la fame nel mondo. Nei ritagli di tempo sarà difficile vederle indaffarate nello shopping: il momento non lo permette e il clima neanche.

Gianna Fregonara

08 luglio 2009

 

 

Politica e cucina

Beck cucina per le "G8 first ladies"

Poi tocca ai cuochi di re e premier

In Campidoglio le mogli dei grandi riuniti a L'Aquila:

pranzo in terrazza con i piatti del tedesco-romano

La vista dei Fori Imperiali dal Campidoglio (Foto Eidon)

La vista dei Fori Imperiali dal Campidoglio (Foto Eidon)

Le mogli dei grandi riuniti a L'Aquila per il G8 si ritrovano in Campidoglio. Sono arrivate nella piazza di Michelangelo mercoledì intorno alle 14 le first ladies attese in Comune per un pranzo ufficiale offerto da Isabella Rauti e praparato da uno dei più noti chef della Capitale: il tedesco, ma romano d'adozione, Heinz Beck.

E quasi un vertice dei gourmet quello che era cominciato con il decano dei gran­di cuochi italiani e prosegue con lo chef tedesco che si è guadagnato la cittadinanza onoraria a Roma. Questo "G8 dei gourmet" non è pro­prio un appuntamento ufficiale tra quelli in programma al margine del summit de L’Aquila, ma il fronte eno­gastronomico ha pure un suo rilievo nel panorama dei mille appuntamenti che anche Roma ospita per il vertice. Così, se sabato è toccato a Gualtiero Marchesi cucinare - all’Istituto Supe­riore Antincendi - per il J8, ovvero il Junior 8 Summit, il G8 dei ragazzi tra i 14 e i 17 anni, mercoledì a pranzo, invece, Heinz Beck cucina per le "first la­dies " le consorti (e il consorte: c’è an­che il marito di Angela Merkel) dei premier impegnati nel vero G8.

Lasciato il suo regno al ristoran­te La Pergola, Beck ha scelto di servire - sulla Terraz­za Caffarelli - un menu (anzi 3 menu: standard, vegetariano e su richiesta) che è un inno alla romanità: si comin­cia con mini-porzioni di coda alla vac­cinara, piatti di verdure (pensati per la first lady indiana) - come i carciofi in pastella, risotto alle erebe, aspargi e fragole -, rivisitazioni della carbonara, fagottelli alla carbonara, triglia croc­cante su erbe spontanee e filetto di vi­tella con carciofi in pastella. Niente maiale né vino in cottura. "La Capitale è una città che mi ha dato molto - dice Beck - e sono felice di poterle rendere omaggio".

Michelle Obama con i cuochi della Casa Bianca (Reuters)

Michelle Obama con i cuochi della Casa Bianca (Reuters)

E il suo non è che il primo omaggio culina­rio a Roma, perchè tra qualche giorno al G8 dei gourmet seguirà il "G20 dei cuochi". Nella Città Eterna è in pro­gramma infatti un evento davvero uni­co nel settore enogastronomico. Dopo le first ladies, arrivano i loro cuochi: o meglio, i maghi dei fornelli che cura­no l’haute cuisine sulle tavole delle te­ste coronate e di tanti presidenti della Repubblica. Tutti a Roma il 20 e 21 lu­glio. Si rivedranno per la loro annuale riunione, chiamati da Gilles Bragard, presidente e fondatore del "Club des Chefs des Chefs": il club dei cuochi dei Capi. Di Stato, si intende. Ci sarà anche la bravissima executive chef del­la Casa Bianca, Cristeta Comerford, scelta da Laura Bush, è stata conferma­ta da Michelle Obama. Non mancherà Ulrich Kerz che cucina per la cancellie­ra Angela Merkel.

E poi arriveranno: Markus Burkart, cuoco della Casa Re­ale svedese; Christian Garcia chef de cuisine del principe Alberto II di Mo­naco; nonché Madhusudan Gupta, già chef del presidente dell’India Ab­dul Kalam. E tanti altri. Tra i promotori del rendez vous, che porterà il meglio della cucina mondiale sulla terrazza dell’Hotel Majestic - a far gli onori di casa il sici­liano Filippo La Mantia - anche lo chef del presidente della Repubblica italiana: Fabrizio Boca. Lo stesso Gior­gio Napolitano riceverà il 21 gli chefs des chefs. Poi i grandi cuochi parteci­peranno a una lezione-degustazione sull’oro verde a cura di Armando Man­ni, produttore di uno tra i più grandi oli d’oliva extravergine del mondo for­nito a 35 top restaurant: da quello di Pierre Gagné (francia) all’inglese He­ston Blumenthal, all’americano Tho­mas Keller, fino alla Pergola di Heinz Beck.

Luca Zanini

08 luglio 2009

 

BENEDETTO XVI: "bisogna mettere mano ad un profondo rinnovamento morale e culturale"

Papa: occorrono uomini retti in politica ed economia

Per il pontefice devono essere "attenti al bene comune"

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L'enciclica "Caritas in Veritate" (in pdf)

Papa Benedetto XVI all'udienza generale

Papa Benedetto XVI all'udienza generale

CITTA' DEL VATICANO - Un monito. Perché "occorrono uomini retti tanto nella politica quanto nell'economia, che siano sinceramente attenti al bene comune". Benedetto XVI, durante l'udienza generale, illustra il contenuto della sua enciclica "Caritas in veritate" e, allo stesso tempo, si riferisce al vertice cominciato mercoledì all'Aquila.

L'ETICA- "La situazione mondiale, come ampiamente dimostra la cronaca degli ultimi mesi, continua a presentare non piccoli problemi e lo 'scandalò di disuguaglianze clamorose, che permangono nonostante gli impegni presi nel passato", spiega il pontefice. E sottolinea la necessità di un comportamento etico a tutti i livelli: " È importante che si ponga mano ad un profondo rinnovamento morale e culturale e ad un responsabile discernimento circa le scelte da compiere per il bene comune". Più attenzione all'uomo, dunque, ma anche "il rigetto di una visione prometeica dell'essere umano, che lo ritenga assoluto artefice del proprio destino".

L'AFRICA- Richiamando poi la necessità di soluzioni al dramma della fame e della sicurezza alimentare, Benedetto XVI sottolinea che "indubbiamente va attentamente rivalutato il ruolo e il potere politico degli Stati, in un'epoca in cui esistono di fatto limitazioni alla loro sovranità" a causa del nuovo contesto economico internazionale. Ha infine auspica "uno sviluppo non viziato dalle disfunzioni e distorsioni oggi ampiamente presenti", obiettivo possibile "unicamente grazie all'impegno di tutti, economisti e politici, produttori e consumatori" e attraverso una "formazione delle coscienze che dia forza ai criteri morali nell'elaborazione dei progetti politici ed economici". Perchè i diritti, ammonisce papa Ratzinger, "presuppongono corrispondenti doveri, senza i quali i diritti rischiano di trasformarsi in arbitrio".

08 luglio 2009

 

 

 

 

La bozza di dichiarazione economica al g8. Prima intesa: "No al protezionismo"

"Segni di ripresa, ma i rischi restano"

Gli 8 Grandi:"Riconfermiamo l'impegno a mantenere liberi e aperti i mercati. Le persone al primo posto"

Berlusconi con la Merkel (Reuters)

Berlusconi con la Merkel (Reuters)

L'AQUILA - Il primo punto di intesa raggiunto di leader del G8, e già inserito nella bozza di dichiarazione economica, è il no al protezionismo: "Riconfermiamo il nostro impegno a mantenere liberi e aperti i mercati e a respingere il protezionsimo di ogni genere". E poi un altro impegno, nei confronti delle persone: "siamo impegnati a trattare la dimensione sociale della crisi, ponendo le persone al primo posto".

NECESSARIA SUPERVISIONE FINANZIARIA - Il G8, sempre nella bozza della dichiarazione economica, sottolinea anche "la necessità di un quadro globale rafforzato per la regolamentazione e la supervisione finanziaria", promuovendo "coerenza tra norme contabili e prudenziali", creando "strumenti adeguati per affrontare la pro ciclicità" e assicurando una "visione globale di tutte le attività ed entità sistematicamente significative".

PRIMI SEGNALI DI RIPRESA, MA I RISCHI RESTANO - Sempre sul fronte economico i leader del G8 registrano i primi segnali di ripresa, anche se gli aspetti preoccupanti restano. "Notiamo alcuni segnali di stabilizzazione delle nostre economie - si legge ancora nella bozza - e pensiamo che l'inversione di rotta sarà rafforzata quando le nostre misure raggiungeranno il loro effetto completo sull'attività economica e contribuiranno a migliorare la fiducia e le aspettative". I Grandi della Terra ritengono però che permangano "rischi significativi" per l'economia globale, e in quest'ottica nuove strategie di crescita dovranno essere decise una volta avviata la ripresa. Nella bozza, si legge che "nonostante ci siano segni di stabilizzazione e il sentimento di fiducia si stia rafforzando, la ripresa economica non è ancora avviata e le condizioni congiunturali sono ancora stagnanti".

LOTTA AI PARADISI FISCALI - Il documento si sofferma anche sulla lotta ai paradisi fiscali e sul confronto sulle misure per il rimpatrio dei capitali. "Non possiamo continuare a tollerare - si legge nella bozza - grossi ammontari di capitali nascosti per evadere il fisco". Tanto più in questo momento di crisi dove il ruolo della fiscalità ha un peso significativo. Primario su questo fronte il ruolo dell'Ocse, l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico. Nel doumento si fa poi riferimento a ipotesi di misure per agevolare il rimpatrio ei capitali, il cosiddetto "scudo" fiscale. "Diversi Paesi stanno attuando strategie - prosegue la bozza - per favorire il rimpatrio volontario dei patrimoni detenuti in giurisdizioni non cooperative e si sente la necessità di definire un quadro di discussione per i Paesi interessati".

08 luglio 2009

 

 

 

 

La prima volta delL'INQUILINO DELLA CASA BIANCA In italia

G8, Obama e Michelle al Quirinale

"Il governo italiano è un grande amico"

Il presidente americano incontra Napolitano. Poi lo spostamento a L'Aquila. La Merkel sulle rovine di Onna

L'arrivo a Pratica di Mare del presidente americano Barack Obama e della Moglie Michelle (Reuters)

L'arrivo a Pratica di Mare del presidente americano Barack Obama e della Moglie Michelle (Reuters)

L'AQUILA - "Il governo italiano è un vero, grande amico degli Stati Uniti su tanti temi importanti e Italia e Usa lavorano fianco a fianco": questo l'attestato di stima e fiducia che Barack Obama ha voluto offrire all'Italia e al suo esecutivo al termine della visita al Quirinale. Il presidente americano e la moglie Michelle sono arrivati a Roma a meno di tre ore dall'apertura del G8 a L'Aquila. L'Air Force One con a bordo il presidente americano, la moglie e le loro figlie Malia e Sasha è atterrato a Pratica di Mare intorno alle 10, 30. La famiglia Obama si è subito diretta in elicottero a Roma per incontrare al Quirinale il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e la moglie Clio. Sui temi del G8 "il governo italiano ha dimostrato una forte leadership" ha ribadito più volte il presidente americano, promettendo che gli Stati Uniti forniranno aiuti economici e di altro tipo come borse di studio agli abitanti dell’Aquila per la ricostruzione della zona devastata dal terremoto. Lo stesso sherpa americano del G8 Mike Froman ha voluto specificare che la presidenza italiana ha fatto "uno splendido lavoro" nella preparazione del vertice del G8, sia sull'agenda politica che per la logistica. Obama da parte sua ha voluto chiudere un lungo colloquio con Napolitano facendo i complimenti al Capo dello Stato: "È un gentiluomo straordinario, di grande integrità e leadership morale" ha detto il presidente. Il capo dello Stato d'altra parte ha rimarcato nel suo intervento la "forte convergenza di veduta tra il presidente Usa Obama, l'amministrazione Usa e governo italiano sulle misure anticrisi".

BERLUSCONI CON LA MERKEL A ONNA - Dal Quirinale Obama si sposterà all'aeroporto dell'Urbe per raggiungere L'Aquila in elicottero, mentre Michelle con le figlie seguirà il programma predisposto nella Capitale anche per le altre first lady. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è arrivato intorno alle 10 nella cittadella-fortino della Guardia di Finanza a Coppito. Alle 11 il premier ha visitato Onna, il paese dell'Aquilano più colpito dal terremoto del 6 aprile, accompagnato dal cancelliere tedesco Angela Merkel. La Germania intende finanziare la ricostruzione della cittadina dove avvenne un eccidio nazista nella Seconda guerra mondiale.

LA PROTESTA DEI TERREMOTATI - A l'Aquila è già iniziata la protesta dei terremotati. I comitati di cittadini nati dopo il summit del 6 aprile hanno sistemato sulla collina di Roio una scritta a lettere cubitali, visibile anche dalla sede del vertice. "Yes we camp" si legge. Impossibile non notare che si tratta di una ironica distorsione dell'ormai famoso slogan di Obama.

IL PROGRAMMA DEL SUMMIT - Alle 13 un "working lunch" incentrato sui temi dell'economia globale darà il via al summit. La prima delle tre giornate di lavoro è ristretta ai leader degli Otto Grandi (Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Russia e Stati Uniti) più il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, e il premier svedese e presidente di turno dell'Ue, Fredrik Reinfeldt. Dopo la foto di famiglia, dalle 15.30 alle 19.30 è in programma una sessione sui temi globali: cambiamenti climatici, aiuti e sviluppo, sicurezza alimentare. Alle 20.30 la cena sui temi dell'attualità internazionale, dai disordini nello Xinjang al colpo di stato in Honduras fino all'Iran. Intorno alle 18 il premier italiano farà un giro dell'Aquila insieme al presidente americano, Barack Obama. Due le dichiarazioni previste per nella giornata di mercoledì: una nel tardo pomeriggio sui temi economici e le questioni globali e l'altra in tarda serata sui temi dell'attualità internazionale.

"PREGATE PER I LEADER" - Un pensiero al summit in programma a l'Aquila lo ha rivolto in mattinata Benedetto XVI, esortando i fedeli, nel corso dell'udienza generale del mercoledì, a pregare "per tutti i responsabili del G8 riuniti in questi giorni a L'Aquila" e ad "affidare alla Vergine Maria le loro grandi intenzioni". "Da questo importante summit mondiale possano scaturire decisioni e orientamenti utili al vero progresso di tutti i popoli, specialmente di quelli più poveri" ha detto il Pontefice. Si è soffermato sul vertice, facendo riferimento anche all'enciclica di Ratzinger, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, parlando all'assemblea dell'Abi. Facendo riferimento al processo di regolamentazione che arriva sul tavolo del G8 il ministro ha spiegato che "l'utilità delle regole in economia è fondamentale" e questo "è una conquista che risale a 2-3 secoli fa". Ma le regole, avverte Tremonti,, "devono essere qualcosa in più: lo trumento che trasporta nel mondo dell'economia i valori, il principio, l'etica. Questo è il messaggio che ci viene dall'enciclica. Questo è il punto principale, l'etica" ha spiegato il ministro, auspicando a "regole che non soffochino il mercato" ma "che siano etiche e morali, che trascendono gli interessi particolari".

08 luglio 2009

 

 

i comitati: "abbiamo voluto ricordare che 25 mila persone vivono ancora nelle tende"

G8, parte la protesta degli abruzzesi

La scritta "Yes we camp!" sulla collina davanti all'Aquila

Se ne accorgerà anche Barack Obama. Perché la protesta degli abruzzesi fa il verso proprio alla famosa frase del presidente americano. La scritta "Yes we camp!" è sulla collina dell'Aquila, visibile dall'autostrada e dalla caserma della Guardia di Finanza dove si terrà il vertice dei "Grandi". La protesta dei comitati è per riportare l'attenzione sulla popolazione sfollata dopo il terremoto.

LE TENDOPOLI- "Ci sembrava un modo ironico per ricordare alle delegazioni presenti al vertice che 25mila persone sono ancora nelle tende", spiega Piero De Santis, del comitato Ara, Associazione e Ricostruzione Abruzzo. Una protesta per tutte quelle persone costrette a vivere "per tutto questo tempo nelle tende in situazioni di forte disagio, come ci confermano in continuazione gli stessi sfollati. È incredibile". In Italia, aggiunge Mattia Lolli, del Comitato 3e32, si "pensa che la ricostruzione sta procedendo liscia, che gli aquilani sono già tornati nelle loro case e invece 'Yes we camp', siamo tutti accampati, a tre mesi dal sisma".

08 luglio 2009

 

 

TRA ECCELLENZE E POLEMICHE

La vera immagine di un Paese

Nelle battaglie italiane anche la politica estera finisce spesso, malauguratamente, nell’arena dove il governo e l’opposizione, per la maggiore gioia dei loro tifosi, preferiscono lanciarsi accuse reciproche piuttosto che accordarsi su linee comuni. Non vorrei che accadesse anche in occasione del G8 dell’Aquila dove i giudici di gara e i segnalinee non sono italiani e potrebbero avere interesse, soprattutto in questo momento, a fischiare i nostri falli. Questa è l’occasione in cui gli italiani hanno interesse a ricordare che nei grandi incontri internazionali il governo, al di là di polemiche e vicende personali, piaccia o no, rappresenta l’intero Paese. Se ne esce a testa alta è una vittoria per tutti, se ne esce male siamo tutti sconfitti.

Non credo d’altro canto che l’Italia, in questo momento, debba vergognarsi della sua politica internazionale. Abbiamo alcune debolezze che sono il risultato di vecchi errori e di obiettive condizioni di bilancio. Spendiamo poco per le forze armate. Non siamo riusciti a mantenere gli impegni assunti verso i Paesi in via di sviluppo. Siamo più bravi a declamare i protocolli di Kyoto che a rispettarne gli obblighi. Ma abbiamo sempre avuto, anche quando l’espressione non esisteva, un certo soft power che giova al nostro ruolo internazionale. Nelle zone di crisi dell’ultimo decennio, dalla Jugoslavia all’Afghanistan, siamo stati presenti con uomini e donne che hanno fatto scrupolosamente il loro dovere e creato sentimenti di simpatia per il loro Paese.

In Libano, durante la guerra del 2006, il governo è riuscito a creare una forza internazionale che ha giovato, se giudichiamo dal risultato delle ultime elezioni, alla stabilità della regione. E’ facile ironizzare sull’Italia che gioca contemporaneamente su molti tavoli e riesce a essere amica di tutti. Ma chiunque abbia occasione di andare in giro per il Mediterraneo e il Medio Oriente si accorge che abbiamo un credito e una simpatia che possono servire sia all’Unione mediterranea di Nicolas Sarkozy, sia alla nuova politica di Barack Obama verso l’Islam. Gli accordi con la Libia, anche se momentaneamente appannati dallo stile operettistico di Gheddafi, sono utili per tutti, non soltanto per noi.

Chi scrive ha molti dubbi sulla utilità della personalizzazione delle relazioni internazionali, ma deve riconoscere che i rapporti di Berlusconi con Putin e con Erdogan, negli anni in cui George W. Bush era poco amato in Russia e in Turchia, sono serviti a tenere aperti i canali di comunicazione e a raffreddare alcuni momenti di tensione. Vi è poi un’altra carta che l’Italia può giocare sul tavolo della politica internazionale. Abbiamo un alto debito pubblico e facciamo fatica ad adottare le riforme di cui abbiamo bisogno. Ma nei momenti più gravi della crisi del credito abbiamo dimostrato di avere una società parsimoniosa e flessibile, un decoroso sistema bancario e un buon senso finanziario di cui altri Paesi sono stati privi.

Dopo una fase, nella prima metà del decennio, in cui il governo sembrava voltare le spalle all’Europa, siamo stati più europeisti di alcuni nostri partner. Al vertice dell’Aquila l’Italia e la Germania portano idee che meritano di essere ascoltate e discusse. Non sono sicuro che il G8 sia l’organizzazione più adatta ad affrontare i problemi dei prossimi anni. Ma se mi guardo attorno e confronto la politica italiana con quella di altri Paesi, non credo che siano soltanto sette quelli che hanno il diritto di farne parte.

Sergio Romano

08 luglio 2009

 

 

 

 

Berlusconi lancia le sfide del suo G8

Terrorismo, economia e emergenze mondiali. "Il vertice parte sotto buoni auspici"

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, durante una conferenza stampa a palazzo Chigi (Ansa)

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, durante una conferenza stampa a palazzo Chigi (Ansa)

ROMA — Parte il G8 più atteso e tormentato tra quelli finora tenuti dalla presidenza italiana. Doveva svolgersi alla Maddalena e invece, dopo il sisma che ha colpito l'Abruzzo, è stato trasferito all'Aquila, vicino alle tende dei terremotati. Ma, di fatto, partirà da Roma. È infatti nella capitale che si svolge il primo atto del meeting mondiale, con l'arrivo di Barack Obama. Il presidente degli Stati Uniti si recherà attorno alle 11 al Quirinale, dove verrà ricevuto da Giorgio Napolitano. Il colloquio, che dovrebbe durare una quarantina di minuti, sarà l'occasione per una prima rassegna dei temi che verranno discussi dagli otto Grandi poche ore dopo nella caserma di Coppito. E, nel pomeriggio, lo stesso Obama passeggerà nel centro storico dell'Aquila distrutto dal terremoto. Silvio Berlusconi sfoggia ottimismo: il vertice "apre con buoni auspici".

Nella conferenza stampa di presentazione del summit, dopo aver citato il miglioramento dei rapporti tra Russia e Usa ("Premia gli sforzi dell'Italia"), sostiene che "nonostante gli attacchi di una certa stampa" gode del "64,1 per cento di fiducia" da parte degli italiani: "Un conto è la realtà, un conto le calunnie". E cita alcuni passaggi del messaggio preparato per l'occasione da Benedetto XVI, in particolare l'"apprezzamento" per la scelta dell'Aquila come sede del vertice. Poi illustra il programma dell'incontro. Spiega che il primo giorno sarà dedicato al G8 "tradizionale", quello ristretto, che permetterà di affrontare temi come la lotta al terrorismo, l'economia globale e la sicurezza alimentare e che verranno riassunti nelle dieci dichiarazioni finali. La seconda giornata sarà riservata al cosiddetto G14, vale a dire gli otto Grandi, più Cina, India, Brasile, Messico e Sudafrica, oltre all'Egitto, scelto per la sua importanza strategica per i Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente. Pur considerando "molto importante" questo incontro allargato, Berlusconi sostiene però "che va mantenuto come punto di riferimento il formato attuale", cioè il G8.

Sempre domani, in serata, ci sarà la cena offerta dal Presidente Giorgio Napolitano. Ma gli ospiti della caserma di Coppito mangeranno durante tutto il loro soggiorno specialità italiane (soprattutto abruzzesi) e verranno omaggiati al loro arrivo da una magnum di Amarone Aneri 2003. Infine, il terzo giorno sarà dedicato all'Africa e a tutte le crisi mondiali più acute, da quella mediorientale all'Afghanistan, dal Pakistan (che, ricorda Berlusconi, "ha 60 bombe atomiche"), alla Corea del Nord e, soprattutto all'Iran, perché sulle eventuali sanzioni da adottare tra i Grandi ci sono posizioni diverse. Infine, come iniziativa per combattere la fame nel mondo, il presidente del Consiglio annuncia che "si è disposti a mettere insieme 10-15 miliardi di dollari". Dalla crisi "che è un male", insiste Berlusconi citando i 12 punti del Lecce Framework (il supervertice economico di inizio luglio), "si trarrà un bene".

Roberto Zuccolini

08 luglio 2009

 

 

 

I documenti

Dalle armi nucleari all'effetto serra:

ecco i dossier sul tavolo dei Grandi

I casi: Iran, Corea del Nord, Africa. Ma anche clima e commercio mondiale

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I temi sul tavolo (8 luglio 2009)

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(Ansa)

ROMA — Nei vertici del G8, molte delle conversazioni più importanti avvengono al di fuori delle riunioni plenarie, negli incontri informali o in quelli bilaterali. Il summit tra i capi di Stato e di governo tra i Paesi più sviluppati del mondo con l'aggiunta della Russia non prende decisioni operative, ma elabora indirizzi, linee politiche e impegni. Molti sono destinati a non essere applicati nei termini sanciti, ma le rotte delineate, gli obiettivi fissati vanno tenuti presenti. Vengono riassunti in documenti e dichiarazioni scritte, e all'Aquila ne saranno prodotti almeno 7 o 8. Una delle principali, la dichiarazione politica, verrà diffusa stasera, prima che le sessioni di domani e venerdì, allargate ad altri Stati, confermino un dato di fatto evidente: per adottare scelte decisive per il mondo, ormai non basta mettere intorno a un tavolo soltanto Stati Uniti, Canada, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Italia e Russia. Altri Paesi rivendicano ruoli di peso, e non sempre saranno interlocutori facili.

La questione iraniana - Per valutare a quali atteggiamenti ricorrere verso l'Iran, il G8 terrà in conto solo in parte i cortei spezzati dalla repressione dopo che Ahmadinejad è stato confermato presidente da elezioni contestate. Gli Otto, che poi saranno 10 perché affiancati dal presidente della Commissione europea e dalla Svezia che è presidente di turno dell'Unione europea, si pronunceranno pensando innanzitutto ai piani nucleari di Teheran e ai loro effetti geopolitici. Fino a ieri, la Russia ha frenato prese di posizione dure contro Ahmadinejad. Le opinioni pubbliche statunitensi ed europee premono invece in quella direzione, ma per Barack Obama può essere ancora presto per ritirare la sua offerta di dialogo all'Iran. Salvo sorprese dovute all'incontro di lunedì tra il presidente degli Usa e il russo Dmitrij Medvedev, uno dei più duri verso Teheran risulterà il premier britannico Gordon Brown. Il G8 non ha il potere di decidere sanzioni. Per parlarne nei dettagli è in programma un G8 dei ministri degli Esteri il 24 settembre a New York, a margine dell'Assemblea generale dell'Onu.

Gli armamenti nucleari - Oltre all'Iran, è la Corea del Nord a turbare i membri del G8 con i suoi test atomici. Per effetto dell'assenza di George W. Bush e delle difficoltà nel sopportare i costi degli arsenali in tempi di crisi, gli Otto dovrebbero nella dichiarazione far proprio l'obiettivo di un mondo senza armi nucleari (rilanciato da Obama). Oltre a occuparsi di Afghanistan, Birmania, Medio Oriente, il vertice dovrebbe legare l'impegno contro la proliferazione di bombe atomiche nelle mani di nuovi proprietari a quello per ridurle dove già ce ne sono.

La crisi economica - Su questo soprattutto si misurano i limiti del G8. Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha dichiarato che non rappresenta più l'economia mondiale come nei decenni passati, mentre "la strada condurrà verso il G20" con dentro i Paesi che ne costituiscono l'85%. All'Aquila si definiranno suggerimenti da inviare al G20. Con alcune domande alle quali dare risposta. A che punto è la crisi? Gli Stati devono dare altri "stimoli" per contenerla?

Clima e ambiente - I membri del G8, oggi, parleranno di sviluppo e ambiente, per semplificare, da donatori verso i Paesi poveri e da inquinatori. Domani gli stessi argomenti verranno affrontati in altri ruoli. Gli Otto che poi sarebbero 10 si riuniranno con i Paesi del cosiddetto G5 più l'Egitto, invitato dalla presidenza italiana, e parleranno degli stessi argomenti da promotori di nuovi modelli di crescita economica e regolatori internazionali. Del G5, una dichiarazione comune sancirà il peso cresciuto elencando i componenti: Brasile, Cina, India, Messico, Sudafrica. Per avere idea di che cosa comporta il nuovo formato dell'incontro, ecco che cosa diceva ieri il premier indiano Manmohan Singh rinfacciando ai Paesi ricchi le convulsioni delle Borse: "Una crisi che non è stata causata da noi, ma della quale ci troviamo a dover subire le conseguenze".

Il commercio mondiale - A G8 e G5 si aggiungeranno domani pomeriggio Australia, Corea del Sud e Indonesia. La riunione diventerà una seduta del Major economies forum, il Mef. Nelle trattative coordinate per l'Italia dallo sherpa Giampiero Massolo è stato messa a punto un paragrafo di dichiarazione che sollecita una ripresa del negoziato sulla liberalizzazione del commercio internazionale, paralizzato da tempo, e fissa una data per la sua conclusione. È stato accettato da tutti tranne la Cina. Nelle prossime ore si verificherà se le sue obiezioni dureranno. Quando al Mef si uniranno il segretario generale dell'Onu e la Danimarca, che presiederà la conferenza di Copenhagen sul clima, si misureranno anche le resistenze di Cina e Brasile sull'obiettivo di contenere entro i due gradi il riscaldamento del pianeta, proposito che richiede tagli alle emissioni di Co2.

L'Africa e l'acqua - Venerdì il G8 dovrebbe annunciare di mettere a disposizione 15 miliardi di dollari in tre anni per la "sicurezza alimentare" più impegni sul "diritto all'acqua". E si misureranno di nuovo gli effetti della crisi sulle offerte ai Paesi poveri.

Maurizio Caprara

08 luglio 2009

 

 

 

 

Al suo posto un consigliere di stato cinese partecipera' al vertice dell'aquila

G8, il presidente Hu Jintao torna in Cina

La crisi nello Xinjiang costringe il leader a partire

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La crisi in Xinjiang

Il presidente cinese Hu Jintao con la moglie Liu Yongqing posa davanti alla torre di Pisa (Epa)

Il presidente cinese Hu Jintao con la moglie Liu Yongqing posa davanti alla torre di Pisa (Epa)

MILANO - Una partenza all'ultimo minuto. Il presidente della Repubblica cinese Hu Jintao ha deciso di tornare a Pechino a causa dell'escalation della crisi nella provincia dello Xinjiang. Secondo quanto ha reso noto il ministero degli Esteri cinese, Hu, che ha concluso ieri una visita di Stato in Italia, sarà rappresentato all'Aquila dal Consigliere di stato, Dai Bingguo. La Cina è stata invitata al G8 come Paese emergente riunito nel G5 insieme a Messico, India, Brasile e Sudafrica. Salta così, precisa il comunicato, anche la visita in Portogallo che Hu aveva in programma dopo il G8.

LA CRISI- Da martedì, dopo le imponenti manifestazioni di protesta degli uiguri, nella capitale dello Xinjiang Urumqi è in vigore il coprifuoco. Secondo le fonti ufficiali a Pechino, la violenta repressione delle forze di sicurezza cinesi ha provocato almeno 156 morti e 1080 feriti.

 

08 luglio 2009

 

 

Le fatiche di Mister Bertolaso

"Dobbiamo fare bella figura"

Il capo della Protezione civile: "Serve un po' di fortuna"

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Il Guardian: "Italia fuori dal G8" Frattini: "È una buffonata" (7 luglio 2009)

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Berlusconi, G8 e le critiche del Guardian: "Colossale cantonata di piccolo giornale" (7 luglio 2009)

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Berlusconi lancia le sfide del suo G8 (8 luglio 2009)

Dal nostro inviato Fabrizio Roncone

 

L'AQUILA — Coraggioso comandante Bertolaso, con questo suo sguardo ostinato e sereno, determinato e come distante, con questi occhi chiari che non tradiscono mai un'emozione, una paura, il lampo di un dubbio (per esempio: la terrà tremerà ancora? E quanto? E quando?). Scaramantico comandante Bertolaso, che anche in questa vigilia di G8, nella caserma di Coppito, non rinuncia alla sua magliettina blu, con il tricolore, con lo stemma della Protezione civile, perché come ripete sempre "sono un sottosegretario per modo di dire: io sono, soprattutto, un tecnico. Io non mi occupo di politica. Non ho tessere. Sì, certo: sono amico di Rutelli e di Andreotti. Ho lavorato per Prodi. E ora lavoro per Berlusconi. La verità è che io sono solo uno che cerca di risolvere i problemi, le emergenze della collettività". Ironico comandante Bertolaso, perché camminando sui prati all'inglese, belli, verdi, freschissimi, con cui sono stati ricoperti buona parte dei piazzali di questo presidio militare, si volta e, a uno dei suoi, fa: "Oh, annaffiate bene. Se no il praticello ce lo fanno pagare...".

Bertolaso con Berlusconi (Ap)

Bertolaso con Berlusconi (Ap)

Vigilia storica, nella carriera di questo funzionario dello Stato di 59 anni, una laurea in medicina, una specializzazione in malattie infettive tropicali, e poi una moglie, due figli, un padre — Giorgio — ex generale di Squadra aerea. Le alluvioni e gli incendi, le colline di immondizia e le eruzioni vulcaniche sono niente rispetto a ciò che sta per iniziare: i potenti della Terra riuniti qui, in zona di terremoto, in questa caserma della Guardia di Finanza che nemmeno sembra più una caserma. Trasformata. Magnificamente, è giusto scrivere, trasformata. Con tre enormi sale per far lavorare 4.500 giornalisti. Con ogni postazione dotata di computer e stampante (entrambi funzionanti). Bagni, per ora, puliti. E non solo: perché hanno voluto strafare e così sono persino stati dotati di palestra (ma sarà stata un'idea di Bertolaso?). Poi bar dove servono un caffè potabile, poltroncine in vimini, cuscini bianchi, un centro di produzione televisivo da far invidia a un'Olimpiade. Ecco, appunto. "I collegamenti sono tutti funzionanti?".

Bertolaso arriva a controllare personalmente poco dopo le 13 (la sveglia alle 6.30, dopo essere andato a dormire alle 3: e subito riunione con il responsabile organizzativo dell'evento, Marcello Fiori, e con il professor Mauro Dolce, sismologo, capo dell'ufficio rischio sismico). Gli dicono sì: per ora funziona tutto. Così da una scaletta ecco salire Mauro Masi, il direttore generale della Rai. "Lavoro eccellente, caro Bertolaso". Bertolaso sorride, ringrazia, ma ha già altro per la testa. Nell'ordine: rileggersi il foglio con le procedure da adottare in caso di sisma (tradotte nelle varie lingue) che verrà appeso in tutte le stanze dei capi di Stato. Stabilire il genere di fiori da mettere nella camera dove, con Sarkozy, alloggerà Carla Bruni ("Rose rosse... Boh, non lo so... sentite: ma i fiori non potete deciderli voi?"). Richiamare Gianni Letta, che lo sta cercando da Palazzo Chigi. Stabilire l'area dove far atterrare gli elicotteri, visto che nella zona dell'eliporto è stata alzata la tenda destinata al leader libico, il colonnello Muammar Gheddafi. Capire se Barack Obama ha davvero intenzione di visitare il centro storico dell'Aquila e arrivare, a piedi, fino alla piazza del Duomo ("Scusate... ma a piedi, beh, mi pare troppo rischioso, no?"). Per prendere tutta questa serie di decisioni, a metà pomeriggio, il comandante Bertolaso sparisce per due ore.

Ricompare mentre il sole comincia ad andarsene giù, dietro i picchi rocciosi della Marsica. Entra nel gran salone dell'auditorium, dove è prevista la conferenza stampa finale. Mille posti ora occupati da tutti coloro che lavorano e lavoreranno a questa incredibile edizione del G8. Autisti, cuochi, carabinieri, camerieri, vigili del fuoco, giardinieri, finanzieri, baristi, operai. Tutti muti, ad ascoltarlo. E lui: "Lo so, sarà dura, ma dobbiamo farcela. E sapete per chi? Per la gente di questa regione, l'Abruzzo, e di questa città, L'Aquila. Conto su di voi. Siamo una grande squadra. Siamo italiani". Era uno studente un pò somaro, andava bene solo in geografia. Ora ci sono severi cronisti giapponesi che chiedono: "Mister Bertolaso... really?". Sì, realmente. S'è costruito, s'è allestito tutto in poche settimane. S'era deciso di farlo qui, il G8, e qui il comandante Bertolaso ha organizzato tutto. Però adesso, come ha detto lui ai suoi, "un pò di fortuna, beh, non guasterebbe...".

Fabrizio Roncone

08 luglio 2009

 

 

I corrispondenti esteri si preparano

"Sì a domande sulla vita privata"

Lo staff di Palazzo Chigi fissa una sola conferenza finale

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Il Guardian: "Summit nel caos, l'Italia presto fuori dal G8" (7 luglio 2009)

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Berlusconi: "Colossale cantonata di un piccolo giornale" (7 luglio 2009)

La pagina del quotidiano britannico "The Guardia" dedicata a Berlusconi

La pagina del quotidiano britannico "The Guardia" dedicata a Berlusconi

ROMA — La parola a Philippe Ridet, corrispondente dall'Italia per il quotidiano francese Le Monde: "Signor presidente, come pensa di risollevare l'immagine dell'Italia che nel mondo appare in evidente declino? Non crede che la sua debolezza si trasformi nella debolezza anche del suo Paese?". La parola a Miguel Mora, corrispondente da Roma per lo spagnolo El País: "Signor presidente, non crede che il suo programma politico, basato sulla centralità della famiglia, sia smentito dalla sua condotta privata nella vita di tutti i giorni?". È solo un'esercitazione. Il giornalista francese e il suo collega spagnolo partiranno stamattina per l'Aquila. Eppure sono queste le cose che vorrebbero chiedere al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Domande non proprio strettamente collegate agli argomenti del G8 ma che, spiegano usando le stesse parole, "toccano i temi che in queste settimane hanno più interessato i nostri lettori".

Non è una sorpresa vista l'aria che tira, ormai da settimane, tra la stampa estera e il presidente del Consiglio. Critiche pesanti con repliche altrettanto pesanti quasi ogni giorno. Ed è possibile che lo stesso canovaccio si ripeta durante il vertice. Certo, a parlare con i corrispondenti in Italia dei giornali stranieri c'è anche chi sceglierebbe una domanda legata all'agenda del G8. Ma anche quella sarebbe una domanda vera, senza la scappatoia di una risposta precotta. Sentite Julio Algañarez, che lavora a Roma per il quotidiano argentino El Clarín: "Gli chiederei com'è possibile che gli americani abbiano dovuto prendere in mano la situazione negli ultimi giorni per salvare questo summit. Possibile che gli italiani abbiano fatto questo casino?". Ma il timore vero, nello staff di Palazzo Chigi, è sempre lo stesso: le domande sulle vicende personali del presidente. Noemi, l'inchiesta di Bari, le feste a Palazzo Grazioli che spazzano via l'atmosfera di solito ovattata delle conferenze stampa internazionali.

Tra i corrispondenti stranieri molti scelgono questo argomento e tutti, ma proprio tutti, lo usano almeno come sfondo dei loro ragionamenti. "Dopo tutte le notizie che abbiamo letto su di lui — dice Carmen Cordoba, giornalista della rivista colombiana Semana — gli chiederei se si sente la persona giusta per far avere il meglio all'Italia. Le relazioni tra i Paesi non si basano solo sul peso economico ma anche sulla fiducia. E lui da questo punto di vista non mi sembra messo bene". Arriva ad una domanda diversa ma parte dallo stesso punto Gina de Azevedo, della tv brasiliana Globo: "Mentre lei sembra divertirsi, gli italiani hanno perso potere d'acquisto e la Banca d'Italia prevede una riduzione del Pil del 5 per cento. Come fa a dire che la crisi è solo psicologica?". Ci saranno queste domande a Berlusconi? Lo staff di Palazzo Chigi è pronto a fare di tutto per evitare un nuovo capitolo nello scontro fra il presidente del Consiglio ed i giornalisti stranieri. Al momento è prevista una sola conferenza stampa di Berlusconi, venerdì a chiusura dei lavori. Berlusconi — spiegano a Palazzo Chigi — è il presidente del G8 e quindi è stato scelto un approccio istituzionale, limitando i suoi contatti ufficiali con la stampa al momento clou del bilancio finale.

Il presidente, quindi, non dovrebbe partecipare alle conferenze stampa sui singoli argomenti che di volta in volta verranno trattati all'Aquila. Una scelta istituzionale ma, di fatto, anche una diminuzione della possibilità di contatto fra gli inviati stranieri e il premier che di solito, anche in questo, è piuttosto esuberante. A differenza di altri grandi vertici internazionali, questa volta i lavori sono concentrati in una sede unica, e anche i giornalisti saranno nella caserma di Coppito. È possibile che Berlusconi decida di incontrare la stampa non in conferenza ma al volo, in una pausa tra una riunione e l'altra. In questo caso, però, sono di solito quelli che lo seguono ogni giorno ad intercettarlo. Gli inviati stranieri, per lo più, marcheranno i leader dei loro Paesi. E tra Obama, Sarkozy, Brown e tutti gli altri, nella caserma di Coppito c'è solo l'imbarazzo della scelta.

Lorenzo Salvia

08 luglio 2009

 

REPUBBLICA

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2009-07-10

Nasce una sorta di autorithy che controllerà se i soldi vengono utilizzati per gli scopi prefissi

Ma resta il problema di fondo: stabilire come e dove destinare questi fondi

Il G8 si chiude con l'Africa

20 mld in 3 anni per i paesi poveri

dal nostro inviato DANIELE MASTROGIACOMO

Il G8 si chiude con l'Africa 20 mld in 3 anni per i paesi poveri

L'AQUILA - E' l'Africa, con i suoi paesi emergenti e quelli che arrancano per non soccombere, il tema dominante dell'ultima e conclusiva giornata di questo G8. Ne parlano i Grandi che dedicano la mattinata ad un confronto con i loro partner del Continente arabo e nero. Si tratta di raggiungere un accordo sui principi e sulle modalità degli aiuti che i più ricchi sono disposti ancora a dare ai più poveri.

La somma da destinare è già stata decisa: 20 miliardi di dollari da erogare in tre anni. Bisogna ancora capire se si tratta di nuovi fondi e quali Stati, in quale misura, se ne faranno carico. Non è più tempo di promesse, quasi sempre disattese e inseguite tra mille affanni. Bisogna impegnarsi con soldi veri. Bisogna metterli sul tavolo degli aiuti.

C'è da rilanciare l'agricoltura con sistemi compatibili all'emergenza ambientale perché bisogna sfamare un miliardo di persone che potrebbero diventare tre nei prossimi venti anni. C'è da pianificare un sistema di approvvigionamento e di distribuzione dell'acqua potabile: nove milioni di uomini e donne, di giovani e vecchi ne sono sprovvisti. E questo produce a catena una serie di altri disastri, di igiene, di sanità, di malattie, di morti che pesa sulle economie locali, sulla forza lavoro, sugli scambi commerciali, su quelli produttivi. Usa, Europa e Giappone si impegnano con tre miliardi di dollari a testa, sotto l'egida di un programma, l'Aquila iniziative. Gli altri arriveranno.

Resta il problema di fondo: stabilire come e dove destinare questi fondi. E' finita da tempo la stagione dei finanziamenti a pioggia, dei regali che i ricchi, per assolvere le loro coscienze, fanno ai poveri sotto forma di riscatto per i guasti del passato. Si è chiusa anche la stagione della cooperazione che si perdeva in mille progetti, sebbene validissimi ma disorganici, slegati da un contesto più vasto, utili solo a rimpinguare le casse della grande corruzione internazionale e locale. Deve cambiare l'approccio.

Siamo in piena crisi economica e finanziaria; il pianeta deve fare i conti non una recessione che colpisce i paesi più sviluppati ma si ripercuote in modo ancora più devastante su quelli che cercano di emergere. Gli uni sono legati agli altri. La globalizzazione coinvolge tutti. E ognuno si deve assumere il suo peso di responsabilità. Diritti e doveri. E' un principio che i fatti, la realtà, impongono e che viene accolto per la prima volta anche in un G8.

L'incontro tra i protagonisti, diretti e indiretti, lo dimostra. Il documento unitario che esce dalla sala della riunione delinea alcune regole: viene creato un rapporto preliminare sull'adempimento degli impegni. Svilupperà un meccanismo completo di "accountability"che monitorerà i progressi e l'efficacia delle azioni. Insomma, nasce una sorta di autorithy che controllerà se i soldi stanziati vengono utilizzati per gli scopi prefissi. Ne faranno parte tutti. Paesi donatori e paesi beneficiati. Una prima verifica sull'efficacia di questo strumento ci sarà nel 2010, al G8 di Muskoka, in Canada.

Il vertice è finito. Il presidente Barack Obama nel pomeriggio è volato a Roma per incontrarsi con il Papa e poi affrontare il suo primo viaggio, da capo di Stato, in Africa. Il G8 si chiude con gli impegni finali, le dichiarazioni d'intenti. Resistenza al protezionismo, rilancio del negoziato Wto fermo a Doha, lotta serrata alla fame, sostegno ad un'agricoltura moderna e produttiva. Battaglia per il clima e impegno per il dimezzamento delle emissioni dei gas inquinanti. Unità, sostegno, rigore per placare una crisi economica che durerà ancora fino al 2011.

C'è spazio anche per il disarmo nucleare. L'accordo sugli armamenti tra Russia e Usa spinge tutti, dalla Gran Bretagna alla Francia, ad altri passi. Siamo ancora nella fase delle intenzioni. Nel concreto se ne parlerà a Washington, nella prossima primavera.

(10 luglio 2009)

 

 

 

 

La conferenza stampa finale del premier. Elenca una serie di successi

Poi se la prende con la stampa: "Io non l'ho mai attaccata. Loro hanno attaccato me"

Berlusconi trionfante: "G8 positivo"

Intese con l'opposizione? "Solo se cambia"

dal nostro inviato DANIELE MASTROGIACOMO

Berlusconi trionfante: "G8 positivo" Intese con l'opposizione? "Solo se cambia"

Silvio Berlusconi durante la conferenza stampa finale

L'AQUILA - La crisi? "La parte negativa si è sfogata. Non ci sono motivi perché possa continuare ad aggravarsi". Si rilancia il dialogo con l'opposizione? "Solo se cambia". Il G8? "Pieno di risultati positivi. A parere di tutti è stato il migliore da quando è stato istituito". Silvio Berlusconi si gode il successo del vertice dell'Aquila ma cede ad un linguaggio che nasconde livore, chiusura e nervosismo. Soprattutto quando si parla di politica interna. Un giornalista gli chiede se, visto il successo del summit e il rilancio della politica internazionale, non ci sia il clima adatto per riprendere il dialogo con l'opposizione. La risposta è tagliente. E anche un po' provocatoria: "Solo se cambia".

Così sulle domande che affrontano il tema dominante delle ultime settimane. Gli attacchi alla stampa estera, responsabile di esprimere riserve e critiche all'operato del governo e sui comportamenti discutibili della vita privata del premier. "Io", replica Berlusconi, "non ho mai attaccato la stampa. E' stata la stampa ad attaccare me. Mi sono limitato a replicare e a difendermi".

Berlusconi dedica l'incontro con i media ai risultati del G8. Intanto, il futuro dell'organismo: "Il G8 deve andare avanti. Ma il G20 (con i paesi emergenti e alcuni in via di sviluppo), che rappresenta l'80 per cento del pil mondiale, non può essere messo da parte". La soluzione operativa è quella di affidare all'organismo intermedio, il G14, la guida dei prossimi vertici. Il G14, infatti, raggruppa i Grandi ma anche quelli cosiddetti emergenti. Brasile, India, Cina, Sudafrica. Economie di peso, in pieno sviluppo, che condizionano enormi aerea del pianeta. Lasciarli fuori dai giochi e dalle decisioni sarebbe assurdo.

Anche sulla crisi economica, Berlusconi dice di aver incontrato posizioni comuni. Ma la sua è quella più ottimista. "Bisogna spendere, comprare", insiste. Anche quelli che chiama, per la prima volta, "collaboratori pubblici", quindi impiegati e dipendenti, "non hanno motivo di contenere le spese". E' la paura, secondo Berlusconi, il vero pericolo. La paura della crisi. Basta quindi avere più coraggio, mettere mano ad un portafogli vuoto e tornare a spendere.

E il premier rivendica a sé e al suo governo alcuni meriti: ha salvaguardato il sistema bancario italiano, ha scongiurato la guerra in Georgia bloccando i carri armati russi a dieci chiolmetri da Tbilisi; ha rilanciato il rapporto tra Usa e Russia.

Berlusconi quasi si commuove quando parla di Africa. I dati che ha ascoltato stamani durante l'incontro con i leader del Continente nero sono agghiaccianti. Milioni di persone che muoiono di fame, l'acqua che non arriva a centinaia di migliaia di villaggi, le malattie, l'Aids, la tubercolosi.

Ricorda che il vertice ha deciso di mettere sul piatto degli aiuti altri 30 miliardi di dollari. Ma i soldi saranno controllati, guidati, verificati e dovranno tradursi in cose concrete che saranno decise da donatori e beneficiari.

Il commercio internazionale, annuncia Berlusconi, "sarà libero e i paesi poveri potranno vendere i loro prodotti a chi vuole comprarli". Per mettere a punto questa svolta, che potrebbe davvero mutare gli equilibri economici e commerciali tra nord e sud, ai primi di settembre ci sarà una riunione di tutti i ministri degli Esteri dei paesi coinvolti. Nuove regole per l'economia, aggiunge ancora Berlusconi: "Sacralità del diritto di proprietà, etica dei mercati, trasparenza".

Doppio peso, invece, sull'Iran: "Non può dotarsi di armi nucleari, ma niente sanzioni".

(10 luglio 2009)

 

 

 

 

 

 

 

 

Diretta - ESTERI

G8, 20 mld contro la fame

Cinquemila al corteo No G8

Tensioni e fermi

Ultimo giorno del vertice dei Grandi. Manifestazione di protesta all'Aquila: cariche di alleggerimento. Fermati quattro no-global. Approvata la dichiarazione sull'acqua e quella sul continente africano. Il fondo da destinare alla lotta contro la fame è stato aumentato da 15 a 20 miliardi di dollari. Berlusconi: "E' la stampa che mi ha attaccato, non io. Le polemiche interne finiranno solo se cambierà l'opposizione". E ai terremotati il premier assicura: "Per seguire i lavori, ad Agosto cercherò casa all'Aquila". Subito dopo la foto ricordo, una persona ha cercato di avvicinarsi a Sarkozy e Gheddafi: intervenuti i servizi di sicurezza ma nessun fermo. Il presidente americano Barack Obama con la moglie e le figlie incontrano il Papa. Carla Bruni fra le macerie all'Aquila parla con la gente: "Ammiro il vostro coraggio"

 

21:43 Bilancio polizia: 11 arrestati e 65 denunciati

Nel corso dell'attività di vigilanza e di controllo durante il G8, undici persone sono state arrestate e 65 denunciate. Queste le cifre fornite dalla polizia, che traccia un bilancio dell'attività svolta e dei risultati conseguiti. Tra gli 11 arrestati figurano 7 italiani, un polacco, un francese, una cittadina tedesca e uno spagnolo.

21:22 La protesta di steward e hostess

Fino a 15 ore di servizio, senza un contratto firmato e senza assicurazione. Lo denunciano un gruppo di ragazzi e ragazze che per tre giorni hanno lavorato come hostess e steward nella sede del vertice del G8 nella scuola della Guardia di Finanza di Coppito. Ma la società che ha gestito il servizio smentisce: "è tutto regolarissimo".

20:50 Protesta contro la globalizzazione a Cosenza

Una protesta contro la globalizzazione si è svolta a Cosenza dove un gruppo di persone, nel corso di un sit-in, ha lanciato uova contro la sede del Partito Democratico. Nel corso della manifestazione sono stati scanditi slogan contro la globalizzazione e contro il G8. I manifestanti chiedevano anche la liberazione degli studenti arrestati ad inizio settimana.

20:45 Frattini: "Abbiamo fatto una bella figura"

"Abbiamo fatto davvero una bella figura nel mondo". E' soddisfatto il ministro degli Esteri Franco Frattini tracciando al Tg1 un bilancio del G8 appena conclusosi all'Aquila. Ricorre a "solo tre parole" il ministro per esporre i risultati del summit: "una moralità nel sistema della finanza internazionale che diventa regola; un impegno per le future generazioni a ripulire il pianeta fermando il riscaldamento ed imponendo delle riduzioni del CO2 e un impegno per un mondo senza armi nucleari".

20:09 Terminati i bilaterali, Berlusconi torna a Roma

Sono terminati i 'bilaterali' per Silvio Berlusconi, a margine del G8. Il Cavaliere ha stretto mani, firmato autografi e si è messo in posa per foto ricordo, tra gli applausi dei presenti (dai vigili del fuoco alla Guardia di finanza che ha messo a disposizione la caserma, sede della scuola degli ispettori delle Fiamme gialle, agli uomini della Protezione civile). Subito dopo il premier dovrebbe rientrare a Roma.

20:07 Di Pietro: "Vanna Marchi se ne va, L'Aquila resta sola"

"Domani il G8 non ci sarà più e l'Aquila con i suoi drammi ci sarà uguale a prima, anzi peggio di prima perchè la politica alla Vanna Marchi, della vendita di fumo può riuscire un giorno, ma tutti i giorni poi lascia l'amaro in bocca a chi da domani si dovrà preoccupare anche di pulire i bidoni della spazzatura che ha lasciato questo G8". Così Antonio Di Pietro commenta la chiusura del vertice dell'Aquila.

19:39 Ultimi attivisti di Greenpeace lasciano postazione a Cerano

Hanno lasciato la postazione che da tre giorni tenevano in vetta alla ciminiera della centrale Federico II dell'Enel a Cerano gli ultimi sette attivisti di Greenpeace. Sono quelli che nella giornata di ieri hanno scritto con della vernice la parola 'Stupid' rivolta al vertice del G8 a L'Aquila.

19:38 Berlusconi chiama Masi per ringraziarlo del lavoro svolto

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, a quanto si apprende, ha chiamato il direttore generale della Rai, Mauro Masi, per ringraziarlo e congratularsi del lavoro svolto dalla tv pubblica per la copertura del G8 dell'Aquila.

19:37 Questura: "Corteo pacifico, con oltre 5.000 persone"

"Il corteo conclusivo delle manifestazioni, svoltosi quest'oggi con la presenza di oltre cinquemila persone, si è svolto in modo pacifico e senza episodi degenerativi". Lo si legge in una nota della Questura dell'Aquila stilata al termine del G8.

19:27 Italia in coda ai donatori con 450 milioni

La partecipazione italiana che, al netto del servizio del debito e del contributo italiano già programmato alle agenzie dedicate (FAO, IFAD e PAM), si fissa a 450 milioni totali. In testa alla gara di generosita' tra i Grandi gli Stati Uniti, che hanno promesso 3,5 miliardi di dollari, seguiti dal Giappone con 3. La Francia partecipera' con 2 miliardi di dollari, la Gran Bretagna con 1,8 miliardi, l'Unione Europea con un miliardo, il Canada con 520 milioni e la Spagna con 500. Il nostro Paese si colloca, cosi', in coda alla classifica dei donatori.

19:10 Campagna Millennio Onu: "Molti impegni, ma nessun piano"

"Gli otto grandi hanno sì ribadito gli impegni presi quattro anni fa a Gleneagles, in Gran Bretagna, per sconfiggere la povertà, ma ancora una volta non hanno indicato un piano di rientro finanziario e politico per trasformare questi intenti in fatti". A dichiararlo, in una nota di commentao al G8, è stata Marta Guglielmetti, coordinatrice per l'Italia della Campagna del Millennio delle Nazioni Unite.

19:08 Colloquio tra Berlusconi e il premier australiano Rudd

E' in corso all'Aquila un bilaterale tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il premier australiano Kevin Rudd. Concluso il vertice del G8, il premier ha già avuto due bilaterali con il collega indiano Manmohan Singh e con il presidente sudcoreano Lee Myung-Bak.

 

18:54 Obama lascia l'Italia per il Ghana

Dopo l'incontro in Vaticano con Papa Benedetto XVI, il presidente americano Barack Obama ha lasciato l'Italia, dove ha partecipato al G8 all'Aquila, alla volta del Ghana.

18:29 Franceschini: "Berlusconi torna ad attaccare stampa e opposizione"

Il segretario del Pd Dario Franceschini ha detto: "Passato il G8 Berlusconi ricomincia col solito copione: attacchi alla stampa e all'opposizione mostrando il solito fastidio nei confronti di chiunque controlla e critica lui e la sua azione di governo"

18:27 Il Papa a Obama: "L'obiezione di coscienza è un diritto"

Benedetto XVI ha ricordato al presidente degli Stati Uniti che "la difesa e la promozione della vita ed il diritto all'obiezione di coscienza" rappresentano "questioni che sono nell'interesse di tutti e costituiscono la grande sfida per il futuro di ogni nazione e il vero progresso dei popoli"

18:20 Questura: "5.000 i manifestanti"

Secondo la Questura dell'Aquila, alla manifestazione No G8 avrebbero partecipato 5.000 persone. Per gli organizzatori della marcia, invece, i partecipanti sono stati circa 10.000

18:05 Bersani: "Formato G8 inadeguato e agenda troppo ambiziosa"

Il G8 de L'Aquila ha ottenuto qualcosa ma in realtà sui temi più importanti della crisi e del clima "il mondo è un pò fermo sulle gambe": così Pierluigi Bersani, che è candidato alla segreteria del Pd, ha commentato il risultato del vertici fra i grandi del mondo. "Mi pare - ha aggiunto - che sia per il formato ormai inadeguato sia per un'agenda un po' troppo ambiziosa non siano riusciti ad andare su un paio di punti concreti, che parlassero concretamente al mondo. Di vertice in vertice si finisce per rinviare la risposta".

17:52 Rossini: "Corteo senza incidenti, ma manteniamo l'allerta"

"Il corteo si è svolto senza incidenti, finora tutto è andato bene, ma sono abituato ad essere cauto: fino a domani manteniamo l'allerta, peraltro generico". Lo ha detto il procuratore capo della Repubblica, Alfredo Rossini, commentando lo svolgimento del G8, in particolare la marcia no global di oggi che non ha fatto registrare incidenti.

17:45 Sarkozy e Carla Bruni tornano a Parigi

E' decollato poco fa dall'aeroporto di Torino Caselle il Falcon 900 che riporterà il presidente francese Nicolas Sarkozy e Carla Bruni a Parigi. La coppia presidenziale era arrivata nel primo pomeriggio nel capoluogo piemontese da L'Aquila, per visitare i luoghi dove la fist lady ha trascorso l'infanzia.

17:33 Incontri bilaterali per Berlusconi

Sono in corso nella caserma della Guardia di Finanza di Coppito (frazione de l'Aquila), terminati i lavori del G8, gli annunciati colloqui bilaterali del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Il premier ha gia' incontrato il presidente della Corea del Sud Lee Myung-bak e ora sta vedendo il premier indiano Manmohan Singh. Al termine tocchera' al primo ministro australiano Kevin Rudd.

17:12 Il Papa ad Obama: "Prego per lei"

Lasciandosi, il Papa ha detto ad Obama: "Prego per lei"

17:09 Volti sorridenti e distesi

Il Pontefice congeda il presidente Obama. I volti sono distesi e sorridenti

17:07 Durato 40 minuti il colloquio Pontefice-Obama

Terminato il colloquio privato tra Obama e il Pontefice. E' durato 40 minuti

16:47 Dopo l'incontro con il Papa, Obama volerà in Ghana

Dopo il colloquio con il Pontefice, il presidente Usa volerà in Africa, per una visita ufficiale in Ghana

16:45 Bernocchi, Cobas: "Una cinquantina di facinorosi"

Il portavoce dei Cobas Piero Bernocchi, uno degli organizzatori della marcia anti G8, ha detto che responsabili degli scontri all'Aquila sono "una cinquantina di facinorosi metà italiani e metà stranieri". Bernocchi ha dichiarato chiusa la manifestazione ed ha invitato i partecipanti a tornare ai pullman e alle loro case

16:42 Obama scherza con il Papa: "Siamo abituati ai fotografi..."

Una selva di flash prima di iniziare il colloquio con il Papa ha impressionato il presidente degli Stati Uniti, tanto da fargli dire, rivolto a Benedetto XVI: "Lei è abituato ai fotografi. Anche

io lo sono"

16:35 Allontanati i black bloc

Delegazioni di no global stranieri incappucciati hanno fatto accendere la miccia alla manifestazione No G8. Gli aquilani, rappresentanti del sindacato e del Prc, hanno invitato i black bloc a togliere il passamontagna oppure ad andare via dalla manifestazione. Dopo attimi di tensione i facinorosi stranieri sono stati allontanati. Ora il clima sembra ritornato sereno

16:31 Obama: "G8 produttivo. Decisi aiuti ai Paesi poveri"

A Benedetto XVI che gli chiedeva come fosse andato il G8, il presidente Barack Obama ha risposto in inglese: "E' stato molto produttivo. E abbiamo deciso aiuti per i Paesi poveri"

16:29 Obama al Papa: "E' un grande onore per me"

Barack Obama, accolto da Papa Benedetto XVI, ha detto. "E' un grande onore per me - ha detto Obama - grazie molte"

16:27 Fermati quattro no-global

Fermati quattro no-global all'Aquila

16:25 Colloquio privato Obama-Bendetto XVI

Fotografi e giornalisti lasciano la stanza: Obama e Benedetto XVI restano soli con gli interpreti per un colloquio privato

16:23 Il Pontefice riceve Obama

Obama ha rtaggiunto nel suo studio privato il Pontefice

16:21 Scontro polizia-manifestanti

La polizia sta fronteggiando un gruppo di manifestanti che stanno tentando di entrare nel centro storico dell'Aquila, che è chiuso. Gli agenti di polizia, in assetto anti sommossa, impediscono l'ingresso ai manifestanti che premono per entrare e urlano slogan. C'è tensione

16:16 La Polizia carica i manifestanti

Piccola carica della polizia contro i manifestanti all'Aquila. Fuggi fuggi tra i no global. I ragazzi tirano le bottigliette dell'acqua contro gli agenti

16:12 Primo incontro Obama-Benedetto XVI

E' il primo incontro tra il presidente Usa Obama e Papa Benedetto XVI

16:10 No global gridano "Servi, servi" ai poliziotti

I manifestanti no global gridano "Servi, servi" ai poliziotti schierati ai margini del corteo

16:07 Obama stringe la mano al Segretario di Stato vaticano Bertone

Obama stringe la mano al Segretario di Stato vaticano cardinal Tarcisio Bertone

16:02 Obama in Vaticano

Il presidente americano Barack Obama con la moglie e le figlie sono arrivati al Vaticano per incontare il Papa

16:01 Arrivato all'Aquila il corteo

E' appena arrivato alla Villa Comunale de L'Aquila il corteo no global. La manifestazione si e' svolta senza incidenti

16:00 Terminata la visita al cimitero di Torino di Sarkozy e moglie

E' durata una decina di minuti la visita di Carla Bruni, accompagnata dal consorte Nicolas Sarkozy, alla tomba di famiglia nel Cimitero Monumentale di Torino. Nella cappella sono sepolti il nonno Virginio Bruni Tedeschi e le due mogli Federica e Orsola, il papà Alberto Bruni Tedeschi e il fratello Virginio, scomparso nel 2006 per malattia, al quale la premier dame era legatissima

15:51 Manifestazione verso destinazione, nessun incidente

La testa del corteo No-global si sta avvicinando ai giardini comunali dell'Aquila, dove la manifestazione anti G8 si concluderà: finora tutto si è svolto pacificamente, nessun tipo di incidente

15:45 Gordon Brown ad Onna

Anche Gordon Brown si è recato ad Onna per visitare il paese più duramente colpito dal terremoto del 6 aprile

15:33 Obama: "Omaggio alla coraggiosa gente dell'Aquila"

Obama ha reso "omaggio alla coraggiosa gente di questa città. Vertice molto produttivo ma il G8 va allargato"

15:28 Obama: "Sull'Iran non aspetteremo al'infinito"

Barack Obama ha detto: "I leader del G8 non aspetteranno all'infinito mentre l'Iran sviluppa un'arma nucleare"

15:26 Berlusconi: "Un vertice riuscito benissimo"

Berlusconi ha detto: "Abbiamo raggiunto un risultato assolutamente positivo. E' andato tutto benissimo e abbiamo ricevuto complimenti da tutti, alcuni addirittura imbarazzanti. Qualcuno ha detto che questo è il migliore G8 al quale abbia mai partecipato"

15:23 Obama saluta il vertice in italiano: "Arrivederci"

Il presidente Usa Barack Obama saluta in italiano la stampa alla conclusione della conferenza: "Arrivederci". Obama è in partenza per Roma. Alle 16 entrerà al Vaticano atteso dal Papa. Lo accompagneranno la moglie Michelle e le figlie Sasha e Malia

15:06 Falce, martello e mitra, striscione contestato al corteo

Contestato al corteo anti G8 lo striscione arancione della rete Smash-G8, che riproduceva il simbolo della falce e martello sormontato da un mitra stilizzato

14:54 Tremila al corteo No G8

Sono ormai tremila i manifestanti al corteo contro il G8 da Paganica a L'Aquila. Il tragitto è di almeno sei chilometri e la manifestazione finora si svolge in maniera pacifica

14:51 Sarkozy e moglie in visita privata a Torino

E' atterrato poco fa all'aeroporto torinese di Caselle l'aereo con a bordo il presidente francese Nicolas Sarkozy e la moglie Carla Bruni. La coppia si tratterrà nel capoluogo piemontese alcune ore.

Visiteranno il Cimitero dove sono sepolti il nonno, il padre adottivo e il fratello Virginio di Carla Bruni. Successivamente dovrebbero andare a Castagneto Po dove si trova la residenza che la famiglia Bruni Tedeschi ha recentemente venduto

14:48 Confusione alla foto di gruppo: "Nessun fermato"

Nel video diffuso dal circuito chiuso a disposizione dei giornalisti, Fonti della sicurezza assicurano che nessuno è stato fermato al termine della foto di gruppo dei G8. L'incidente è stato provocato solo dalla confusione provocata da alcune persone che si sono avvicinate troppo al presidente francese Nicolas Sarkozy e al colonnello Gheddafi. Tutto comunque si è risolto senza problemi e nessuno, ribadiscono fonti della sicurezza, risulta fermato

14:40 Obama: "Le istituzioni internazionali vanno rinnovate"

Barack Obama ha detto: "Le istituzioni internazionali vanno rinnovate"

14:36 Obama: "La piena ripresa economica è ancora lontana"

Il presidente Usa Barack Obama ha detto: "La piena ripresa economica è ancora lontana"

14:30 Obama: "Grazie Berlusconi"

Il presidente americano Barack Obama ha ringraziato il premier Silvio Berlusconi ed il popolo italiano per una "straordinaria ospitalità"

14:22 Berlusconi: "Le polemiche interne finiranno solo se cambierà l'opposizione"

Berlusconi: "Le polemiche interne finiranno solo se cambierà l'opposizione"

14:17 Berlusconi: "Ad Agosto traslocherò all'Aquila"

Il premier ha annunciato che ad Agosto cercherà casa all'Aquila per seguire da vicino i lavori di ristrutturazione

14:14 Gheddafi visita la tendopoli

Il colonnello libico Gheddafi visita le zone terremotate dell'Aquila". Incontrerà i terremotati nelle loro tende

14:12 Berlusconi: "Obama seduto vicino a Gheddafi? Non ho scelto io"

Riguardo alla disposizione dei posti alla cena di ieri sera in cui Obama è stato invitato a sedersi vicino al leader libico Gheddafi, Berlusconi ha detto: "Non sono stato io ad indicare i posti ma il cerimoniale del presidente della Repubblica che offriva la cena"

14:08 Berlusconi: "Obama non ha sbagliato un passo nella politica estera"

Silvio Berlusconi ha detto: "Ho collaborato con tutte le amministrazioni amerciane, Clinton, Bush, ma devo riconoscere che la nuova amministrazione di Obama non ha sbagliato un passo nella politica estera"

14:05 Berlusconi: "E' la stampa che mi ha attaccato, non io"

Alla domanda di un inviato del Manifesto, Silvio Berlusconi ha risposto: "Non sono io che ho attaccato la stampa, ma è stata la stampa che ha attaccato me"

13:56 Berlusconi: "No testate nucleari in Iran"

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha detto: "Non possioamo accettare che l'Iran si doti di un'arma nucleare"

13:51 Berlusconi: "La priorità è combattere la speculazione"

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha detto: "La priorità è combattere la speculazione"

13:50 Berlusconi: "Nuove regole per il mercato"

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha detto: "Il mercato si deve dare nuove regole che non siano più regole nazionali, ma codici validi in tutto il mondo"

13:48 Berlusconi: "La crisi finanziaria si è oramai sfogata"

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha detto: "La crisi finanziaria si è oramai sfogata"

13:45 Berlusconi: "In futuro G14 per le decisioni più importanti"

Alla conferenza stampa di chiusura del G8, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha detto: "In futuro G14 per le decisioni più importanti"

13:41 Sullo striscione del corteo: "Voi G8 siete il terremoto, noi tutti aquilani"

Il corteo è aperto da uno striscione sul quale è scritto: "Voi G8 siete il terremoto, noi tutti aquilani". Il corteo percorrerà la Statale 17 passando dinanzi a Bazzano, dove c'è il cantiere per la costruzione di centinaia di casette antisismiche, che ospiteranno i terremotati rimasti senza casa.

Il traffico sulla Statale 17 è bloccato

13:30 Approvata la dichiarazione sulla sicurezza alimentare

Il G8 ha approvato la dichiarazione sulla sicurezza alimentare

13:28 Partito il corteo verso l'Aquila

Con alla testa lo striscione "Voi G8 siete il terremoto, noi tutti aquilani" è partito dalla stazione di Paganica (L'Aquila) il corteo di protesta organizzato dalla rete nazionale contro il G8. Circa un migliaio i partecipanti. A reggere lo striscione iniziale, anche alcuni rappresentanti dei vigili del fuoco, tra le categorie più impegnate per il terremoto. Nel corteo sono presenti, tra gli altri, esponenti di Cobas, Rifondazione comunista, Comunisti italiani, Sinistra critica, sindacati di base e alcune associazioni aquilane come Epicentro solidale

13:26 Santi preganti, performance alla partenza del corteo di protesta

Quattro persone hanno messo in scena una performance di protesta alla partenza del corteo dei manifestanti a Paganica: "Siamo ospiti di San Celestino V, San Giuseppe Jato, San Luca e San Giovanni Vesuviano ma anche comuni delle province di Palermo, Reggio Calabria e Napoli. Purtroppo da noi sono presenti 'drangheta e camorra, certi che nessuno venga con intenti negativi ad adoperarsi per la ricostruzione e con la speranza che qualcosa cambi e vengano tempi migliori, preghiamo", spiegano i santi preganti

13:23 Fuoriprogramma alla foto ricordo

Subito dopo la foto ricordo, una persona ha cercato di avvicinarsi a Sarkozy e Gheddafi ed è stata subito bloccata dai servizi di sicurezza. Ancora non è chiaro di chi si tratti.

13:19 Documento finale: "Fondi, impegno per 20 mld di dollari"

Nella dichiarazione finale sulla sicurezza alimentare i leader si impegnano ad "aumentare sostanzialmente gli aiuti all'agricoltura e alla sicurezza alimentare" che si traducono nell'obiettivo di "mobilitare miliardi 20 di dollari in tre anni" (e non 15 come era stato anticipato in precedenza) attraverso una strategia "per lo sviluppo agricolo sostenibile" che sia "coordinata e integrata", mantenendo al contempo un "forte impegno a fornire adeguati aiuti alimentari per le emergenze"

13:12 Manifestazione sta per partire

Circa duemila persone sono radunate a Paganica per l'avvio della manifestazione di protesta contro il G8. La maggior parte dei pullman è arrivata da Roma, altri da Napoli, Bari, Catania ed altre località. Molte le bandiere rosse, presenti anche i Cobas. L'atmosfera è al momento tranquilla

13:10 Piano B per conferenza di Obama

Piano B per conferenza stampa finale di Barack Obama all'Aquila: di fronte al rischio di uno sforamento dei tempi, lo staff della Casa Bianca ha allestito un podio per il presidente nella sala stampa Usa, per permettere lì l'incontro con i giornalisti al termine dei lavori del G8. Da programma la conferenza stampa avrebbe dovuto svolgersi alle 14, subito dopo quella del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi - slittata dalle 13 alle 13:30 - e prima che il presidente americano lasci Coppito per volare a Roma dove alle 16 sarà ricevuto in Vaticano

13:07 Un minuto di silenzio per le vittime del sisma

Tutti i grandi della terra osserveranno un minuto di silenzio in memoria delle oltre trecento vittime del terremoto che ha colpito L'Abruzzo. La breve cerimonia si terrà prima della foto family, nella grande piazza della scuola della guardia di Finanza sede del vertice, che da oggi cambierà nome: non più piazza d'Armi ma piazza 6 aprile, il giorno in cui il terremoto ha colpito. Nell'occasione sarà scoperta anche una targa che ricorda l'evento

13:06 Isabella Rauti: "Le first lady intercedano contro la fame"

Le first lady del G8 potranno intercedere con i loro mariti "per attirare l'attenzione dei governi sui temi della salute, dell'alimentazione e dell'accesso ai servizi". Ne è convinta Isabella Rauti, capo dipartimento del ministero per le Pari Opportunità e moglie del sindaco di Roma Gianni Alemanno, che stamani ha partecipato all'evento 'Donne in prima linea per salvare vite umane' organizzato nella sede del programma alimentare mondiale per le consorti dei leader della terra riuniti a L'Aquila

13:04 Merkel: "Serve nuovo formato, decisione entro prossimo anno"

La cancelliera tedesca Angela Merkel è favorevole a discutere di un nuovo formato del G8, ma non ha indicato a quanti e quali paesi dovrebbe allargarsi il club dei Grandi. "Il mondo è ora più vicino", ha detto la Merkel, in un incontro stampa al termine dei lavori del G8. "C'è stato il sentimento che nessun paese può risolvere da solo i problemi", ha aggiunto la cancelliera. Merkel ha indicato che una decisione sul nuovo formato del G8 "sarà assunta nell'anno che viene"

12:48 Giappone: "G8 deve continuare ad essere fondamentale"

Il Giappone resta convinto che il G8 come tale gioca e deve continuare a giocare un ruolo di leader della comunità internazionale. Lo ha detto oggi in un incontro con la stampa il portavoce del ministero degli Esteri Kazuo Kodama in risposta alla domanda su come valutava l'annuncio fatto ieri dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sul possibile passaggio dal formato G8 a quello del G14

12:43 Bozza G8: "Ferma condanna ai test nucleari in Nord Corea"

Dal G8 dell'Aquila arriva "una ferma condanna" ai recenti test nucleari e al lancio di missili della Corea del Nord, almeno secondo la bozza di dichiarazione finale del vertice. L'invito "urgente" a Pyongyang è a "trattenersi con urgenza da ulteriori provocazioni e riprendere prontamente il negoziato a Sei"

12:42 Vertice 2010 in Canada a Muskoka

Da L'Aquila 2009 a Muskoka 2010. Dall'Italia al Canada. Nella bozza di dichiarazione finale dei leader del G8 riuniti al summit di Coppito a L'Aquila, si legge infatti che il luogo della prossima sede del vertice sarà nella cittadina dell'Ontario

12:40 Ong condannano: "Vertice delude aspettative, Africa penalizzata"

Il vertice ha deluso le aspettative penalizzando ancora l'Africa. Così le Ong presenti al G8 dell'Aquila tra cui la Coalizione globale contro la povertà, Actionaid, Amref, Associazione Ong italiane, Azione per la Salute Globale, Legambiente, Oxfam/Ucodep, Save the Children, Un Millenium Campaign e Wwf, commentano i risultati finora raggiunti dagli Otto grandi a poche ore dalla conclusione dei lavori. "I Grandi della Terra hanno solo ribadito le promesse di Glenaegles e, anche se hanno raggiunto un accordo sui 15 miliardi di dollari destinati alla sicurezza alimentare, rimane ancora da vedere se si tratta di nuovi fondi o dei finanziamenti annunciati cinque anni fa", ha detto Kumi Naidoo, co-presidente della Coalizione globale contro la povertà

12:37 Centinaia di persone a Paganica in attesa del via al corteo

Mentre si è in attesa che prenda il via il corteo dei No-global contro il G8 - la partenza della marcia è prevista intorno alle 13 -, alla frazione di Paganica continuano ad arrivare manifestanti: al momento sono diverse centinaia, ma l'afflusso degli autobus prosegue. I manifestanti, in gran parte giovani, provengono soprattutto da Roma, ma anche da diverse altre città italiane. C'è pure una rappresentanza dei 'No Dal Molin' e di altri comitati, come quelli che si oppongono alla costruzione delle basi militari.

Il corteo - organizzato dalla Rete nazionale No G8, cui aderiscono diverse sigle, a cominciare dai Cobas - si snoderà lungo un percorso di circa 7 chilometri, dalla stazione della frazione di Paganica ai giardini comunali dell'Aquila, a ridosso del centro storico terremotato

12:30 Comitati si dissociano dai no global, percorsi diversi

"Non abbiamo aderito alla manifestazione solo perche' abbiamo sempre optato per un percorso diverso''. Lo ha detto Sara Vegni, della Rete 3e32, motivando la scelta dei Comitati cittadini di dissociarsi dal corteo no global che dalla stazione di Paganica raggiungera' la Villa comunale nel pomeriggio di oggi. ''Le rivendicazioni dei no global sono legittime - ha aggiunto Sara Vegni - ma la nostra vita e' stata caratterizzata da iniziative condivise con i cittadini aquilani. Del resto i nostri obiettivi non coincidono

12:24 Sarah Brown: "Mia priorità lotta contro mortalità madri"

"La mia priorità è la lotta alla mortalità delle madri". E' quanto ha affermato la first lady inglese Sarah Brown che è in prima linea per combattere la salute delle madri nel mondo come sostenitrice della 'White ribbon alliance', un ruolo che ha ribadito oggi intervenendo alla sede romana World Food Programme, l'Agenzia dell'Onu dove si è svolto un incontro con le first ladies e i ministri dell'Istruzione Maria Stella Gelmini e delle Pari opportunità Mara Carfagna, e Isabella Rauti, la moglie del sindaco di Roma Gianni Alemanno

12:22 Iran condanna Italia per uso forza contro i manifestanti al G8

L'Iran "condanna l'uso della forza da parte della polizia italiana per reprimere le manifestazioni degli oppositori" al summit G8 dell'Aquila, invitando il governo italiano a rispettare gli impegni internazionali. E' quanto si legge sull'agenzia ufficiale iraniana Fars, che riporta anche come l'ambasciatore Alberto Bradanini sia stato convocato oggi al ministero degli Esteri di Teheran

12:19 Pullman da Bari, Napoli, Lecce e Catania

Oltre ai pullman da Roma, sono arrivati per la manifestazione anche pullman da Bari, Napoli, Lecce e Catania. La partenza della manifestazione contro il G8 da Paganica verso l'Aquila dovrebbe essere intorno alle 14

12:16 Bozza G8: "A rischio raggiungere obiettivi sull'Africa"

"I leader hanno concentrato la loro discussione sugli effetti della crisi più vulnerabili. Hanno deciso di agire in maniera risoluta, attuando impegni per combattere la povertà e la fame. Riconoscendo che la crisi sta mettendo a rischio i progressi fatti per il raggiungimento degli Obiettivi del Millennio, i leader hanno chiesto una valutazione nel 2010 su cosa sia necessario per raggiungere tali obiettivi". E' quanto si legge nella bozza del documento finale dei lavori del G8

12:13 Roma, scarcerati gli otto fermati per i disordini

Tornano in libertà gli otto giovani fermati tre giorni fa a Roma in occasione dei disordini scoppiati in concomitanza con le iniziative di protesta contro il G8. Lo ha deciso il gip Barbara Callari che ha anche imposto a cinque di loro l'obbligo di firma quotidiano. Respinta, quindi, la richiesta di mantenimento degli otto in carcere fatta dal pm Giuseppe De Falco. I giovani sono indagati, a seconda delle singole posizioni, di danneggiamento, violenza e resistenza a pubblico ufficiale nonchè di porto e detenzione di oggetti contundenti. Tutti facevano parte del gruppo di 36 che erano finiti in Questura in seguito all'intervento delle forze dell'ordine

12:10 Carla Bruni agli aquilani: "Ammiro il vostro coraggio"

"Vi ammiro per il coraggio che avete avuto. Meno male che non vi siete arresi''. Carla Bruni Sarkozy, nel corso del sopralluogo che ha effettuato questa mattina nel centro storico de L'Aquila, si e' piu' volte fermata a conversare con gli aquilani sfollati dopo il sisma del 6 aprile scorso. La moglie del presidente francese ''da italiana'' e' parsa molto colpita dal dramma umano che stanno vivendo le popolazioni dell'Abruzzo interno. Prima ha visitato il centro storico e poi, accompagnata dal capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, e dal presidente della regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ha raggiunto l'ospedale di Coppito. E ha promesso: Tornerò qui anche dopo il G8 per starvi vicina

12:07 Bozza G8: "Riprendere negoziati, sì ai due stati in MO"

"In vista di una pace globale tra Israele e tutti i suoi vicini, i leader rinnovano il loro pieno sostegno alla soluzione di due Stati per il conflitto israelo-palestinese e sollecitano le parti a riprendere rapidamente i negoziati diretti". E' quanto si legge nella bozza del documento finale del G8 dell'Aquila, in cui i 'Grandi' chiedono anche alle parti di "adempiere ai loro obblighi previsti dalla Roadmap"

12:05 Bozza G8: "Preoccupazione per sviluppi in Iran"

I leader del G8 hanno espresso preoccupazione per i recenti sviluppi in Iran. Hanno deplorato la violenza post elettorale nel paese, l'interferenza rispetto ai media, la detenzione ingiustificata di giornalisti e gli arresti di cittadini stranieri. E' quanto si legge nella bozza del documento finale del G8 nella quale si fa riferimento anche all'impegno per trovare una soluzione diplomatica al fallimento continuativo da parte dell'Iran nell'adempiere ai suoi obblighi internazionali rispetto al suo programma nucleare. Gli otto leader hanno anche condannato le dichiarazioni del presidente Ahmadinejad che negano l'olocausto

12:03 Bozza G8: "Impegno contro atomiche, vertice in 2010"

I leader del G8 hanno sottolineano "l'importanza centrale del regime stabilito dal Trattato di non proliferazione e l'impegno a creare le condizioni per un mondo senza armi nucleari" e a questo scopo "gli Stati Uniti convocheranno una conferenza nella primavera 2010 volta a rendere sicuro tutto il materiale nucleare vulnerabile nel mondo e a portare alla revisione del Trattato di non proliferazione". E' quanto si legge nella bozza del documento finale del vertice del G8 de L'Aquila

12:02 Carla Bruni: "Michelle? Sempre un piacere incontrarla"

Michelle? "La conosco da tempo ed è sempre un piacere incontrarla". Provocata dai cronisti, su un suo possibile antagonismo con la first lady americana, Carla Bruni Sarkozy smentisce in modo deciso. E spiega anche perchè non la si vede sempre accanto al marito nelle occasioni ufficiali. "Mio marito non mi chiede mai di venire ai grandi vertici a meno che non ci siano cene ufficiali nelle quali la presenza delle spose sia richiesta. Quando non c'è niente di ufficiale - dice - non mi chiede di venire anche perchè non avrei molto da fare"

12:01 Carla Bruni fra le macerie: "E' terribile"

"E' terribile!". Accompagnata da vigili del fuoco e Protezione civile nel suo giro tra le macerie del centro storico aquilano, Carla Bruni Sarkozy commenta così, in italiano, anche se la stampa che la accompagna è quasi tutta francese, la vista dei danni provocati dal terremoto. E annuncia che la Francia contribuirà al restauro della Chiesa di santa Maria del suffragio, detta delle Anime sante, pagando la metà del costo totale dei lavori. "Desideravo da tempo venire qui all'Aquila", ha spiegato poi la first lady francese, "in particolare per motivi umani"

11:59 Bozza G8: "Medio Oriente, sostenere Autorità palestinese e accordo pace"

"I leader del G8 - si legge nella bozza del documento finale dei lavori - restano impegnati a sostenere pienamente l'Autorità Palestinese", una volta "raggiunto un accordo di pace, attraverso il lancio di un piano ambizioso e globale che svilupperebbe le infrastrutture e incoraggerebbe le attività economiche del futuro Stato palestinese"

 

11:58 Bozza G8: "Basi per accordo globale a Copenaghen"

All'Aquila sono state poste "le basi per un accordo globale ed efficace a Copenaghen": è quanto si legge nella bozza della dichiarazione finale del G8 in cui si sottolinea che i leader del G8 e del Mef (Major Economies Forum) "hanno concordato di continuare a lavorare insieme nei prossimi mesi"

11:56 Bozza G8: "Azione summit rafforzata grazie a economie emergenti"

"I leader hanno riconosciuto che la loro azione è rafforzata dall'impegno congiunto con le grandi economie emergenti". E' quanto si legge nella bozza del documento finale dei lavori del G8.

"Nel 2007 - si legge nel testo - il G8 ha iniziato un dialogo con il Brasile, Cina, India, Messico e Sud Africa per arrivare a una reciproca comprensione delle questioni chiave dell'agenda internazionale. A L'Aquila i leader hanno deciso di progredire insieme verso un'associazione stabile e strutturata. Con questo spirito il vertice si è aperto nel formato G8 per poi espandersi ad iniziare dal secondo giorno con riunioni via via più ampie"

11:54 Bozza G8: Ok a Lecce framework su regole economia

I Paesi del G8 hanno concordato sulla strategia del Lecce Framework, la cornice di regole promossa dalla presidenza italiana per sviluppare "standard e principi comuni" dell'economia e della finanza mondiale, improntati "sull'appropriatezza, l'integrità e la trasparenza". E' quanto si legge nella bozza del documento finale del vertice dell'Aquila secondo cui il lavoro si svilupperà "partendo dalle iniziative dell'Ocse e di altre organizzazioni internazionali" per essere poi portato al prossimo G20 di Pittsburgh.

11:52 Bozza G8: "Persone al primo posto"

I leader dei Paesi riuniti al Summit dell'Aquila sono "impegnati ad affrontare la dimensione sociale della crisi, mettendo i problemi delle persone al primo posto e promuovendo un'azione a livello globale per l'occupazione e la protezione sociale". E' quanto si legge nella bozza del documento finale del vertice

11:51 Berlusconi: "Puntare sull'agricoltura"

Il tema della sicurezza alimentare al centro dell'ultima sessione di lavori del G8. "E' il tema più importante del G8, è un elemento cruciale per il futuro", ha spiegato Silvio Berlusconi nel suo intervento. Il presidente del Consiglio quindi ha invitato i presenti "a puntare sull'agricoltura. Dobbiamo - ha osservato il Cavaliere - aumentare le capacità di produzione di derrate alimentare. E' su questo problema che vogliamo portare l'attenzione del mondo, da qui la dichiarazione del G8 sul 'food security'". Berlusconi ha spiegato che "Barack Obama è stato il primo ad esprimersi in questa direzione con un contributo generoso da parte degli Stati Uniti"

11:48 Bozza G8: "Insieme G5 ed Egitto per rilancio crescita"

Il G8 e i Paesi del G5 (Brasile, Cina, India, Messico e Sudafrica) più l'Egitto lavoreranno insieme con "l'intento di rilanciare la crescita su un sentiero più sostenibile, bilanciato e inclusivo". E' quanto si legge nelle bozza del documento finale del vertice de L'Aquila

11:46 Bozza G8: "Segni stabilità, avanti con misure anticrisi"

I paesi del G8 "pur notando segni di stabilizzazione" dell'economia mondiale e "una maggiore fiducia, hanno riaffermato il loro impegno ad attuare le decisioni prese ai summit di Washington e Londra". E' quanto si legge nella bozza del documento finale del vertice de L'Aquila secondo cui "le politiche per sostenere l'economia mondiale e risanare il sistema finanziario mondiale continueranno per tutto il tempo necessario ad assicurare una crescita sostenibile e di lungo periodo"

11:44 Bozza G8: "No protezionismo, chiudere Doha nel 2010"

I "mercati aperti sono cruciali per la crescita e lo sviluppo" e per questo i leader riaffermano "la loro determinazione a resistere al protezionismo". E' quanto si legge nella bozza del documento conclusivo del summit. Per quanto riguarda il commercio internazionale, si punta a "raggiungere una conclusione ambiziosa ed equilibrata nel 2010" del Round di Doha

11:37 Quindici miliardi di dollari in tre anni contro la fame

I Grandi della terra si sono impegnati a mobilitare almeno 15 miliardi di dollari in tre anni per combattere la fame. Lo si apprende da fonti italiane a margine del vertice G8 dell'Aquila

11:36 Patatine per Obama, porcini per Mubarak

Barack Obama va pazzo anche per le patatine. Al G8 il presidente Usa e la delegazione al seguito hanno chiesto scorte di chips da sgranocchiare, richiesta subito accontentata dagli organizzatori del summit che non hanno mai fatto mancare nella suite dell'inquilino della Casa Bianca pacchetti di Pringles, le patatine dell'omino con i baffi e il cravattino rosso. Tra le richieste più strane degli Otto, certamente spicca quella di Hosni Mubarak: il leader egiziano ha voluto a colazione per il business breakfast di questa mattina con gli altri capi di Stato e di governo, un piatto di funghi porcini saltati in padella

11:21 L'Africa chiede ai grandi di rispettare gli aiuti presi

Onorare le passate promesse, in primo luogo l'impegno preso a Gleaneagles nel 2005 di aumentare di 50 miliardi di dollari gli aiuti finanziari annui devoluti ai paesi in via di sviluppo, la metà dei quali dovevano andare ai paesi subsahariani. E' questa la richiesta che i leader dei paesi del continente nero hanno rivolto oggi ai leader dei paesi del G8 e del G5 e ai direttori delle principali agenzie internazionali. E i leader africani vogliono anche capire se i 15 miliardi di aiuti che dovrebbero essere stanziati oggi per finanziare un'agricoltura più sostenibile sono o no fondi nuovi

11:20 Per i grandi pane e nutella a colazione

Colazione a base di nutella per i Grandi della Terra al G8. Questa mattina, in occasione del business breakfast, gli Otto potevano scegliere tra uno spuntino a base di pane spalmato di cioccolata o quello classico con frutta, uova, e bread tostato. Stavolta, rispetto a ieri, nessuno dei capi di Stato e di governo presenti nella cittadella di Coppito, ha fatto colazione in camera. Tutti si sono ritrovati al buffet per la colazione di lavoro

11:19 Primi arrivi dei manifestanti a Paganica

Mentre i Grandi della terra sono riuniti nella Caserma di Coppito per la mattinata finale del G8 e' iniziato l'arrivo di quanti contestano la riunione de L'Aquila. I primi dimostranti (per la verita' pochissimi fino a questo momento) si stanno radunando a Paganica, punto di partenza per la manifestazione nazionale che giungera' a lambire L'Aquila, dopo sette chilometri di percorso. Una manifestazione dai numeri ancora incerti. Se il Comitato NoG8 parlava ieri di qualche migliaio di persone, che giungeranno da tutta Italia, con una scarsa presenza di realta' provenienti dall'estero, le stime del Comitato locale ''Epicentro solidale'', unico ad aver aderito ufficialmente al corteo, ha stimato le presenze in non piu' di 5-6 mila

11:18 Carla Bruni in visita all'Aquila, salutata da applausi

La premiere dame francese, Carla Bruni Sarkozy, sta compiendo questa mattina un sopralluogo nel centro storico dell'Aquila per rendersi conto personalmente dei danni provocati dal sisma del 6 aprile scorso. Vestita con un completo a giacca bianco, la premiere dame sembra aver conquistato gli aquilani che hanno salutato la sua presenza con diversi applausi. E' probabile che piu' tardi la moglie del presidente francese raggiunga l'ospedale di Coppito

11:13 Merkel: "Exit strategies solo dopo ripresa economica"

Si deve parlare di 'exit strategies' solo dopo che i pacchetti di stimolo avranno lanciato la ripresa economica. Ne è convinta la cancelliera tedesca Angela Merkel che, incontrando la stampa a margine del G8 dell'Aquila, dice che "non è quando si raggiunge il punto più nero della recessione che si può cominciare con le exit strategies" "Abbiamo bisogno", ha aggiunto, "di individuare un punto dal quale possiamo cercare la luce in fondo al tunnel".

La proposta cinese di premere per una nuova valuta di riserva mondiale, ha detto la cancelliera, non è al momento "una scelta pratica"

11:12 Africa, combattere criminalità e pirateria

L'impegno a "mantenere sforzi collettivi per combattere più efficacemente tutte le forme di criminalità e di crimine organizzato, inclusa la pirateria al largo delle coste dell'Africa orientale" è stato riaffermato nella Dichiarazione finale della sessione del G8 sull'Africa. I Paesi del G8 e i partner africani, hanno riaffermato, inoltre, "il loro impegno alla promozione della pace e della sicurezza" e alla lotta contro il "narcotraffico lungo le coste dell'Africa Occidentale, il riciclaggio di denaro ed il terrorismo in tutte le sue ramificazioni"

11:11 Nel pomeriggio per Berlusconi bilaterali Sud Corea, India, Australia

Al termine del vertice del G8 dell'Aquila, supplemento di impegni per Silvio Berlusconi. Il presidente del Consiglio si tratterrà presso la caserma della Guardia di Finanza di Coppito, sede del summit, per una serie di incontri bilaterali. Alle 16 è previsto il primo con la Corea del Sud, seguito intorno alle 17 da quello con l'India. Chiude il programma il bilaterale con l'Australia, alle 18

11:10 Su Africa partnership rafforzata G8 e Paesi regione

Nella dichiarazione sull'acqua approvata oggi dal G8 e dai paesi africani, riuniti all'Aquila, si afferma la determinazione "a costruire una partnership più forte tra paesi africani e quelli del G8 per allargare l'accesso all'acqua e all'igiene pubblica, basata sui principi della responsabilità condivisa"

11:08 "Copenaghen garantisca i paesi in via di sviluppo"

"La necessità di assicurare che le preoccupazioni dei Paesi in via di sviluppo" sull'impatto del cambiamento climatico sull'Africa "siano prese in considerazione in maniera adeguata nel testo dell'accordo comune che sarà definito a Copenaghen" è stata espressa nella Dichiarazione finale della Sessione del G8 sull'Africa

11:07 Approvata dichiarazione su Africa: "Proteggere i vulnerabili"

La crisi sta "colpendo duramente i più poveri e rischia di inficiare il progresso fatto nel campo della salute, dell'eradicazione della fame e della povertà". Ed è "necessario attivarsi rapidamente per permettere il rilancio della crescita ed attuare misure adeguate per proteggere i più vulnerabili". E' quanto si legge nella dichiarazione, approvata all'Aquila, tra i Paesi G8 e quelli africani. Gli 'Otto' hanno così reiterato "i propri impegni, inclusi quelli di Gleanagles e di recente nel G20 di Londra"

10:44 Approvata la dichiarazione sull'acqua

I leader del G8, riuniti con i paesi africani, hanno approvato la dichiarazione sull'acqua. Gli stessi leader africani avevano chiesto questo parternariato nel vertice tenuto lo scorso anno dall'unione africana a Sharm El Sheikh. Ancora oggi 9 milioni di

persone non hanno accesso a una fonte di acqua potabile e 2,5 miliardi non dispongono di servizi igienici di base. Circa 2 milioni di bambini muoiono ogni anno per problemi legati alla carenza di acqua e servizi igienici

 

 

 

10:37 Breve black out al media village a Coppito

Breve black out questa mattina al media village di Coppito, dove si sta svolgendo il G8 dell'Aquila giunto alla sua ultima giornata. Di seguito l'interruzione della corrente elettrica ha interessato le sale stampa, interrompendo i feed sugli schermi televisivi ed è durata circa una decina di minuti

 

10:26 Le first lady in visita al Pam

Le first ladies del G8 sono in visita questa mattina al Pam, il programma alimentare mondiale. Non tutte però sono presenti: spiccano le assenze di Michelle Obama, Svetlana Medvedeva e Carla Bruni, impegnate in altre iniziative legate al G8 italiano. A rappresentare l'Italia ci sono Maria Stella Gelmini, ministro dell'Istruzione, Mara Carfagna, ministro delle Pari opportunità, e c'è anche Isabella Rauti, moglie del sindaco di Roma Gianni Alemanno. A partecipare all'incontro dal tema "Donne in prima linea per salvare vite umane" sono la britannica Sarah Brown, nel ruolo anche di responsabile della White Ribbon Alliance; la canadese Laureen Harper; la giapponese Chikako Aso; quindi Maria Margarida Barroso, consorte del presidente della Commissione europea; la sud-coreana Kim Yun-Ok; l'indiana Gursharan Kaur; la sudafricana Nompumelelo Ntuli, una delle moglie del premier del Sud Africa

10:23 Obama e Michelle in visita dal Papa

Nel pomeriggio Barack Obama insieme alla moglie Michelle vedrà il Papa in Vaticano. E' la prima volta. Tutto è pronto per accoglierli in via della Conciliazione, fra ingenti misure di sicurezza. I temi dell'incontro saranno l'enciclica sociale di Benedetto XVI Caritas in Veritate, i temi del G8 e la collaborazione fra Santa Sede e Stati Uniti. Dopo, Barack Obama volerà in Ghana per il suo primo viaggio in Africa subsahariana

10:22 In partenza 12 pullman da Roma

Da Roma stanno per partire 12 pullman di manifestanti diretti verso l'Aquila, che trasportano circa 700 persone. Strettissimi i controlli, tutte le persone che salgono a bordo devono aver prenotato e devono esibire i documenti. Non ci saranno disordini, assicurano gli organizzatori, che non vogliono alcun incidente ma una manifestazione pacifica. Ai pullman si affiancano anche alcune auto

10:09 Obama ringrazia forze dell'ordine e volontari

E' iniziata alle 8.30 la giornata del presidente americano Barack Obama che ha voluto personalmente ringraziare la Guardia di Finanza, la Protezione civile, i Carabinieri, la Polizia, i Vigili del fuoco, le forze armate per il lavoro svolto in questi giorni. Per tutti Obama ha avuto una parola, una stretta di mano e si è concesso per una fotografia. Alle 9.30 si è avviato verso la sala del vertice per la colazione con gli altri Grandi del mondo

10:01 Gordon Brown: "Pronti a ridurre nostro arsenale nucleare"

La Gran Bretagna è pronta a ridurre il proprio arsenale nucleare nell'ambito di un processo di disarmo globale. Lo ha annunciato ieri il premier Gordon Brown al vertice del G8 dell'Aquila, riferisce l'edizione online del Daily Telegraph. "Quello di cui abbiamo bisogno - ha detto Brown - è un'azione collettiva delle potenze nucleari per dire che siamo pronti a ridurre le nostre armi atomiche, ma che abbiamo bisogno di assicurazioni sul fatto che altri Paesi non avvieranno la proliferazione"

09:55 Carla e Sarkozy stregano gli aquilani

Carla Bruni e suo marito, il presidente francese Nicolas Sarkozy, hanno stregato clienti e personale del ristorante il Baco da Seta, alla periferia dell'Aquila, dal quale, poco dopo la mezzanotte, sono usciti tra gli applausi dopo avere distribuito sorrisi ed autografi ed essersi fatti fotografare con molte persone. "E' stata una serata meravigliosa, siamo stati benissimo, sono felice che mio marito mi abbia raggiunto nonostante i tanti impegni" ha detto la first lady francese con al fianco un altrettanto sorridente marito. L'ex modella italiana aveva cenato a base di pesce con la sorella e altri tre amici; poco dopo le 23 l'ha raggiunta il marito che si era liberato dagli impegni del cerimoniale del G8 nella scuola sottufficiali della guardia di finanza. I due sono stati sempre molto vicini con la Bruni che ha accarezzato e coccolato più volte Nicolas

09:52 Il programma della giornata

L'impatto sulla crisi in Africa è il tema della colazione di lavoro aperta alle 8:30, mentre quello sulla sicurezza alimentare si svilupperà dalle 10:30. Alle 13, infine, la conferenza stampa conclusiva della Presidenza G8

09:25 Spagna si impegna a restaurare fortezza spagnola all'Aquila

Impegno senza limiti del governo spagnolo per il restauro all'Aquila della Fortezza spagnola, per la quale la stima dei danni fatta dai tecnici del ministero dei Beni Culturali e Protezione civile si aggira sui 50 milioni di euro. Il premier Zapatero, secondo quanto si è appreso, ha annunciato la decisione pochi minuti fa al termine della visita fatta questa mattina alla Fortezza, che prima del terremoto del 6 aprile ospitava il Museo nazionale d'Abruzzo

09:00 Iniziati i lavori

Sono iniziati i lavori della giornata conclusiva del G8, con i leader riuniti all'Aquila per una colazione di lavoro. Le immagini televisive hanno mostrato il colonnello libico Muammar Gheddafi confabulare con il presidente egiziano Hosni Mubarak, mentre il presidente francese Nicolas Sarkozy si è lasciato andare a qualche battuta con Barack Obama

08:31 Nuova scossa nella notte, 2.7 gradi

Una scossa sismia di magnitudo 2.7 è stata registrata nell'aquilano alle ore 04.06 dagli strumenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Le zone limitrofe all'epicentro - la Valle dell'Aterno - sono: Barisciano, Fagnano Alto, Fontecchio, Fossa, Ocre, Poggio Picenze, Prata d'Ansidonia, Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, San Demetrio nè Vestini, Sant'Eusanio Forconese e Villa Sant'Angelo.

08:04 Città blindata per il corteo no global

L'appuntamento per migliaia di militanti no global è per le 12, con partenza dalla stazione di Paganica e arrivo alla Villa comunale dell'Aquila. Mobilitato l'esercito.

08:02 In agenda la sicurezza alimentare

Dalle 10.30 alle 12.30 i G8 saranno impegnati in un confronto sulla sicurezza alimentare con i rappresentanti di Brasile, Cina, India, Messico, Sudafrica, Egitto, Australia, Repubblica di Corea, Indonesia, Danimarca, Olanda, Spagna, Turchia, Algeria, Angola, Etiopia, Libia, Nigeria, Senegal, Commissione dell'Unione africana oltre ad Aie, Banca mondiale, Fmi, Ilo, Ocse, Omc, Onu, Fao, Ifad e Pam. A seguire è prevista una foto di gruppo di tutti i capi delegazione, mentre alle 13 Berlusconi dovrebbe tenere una conferenza stampa di bilancio del summit.

07:59 Riprendono i lavori, allargati con i paesi africani

L'inizio dei lavori è previsto alle 8.30 Con una colazione di lavoro che, oltre ai leader del G8, vede la presenza di: Algeria, Angola, Egitto, Etiopia, Libia, Nigeria, Senegal e Sudafrica oltre a Commissione dellUnione africana, Aie, Banca Mondiale, Fmi, Ilo, Ocse, Omc e Onu. Durante questa prima sessione si discuterà di impatto della crisi sull'Africa.

 

 

 

 

E il quotidiano spagnolo nota: "Il Papa aspetta Obama ma evita Berlusconi"

Cronache dall'Aquila: dal mistero Carla Bruni alla disperazione dei terremotati

El Pais: "Una buona dormita

e in Italia passa tutto"

El Pais: "Una buona dormita e in Italia passa tutto"

La vignetta dell'Independent

ROMA - All'alba del terzo e ultimo giorno di G8 molti quotidiani stranieri puntano, a margine delle cronache del summit, come riporta l'Ansa, ai retroscena politici degli incontri, in particolare a quelli legati al premier Silvio Berlusconi.

In Spagna, El Pais, nella pagina degli editoriali, titola "Italia: con una buona dormita passa tutto". L'articolo, firmato Shukri Said, fa una lunga e cruda analisi dei recenti scandali che hanno coinvolto il premier e della reazione degli Italiani. "Il tarlo che sta corrodendo l'Italia è il berlusconismo", si legge all'inizio dell'articolo, secondo cui, se uno passa da una grande città a una provincia qualsiasi, si rende conto che "le abitudini del premier non solo non sono note ma, una volta spiegate, non sono credute".

I soggetti sociali di cui scrive il giornale sono in gran parte "le nuove generazioni, che riescono a vivere senza informazione quotidiana o che si nutrono del telegiornale di Rai Uno". D'altra parte, gli italiani che "sanno, sono quelli che ricordano che in politica sono stati eletti gay, stelle del porno e transessuali che esitano davanti alla porta del bagno. Sono quelli che dicono di sentirsi orgogliosi di un presidente con tanto testosterone". Il giornale, in conclusione, scrive che "un cambio profondo si potrà avere solo recuperando i punti cardinali della democrazia. Più che altro, dell' informazione".

Sempre El Pais, nella versione online, in un articolo intitolato "Il papa aspetta Obama e evita Berlusconi", scrive che Benedetto XVI, "molto occupato per l'incontro di oggi con Barack Obama", non vedrà il premier Berlusconi. "Io non speculerei su un fatto che non è assolutamente, confermato non mi risulta che quest'incontro si celebrerà ", scrive il giornale, riportando le dichiarazioni del portavoce della Santa Sede, Federico Lombardi. Secondo l'articolo, che presenta il colloquio di oggi tra il presidente americano e il Pontefice, il mancato incontro tra Benedetto XVI e il premier significa che "Berlusconi non avrà il sognato bacio redentore del papa dopo il vertice".

In Francia Le Figaro si sofferma sulla première dame Carla Bruni, in un articolo intitolato "Carla Bruni-Sarkozy scatena le passioni italiane". Il giornale scrive che una parte della stampa italiana ha attaccato la first lady.

In Gran Bretagna il Daily Mirror riprende l'articolo di ieri, pubblicato dal Financial Times, titolando "G8, il furore spione". Secondo il giornale "la delegazione italiana avrebbe registrato discorsi che dovevano restare off the record". Il Guardian ospita l'articolo di un'esponente di Save The Children scandalizzata dal sontuoso menu della cena.

"Le pupe di Berlusconi". Da Noemi ad Angela Sozio, passando per la Carfagna, galleria fotografica delle preferite del premier sul sito della tv Usa Abc. Che nel notiziario della sera, il seguitissimo World News with Charles Gibson, dedica un lungo e ironico servizio (video) all'intreccio mediatico-politico-scandalistico tra le vicende del premier italiano e il vertice in corso in Italia.

"Obama evita la trappola Berlusconi, loda il presidente della Repubblica Napolitano e sorvola sugli scanadali di Berlusconi". È l'update dall'Aquila del settimanale americano Time.

"A valley of misery" per chi è stato colpito dal terremoto. Lontano dalle luce dei riflettori la ricostruzione va a rilento secondo il Los Angeles Times.

Grandi dichiarazioni di amicizia, pochi risultati concreti: resta critica sul g8 la tv del Qatar al Jazeera.

Aznar invitato alle feste di Berlusconi a villa Certosa. E ora lo scandalo delle ragazze tocca anche lui. L'accusa del periodico preogressista spagnolo El plural e del quotidiano Publico.

Berlusconi, le intenzioni di un clown. Un vertice più di apparenza che non di sostanza, scrive il tedesco Hadelsblatt.

Il G8 è in transizione verso una forma di vertice più allargata, secondo la tedesca Faz. Stesso tono sul New York Times.

"Ci dovete 23 miliardi di dollari": il sudafricano Star concentra la copertura del vertice sulle promesse non mantenute all'Africa.

Impegni al di sotto delle aspettative. Il Wall street journal non accoglie positivamente i risultati del G8.

(10 luglio 2009)

 

 

 

 

Incontro in vaticano. Il leader Usa: "Soddisfatto per i 20 miliardi ai Paesi poveri"

Ratzinger: "Benedico il suo lavoro". In dono una stola liturgica del primo santo americano

Obama dal Papa: "Per me un grande onore"

Impegno a diminuire gli aborti negli Usa

Il capo della Casa Bianca ha consegnato al Pontefice una lettera di Ted Kennedy

Obama dal Papa: "Per me un grande onore" Impegno a diminuire gli aborti negli Usa

Il presidente Usa, Barack Obama

e il papa Benedetto XVI

CITTA' DEL VATICANO - E' durato quaranta minuti il colloquio tra Barack Obama e Papa Benedetto XVI. "Santità, è un grande onore per me": così ha esordito il capo della Casa Bianca, emozionato ma anche a suo agio nella biblioteca vaticana dove, per la prima volta da quando è diventato presidente, ha incontrato il Pontefice. Obama ha portato in dono una stola liturgica appartenuta al primo vescovo americano diventato santo, Giovanni Nepomuceno Neumann, ricevendo da Ratzinger una copia autografata dell'enciclica Caritas in veritate e anche, non a caso, il testo dell'istruzione della Congregazione per la Dottrina della Fede Dignitatis personae sulla bioetica.

Il Papa: "Prego per lei". Il colloquio è stato serio e cordiale ma ci sono stati anche momenti di distensione come quando Obama, di fronte all'imponente schieramento di fotografi, ha scherzato col Pontefice: "Sono sicuro che lei è abituato a farsi fotografare... Io mi ci sto ancora abituando...". Benedetto XVI ha sorriso. Al termine dell'incontro il Papa ha salutato il presidente assicurandogli che "pregherà per lui", e che "benedirà tutto il suo lavoro". Obama ha manifestato la speranza di avere "una relazione molto forte col Papa" e si è congedato affermando che leggerà l'enciclica che gli ha regalato Benedetto XVI in aereo.

Obama a Ratzinger: "Vertice proficuo". Tanti gli argomenti sul tavolo. Dagli aiuti per i Paesi poveri, (Obama si sta recando in Ghana per dimostrare il suo appoggio alla più grande e anziana democrazia africana ) alla bioetica passando per la libertà religiosa nel mondo. Obama ha subito voluto rimarcare al Pontefice come il summit dell'Aquila sia stato "molto proficuo" per i "20 miliardi di aiuti stabiliti per i Paesi poveri" e ha parlato di "progressi concreti nelle discussioni sugli aiuti tra i vari leader".

Diritto alla vita. Poi, ci si è soffermati sulla "difesa e promozione della vita e il diritto all'obiezione di coscienza" che la Santa Sede definisce "la grande sfida per il futuro di ogni nazione e per il vero progresso dei popoli". Obama - secondo una nota della sala stampa vaticana - avrebbe promesso a Benedetto XVI di fare qualcosa per ridurre il numero degli aborti nel suo Paese. Una convergenza tra i due si è infine registrata sulla questione della pace in Medio Oriente.

Sono stati poi trattati alcuni argomenti di maggiore attualità come il dialogo tra culture e religioni, la crisi economico-finanziaria a livello globale e le sue implicazioni etiche, la sicurezza alimentare, l'aiuto allo sviluppo soprattutto all'Africa e all'America Latina, e il problema del narcotraffico.

La lettera di Ted Kennedy. Il presidente americano ha anche consegnato al Pontefice una lettera di Ted Kennedy. Il senatore è molto malato, e Obama ha chiesto a benedetto XVI di "pregare per lui". Sui contenuti della lettera, la Casa Bianca non ha potuto fornire dettagli ("li conosce solo il senatore Ted Kennedy"). Appena finita la visita in Vaticano, Obama ha chiamato Kennedy e i due hanno parlato al telefono per dieci minuti.

Ripresa economia. In mattinata, nella conferenza stampa post-G8, Obama aveva parlato di ripresa economica, di Iran e della formula, da molti ritenuta superata, del G8. Obama ha affermato che ancora non c'è una piena ripresa dell'economia a livello globale ed è quindi "prematuro iniziare a ridurre le misure di stimolo all'economia. I mercati stanno migliorando - ha detto il presidente Usa - e sembra che abbiamo evitato un collasso globale ma ancora troppe persone stanno soffrendo a causa della crisi".

Preoccupazione per Iran. Il presidente americano si è soffermato sull'Iran e sugli avvenimenti dei giorni scorsi con la repressione dei sostenitori di Moussavi. I leader dei Paesi del G8 hanno espresso "preoccupazione" per quelli che Obama ha definito "tremendi" eventi che hanno accompagnato le elezioni presidenziali in Iran. E ha ricordato come il vertice abbia affrontato la questione del rischio proliferazione posto dal programma nucleare iraniano con "una dichiarazione forte", in cui si sollecita Teheran ad assumersi le sue responsabilità senza più rimandare.

G8 ormai vecchio. Infine una riflessione sulla formula del G8, da molti ritenuta al capolinea. "Il G8 - ha affermato Obama di fronte ai giornalisti - è un'istituzione che ha trent'anni e va sicuramente riformata". Tuttavia "ci sarà bisogno di un periodo di transizione per riuscire a trovare il formato giusto. Non c'è dubbio che è necessario rivedere le istituzioni internazionali per far fronte ai grandi cambiamenti che ci sono stati in questi anni". Obama ha sottolineato come in realtà Paesi come Cina, India, Brasile "devono ora sicuramente essere inclusi nelle discussioni". Così come anche l'Africa e l'America Latina non possono starne più fuori. "Nei prossimi anni vedremo un'ulteriore evoluzione. Dovremo essere certi che la scelta che faremo funzioni".

(10 luglio 2009)

 

 

 

 

Incontro in vaticano. Il leader Usa: "Soddisfatto per i 20 miliardi ai Paesi poveri"

Ratzinger: "Benedico il suo lavoro". In dono una stola liturgica del primo santo americano

Obama dal Papa: "Per me un grande onore"

Impegno a diminuire gli aborti negli Usa

Il capo della Casa Bianca ha consegnato al Pontefice una lettera di Ted Kennedy

Obama dal Papa: "Per me un grande onore" Impegno a diminuire gli aborti negli Usa

Il presidente Usa, Barack Obama

e il papa Benedetto XVI

CITTA' DEL VATICANO - E' durato quaranta minuti il colloquio tra Barack Obama e Papa Benedetto XVI. "Santità, è un grande onore per me": così ha esordito il capo della Casa Bianca, emozionato ma anche a suo agio nella biblioteca vaticana dove, per la prima volta da quando è diventato presidente, ha incontrato il Pontefice. Obama ha portato in dono una stola liturgica appartenuta al primo vescovo americano diventato santo, Giovanni Nepomuceno Neumann, ricevendo da Ratzinger una copia autografata dell'enciclica Caritas in veritate e anche, non a caso, il testo dell'istruzione della Congregazione per la Dottrina della Fede Dignitatis personae sulla bioetica.

Il Papa: "Prego per lei". Il colloquio è stato serio e cordiale ma ci sono stati anche momenti di distensione come quando Obama, di fronte all'imponente schieramento di fotografi, ha scherzato col Pontefice: "Sono sicuro che lei è abituato a farsi fotografare... Io mi ci sto ancora abituando...". Benedetto XVI ha sorriso. Al termine dell'incontro il Papa ha salutato il presidente assicurandogli che "pregherà per lui", e che "benedirà tutto il suo lavoro". Obama ha manifestato la speranza di avere "una relazione molto forte col Papa" e si è congedato affermando che leggerà l'enciclica che gli ha regalato Benedetto XVI in aereo.

Obama a Ratzinger: "Vertice proficuo". Tanti gli argomenti sul tavolo. Dagli aiuti per i Paesi poveri, (Obama si sta recando in Ghana per dimostrare il suo appoggio alla più grande e anziana democrazia africana ) alla bioetica passando per la libertà religiosa nel mondo. Obama ha subito voluto rimarcare al Pontefice come il summit dell'Aquila sia stato "molto proficuo" per i "20 miliardi di aiuti stabiliti per i Paesi poveri" e ha parlato di "progressi concreti nelle discussioni sugli aiuti tra i vari leader".

Diritto alla vita. Poi, ci si è soffermati sulla "difesa e promozione della vita e il diritto all'obiezione di coscienza" che la Santa Sede definisce "la grande sfida per il futuro di ogni nazione e per il vero progresso dei popoli". Obama - secondo una nota della sala stampa vaticana - avrebbe promesso a Benedetto XVI di fare qualcosa per ridurre il numero degli aborti nel suo Paese. Una convergenza tra i due si è infine registrata sulla questione della pace in Medio Oriente.

Sono stati poi trattati alcuni argomenti di maggiore attualità come il dialogo tra culture e religioni, la crisi economico-finanziaria a livello globale e le sue implicazioni etiche, la sicurezza alimentare, l'aiuto allo sviluppo soprattutto all'Africa e all'America Latina, e il problema del narcotraffico.

La lettera di Ted Kennedy. Il presidente americano ha anche consegnato al Pontefice una lettera di Ted Kennedy. Il senatore è molto malato, e Obama ha chiesto a benedetto XVI di "pregare per lui". Sui contenuti della lettera, la Casa Bianca non ha potuto fornire dettagli ("li conosce solo il senatore Ted Kennedy"). Appena finita la visita in Vaticano, Obama ha chiamato Kennedy e i due hanno parlato al telefono per dieci minuti.

Ripresa economia. In mattinata, nella conferenza stampa post-G8, Obama aveva parlato di ripresa economica, di Iran e della formula, da molti ritenuta superata, del G8. Obama ha affermato che ancora non c'è una piena ripresa dell'economia a livello globale ed è quindi "prematuro iniziare a ridurre le misure di stimolo all'economia. I mercati stanno migliorando - ha detto il presidente Usa - e sembra che abbiamo evitato un collasso globale ma ancora troppe persone stanno soffrendo a causa della crisi".

Preoccupazione per Iran. Il presidente americano si è soffermato sull'Iran e sugli avvenimenti dei giorni scorsi con la repressione dei sostenitori di Moussavi. I leader dei Paesi del G8 hanno espresso "preoccupazione" per quelli che Obama ha definito "tremendi" eventi che hanno accompagnato le elezioni presidenziali in Iran. E ha ricordato come il vertice abbia affrontato la questione del rischio proliferazione posto dal programma nucleare iraniano con "una dichiarazione forte", in cui si sollecita Teheran ad assumersi le sue responsabilità senza più rimandare.

G8 ormai vecchio. Infine una riflessione sulla formula del G8, da molti ritenuta al capolinea. "Il G8 - ha affermato Obama di fronte ai giornalisti - è un'istituzione che ha trent'anni e va sicuramente riformata". Tuttavia "ci sarà bisogno di un periodo di transizione per riuscire a trovare il formato giusto. Non c'è dubbio che è necessario rivedere le istituzioni internazionali per far fronte ai grandi cambiamenti che ci sono stati in questi anni". Obama ha sottolineato come in realtà Paesi come Cina, India, Brasile "devono ora sicuramente essere inclusi nelle discussioni". Così come anche l'Africa e l'America Latina non possono starne più fuori. "Nei prossimi anni vedremo un'ulteriore evoluzione. Dovremo essere certi che la scelta che faremo funzioni".

(10 luglio 2009)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Premio Nobel, da sempre vicino ai "No Dal Molin"

"Lei non è come Bush". Presto sit-in alla Casa Bianca

Da Dario Fo appello a Obama

"Ascolti la gente di Vicenza"

"L'allargamento della base militare va ridiscusso"

di ANNA BANDETTINI

Da Dario Fo appello a Obama "Ascolti la gente di Vicenza"

Dario Fo

Appello al popolarissimo presidente Obama da un premio Nobel. "Sì, mi rivolgo a lui, come i ragazzi, le donne, gli anziani del No dal Molin. Anch'io lo prego di intervenire sulla decisione di ampliare la base Nato a Vicenza e di rispondere all'appello dei cittadini, di difendere la pace non la militarizzazione di un territorio. Mr.Obama, lei non è come Bush, ci risponda , perché il nostro governo continua a scantonare sul problema della vivibilità senza basi militari in quella regione, e coltiva rapporti con le grandi industrie che producono armamenti".

Dario Fo è ancora una volta lì, accanto al "No dal Molin". Con i ragazzi che hanno scritto al presidente Obama, fiduciosi nel cambio della guardia alla guida degli Usa, una lettera per ricordargli le tante contraddizioni della vicenda del raddoppio della caserma Ederle a Vicenza: "Se non ci risponderà, è già pronto un charter per andare a protestare davanti alla casa Bianca" ha scritto in un comunicato il movimento No dal Molin.

Fanno bene, insiste Dario Fo che con Franca Rame ha già fatto molto per il No Dal Molin: sono scesi in piazza, si sono schierati, hanno fatto petizioni. "Obama da subito ha voluto tagliare con tutta la politica di Bush, uno che credeva di essere il poliziotto del mondo, il capo dello Stato controllore del mondo. Obama ci ha fatto capire che non la pensa così".

Il presidente Obama può dare dunque segnali diversi sulla vicenda della base?

"Lo si sente palesemente, dallo spirito che ci arriva dalla sua persona. Dai suoi valori che vanno nel rispetto delle persone. Questo dà forza ai cittadini di Vicenza e agli uomini civili di buona volontà. Ecco perché aspettiamo da lui risposte".

Solo perché è qui in Italia?

"Al G8 i cosiddetti grandi del mondo si ritrovano per parlare del rispetto dei popoli e della loro autonomia e libertà. Bè qui c'è un esempio macroscopico. Il progetto della base Nato di Vicenza risponde ancora alla logica di Bush".

Ma da noi era stata approvata dal governo Prodi

"Questa è la cosa assurda. E' l'esempio dell'anima rinunciataria della sinistra, rinunciataria soprattutto a mantenere un rapporto vivo e stretto con la popolazione. Alla sinistra che gliene importa se i cittadini si oppongono, se vivono con disagio l'allargamento di quella base e sentono il pericolo fisico costante che questa struttura militare determina? Basta pensare che nel progetto sono coinvolte anche alcune imprese della lega delle cooperative. Come dire: quando c'è da far l'affare..."

Eppure a Vicenza è un'isola del centrosinistra nel Veneto.

"Perché i cittadini sono vivi e hanno capito che bisogna stare contro un governo che tra le spese che ha approvato in un momento di crisi come questo c'è quella per 120 aerei militari di ultima generazione, vere armi da guerra, armi da combattimento e d'aggressione, costosissime anche quando non volano".

Perché lei dice no a questa base?

"Perché sono contro la militarizzazione del territorio ma soprattutto perché hanno detto no con un referendum i cittadini che non la vogliono a ragion veduta: lo sa che è costruita sulla più grande falda acquifera del nord est? Già con l'acqua stanno mettendo in piedi manovre orribili. Ho firmato una lettera per Obama in cui si stigmatizza l'intenzione di mettere l'acqua sul mercato e farne un bene su cui speculare e fare ricchezza "

Secondo lei cosa tocca di più la sensibilità di Obama nella protesta del Non Dal Molin?

"Che questa operazione si sta svolgendo vicino a una città tra le più culturalmente importanti d'Europa, con monumenti unici nella storia dell'arte. E poi la partecipazione straordinaria che le proteste contro l'allargamento della base hanno avuto a Vicenza: Obama non resterà indifferente davanti agli anziani, ai ragazzi, alle madri coi loro bambini, ai cittadini che hanno dimostrato di non voler subire una vessazione pesante. Persone che vogliono essere trattate come cittadini e che non si meritano questa violenza" .

(10 luglio 2009)

 

 

 

 

 

 

 

 

2009-07-09

Accordo su riscaldamento globale e riduzione delle emissioni. Pechino si sfila

Domani ultimo giorno del vertice, si parlerà di Africa. E c'è la manifestazione

All'Aquila il summit coglie due obiettivi

C'è intesa sul clima, ma senza la Cina

DAL nostro inviato DANIELE MASTROGIACOMO

All'Aquila il summit coglie due obiettivi C'è intesa sul clima, ma senza la Cina

L'AQUILA - Il G8 incassa due importanti risultati e già guarda all'appuntamento di Copenhagen di dicembre dell'Onu per rilanciare la sfida sul clima. Per la prima volta paesi industrializzati e paesi emergenti firmano un'intesa che riconosce il surriscaldamento terrestre di due gradi e s'impegnano a ridurre del 50 per cento ( i più ricchi si spingono fino all'80) le micidiali emissioni di anidride carbonica. Questo, al di là della valenza politica dell'accordo, significa trasformazione dei processi industriali, ricerca di nuove fonti energetiche, lenta ma progressiva rivoluzione del nostro processo produttivo. Chiudendo questa seconda, importante giornata del vertice de l'Aquila, il presidente Barack Obama ha esortato tutti a fare di più, a proseguire nella strada tracciata. "Il pianeta è a rischio", ha detto. "I paesi industrializzati devono dare l'esempio. Noi, come Stati uniti, ci assumeremo le nostre responsabilità. Ma tutti devono dare il proprio contributo, perché la sfida è centrale ed è impossibile affrontarla da soli".

Il messaggio è rivolto soprattutto ai paesi ancora formalmente ospiti del G8, come la Cina e l'India, ma che nei fatti rappresentano ormai delle economie dominanti in aree vastissime del pianeta e che debbono sedere a pieno titolo al tavolo delle grandi decisioni strategiche. Secondo calcoli purtroppo consolidati, i paesi del cosiddetto Mef sono responsabili in larga misura del livello di inquinamento che sta logorando la vita sulla terra. La Cina, assieme all'India, per alimentare le sue fabbriche e le sue industrie, usa le fonti energetiche che trova dentro casa. Ricorre quasi esclusivamente al carbone o a quel mix di suoi derivati. Pechino ha preso tempo. Riconosce i guasti provocati all'ambiente ma si smarca dagli impegni perché teme che il taglio del 50 per cento delle emissioni finirebbe per contrarre il suo livello produttivo e quindi la sua forza economica.

"Per i paesi sviluppati", ha sostenuto nel pomeriggio il consigliere diplomatico del presidente Hu Jintao, volato a Pechino per affrontare la crisi dello Xinjiang, "è necessario prendere in considerazione le diverse condizioni di quelli in via di sviluppo". E' un problema di costi. Modificare le industrie, ricercare e sviluppare forme alternative di energia ha un prezzo che l'India, ma soprattutto la Cina, non sono disposte a pagare.

Il G8 diventerà di fatto G14. Sarebbe assurdo continuare a tenere fuori dai giochi, e dalle decisioni, paesi che rappresentano il 70 per cento dell'economia e del commercio mondiale. E questo è il secondo risultato, sostenuto con forza soprattutto dalla Francia, che incassa il vertice de L'Aquila. L'entusiasmo, con toni diversi, degli 8 Grandi della terra non è comunque condiviso dalle Nazioni unite e da molti organismi internazionali da tempo impegnati nella battaglia sul clima, sulla sanità, sull'educazione, sul cìibo, sul sostegno ai paesi più poveri.

Ban Ki-moon, segretario generale dell'Onu, si è detto soddisfatto dei lavori e del dibattito nel vertice ma è stato critico sui risultati. "Si poteva e si doveva ottenere di più", ha sostenuto in un messaggio.

C'è accordo sul commercio internazionale. Il negoziato sul Wto, bloccato da tempo, riprenderà per definire regole e misure. Regole e comportamenti più chiari e netti anche nell'economia e nella finanza, contro i rischi di un protezionismo che penalizzerebbe tutti. Si riconoscono gli errori di alcune scelte che hanno contribuito a provocare la grave crisi planetaria ma si decide di agire tutti insieme per una ripresa che si attende tra molte speranze e tanti dubbi. Il direttore del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn, ha gelato i più ottimisti quando ha pronosticato recessione per altri due anni. "La disoccupazione", ha detto, " è in crescita. E lo sarà anche nel 2010 e nel 2011".

Domani, ultimo giorno, al G8 si parlerà di Africa. Si discuterà di soldi, di come e in che misura aiutare i paesi più poveri. C'è un impegno, disatteso da molti e in misura grave dall'Italia, assunto allo scorso vertice. E su questo tutti saranno chiamati a pronunciarsi. Con cifre, date e scadenze. Si parla di 15 miliardi di dollari che gli Usa proporrebbero al tavolo dei Grandi. Almeno per cancellare la vergogna di un miliardo di esseri umani che muoiono di fame. Il presidente Barack Obama domani vola in Ghana per la sua prima visita in Africa. Lo attendono pieni di speranze e il suo messaggio non potrà eludere un rinnovato impegno dei paesi ricchi verso quelli più poveri.

Ma le sorprese potrebbero arrivare anche dalla manifestazione del movimento no global fissata per domani nella tarda mattinata alla stazione di Paganica, vicino a L'Aquila. Sono previste dalle 6 alle settimila persone. Gli organizzatori parlano di corteo pacifico. Ma l'imponente servizio di sicurezza è stato messo in allarme.

(9 luglio 2009)

 

 

 

Il presidente americano presenta l'accordo: riduzione della temperatura di 2 gradi

entro il 2020 e taglio delle emissioni globale del 50 per cento da qui al 2050

Obama: "Sul clima consenso storico"

Ma l'Onu accusa: "Occasione mancata"

Pechino e Il Cairo si sfilano: "Tenere conto delle differenze"

Ban Ki Moon: "I traguardi sono insufficienti"

Obama: "Sul clima consenso storico" Ma l'Onu accusa: "Occasione mancata"

Barack Obama

L'AQUILA - "Il clima rappresenta una sfida centrale, è impossibile affrontarla da soli. Ma la salute del pianeta è a rischio ed i paesi industrializzati devono assumersi le proprie responsabilità ed assumere la guida in questo sforzo". Introdotto da Silvio Berlusconi, Barack Obama ha presentato in conferenza stampa congiunta con il premier australiano Kevin Rudd l'accordo sul clima raggiunto all'Aquila, che prevede la riduzione della temperatura di due gradi nei prossimi dieci anni, il taglio delle emissioni di carbonio globali del 50% entro il 2050 e dell'80 per cento - in riferimento agli anni '90 o più recenti - da parte dei paesi industrializzati, e maggiori investimenti in tecnologie pulite. Accordo presentato come storico, anche se Cina ed Egitto si sono sfilati: Pechino ritiene "fondamentale" la necessità per i Paesi sviluppati di prendere in considerazione le diverse condizioni dei Paesi emergenti e di quelli in via di sviluppo". E Pechino non è sola,. perché anche il Cairo chiede che nessun vincolo sulla riduzione di gas serra venga imposto ai Paesi emergenti. Intanto l'Onu accusa: "I traguardi indicati non sono sufficienti".

Obama e lo storico consenso. "Oggi sono stati fatti passi in avanti ed abbiamo raggiunto un consenso storico" ha detto il presidente americano, anche se la recessione economica renderà non facile trovare un accordo definitivo per rinnovare il protocollo di Kyoto. "Per la prima volta abbiamo indicato degli obiettivi concreti di riduzione delle emissioni con il limite dei 2 grandi centigradi entro il 2020. Certo molto resta da fare perchè questa è una delle sfide più importanti e gravi di questa generazione. E non dobbiamo cedere alla tentazione di lasciarci andare al cinismo, di pensare che è inutile fare la nostra parte perchè il problema è troppo grande. Dobbiamo lasciare la soluzione del problema delle emissioni in eredità alle prossime generazioni".

Ringraziando prima Silvio Berlusconi e l'Italia per la "straordinaria ospitalità", il presidente americano ha ricordato anche come gli Stati Uniti in passato non abbiano rispettato l'impegno a ridurre la propria carbon footprint, ma "questi tempi sono finiti". I paesi più sviluppati devono dare l'esempio ed aiutare quelli in via di sviluppo a ridurre le emissioni. "Dobbiamo dare forma al nostro futuro e non lasciare che gli eventi lo facciano per noi", ha detto Obama, aggiungendo che i fondi a favore della ricerca e dello sviluppo per un'economia pulita verranno raddoppiati entro il 2015.

Berlusconi soddisfatto. Soddisfazione anche da parte del premier italiano: "Guardiamo con ottimismo alla possibilità che la conferenza di Copenhagen possa concretizzare interventi accompagnati da impegni precisi da parte dei paesi in via di sviluppo'', ha detto il presidente del Consiglio durante la conferenza, lodando il clima positivo del summit sul clima.

Le critiche dell'Onu. Le Nazioni Unite parlano invece di occasione mancata: "I traguardi che hanno finora indicato sono insufficienti", ha detto il segretario generale Ban Ki Moon. "Il problema del clima è una responsabilità; imperativa e storica per il futuro dell'umanità e del nostro pianeta". Dello stesso avviso Vandana Shiva, che ammette però che, seppur non sufficiente, l'accordo raggiunto sul clima al G8 è migliore di quello cui si sta lavorando in vista della conferenza di Copenaghen di dicembre. ''In realtà - spiega l'attivista indiana - c'è bisogno di ridurre le emissioni del 90% entro il 2030 e quindi l'accordo non è sufficiente, però si parla comunque di impegni più alti di quelli su cui si sta lavorando in vista di Copenhagen''.

(9 luglio 2009)

 

 

 

Cena di gala offerta da Napolitano. Il Cavaliere sposta i commensali

e si mette in mezzo: alla sua destra il presidente Usa, all'altro lato, il leader libico

Berlusconi stravolge il protocollo

a tavola tra Obama e Gheddafi

E i due leader, alla serata del Capo dello Stato si stringono la mano

Berlusconi stravolge il protocollo a tavola tra Obama e Gheddafi

La stretta di mano tra Gheddafi e Barack Obama

L'AQUILA - Berlusconi a tavola, per la cena di gala offerta da Napolitano che chiude la seconda giornata del G8. Alla sua sinistra il leader libico Muammar Gheddafi, alla sua destra Barack Obama. Ancora una volta, il premier stravolge l'etichetta internazionale. Gheddafi doveva sedere un posto più in là a tre poltrone di distanza dal presidente Usa. Al suo posto era previsto il presidente egiziano Hosny Mubarak. Nessuno protesta, anche perché, pochi istanti prima, durante le foto di rito, i due si sono trovati faccia a faccia. Obama, lì per lì un po' rigido, fa un passo avanti e tende la mano a Gheddafi. L'altro, forse più esitante, la prende tenendola vicino a sè. E Barack fa di più mette anche l'altra mano a stringere tra le sue quella dell'antico nemico, come si fa con un vecchio amico. La scena si è poi ripetuta durante la cena: Obama si è alzato, ha raggiunto Gheddafi e gli ha stretto di nuovo la mano, quasi a ribadire la cosa davanti a tutti.

GUARDA LA SEQUENZA

Cena per 44 leader che, prima di entrare si fanno la foto di gruppo con Napolitano. Solo due donne, la cancelliera tedesca Angela Merkel, e la direttrice del Pam, Josette Sheeran. La sessione (anzi, la tavolata) è allargata c'è Gheddafi, appunto, in caftano rosso damascato, e poi i capi di governo europei invitati dalla presidenza italiana per le sessioni allargate: lo spagnolo Jose Luis Rodriguez Zapatero, il danese Lars Lokke Rasmussen, il turco Recep Tayyip Erdogan.

A fare gli onori di casa il capo dello Stato e Berlusconi. Strette di mano e abbracci, in particolare con Mubarak e con il brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva. Prima del pranzo - a cui sono presenti anche il ministro degli Esteri Franco Frattini, dell'Economia Giulio Tremonti e il governatore di Bankitalia Mario Draghi - un aperitivo di benvenuto e un omaggio musicale con un soprano, accompagnato da un violino.

Intanto il Cavaliere fa un ultimo sopralluogo nella sala del ricevimento per controllare l'allestimento della tavola arricchita da eleganti composizione di orchidee bianche, gialle e lilla. Sulla facciata della caserma di Coppito si accendono i riflettori a formare il tricolore. Poi, tutti a tavola e Berlusconi butta all'aria il protocollo. A cena, Gheddafi e Obama saranno vicinissimi. In mezzo solo il Cavaliere e tanti anni di profondo odio tra Libia e Stati Uniti, rotti da quella stretta di mano, pochi minuti prima.

(9 luglio 2009)

 

 

 

 

 

La conferenza stampa di Berlusconi al termine della seconda giornata

Il premier ribadisce l'ottimo clima generale e la volontà comune di tagliare le armi nucleari

Disarmo nucleare e negoziati di Doha

I successi del G8 che diventerà G14

"Le attenzioni di tutti i governi devono essere per chi soffre la crisi"

Disarmo nucleare e negoziati di Doha I successi del G8 che diventerà G14

Berlusconi con Obama

L'AQUILA - Clima (quello del G8) "molto positivo", la crisi al centro dell'attenzione e chi soffre al centro della crisi, passi avanti sul disarmo, sulla "governance" comune del mondo e affermazione del G14, sulle questioni ambientali, dialogo forte con l'Iran per lo stop al nucleare e ai suoi comportamenti non democratici, impegno a colmare il ritardo italiano nel pagamento della quota del "global fund" per la lotta all'Aids nei paesi del terzo mondo. E' un Berlusconi piuttosto rilassato e soddisfatto quello che si presenta alla conferenza stampa di fine seconda giornata. Prima di lui, sullo stesso palco, Barack Obama ha illustrato i risultati ("storici") dell'accordo sul clima. Accordo che, però, il segretario generale dell'Onu ha definito "una grande occasione sprecata".

Ma per il premier italiano la giornata è davvero positiva. Così, a una domanda sulle polemiche dei giorni scorsi risponde che ci sono due tipi di realtà: "quella vera della gente comune e l'altra realtà dei giornali che è pura fantasia". E alla domanda dell'inviato di Repubblica s'irrigidisce. Dapprima non vorrebbe nemmeno ascoltarla e fa per andarsene. Poi, quando il collega gli chiede se davvero ritiene che l'immagine del vertice sia stata rovinata dalla stampa italiana, replica: " "Non avete raggiunto il risultato che volevate. Auguri". E, questa volta, se ne va davvero.

La crisi economica. Nella dichiarazione finale c'è

l'impegno a cooperare "in modo stabile e strutturato" continuando il partenariato "equo e duraturo" stabilito due anni fa che viene rinnovato così per ulteriori due anni. Unità di intenti anche sulla regolazione finanziaria, sulla scia di quanto deciso nei precedenti vertici di Washington e di Londra, e sulla necessità di continuare a sostenere l'economia attraverso misure anti crisi. Nel frattempo, in collaborazione con l'Fmi, verranno approntate le strategie di uscite (exit strategy) da tali provvedimenti che hanno zavorrato i bilanci pubblici. Il G14 riconosce inoltre l'importanza di riabilitare il settore bancario in alcuni paesi come premessa per far ripartire l'economia e rigetta la 'scorciatoia' delle svalutazioni concorrenziali delle valute. Poi (anzi, prima) l'atte nzione a chi soffre: "Tutti abbiamo messo l'accento sul fatto che durante questa crisi le attenzioni dei governi debbano essere rivolte alle persone che soffrono"

 

Governance mondiale e G14. I lavori del G8, premette Berlusconi, si stanno svolgendo ''in un clima davvero positivo. Mi sarebbe piaciuto che le telecamere fossero presenti per riprendere situazioni che dimostrano precise volonta' di collaborazione tra i Capi di Stato e di governo''. Dunque, se il clima è buono, lo sono altrettanto gli strumenti a disposizione, a partire dal G8 stesso? "Abbiamo constatato che il G8 è un format non più idoneo per dare indirizzo - ha detto il premier italiano -, mentre un G14 strutturale e consolidato, che rappresenta più dell'80% dell'economia mondiale rende possibile una vera dialettica. Anche per il G20 ed il G24 il numero di componenti troppo alto non rende possibile una vera dialettica ma consente solo di fare un giro di tavolo". Si capisce, dunque, che il G14 sembra destinato a diventare il format del futuro.

Disarmo nucleare e Iran. Il risultato più importante sta forse nella proposta di Obama di mettere in agenda un vertice da svolgersi nel maggio del prossimo con tutti i paesi detentori di armi nucleari per andare verso un mondo più sicuro.

"Abbiamo parlato della sicurezza nucleare - ha detto il premier -. E' un problema che pesa soprattutto a chi come il sottoscritto è figlio della Guerra fredda, di due arsenali contrapposti che ogni giorno si confrontavano e potevano scatenare la fine del mondo. Su questo il presidente Obama ha proposto di mettere in atto un vertice da tenersi nel marzo del prossimo anno negli Stati Uniti, nel quale verranno convocati tutti i Paesi che sono detentori di armi atomiche per andare verso un mondo più sicuro dove siano eliminate definitivamente le armi nucleari"

Berlusconi si è detto del tutto d'accordo e si è poi soffermato sulla questione iraniana che è ovviamente decisamente intrecciata con quella del disarmo nucleare.

Del problema rappresentato dal regime di Teheran si è discusso ieri sera: "La volontà dell'Iran di dotarsi di armi nucleari - spiega Berlusconi - crea una forte preoccupazione. C'è stata una dichiarazione forte che mette nella giusta luce ciò che è successo dopo le elezioni" e - dice il presidente del Consiglio - "invita l'Iran a evitare di prendere comportamenti non democratici. Sono state scartate - osserva Berlusconi - ipotesi di sanzioni, ma ci sono pressioni e inviti al dialogo per soluzioni in tempi precisi e rapidi".

 

Sbloccati i negoziati di Doha. "Una ottima notizia, un successo di questo vertice. Bisogna far sì che i commerci siano liberi, è un fatto molto positivo ed importante". Così Silvio Berlusconi commenta l'accordo sulla necessità di sbloccare i negoziati di Doha. Dopo lunghi mesi di stallo, infatti, dal G8 dell'Aquila i paesi avanzati e i giganti emergenti rilanciano le trattative per riformare l'organizzaizone mondiale del commercio, il Wto. Nonostante diversi progressi negli anni scorsi, il pluriennale ciclo negoziale di Doha era rimasto insabbiato nelle divisioni tra le maggiori controparti, che si sono appunto ritrovate sulla comune intenzione di chiudere questa partita al vertice nella città appenninica. In una fase in cui si sono moltiplicati gli allarmi per le nuove spinte protezionistiche, che rischierebbero di aggravare le difficoltà di una economia mondiale già in crisi, i leader rispondono rilanciando il loro impegno a favorire l'apertura dei mercati.

"Global fund". "Siamo in ritardo proprio a

causa della crisi e delle difficoltà di bilancio" nei 'pagamenti' del global fund. Silvio Berlusconi, nella conferenza stampa di bilancio del secondo giorno del G8 dell'Aquila, ribadisce che "siamo in leggero ritardo con i versamenti del 2009, si tratta di per una cifra di 130 milioni di dollari". "Li verseremo quanto prima, certamente nel prossimi mese" e, annuncia il presidente del Consiglio, "aggiungeremo ai 130 milioni di dollari altri 30 milioni per fare la nostra parte sullo sbilancio sulla passività che il direttore del fondo ci ha comunicato esserci nei suoi bilanci. Quindi completeremo questo impegno e aggiungeremo questa cifra".

Poi Berlusconi ricorda di essere stato proprio lui a volere il fondo per la lotta all'Aids nel G8 di Genova e spiega che, da allora, "si è passati da una situazione terribile in Africa al fatto che più di quattro milioni di persone si sono potute curare".

Ricostruzione dell'Aquila. I leader del G8 approveranno domani la creazione di un fondo per la ricostruzione dell'Aquila che andra' dai 10 ai 15 miliardi di dollari. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi in conferenza stampa al termine della seconda giornata di vertice. ''L'Italia naturalmente - ha sottolineato il premier - fara' la sua parte perche' questa e' una dazione che siamo i primi a suggerire''.

(9 luglio 2009)

 

 

L'ANALISI

Il G8 crescerà: arriva il G14

Clima, l'Europa si affida a Obama

Luci ed ombre nelle agende della seconda giornata. In primo piano il tema della "governance"

Nell'ultima giornata arriverà un fondo per la "food security" di 10-15 miliardi

dal nostro inviato VINCENZO NIGRO

Il G8 crescerà: arriva il G14 Clima, l'Europa si affida a Obama

Sarkozy e Obama all'Aquila

L'AQUILA Prima dei risultati, prima degli accordi o dei disaccordi, la vera novità: all'Aquila è morto il G8 come sempre l'abbiamo sempre conosciuto. Come club delle potenze economiche democratiche più potenti al mondo. D'ora in poi il format che guiderà i giochi delle politiche economiche del mondo sarà il G14: ovvero il G8 di America, Europa e Russia (con il Giappone appendice asiatica dell'Occidente) più il G5, le cinque economie in via di sviluppo più potenti del mondo. La somma farebbe "G13", ma per ragioni geo-politiche si aggiunge l'Egitto arabo, musulmano e africano.

Chi lo dice chiaramente, invece di inseguire i commenti di giornata sugli accordi fatti o mancati, è il francese Nicolas Sarkozy: "La governance mondiale deve evolvere, come si può tenere fuori dalle decisioni sui destini del mondo per esempio un paese di un miliardo di persone come l'India? Cercheremo di unire i due gruppi composti da G8 e G5 più l'Egitto, dobbiamo farlo al più presto".

Detto questo, nella giornata di ieri come previsto sono andati in scena alcuni argomenti principali.

Clima. Dopo aver deciso autonomamente mercoledì di ridurre al suo interno dell'80 per cento le emissioni di gas serra entro il 2050, il G8 avrebbe voluto raggiungere un accordo con il G5 per arrivare a una riduzione del 50 per cento su scala mondiale. Il tutto in preparazione della conferenza Onu di Copenaghen di dicembre che segnerà la tappa successiva a Kyoto. Il G8 non è riuscito a convincere India e Cina a impegnarsi per l'obiettivo del 50 per cento, e lo stesso obiettivo dell'80 per cento per il G8 prima è stato messo in dubbio dalle dichiarazioni del Canada che lo considera "un'aspirazione" e della Russia che ammette candidamente di non essere in grado di raggiungere quell'obiettivo. Ban Ki Moon, il segretario Onu a cui toccherà gestire politicamente il percorso verso Copenaghen si è dichiarato "insoddisfatto" del risultato raggiunto.

Ma per i leader europei trovare una guida come Barack Obama che (al contrario di Bush) ha deciso di lanciare l'America in questa battaglia significa vedere il bicchiere mezzo pieno. Il colpo più pesante (previsto) è stato quello della Cina che ancora prima dell'avvio dei lavori del Mef (il Major Economies Forum che riunisce i paesi di G8 e G5, più Indonesia, Corea del sud, Australia e rappresenta l'80% delle emissioni del mondo), ha dichiarato di non ritenersi vincolata dall'accordo G8. "E' fondamentale che i paesi sviluppati prendano in considerazione le diverse condizioni dei paesi emergenti e in via di sviluppo", ha detto il viceministro degli Esteri cinese Ma Daoxu. Come dire: voi occidentali e ricchi vi siete sviluppati inquinando, adesso non potete chiedere a noi di non inquinare visto che dobbiamo ancora svilupparci

Commercio. In questo settore si aspettavano progressi e sono arrivati. Dall'Aquila i capi di governo danno mandato ai ministri del Commercio di rilanciare e chiudere entro il 2010 il "Doha Round", ovvero le trattative per riformare l'Organizzazione mondiale del commercio. Contro le nuove spinte protezionistiche generate dalla super-crisi mondiale, i leader del G14 rilanciano l'impegno ad aprire i mercati mondiali. Il messaggio testuale è "impegnarsi a mantenere e promuovere i mercati aperti e a respingere tutte le misure protezionistiche su commercio e investimenti".

Per questo il gruppo del Major Economies Forum ha affidato mandato ai ministri di incontrarsi per elaborare un documento prima del vertice del G20 di Pittsburg di settembre. Il ministro degli Esteri Franco Frattini spiega che l'accordo di ieri "apre la strada a un nuovo metodo di concepire i rapporti con i paesi poveri. Se liberalizziamo di più il commercio, se consentiamo la circolazione dei prodotti dai paesi poveri ai paesi ricchi senza sacrificare le economie dei paesi più ricchi, noi contribuiamo in modo enorme alla strategia di aiuto per i paesi più poveri". Certo, sarà ancora lunga e difficile, ma la sostanza è questa: un negoziato in stallo ormai da 8 anni è stato sbloccato

Sicurezza alimentare. Oggi, nel giorno finale del G8, arriverà il fuoco d'artificio finale: un fondo per la "food security" di 10-15 miliardi di dollari, di cui 4-5 solo dagli Stati Uniti. La promessa di nuovi soldi è sicura, bisognerà capire meglio come si aprirà questa nuova fase negli aiuti ai paesi in maggiori difficoltà, in un'era in cui la sicurezza alimentare è amplificate dalle crisi e dalle speculazioni finanziarie, non solo dalle carestie e dal cambiamento climatico.

(9 luglio 2009)

 

 

 

 

 

 

Il primo ministro inglese: "E' stato il tema politico più importante discusso dagli Otto"

"Fronteggiare con forza la minaccia della diffusione delle armi atomiche"

Brown e il dossier nucleare iraniano

"Ci attendiamo risposte entro settembre"

di VINCENZO NIGRO

Brown e il dossier nucleare iraniano "Ci attendiamo risposte entro settembre"

"Entro settembre: la comunità internazionale si attende una risposta dell'Iran sul dossier nucleare entro il mese di settembre". Il primo ministro britannico Gordon Brown, in un incontro con la stampa a cui partecipa anche Repubblica.it, conferma che dall'Aquila i leader del G8 sono usciti con una preoccupazione maggiore per i tempi, per i continui rinvii nel tentativo di negoziare con l'Iran in cui Ahmadinejad è tornato presidente. "I leader mondiali torneranno a discutere del dossier a settembre, quando si riunirà l'Assemblea generale delle Nazioni Unite. L'Iran è stato il tema politico più importante discusso dagli Otto".

Brown inizia l'incontro con i giornalisti riassumendo i punti cruciali affrontati in questa seconda giornata del summit: "L'Iran è stato affrontato nella cena di mercoledì sera", dice il premier, "abbiamo ricevuto sostegno per quanto è accaduto agli impiegati dell'ambasciata britannica a Teheran, e io sono vicino al presidente francese Sarkozy per la lettrice universitaria arrestata in Iran". Gordon Brown ha dedicato buona parte delle sue risposte a presentare la nuova iniziativa lanciata del presidente americano Obama e sostenuta dal Regno Unito: "Gli Stati Uniti hanno annunciato all'Aquila la loro intenzione di convocare a Washington, la prossima primavera, un vertice sulla sicurezza nucleare: saranno invitati 20-30 paesi per lavorare alla crescente necessità di sicurezza nucleare e la minaccia della proliferazione nel mondo. Nei prossimi giorni il mio governo presenterà le sue proposte su questo argomento decisivo, per fronteggiare con forza la minaccia della diffusione delle armi nucleari".

Per Brown "il tema della non-proliferazione è complesso: l'idea è di aiutare i paesi che vogliono utilizzare l'energia nucleare a scopi civili, ma ottenere da loro impegni più stringenti sulla non proliferazione".

Brown anche da ex ministro del Tesoro britannico, ha dedicato molta parte del suo briefing al tema del "Doha round" sulle questioni del commercio estero: "I Paesi G8 e G5 più l'Egitto si sono impegnati a chiudere il Doha round sul commercio globale entro il 2010. Molto presto si incontreranno i ministri del Commercio dei paesi del Wto". Brown ha detto di aver parlato con il direttore generale dell'organizzazione, Pascal Lamy, che ha espresso "ottimismo sul raggiungimento di progressi entro i prossimi mesi. Le discussioni all'Aquila sono state la prima occasione per discutere con l'Amministrazione americana dopo che Barack Obama aveva annunciato l'intenzione la sua intenzione di riflettere sugli ostacoli contro i quali si era arenato il negoziato", ovvero la disputa tra Usa e India sul "meccanismo di garanzie speciali". "Credo che adesso potremo superare presto questa difficoltà".

(9 luglio 2009)

 

 

 

 

La conferenza stampa di Berlusconi al termine della seconda giornata

Il premier ribadisce l'ottimo clima generale e la volontà comune di tagliare le armi nucleari

Disarmo nucleare e negoziati di Doha

I successi del G8 che diventerà G14

"Le attenzioni di tutti i governi devono essere per chi soffre la crisi"

Disarmo nucleare e negoziati di Doha I successi del G8 che diventerà G14

Berlusconi con Obama

L'AQUILA - Clima (quello del G8) "molto positivo", la crisi al centro dell'attenzione e chi soffre al centro della crisi, passi avanti sul disarmo, sulla "governance" comune del mondo e affermazione del G14, sulle questioni ambientali, dialogo forte con l'Iran per lo stop al nucleare e ai suoi comportamenti non democratici, impegno a colmare il ritardo italiano nel pagamento della quota del "global fund" per la lotta all'Aids nei paesi del terzo mondo. E' un Berlusconi piuttosto rilassato e soddisfatto quello che si presenta alla conferenza stampa di fine seconda giornata. Prima di lui, sullo stesso palco, Barack Obama ha illustrato i risultati ("storici") dell'accordo sul clima. Accordo che, però, il segretario generale dell'Onu ha definito "una grande occasione sprecata".

Ma per il premier italiano la giornata è davvero positiva. Così, a una domanda sulle polemiche dei giorni scorsi risponde che ci sono due tipi di realtà: "quella vera della gente comune e l'altra realtà dei giornali che è pura fantasia". E alla domanda dell'inviato di Repubblica s'irrigidisce. Dapprima non vorrebbe nemmeno ascoltarla e fa per andarsene. Poi, quando il collega gli chiede se davvero ritiene che l'immagine del vertice sia stata rovinata dalla stampa italiana, replica: " "Non avete raggiunto il risultato che volevate. Auguri". E, questa volta, se ne va davvero.

La crisi economica. Nella dichiarazione finale c'è

l'impegno a cooperare "in modo stabile e strutturato" continuando il partenariato "equo e duraturo" stabilito due anni fa che viene rinnovato così per ulteriori due anni. Unità di intenti anche sulla regolazione finanziaria, sulla scia di quanto deciso nei precedenti vertici di Washington e di Londra, e sulla necessità di continuare a sostenere l'economia attraverso misure anti crisi. Nel frattempo, in collaborazione con l'Fmi, verranno approntate le strategie di uscite (exit strategy) da tali provvedimenti che hanno zavorrato i bilanci pubblici. Il G14 riconosce inoltre l'importanza di riabilitare il settore bancario in alcuni paesi come premessa per far ripartire l'economia e rigetta la 'scorciatoia' delle svalutazioni concorrenziali delle valute. Poi (anzi, prima) l'atte nzione a chi soffre: "Tutti abbiamo messo l'accento sul fatto che durante questa crisi le attenzioni dei governi debbano essere rivolte alle persone che soffrono"

 

Governance mondiale e G14. I lavori del G8, premette Berlusconi, si stanno svolgendo ''in un clima davvero positivo. Mi sarebbe piaciuto che le telecamere fossero presenti per riprendere situazioni che dimostrano precise volonta' di collaborazione tra i Capi di Stato e di governo''. Dunque, se il clima è buono, lo sono altrettanto gli strumenti a disposizione, a partire dal G8 stesso? "Abbiamo constatato che il G8 è un format non più idoneo per dare indirizzo - ha detto il premier italiano -, mentre un G14 strutturale e consolidato, che rappresenta più dell'80% dell'economia mondiale rende possibile una vera dialettica. Anche per il G20 ed il G24 il numero di componenti troppo alto non rende possibile una vera dialettica ma consente solo di fare un giro di tavolo". Si capisce, dunque, che il G14 sembra destinato a diventare il format del futuro.

Disarmo nucleare e Iran. Il risultato più importante sta forse nella proposta di Obama di mettere in agenda un vertice da svolgersi nel maggio del prossimo con tutti i paesi detentori di armi nucleari per andare verso un mondo più sicuro.

"Abbiamo parlato della sicurezza nucleare - ha detto il premier -. E' un problema che pesa soprattutto a chi come il sottoscritto è figlio della Guerra fredda, di due arsenali contrapposti che ogni giorno si confrontavano e potevano scatenare la fine del mondo. Su questo il presidente Obama ha proposto di mettere in atto un vertice da tenersi nel marzo del prossimo anno negli Stati Uniti, nel quale verranno convocati tutti i Paesi che sono detentori di armi atomiche per andare verso un mondo più sicuro dove siano eliminate definitivamente le armi nucleari"

Berlusconi si è detto del tutto d'accordo e si è poi soffermato sulla questione iraniana che è ovviamente decisamente intrecciata con quella del disarmo nucleare.

Del problema rappresentato dal regime di Teheran si è discusso ieri sera: "La volontà dell'Iran di dotarsi di armi nucleari - spiega Berlusconi - crea una forte preoccupazione. C'è stata una dichiarazione forte che mette nella giusta luce ciò che è successo dopo le elezioni" e - dice il presidente del Consiglio - "invita l'Iran a evitare di prendere comportamenti non democratici. Sono state scartate - osserva Berlusconi - ipotesi di sanzioni, ma ci sono pressioni e inviti al dialogo per soluzioni in tempi precisi e rapidi".

 

Sbloccati i negoziati di Doha. "Una ottima notizia, un successo di questo vertice. Bisogna far sì che i commerci siano liberi, è un fatto molto positivo ed importante". Così Silvio Berlusconi commenta l'accordo sulla necessità di sbloccare i negoziati di Doha. Dopo lunghi mesi di stallo, infatti, dal G8 dell'Aquila i paesi avanzati e i giganti emergenti rilanciano le trattative per riformare l'organizzaizone mondiale del commercio, il Wto. Nonostante diversi progressi negli anni scorsi, il pluriennale ciclo negoziale di Doha era rimasto insabbiato nelle divisioni tra le maggiori controparti, che si sono appunto ritrovate sulla comune intenzione di chiudere questa partita al vertice nella città appenninica. In una fase in cui si sono moltiplicati gli allarmi per le nuove spinte protezionistiche, che rischierebbero di aggravare le difficoltà di una economia mondiale già in crisi, i leader rispondono rilanciando il loro impegno a favorire l'apertura dei mercati.

"Global fund". "Siamo in ritardo proprio a

causa della crisi e delle difficoltà di bilancio" nei 'pagamenti' del global fund. Silvio Berlusconi, nella conferenza stampa di bilancio del secondo giorno del G8 dell'Aquila, ribadisce che "siamo in leggero ritardo con i versamenti del 2009, si tratta di per una cifra di 130 milioni di dollari". "Li verseremo quanto prima, certamente nel prossimi mese" e, annuncia il presidente del Consiglio, "aggiungeremo ai 130 milioni di dollari altri 30 milioni per fare la nostra parte sullo sbilancio sulla passività che il direttore del fondo ci ha comunicato esserci nei suoi bilanci. Quindi completeremo questo impegno e aggiungeremo questa cifra".

Poi Berlusconi ricorda di essere stato proprio lui a volere il fondo per la lotta all'Aids nel G8 di Genova e spiega che, da allora, "si è passati da una situazione terribile in Africa al fatto che più di quattro milioni di persone si sono potute curare".

Ricostruzione dell'Aquila. I leader del G8 approveranno domani la creazione di un fondo per la ricostruzione dell'Aquila che andra' dai 10 ai 15 miliardi di dollari. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi in conferenza stampa al termine della seconda giornata di vertice. ''L'Italia naturalmente - ha sottolineato il premier - fara' la sua parte perche' questa e' una dazione che siamo i primi a suggerire''.

(9 luglio 2009)

 

 

 

 

 

La gag con Janet Napolitano

"Qui il presidente chiede di te"

La gag con Janet Napolitano "Qui il presidente chiede di te"

Il presidente brasiliano Lula dona a Obama la maglia del Brasile

"Buongiorno", "Buongiorno". Si sono salutati così, in italiano, Barack Obama e il ministro della Sanità degli Stati Uniti Kathleen Sibelius. Un "buongiorno" telefonico, lui all'Aquila, lei a Washington, sottolineato da qualche risata. Dalla sede del G8 il presidente americano ha fatto un discorso telefonico per la preparazione del vertice sul virus H1N1, la cosiddetta "febbre suina" esplosa in Messico mesi fa.

"C'è anche Janet?" (Napolitano, ministro della Homeland Security ed ex governatrice dell'Arizona). "Sì è qui". "Allora come prima cosa lascitemi dire che qui tutti chiedono di Janet, compreso il presidente Napolitano". Ancora risate, poi Obama inizia a parlare seriamente del problema influenza.

La maglia della Selecao. Una maglia del Brasile con il numero 5. Obama l'ha avuta in dono dal presidente brasialiano Lula, al termine del loro incontro di trenta minuti, il primo della giornata per il presidente americano. Hanno parlato di clima e della crisi in Honduras, di economia e del nucleare iraniano, ma il dono della maglia della squadra cinque volte campione del mondo non è stato l'unico momento in cui il calcio ha fatto capolino nell'incontro. "Non ci faremo mai più rimontare due reti dai vostri calciatori", ha scherzato Obama dopo aver ricevuto la maglia della Selecao. "E' bellissima, splendida, mi piace molto". Secondo la Casa Bianca anche Lula ha apprezzato la battuta finale, cosa che dimostra come il presidente Usa, grande appassionato di basket, segua anche il football.

Niente cart, meglio passeggiare. Obama è la star indiscussa anche nella riunione allargata dei Grandi. In programma la foto di gruppo del G14 (che la Casa Bianca chiama G8+5+1) e quasi tutti i leader si sono diretti all'appuntamento sfruttando i 'golf cart', i piccoli mezzi di trasporto che girano all'interno della caserma di Coppito. Obama e il canadese Harper hanno preferito fare una passeggiata, fermandosi davanti ai fotografi ansiosi di riprendere il colloquio tra i due. Niente da fare per questioni di sicurezza. Scherzose proteste del 'pool' ("ce lo hanno chiesto il presidente e il primo ministro!"), mani in alto dei fotografi e alla fine qualche scatto si fa. Obama e Harper si dividono e il presidente Usa continua a camminare per conto suo. Gli altri sono già schierati per la foto ufficiale, ma Obama ritarda. Solo due-tre minuti, quanto basta perché al suo arrivo venga accolto dagli altri leader con un grande applauso. Per Harper, arrivato subito dopo lui solo silenzio.

(9 luglio 2009)

 

 

 

 

 

9

lug

2009

G8, i Bric rilanciano la sfida al dollaro

L’assenza di Hu Jintao non ha impedito alla delegazione cinese di rilanciare un tema su cui Pechino insiste ormai da mesi: la critica al ruolo del dollaro come unica moneta universale.

Un ruolo che i cinesi vogliono in prospettiva ridimensionare, per una ragione fondata: impedire che attraverso l’uso globale del dollaro (principale moneta di riserva delle banche centrali e di pagamento degli scambi mondiali) si trasferiscano alle economie reali di tutti i paesi gli choc destabilizzanti che nascono dagli squilibri monetari e fiscali dell’America.

La sfida al dollaro è (con l’ambiente) uno dei temi su cui la Cina fa da "cuneo" nel G8 e attira sulle proprie posizioni anche la Russia. Proprio Putin di recente ha organizzato un vertice dei quattro Bric (Brasile Russia India Cina) dove è stata data un’accelerazione all’uso delle rispettive monete (real, rublo, rupia e renminbi) in sostituzione del dollaro per il pagamento dell’interscambio bilaterale fra le quattro potenze emergenti.

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9

lug

2009

Dal G8 al G14 tutti uniti contro il protezionismo?

Primo bilancio della mattinata all’Aquila, una raffica di impegni solenni per contrastare il protezionismo: rilancio dei negoziati (Doha) sulla liberalizzazione degli scambi, rifiuto delle svalutazioni competitive. Giusta l’analisi: oggi la tentazione del protezionismo è uno dei veri ostacoli a una ripresa economica solida e duratura.

Quanto credibili queste promesse? Le clausole Buy American, Buy Chinese, ecc., sono ben incrostate nelle manovre di spesa pubblica varate dalle principali economie mondiali. I leader torneranno a casa decisi a smantellare questo protezionismo strisciante?

Difficile crederlo, tanto più che avanza una nuova forma di protezionismo ambientalista, quella introdotta molto di recente dagli Stati Uniti con una "carbon tax" sulle importazioni dai paesi altamente inquinanti ( = Cina).

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9

lug

2009

Clima: gli amici delle zanzare

I capi di stato delle maggiori economie del mondo, quelle che muovono l’80 per cento dell’economia (e dell’inquinamento), all’Aquila si sono dichiarati d’accordo almeno su un punto: per evitare la catastrofe il riscaldamento climatico non deve superare il tetto dei due gradi. Gli scienziati lo avevano già detto. Le Nazioni Unite lo avevano già detto. Ma che lo dicano i massimi rappresentanti della politica ha un significato chiaro: il dibattito sul negazionismo climatico va relegato sullo scaffale del folclore, dove c’era un posticino libero accanto all’imperdibile dibattito tra chi ha letto Darwin e chi sostiene che il pianeta Terra ha 6 mila anni di vita.

Ora però, messe le cose in chiaro dal punto di vista scientifico (il che non vuol dire che non ci siano margini d’incertezza perché l’essenza del metodo scientifico sta nella continua verifica e nel continuo affinamento della conoscenza) resta il non trascurabile problema del che fare. E, da questo punto di vista, il panorama è imbarazzante almeno per due motivi. Primo: i sostenitori del vecchio modello energetico basato sui combustibili fossili, cioè sui principali responsabili del caos climatico, continuano a monopolizzare la gran parte delle risorse pubbliche. Secondo: all’interno dei gruppi e dei movimenti che chiedono un’alternativa al vecchio modello energetico il livello di ambiguità è troppo alto. Pochi giorni fa Fred Pearce, l’autorevole analista del New Scientist, ha pubblicato un articolo in cui si passano in rassegna le opposizioni a ogni tipo di impianto basato sulle fonti rinnovabili: gli impianti solari sono brutti, le pale eoliche un insulto al paesaggio, le dighe devastano gli ecosistemi e via dicendo. Non sempre queste proteste sono strumentali, scuse per boicottare il decollo delle nuove fonti: in alcuni casi le obiezioni sono serie e richiederebbero la definizione di regole capaci di permettere alle rinnovabili di crescere limitando al massimo l’impatto ambientale. Limitando perché l’impatto zero praticamente non esiste. E un piccolissimo danno è molto meglio di un grave danno. Sembra banale, eppure è da qui che conviene partire per evitare che il clima del pianeta diventi più adatto alle zanzare che agli esseri umani.

Tags: Clima, fonti rinnovabili, negazionismo

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3

lug

2009

Bici: e se facessimo come in Gran Bretagna?

Li chiamano cycling hubs. Sono dei centri, collocati nelle principali stazioni ferroviarie, in cui si possono trovare in affitto le biciclette, i parcheggi, i pezzi di ricambio e tutto ciò che serve per riparare una bici. Nei giorni scorsi il responsabile dei trasporti della Gran Bretagna ha annunciato la nascita dei primi 10 cycling hubs con un investimento di 5 milioni di sterline. L’obiettivo è fare come in Olanda: un terzo degli spostamenti dalle stazioni si effettua in bici (in Gran Bretagna oggi è il 2 per cento). La differenza con l’Italia è sconfortante. E non è fatta solo di numeri bruti, che pure hanno il loro peso visto che a Helsinki ci sono 200 metri di piste ciclabili per abitante, a Vienna 61, a Berlino 18, a Parigi 13, a Milano 1,8 a Roma 1,5. Il punto è che in Italia prevale un’idea della bicicletta come attrezzo ginnico: c’è chi il sabato va a nuotare in piscina, chi fa i pesi in palestra e chi si fa i muscoli in bici. Unire l’utile e il dilettevole, tipo andare in bicicletta al lavoro, è considerato eccentrico. Mentre in Svizzera ci sono aziende che mettono docce a disposizione dei dipendenti che raggiungono in bicicletta il posto di lavoro, in Italia le – scarse – piste ciclabili puntano verso la campagna invece che verso il centro e portarsi la bici in metropolitana o in treno è un’impresa. Effetto serra e smog ringraziano.

Tags: bici, città, treno

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29

giu

2009

Alghe, mucillagini, veleni: ecco il Mediterraneo

Sempre più caldo e sempre più acido. Popolato da mucillagini e meduse che arrivano all’improvviso come ondate inarrestabili. Soffocato da un muro di cemento e asfalto che occupa già il 40 per cento delle coste. Inquinato da fiumi carichi di metalli pesanti, pcb, pesticidi, distruttori endocrini (le sostanze che alterano gli ormoni sessuali). E’ il Mediterraneo bellezza. Non che gli altri mari stiano molto meglio, ma qui, in questo angolo di storia che occupa meno dell’1 per cento della superficie dei mari e ospita tra il 5 e il 15 per cento della biodiversità marina, si concentra una straordinaria quantità di problemi, in buona parte previsti ma poco contrastati. L’ultimo rapporto di Greenpeace li elenca. Ecco i principali.

Temperatura. L’aumento medio registrato nel Mediterraneo nord-occidentale è stato di 1 grado negli ultimi 30 anni e l’ondata di calore del 2003 è stato l’evento più caldo registrato sott’acqua negli ultimi 500 anni. Purtroppo non si sta scaldando solo lo strato superficiale: il global warming non risparmia gli strati più profondi di un mare semi-chiuso e di piccole dimensioni ma con fosse abissali che superano i 6 metri. Tutto ciò ha un effetto devastante non solo sulla ricchezza del mare in termini di biodiversità (il 20-30 per cento delle specie animali e vegetali è a rischio di estinzione con un aumento delle temperature globali oltre i 2 gradi) ma anche su attività produttive come le pesca: l’abbattimento degli stock di acciughe in Adriatico negli anni ’80 (sono crollate da 640 mila a 16 mila tonnellate) è probabilmente collegato ai cambiamenti nelle condizioni idroclimatiche.

Acidità. L’alterazione della concentrazione atmosferica della CO2 ha effetti micidiali anche sulla chimica degli oceani. Le acque del mare infatti assorbono circa un quarto dell’anidride carbonica che immettiamo nell’atmosfera e ciò provoca un aumento dell’acidità degli oceani (la CO2 in acqua diventa acido carbonico e abbassa il pH). Il livello di acidità è arrivato al punto di costituire una minaccia per gli organismi marini dotati di uno scheletro o di un guscio calcareo: l’effetto rischia di somigliare a quello che si produce versando una goccia di succo di limone su un guscio d’uovo. Dall’inizio della rivoluzione industriale l’acidità degli oceani è aumentata del 30 per cento: un cambiamento 100 volte più rapido di quello avvenuto negli ultimi milioni di anni.

Invasioni tropicali e alghe killer. L’aumento delle specie tropicali, che spesso sottraggono spazio alle specie autoctone, è inarrestabile. La caulerpa taxifolia è la più famosa del gruppo di alghe che modificano drasticamente gli equilibri marini. In Italia un nucleo consistente è stato individuato al confine con la Francia, un’altra presenza è stata accertata a Livorno, altre chiazze all’Isola d’Elba e in Sicilia nel parco delle Egadi.

Soluzioni. Oltre alle azioni mirate a ridurre la pressione del caos climatico, Greenpeace suggerisce di creare una rete di riserve marine che copra il 40 per cento del Mediterraneo, per proteggere le specie e gli habitat costieri più sensibili al cambiamento climatico.

Tags: alghe, mare, Mediterraneo, mucillagini

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26

giu

2009

Ma l’Unesco non basta a far vincere l’Italia

Con l’ingresso delle Dolomiti nei siti Unesco patrimonio mondiale dell’umanità consolidiamo il vantaggio: siamo a 44 siti, davanti alla Spagna (che ne conta 40), alla Cina (37), alla Francia e alla Germania (33). E questo concetto forte del paesaggio (non più la singola perla ma la struttura d’assieme che fa l’eccellenza) consolida un’immagine paese che ha tra i suoi punti di forza i 173 prodotti Doc e Igp, il record delle produzioni biologiche, il primato nell’export del vino, il rilancio della Fiat basato sull’efficienza dei motori. Questa è la faccia dell’Italia che vince. Ma non si può ignorare che c’è un’Italia che continua ad arretrare perdendo competitività, cedendo punti nella classifica del turismo mondiale, collezionando intelligenze che non riesce a utilizzare.

Proprio nel momento in cui si guadagna la medaglia del quarantaquattresimo sito varrebbe la pena chiedersi perché sprechiamo tanto. Forse perché qualunque azione collettiva virtuosa viene costantemente rimessa in discussione (vedi alla voce tentato scippo del 55 per cento di detassazione sugli interventi di efficienza energetica in casa)? Forse perché il fascino di un mega appalto (talvolta ad alto impatto ambientale) continua a essere più forte di mille piccole azioni virtuose che sommandosi rendono molto di più? Forse perché…(proviamo a continuare la lista insieme).

Tags: Dolomiti, paesaggio, unesco

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24

giu

2009

Un colpo di fiocina sul turismo

Per guardarle si spendono 2,1 miliardi di dollari l’anno, per ucciderle s’incassano pochi spiccioli. Dietro la caccia alla balene - riproposta in questi giorni da un pugno di paesi alla riunione della Commissione baleniera internazionale a Madeira - non c’è una logica economica e questo rende particolarmente bizzarro il braccio di ferro sul futuro dei più grandi mammiferi del mondo. Spesso dietro le battaglie ambientali c’è uno scontro tra interessi materiali: succede per la difesa delle foreste, che vengono erose per far posto alle mucche e ai campi di soia; succede per gli scarichi inquinanti, perché ridurli costa. Ma nel caso delle balene non c’è gara. Nel 2008 13 milioni di persone hanno preso in mano un binocolo o indossato un paio di occhiali da sole per osservare il mare sperando di vedere emergere il profilo di una balena mentre il sushi di balena non può certo essere considerato un piatto popolare. In Islanda operano 12 compagnie di whale watching per un giro d’affari stimato nel 2001 in 8,5 milioni di dollari mentre la caccia alle balene tra il 1986 e il 1989 ha fruttato all’isola 3-4 milioni di dollari. Eppure il Giappone continua a spendere 10 milioni di euro l’anno per mantenere la flotta baleniera nelle acque antartiche: un atto nostalgico più che commerciale. Ma se il progresso non è automaticamente positivo, a maggior ragione non si può considerare automaticamente positivo un passato (lontano) in cui le fiocine servivano alla sopravvivenza.

Tags: balene, caccia, turismo

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21

giu

2009

I vantaggi dei tetti verdi

Trasformare in giardino una sopraelevata, come hanno fatto a Manhattan, è un po’ complicato. Ma costruirsi un tetto verde è molto più facile. E più conveniente. Ecco una lista di vantaggi sintetizzata da Ugo Balbo, un architetto che ha studiato questo intervento.

Primo: la temperatura. Sopra un tetto normale si registrano in media differenze di temperatura tra estate ed inverno fino a 75 gradi: con il tetto verde l’escursione termica si riduce a 15 - 20 gradi. Con vantaggi innanzitutto per chi abita sotto il tetto, ma anche per strutture come le guaine di impermeabilizzazione che diventano più longeve (contrariamente all’opinione corrente che immagina il tetto verde come una perenne minaccia di infiltrazione d’acqua al piano di sotto).

Secondo: il microclima urbano. L’aumento del verde comporta ovviamente benefici effetti sul microclima: una terrazza riflette le radiazioni del sole aumentando così il calore immagazzinato dall’area circostante (calore che sarà poi rilasciato durante la notte contribuendo quindi a mantenere elevata la temperatura), una superficie verde trasforma le radiazioni solari in energia vitale (fotosintesi delle piante).

Terzo: la regolazione del ciclo dell’acqua. Il tetto verde trattiene una grande quantità di acqua piovana per poi rilasciarla gradualmente (scarichi ed evaporazione). Dunque si ottiene la riduzione del rischio di allagamenti di strade, scantinati, sottopassi, etc. Si calcola che un tetto verde con spessore di terreno vegetale pari a 5 - 7 centimetri trattenga fino a oltre il 70 per cento delle precipitazioni medie annue.

Quarto: la riduzione dello smog. Le aree verdi hanno una capacità molto rilevante di intercettare le polveri in sospensione nell’aria: si è arrivati a indicare una media pari a 4.000 grammi per ora in presenza di superfici a prato unite alla presenza di alberi ad ampia superficie fogliare. Il tetto verde dà un contributo a questo processo.

Quinto: l’effetto psicologico. E’ accertato che la presenza di una siepe che divide un giardino dalla strada adiacente ha in realtà un effetto irrilevante quanto alla riduzione dei rumori, tuttavia chi si trova nel giardino è pronto ad affermare che con la siepe i rumori si sentono molto meno. Si tratta di un effetto positivo esclusivamente psicologico certamente di aiuto contro l’inquinamento da rumore e in generale contro lo stress. Anche avere un tetto verde sopra la testa può migliorare l’umore.

Sesto: il traino economico. I tetti verdi sono un pezzo importante della green economy applicata agli edifici. In Germania almeno 80 città (tra le quali Berlino, Stoccarda, Monaco, Francoforte, Kassel) da oltre 15 anni promuovono i tetti verdi con incentivi che vanno dal 30 al 100 per cento del costo. In Svizzera i nuovi edifici pubblici devono avere il tetto verde (a Basilea già nel 2004 il 20 per cento delle coperture piane era verde). E in Italia?

Tags: tetti verdi

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19

giu

2009

CO2 e dieta mediterranea

Chi ha paura della dieta mediterranea? Jeremy Rifkin è venuto a Roma per lanciare la carta di Venezia, il patto proposto dai migliori architetti per costruire in modo meno aggressivo rispetto al clima, spendendo più intelligenza e meno carbonio. Ma il profeta dell’idrogeno è uno studioso polivalente e nella sua lectio magistralis c’è stato un accenno a un tema convergente: "Nessuno sa che la seconda causa di cambiamento climatico al mondo è l’emissione di Co2 derivante dall’allevamento di animali, ovvero dalla grande quantità di carne che consumiamo. Per abbattere le emissioni bisogna quindi passare alla dieta mediterranea, come in Italia, mangiando molte verdure e frutta".

Tags: co2, dieta, rifkin

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16

giu

2009

200 milioni in fuga dalla sete

I profughi in fuga dalla sete sono già un esercito composto da 24 milioni di persone: nel 2050 diventeranno 200 milioni. E’ l’allarme lanciato dalle Nazioni Unite alla vigilia della giornata mondiale per la lotta contro la desertificazione (17 giugno). Una preoccupazione che nasce dall’analisi di quello che è accaduto nell’ultimo mezzo secolo, soprattutto per colpa di un’agricoltura estremamente aggressiva e ad alto impatto ambientale, e di quello che potrà accadere nel prossimo futuro a causa dell’intensificarsi del caos climatico.

I dati di partenza sono agghiaccianti. Quasi un terzo dei terreni agricoli è stato abbandonato perché è diventato improduttivo negli ultimi 40 anni. Quasi tre quarti dei terreni rimasti fertili mostra segnali di inaridimento. L’agricoltura e l’allevamento si accaparrano il 70 per cento dell’acqua utilizzata.

Una situazione dalla quale è possibile uscire solo rivedendo in maniera drastica il nostro rapporto con la risorsa idrica, cioè cominciando a usarla in maniera più attenta: recupero dell’acqua piovana, uso di colture più adatte al clima e dunque meno bisognose di irrigazione, diminuzione dell’uso di sostanze chimiche in agricoltura, riciclo dell’acqua nelle case.

"La maggioranza dei profughi climatici è costretta a muoversi per mancanza di acqua", ricorda Valerio Calzolaio, consulente Onu per la battaglia contro la desertificazione. "Parliamo di milioni di persone: una massa di disperati in fuga che nessuna frontiera può contenere. E dunque la politica dei respingimenti, che già oggi non funziona, si rivelerà sempre più fallimentare. Occorre riconoscere questa realtà e muoversi in due direzioni. Innanzitutto intervenire per ridurre le cause del mutamento climatico e migliorare le politiche di adattamento ai cambiamenti che ormai sono inevitabili. Poi riconoscere la realtà dei profughi ambientali e dare loro uno status, anche se non quello di rifugiati politici".

Tags: acqua, desertificazione, profughi, sete

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14

giu

2009

Balene: caccia in Europa?

Per la prima volta dopo decenni la megattera, una specie di balena particolarmente protetta, rischia di essere cacciata in Europa. La richiesta sarà avanzata dalla Danimarca per conto della Groenlandia alla Commissione Baleniera Internazionale (IWC), che si terrà dal 22 al 26 giugno a Madeira, in Portogallo, e la posizione dei 23 paesi dell’Unione Europea sarà probabilmente determinante nel decidere se le maglie della moratoria che dal 1987 difende le balene devono essere allargate.

Secondo la Whale and Dolphin Conservation Society, che ha denunciato l’iniziativa, le motivazioni della Groenlandia, intenzionata a uccidere dieci megattere all’anno in acque europee come "caccia di sussistenza", sono false perché i cetacei già cacciati dalle popolazioni locali "soddisfano ampiamente il loro bisogno alimentare tanto che la Groenlandia non utilizza le sue attuali quote né le ha utilizzate per più di un decennio. Inoltre, la carne di balena che deriva dalla caccia di sussistenza delle popolazioni indigene continua ad essere venduta commercialmente nei supermercati".

Riprendere la caccia alle megattere significherebbe colpire la specie più amata da chi fa whalewatching: sono animali particolarmente socievoli e dunque facili da avvicinare per i milioni di turisti che ogni anno puntano i binocoli sul mare. Famose per la silhouette facilmente riconoscibile e i salti acrobatici che strappano le foto, le megattere sono diventate tanto rare che la caccia è stata vietata dal 1963, 24 anni prima che l’alt venisse esteso a tutte le balene.

Nel 2007 anche il Giappone aveva deciso di riprendere la caccia alle megattere ma era scattata la protesta ufficiale del governo australiano, schierato a fianco dei movimenti ecologisti nella difesa delle balene, animali molto amati in tutto il paese. Per bloccare la mattanza, gli australiani avevano mosso navi e aerei militari in modo da creare una vigilanza continua tra i ghiacci dell’area antartica: una campagna con foto, video, prelievi, calcoli matematici per valutare con precisione quante balene ancora sopravvivono attorno al continente di ghiaccio dopo secoli di sterminio e decenni di mutamento climatico che stanno minando le basi alimentari dei grandi cetacei.

Tags: balene, caccia

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10

giu

2009

In fuga dalla carestia

Man mano che la conferenza di Copenaghen si avvicina, una serie di scenari sul futuro climatico cominciano ad essere messi a fuoco. Il Center for International Earth Science Information Network della Columbia University ha analizzato l’aumento del fenomeno dei profughi ambientali che a metà secolo avrà come ordine di grandezza le centinaia di milioni di persone in fuga. In fuga da cosa? Soprattutto dallo squilibrio del ciclo dell’acqua e dai suoi effetti devastanti in agricoltura.

Da questo punto di vista è interessante l’analisi del Barilla Center for Food & Nutrition che chiarisce un equivoco che ha prestato il fianco a comunicazioni pirotecniche clamorosamente false. C’è, è vero, un effetto benefico dell’aumento dell’anidride carbonica dal punto di vista del processo di fotosintesi che intensificandosi aumenta la resa delle colture (tra il 7% e l’11%). Ma, grazie a questo effetto benefico il danno si riduce (ripeto: si riduce) nei prossimi 70 anni a 38,1 miliardi di dollari su scala globale. Senza questo "beneficio" il danno arriverebbe a 186,5 miliardi.

Forse, prima di dire che l’aumento delle emissioni serra fa bene all’agricoltura, sarebbe il caso di riflettere un momento.

Tags: agricoltura, profughi ambientali

 

 

 

 

 

L'attore a sant'Eusanio Forconese è rimasto colpito dal centro storico distrutto

"A Los Angeles siamo abituati ai terremoti ma nessuno ha lasciato danni simili"

George Clooney tra le macerie

"Gireremo un film a settembre"

George Clooney tra le macerie "Gireremo un film a settembre"

George Clooney a Sant'Eusanio

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Multimedia

* IMMAGINI Clooney nelle tendopoli

L'AQUILA - George Clooney visita le tendopoli e la sua presenza è molto più apprezzata di quella di tanti rappresentanti politici, criticati in passato per aver fatto passerella. L'attore e regista si attiva per aiutare la popolazione colpita dal terremoto annunciando che girerà un film all'Aquila a fine settembre. Al suo arrivo a Sant'Eusanio Forconese, vicino al capoluogo abruzzese, l'attore americano viene accolto con grande entusiasmo dalle persone che da mesi vivono nella tendopoli. "Sono vicino a questa terra e il mondo dovrebbe aiutare queste persone. La gente vuole tornare a casa" dice Clooney che abbraccia la gente intorno a lui, stringe mani e parla con decine di persone senza risparmiarsi.

Poi racconta che tornerà a settembre per girare un film in cui anche lui avrà una parte. "Avevamo esaminato le location già prima del terremoto - ha spiegato Clooney - e le abbiamo riviste dopo. E' sorprendente vedere una città che ha subito tanti danni e credo che questo sia il miglior modo per dare una mano e rilanciare l'economia".

"Mi sembra molto importante dare attenzione a un territorio così ferito dal sisma" ha detto, "se la mia presenza attira l'attenzione dei media io sono felice". Poi, entra in merito a uno dei temi caldi del vertice, e aggiunge: "E' importante che i leader mondiali del G8 riuniti qui facciano di più per l'Africa, perché finora non hanno fatto sempre tutto quello che dovevano fare". "George - spiega Walter Veltroni che lo accompagna nella visita - è una persona che unisce al talento artistico una grande coscienza civile".

Clooney, accompagnato anche da Bill Murray e dal sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, ha prima visitato la tendopoli di Sant'Eusanio, poi il centro storico del paese, completamente disabitato e pericolante. Di fronte alle rovine della basilica romanica e delle case l'attore è rimasto a bocca aperta esclamando "amazing", incredibile. Uno spettacolo mai visto, malgrado per Clooney quelle dell'Aquilano non siano affatto le prime zone terremotate visitate: "A Los Angeles siamo abituati, ho vissuto due grandi terremoti ma nessuno ha lasciato danni simili".

"In questi casi - ha detto ancora l'attore durante la visita - il problema è che chi viene qui per aiutare lo fa per un breve periodo e poi smette. Probabilmente questo è il motivo per cui il G8 è in un luogo dove si è verficata una tragedia che ha provocato tanti morti e tanti feriti. Quello che occorre adesso, è attirare l'attenzione, e siamo qui per questo. La stessa situazione che hanno i rifugiati nei campi del Darfur, lo stesso problema di attirare l'attenzione che si è venuta a creare a New Orleans".

Clooney ha visitato anche la tendopoli di San Demetrio, dove sarà inaugurato un cinema "che è anche un centro artistico. E' un modo migliore per ricominciare la vita. Le persone con cui ho parlato oggi vogliono che il messaggio arrivi al maggior numero possibile di persone" ha concluso.

(9 luglio 2009)

 

 

 

 

 

Il quotidiano finanziario britannico rivela: apparecchiature non autorizzate

per diffondere i lavori alla delegazione italiana. Palazzo Chigi smentisce

Financial Times: "L'Italia

ascolta i lavori a porte chiuse"

dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI

Financial Times: "L'Italia ascolta i lavori a porte chiuse"

LONDRA - Intercettazioni spia al G8? E' il Financial Times a ventilare l'ipotesi, riferendo l'indiscrezione di una "alta fonte" secondo cui la delegazione italiana è stata in grado di ascoltare quello che dicevano le altre attraverso un sistema di collegamenti audio, creato per trasmettere più velocemente le comunicazioni dello sherpa a Berlusconi e ai suoi collaboratori. La consuetudine del G8 è che nulla venga riportato all'esterno, tranne che per iscritto, con una "penna digitale", dallo sherpa, ossia dall'incarico di pianificazione il vertice per ciascun paese, insieme ai suoi stretti collaboratori. Ma il quotidiano finanziario britannico scrive che "funzionari italiani hanno ascoltato le discussioni di mercoledì da una stanza vicina attraverso apparecchiature di ascolto". Il giornale cita un documento, scritto in precedenza, in cui si afferma: "Fate attenzione che le altre delegazioni non sappiano della nostra stanza, altrimenti la vorranno anche loro e ciò non è possibile". I piani per installare il collegamento audio, scrive il FT, hanno "causato preoccupazione" tra alcuni funzionari italiani, che avrebbero detto che "equivale a spiare".

Marco Ventura, un portavoce di Palazzo Chigi, interpellato dal Financial Times, ha negato che ci sia un collegamento audio o qualsiasi canale "segreto" di comunicazione tra l'interno della sala del G8 e l'esterno. "Ancora più strana", aggiunge il quotidiano della City, è la presenza nell'area di sicurezza in cui non sono ammessi i giornalisti "di Bruno Vespa, "un conduttore televisivo favorito da Berlusconi". Il medesimo portavoce ha negato che Vespa abbia potuto ascoltare le conversazioni private trai leader del vertice.

Secondo il quotidiano francese Figaro, si tratta di un vertice simbolicamente forte per il suo contesto, ma con scarse decisioni concrete sui problemi in discussione. Sul settimanale francese Le Point, sei pagine sono dedicate allo "stravagante Silvio Berlusconi", nelle quali sono riassunte le vicende delle ultime settimane. Con questo commento: "Che sia un buffone si può discutere. Che sia dissoluto è cosa certa".

Il New York Times, che aveva pesantemente criticato Berlusconi il giorno prima, stamani scrive che il vertice si è aperto "senza grandi problemi", ma ricorda che Bob Geldof ha ribattezzato Berlusconi "mister 3 per cento", la percentuale degli aiuti promessi ai paesi poveri che secondo il cantante è stata effettivamente mantenuta, e quindi il quotidiano newyorchese rimanda alla conclusione del summit per un bilancio finale.

Parka della Belstaff firmati da Berlusconi in regalo ai leader del mondo, ma ora che la credibilità del leader italiano è in discesa libera, questo regalo non è di appeal ridotto? Se lo chiede il Daily Telegraph britannico.

Michelle fa come i romani. Un pezzo ironico del Washington Post racconta che la first lady ha un ruolo ufficiale come "spouse". E quindi fa la turista a Roma.

La rete televisiva americana CNN apre il sito con il pezzo dall'Aquila in cui si raccontano i primi risultati de vertice e si spiega che Berlusconi punta sull'appuntamento per cancellare i dubbi circa la sua abilità a guidare l'Italia.

Non poteva andare peggio. Le proteste dei terremotati. Impegni insufficienti per l'Africa e per il clima. Un critico reportage della tv del Qatar Al Jazeera.

Obama elogia Napolitano per risollevare l'immagine dell'Italia. La cronaca del Pais spagnolo. E la Bild parla di Berlusconi che ha abbracciato Obama ma teneva la mano in tasca, segno di maleducazione, nota il settimanale tedesco.

(9 luglio 2009)

 

 

 

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Italians listen in to closed G8 talks

By Guy Dinmore in L’Aquila and Marco Pasqua in Rome

Published: July 8 2009 19:50 | Last updated: July 8 2009 23:33

Whenever G8 leaders gather for their annual talks, an elaborate ritual unfolds to ensure that the conversations within this elite club are kept confidential.

There will be no recording or note-taking of their deliberations, and each head of government is accompanied by just one aide, the "Sherpa", who is allowed to communicate with those outside the closed room only through a digital pen.

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L'attore a sant'Eusanio Forconese è rimasto colpito dal centro storico distrutto

"A Los Angeles siamo abituati ai terremoti ma nessuno ha lasciato danni simili"

George Clooney tra le macerie

"Gireremo un film a settembre"

George Clooney tra le macerie "Gireremo un film a settembre"

George Clooney a Sant'Eusanio

*

Multimedia

* IMMAGINI Clooney nelle tendopoli

L'AQUILA - George Clooney visita le tendopoli e la sua presenza è molto più apprezzata di quella di tanti rappresentanti politici, criticati in passato per aver fatto passerella. L'attore e regista si attiva per aiutare la popolazione colpita dal terremoto annunciando che girerà un film all'Aquila a fine settembre. Al suo arrivo a Sant'Eusanio Forconese, vicino al capoluogo abruzzese, l'attore americano viene accolto con grande entusiasmo dalle persone che da mesi vivono nella tendopoli. "Sono vicino a questa terra e il mondo dovrebbe aiutare queste persone. La gente vuole tornare a casa" dice Clooney che abbraccia la gente intorno a lui, stringe mani e parla con decine di persone senza risparmiarsi.

Poi racconta che tornerà a settembre per girare un film in cui anche lui avrà una parte. "Avevamo esaminato le location già prima del terremoto - ha spiegato Clooney - e le abbiamo riviste dopo. E' sorprendente vedere una città che ha subito tanti danni e credo che questo sia il miglior modo per dare una mano e rilanciare l'economia".

"Mi sembra molto importante dare attenzione a un territorio così ferito dal sisma" ha detto, "se la mia presenza attira l'attenzione dei media io sono felice". Poi, entra in merito a uno dei temi caldi del vertice, e aggiunge: "E' importante che i leader mondiali del G8 riuniti qui facciano di più per l'Africa, perché finora non hanno fatto sempre tutto quello che dovevano fare". "George - spiega Walter Veltroni che lo accompagna nella visita - è una persona che unisce al talento artistico una grande coscienza civile".

Clooney, accompagnato anche da Bill Murray e dal sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, ha prima visitato la tendopoli di Sant'Eusanio, poi il centro storico del paese, completamente disabitato e pericolante. Di fronte alle rovine della basilica romanica e delle case l'attore è rimasto a bocca aperta esclamando "amazing", incredibile. Uno spettacolo mai visto, malgrado per Clooney quelle dell'Aquilano non siano affatto le prime zone terremotate visitate: "A Los Angeles siamo abituati, ho vissuto due grandi terremoti ma nessuno ha lasciato danni simili".

"In questi casi - ha detto ancora l'attore durante la visita - il problema è che chi viene qui per aiutare lo fa per un breve periodo e poi smette. Probabilmente questo è il motivo per cui il G8 è in un luogo dove si è verficata una tragedia che ha provocato tanti morti e tanti feriti. Quello che occorre adesso, è attirare l'attenzione, e siamo qui per questo. La stessa situazione che hanno i rifugiati nei campi del Darfur, lo stesso problema di attirare l'attenzione che si è venuta a creare a New Orleans".

Clooney ha visitato anche la tendopoli di San Demetrio, dove sarà inaugurato un cinema "che è anche un centro artistico. E' un modo migliore per ricominciare la vita. Le persone con cui ho parlato oggi vogliono che il messaggio arrivi al maggior numero possibile di persone" ha concluso.

(9 luglio 2009)

 

 

 

 

 

La gag con Janet Napolitano

"Qui il presidente chiede di te"

La gag con Janet Napolitano "Qui il presidente chiede di te"

Il presidente brasiliano Lula dona a Obama la maglia del Brasile

"Buongiorno", "Buongiorno". Si sono salutati così, in italiano, Barack Obama e il ministro della Sanità degli Stati Uniti Kathleen Sibelius. Un "buongiorno" telefonico, lui all'Aquila, lei a Washington, sottolineato da qualche risata. Dalla sede del G8 il presidente americano ha fatto un discorso telefonico per la preparazione del vertice sul virus H1N1, la cosiddetta "febbre suina" esplosa in Messico mesi fa.

"C'è anche Janet?" (Napolitano, ministro della Homeland Security ed ex governatrice dell'Arizona). "Sì è qui". "Allora come prima cosa lascitemi dire che qui tutti chiedono di Janet, compreso il presidente Napolitano". Ancora risate, poi Obama inizia a parlare seriamente del problema influenza.

La maglia della Selecao. Una maglia del Brasile con il numero 5. Obama l'ha avuta in dono dal presidente brasialiano Lula, al termine del loro incontro di trenta minuti, il primo della giornata per il presidente americano. Hanno parlato di clima e della crisi in Honduras, di economia e del nucleare iraniano, ma il dono della maglia della squadra cinque volte campione del mondo non è stato l'unico momento in cui il calcio ha fatto capolino nell'incontro. "Non ci faremo mai più rimontare due reti dai vostri calciatori", ha scherzato Obama dopo aver ricevuto la maglia della Selecao. "E' bellissima, splendida, mi piace molto". Secondo la Casa Bianca anche Lula ha apprezzato la battuta finale, cosa che dimostra come il presidente Usa, grande appassionato di basket, segua anche il football.

Niente cart, meglio passeggiare. Obama è la star indiscussa anche nella riunione allargata dei Grandi. In programma la foto di gruppo del G14 (che la Casa Bianca chiama G8+5+1) e quasi tutti i leader si sono diretti all'appuntamento sfruttando i 'golf cart', i piccoli mezzi di trasporto che girano all'interno della caserma di Coppito. Obama e il canadese Harper hanno preferito fare una passeggiata, fermandosi davanti ai fotografi ansiosi di riprendere il colloquio tra i due. Niente da fare per questioni di sicurezza. Scherzose proteste del 'pool' ("ce lo hanno chiesto il presidente e il primo ministro!"), mani in alto dei fotografi e alla fine qualche scatto si fa. Obama e Harper si dividono e il presidente Usa continua a camminare per conto suo. Gli altri sono già schierati per la foto ufficiale, ma Obama ritarda. Solo due-tre minuti, quanto basta perché al suo arrivo venga accolto dagli altri leader con un grande applauso. Per Harper, arrivato subito dopo lui solo silenzio.

(9 luglio 2009)

 

 

 

 

9

lug

2009

Clima: gli amici delle zanzare

I capi di stato delle maggiori economie del mondo, quelle che muovono l’80 per cento dell’economia (e dell’inquinamento), all’Aquila si sono dichiarati d’accordo almeno su un punto: per evitare la catastrofe il riscaldamento climatico non deve superare il tetto dei due gradi. Gli scienziati lo avevano già detto. Le Nazioni Unite lo avevano già detto. Ma che lo dicano i massimi rappresentanti della politica ha un significato chiaro: il dibattito sul negazionismo climatico va relegato sullo scaffale del folclore, dove c’era un posticino libero accanto all’imperdibile dibattito tra chi ha letto Darwin e chi sostiene che il pianeta Terra ha 6 mila anni di vita.

Ora però, messe le cose in chiaro dal punto di vista scientifico (il che non vuol dire che non ci siano margini d’incertezza perché l’essenza del metodo scientifico sta nella continua verifica e nel continuo affinamento della conoscenza) resta il non trascurabile problema del che fare. E, da questo punto di vista, il panorama è imbarazzante almeno per due motivi. Primo: i sostenitori del vecchio modello energetico basato sui combustibili fossili, cioè sui principali responsabili del caos climatico, continuano a monopolizzare la gran parte delle risorse pubbliche. Secondo: all’interno dei gruppi e dei movimenti che chiedono un’alternativa al vecchio modello energetico il livello di ambiguità è troppo alto. Pochi giorni fa Fred Pearce, l’autorevole analista del New Scientist, ha pubblicato un articolo in cui si passano in rassegna le opposizioni a ogni tipo di impianto basato sulle fonti rinnovabili: gli impianti solari sono brutti, le pale eoliche un insulto al paesaggio, le dighe devastano gli ecosistemi e via dicendo. Non sempre queste proteste sono strumentali, scuse per boicottare il decollo delle nuove fonti: in alcuni casi le obiezioni sono serie e richiederebbero la definizione di regole capaci di permettere alle rinnovabili di crescere limitando al massimo l’impatto ambientale. Limitando perché l’impatto zero praticamente non esiste. E un piccolissimo danno è molto meglio di un grave danno. Sembra banale, eppure è da qui che conviene partire per evitare che il clima del pianeta diventi più adatto alle zanzare che agli esseri umani.

 

 

 

 

9

lug

2009

G8, i Bric rilanciano la sfida al dollaro

L’assenza di Hu Jintao non ha impedito alla delegazione cinese di rilanciare un tema su cui Pechino insiste ormai da mesi: la critica al ruolo del dollaro come unica moneta universale.

Un ruolo che i cinesi vogliono in prospettiva ridimensionare, per una ragione fondata: impedire che attraverso l’uso globale del dollaro (principale moneta di riserva delle banche centrali e di pagamento degli scambi mondiali) si trasferiscano alle economie reali di tutti i paesi gli choc destabilizzanti che nascono dagli squilibri monetari e fiscali dell’America.

La sfida al dollaro è (con l’ambiente) uno dei temi su cui la Cina fa da "cuneo" nel G8 e attira sulle proprie posizioni anche la Russia. Proprio Putin di recente ha organizzato un vertice dei quattro Bric (Brasile Russia India Cina) dove è stata data un’accelerazione all’uso delle rispettive monete (real, rublo, rupia e renminbi) in sostituzione del dollaro per il pagamento dell’interscambio bilaterale fra le quattro potenze emergenti.

Pubblicato in finanza, governance globale, valute Nessun commento "

9

lug

2009

Dal G8 al G14 tutti uniti contro il protezionismo?

Primo bilancio della mattinata all’Aquila, una raffica di impegni solenni per contrastare il protezionismo: rilancio dei negoziati (Doha) sulla liberalizzazione degli scambi, rifiuto delle svalutazioni competitive. Giusta l’analisi: oggi la tentazione del protezionismo è uno dei veri ostacoli a una ripresa economica solida e duratura.

Quanto credibili queste promesse? Le clausole Buy American, Buy Chinese, ecc., sono ben incrostate nelle manovre di spesa pubblica varate dalle principali economie mondiali. I leader torneranno a casa decisi a smantellare questo protezionismo strisciante?

Difficile crederlo, tanto più che avanza una nuova forma di protezionismo ambientalista, quella introdotta molto di recente dagli Stati Uniti con una "carbon tax" sulle importazioni dai paesi altamente inquinanti ( = Cina).

Pubblicato in ambiente, commercio estero, governance globale 5 commenti "

 

Il quotidiano finanziario britannico rivela: apparecchiature non autorizzate

per diffondere i lavori alla delegazione italiana. Palazzo Chigi smentisce

Financial Times: "L'Italia

ascolta i lavori a porte chiuse"

dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI

Financial Times: "L'Italia ascolta i lavori a porte chiuse"

LONDRA - Intercettazioni spia al G8? E' il Financial Times a ventilare l'ipotesi, riferendo l'indiscrezione di una "alta fonte" secondo cui la delegazione italiana è stata in grado di ascoltare quello che dicevano le altre attraverso un sistema di collegamenti audio, creato per trasmettere più velocemente le comunicazioni dello sherpa a Berlusconi e ai suoi collaboratori. La consuetudine del G8 è che nulla venga riportato all'esterno, tranne che per iscritto, con una "penna digitale", dallo sherpa, ossia dall'incarico di pianificazione il vertice per ciascun paese, insieme ai suoi stretti collaboratori. Ma il quotidiano finanziario britannico scrive che "funzionari italiani hanno ascoltato le discussioni di mercoledì da una stanza vicina attraverso apparecchiature di ascolto". Il giornale cita un documento, scritto in precedenza, in cui si afferma: "Fate attenzione che le altre delegazioni non sappiano della nostra stanza, altrimenti la vorranno anche loro e ciò non è possibile". I piani per installare il collegamento audio, scrive il FT, hanno "causato preoccupazione" tra alcuni funzionari italiani, che avrebbero detto che "equivale a spiare".

Marco Ventura, un portavoce di Palazzo Chigi, interpellato dal Financial Times, ha negato che ci sia un collegamento audio o qualsiasi canale "segreto" di comunicazione tra l'interno della sala del G8 e l'esterno. "Ancora più strana", aggiunge il quotidiano della City, è la presenza nell'area di sicurezza in cui non sono ammessi i giornalisti "di Bruno Vespa, "un conduttore televisivo favorito da Berlusconi". Il medesimo portavoce ha negato che Vespa abbia potuto ascoltare le conversazioni private trai leader del vertice.

Secondo il quotidiano francese Figaro, si tratta di un vertice simbolicamente forte per il suo contesto, ma con scarse decisioni concrete sui problemi in discussione. Sul settimanale francese Le Point, sei pagine sono dedicate allo "stravagante Silvio Berlusconi", nelle quali sono riassunte le vicende delle ultime settimane. Con questo commento: "Che sia un buffone si può discutere. Che sia dissoluto è cosa certa".

Il New York Times, che aveva pesantemente criticato Berlusconi il giorno prima, stamani scrive che il vertice si è aperto "senza grandi problemi", ma ricorda che Bob Geldof ha ribattezzato Berlusconi "mister 3 per cento", la percentuale degli aiuti promessi ai paesi poveri che secondo il cantante è stata effettivamente mantenuta, e quindi il quotidiano newyorchese rimanda alla conclusione del summit per un bilancio finale.

Parka della Belstaff firmati da Berlusconi in regalo ai leader del mondo, ma ora che la credibilità del leader italiano è in discesa libera, questo regalo non è di appeal ridotto? Se lo chiede il Daily Telegraph britannico.

Michelle fa come i romani. Un pezzo ironico del Washington Post racconta che la first lady ha un ruolo ufficiale come "spouse". E quindi fa la turista a Roma.

La rete televisiva americana CNN apre il sito con il pezzo dall'Aquila in cui si raccontano i primi risultati de vertice e si spiega che Berlusconi punta sull'appuntamento per cancellare i dubbi circa la sua abilità a guidare l'Italia.

Non poteva andare peggio. Le proteste dei terremotati. Impegni insufficienti per l'Africa e per il clima. Un critico reportage della tv del Qatar Al Jazeera.

Obama elogia Napolitano per risollevare l'immagine dell'Italia. La cronaca del Pais spagnolo. E la Bild parla di Berlusconi che ha abbracciato Obama ma teneva la mano in tasca, segno di maleducazione, nota il settimanale tedesco.

(9 luglio 2009)

 

 

G8, clima: accordo del Mef

su limite aumento di 2 gradi

Raggiunta un'intesa dai Paesi del Major economies Forum (esclusa la Cina). Rinvio su decisione taglio del 50% delle emissioni. Il vertice si allarga ai paesi emergenti: G14 diventerà presenza stabile e strutturata. G8 + G5 + Egitto: "Insieme per la ripresa globale". Berlusconi: per la crisi dal vertice emerge "un messaggio di speranza e fiducia". Tre scosse di terremoto nella notte in Abruzzo. Le proteste di Greenpeace. George Clooney con Bill Murray e Walter Veltroni tra i terremotati

 

16:11 In 44 stasera a tavola per la cena offerta da Napolitano

Pranzo per 44 stasera a Coppito, offerto dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a tutti i partecipanti al vertice del G8 dell'Aquila. Un "evento sociale" che vede riuniti tutti insieme - alla vigilia della giornata finale del summit - i capi di Stato e di governo degli Otto, delle potenze emergenti, dei Paesi africani e dei responsabili delle organizzazioni internazionali. Il capo dello Stato sarà seduto al tavolo tra il presidente russo Dmitry Medvedev, alla sua sinistra, e il presidente francese Nicolas Sarkozy, alla sua destra.

 

16:06 Strauss-Kahn: "Disoccupazione in aumento almeno fino al 2010"

Nell'economia globale si sta assistendo a una "stabilizzazione" dei mercati, ma il direttore del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn avverte che la prevista ripresa sarà lenta e debole. E per la disoccupazione gli effetti negativi della crisi si trascineranno più a lungo. Continuerà ad aumentare "per ben tutto il 2010 - ha detto Strauss-Kahn durante una conferenza stampa al G8 dell'Aquila - e forse anche nel 2011, in certi paesi".

16:05 Ban Ki-Moon elogia l'Italia: "Organizzazione G8 superba"

"L'organizzazione da parte italiana di questo G8 è stata superba e devo elogiare l'Italia e il premier Silvio Berlusconi per come sono stati curati tutti gli aspetti di questo g8 che giunge a pochi mesi dal tragico evento che ha colpito questa regione". Lo ha detto il Segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon.

15:57 Accordo G14 su "ripresa verde globale"

I paesi del G8 e del G5 oltre all'Egitto e la Svezia come presidente di turno dell'Ue si impegnano a un lavoro comune "per assicurare una ripresa verde globale". E' quanto si legge nella bozza della dichiarazione congiunta G14 secondo cui la crescita deve essere "sostenibile, bilanciata, innovativa, inclusiva e a medio termine".

15:52 Bozza: "Accordo su limite 2 gradi, rinvio per emissioni"

I paesi del Mef (G8, G5, Egitto, Australia, Corea del sud e Indonesia) riconoscono "l'opinione scientifica secondo la quale l'incremento della temperatura media globale al di sopra dei livelli pre-industriali non dovrebbe eccedere i due gradi Celsius". E' quanto si legge nella bozza delle conclusioni del Vertice Mef anticipata dall'Ansa. I leader si impegnano a collaborare tra loro, "da adesso alla conferenza di Copenaghen, per identificare un obiettivo globale per una riduzione sostanziale delle emissioni entro il 2050".

15:45 G14: "Fondamentale mobilitazione di risorse per l'Africa"

La mobilitazione di risorse finanziarie per lo sviluppo dei Paesi poveri e in particolare dell'Africa è "fondamentale". E' quanto si legge nella bozza di documento del G14 sulla parte riguardante l' "impegno comune per politiche responsabili verso i Paesi più poveri".

15:41 Eliseo smentisce visita di Carla Bruni con Clooney

Il palazzo dell'Eliseo da Parigi smentisce recisamente che la 'premiere dame' francese Carla Bruni Sarkozy partecipi oggi pomeriggio agli eventi in programma fra il centro dell'Aquila e San Demetrio, assieme a Walter Veltroni e all'attore George Clooney: è "assolutamente falso" dichiara il portavoce dell'eliseo Frank Louvrier. Carla Bruni, aggiunge Louvrier, effettuerà domani mattina una visita all'Aquila e arriverà questa sera nel capoluogo abruzzese.

15:39 Berlusconi ai giovani: "Vi auguro di realizzare i vostri desideri"

"L'augurio che vi faccio è di vivere il millennio realizzando tutto quello che desiderate. Ne siete capaci e vi auguro di trasformare i vostri sogni in realtà". Così il premier Silvio Berlusconi si rivolge ai giovani che hanno partecipato al Junior 8 summit (J8) , un forum che coinvolge ragazzi tra i 14 e i 17 dei Paesi del G8 e degli Stati emergenti. A fare gli onori di casa il ministro della Gioventù Giorgia Meloni.

15:38 G14: "Impegno a combattere il protezionismo"

I paesi del G8 e del G5 oltre all'Egitto e la Svezia, come presidente di turno Ue, riaffermano l'impegno a combattere il protezionismo e si impegnano a ad astenersi "da svalutazioni concorrenziali delle nostre valute" e promuovere "un sistema monetario stabile e ben funzionante". E' quanto si legge nella bozza del documento G14 (G8+G5 più Egitto).

15:35 Foglio di via della questura per due giornalisti olandesi

La questura ha firmato un foglio di via, con divieto di ritorno nel territorio dell'Aquila, per due dei quattro giornalisti freelance olandesi fermati ieri a Carsoli sulle cui auto vi erano caschi, mazze e una maschera antigas. Dagli accertamenti è risultato che non erano accreditati da nessuna testata e nemmeno avevano fatto richiesta di accredito presso le autorità del G8. Uno di loro, il proprietario del mezzo sul quale viaggiavano, è risultato anche avere precedenti penali per atti di vandalismo in occasione di manifestazioni pubbliche; i quattro già ieri sera erano tornati a Roma

15:33 Clooney: "La gente vuole tornare a casa"

"La gente vuole tornare a casa". Lo ha detto l'attore George Clooney arrivando nella tendopoli di Sant'Eusanio Forconese, vicino L'Aquila. Il divo americano è stato accolto con grande entusiasmo dalle persone delle tendopoli, Clooney ha abbracciato, ha stretto mani e parlato con decine di persone. "Io - ha aggiunto - vivo in California e sono abituato ai terremoti".

15:32 Con Clooney c'è anche Bill Murray

Insieme a George Clooney, nel piccolo paese di Sant'Eusanio Forconese, è giunto anche Bill Murray. I due attori, accompagnati da Walter Veltroni, sono stati raggiunti anche dal sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente. Tra poco faranno una visita al centro di Sant'Eusanio, distrutto dal terremoto: poi dovrebbero tutti trasferirsi all'Aquila e, successivamente, nella frazione di San Demetrio, dove è prevista l'inaugurazione di una sala cinematografica.

15:05 Bozza dichiarazione finale: "G14 per crescita economia globale"

I paesi del G8, assieme ai G5 più l'Egitto, lavoreranno assieme "per assicurare che l'economia globale riprenda la crescita lungo un cammino equilibrato, equo e sostenibile a beneficio di tutti": è quanto si legge nel progetto di dichiarazione congiunta, che deve essere ancora approvato

15:04 Riunione G14 in ambito G8 diventerà stabile e strutturata

La riunione del G14 nell'ambito dei vertici del G8 sarà stabile e strutturata. E' quanto hanno deciso i leader riuniti oggi nel vertice dell'Aquila.

15:02 Sarkozy favorevole a rafforzamento G14

Il presidente francese Nicolas Sarkozy è favorevole ad un rafforzamento del G14, il gruppo che riunisce gli otto Paesi più ricchi del mondo e le principali economie emergenti. "Ho sempre pensato che affrontare i problemi del mondo senza avere attorno al tavolo la Cina, il Messico, l'India, o il Brasile sia una cosa irragionevole", ha detto Sarkozy, parlando in margine al G8 all'Aquila.

14:52 Egitto: "Nessun vincolo sui gas serra ai Paesi emergenti"

Nessun vincolo sulla riduzione di gas serra da imporre ai Paesi emergenti. E' la posizione dell'Egitto sulla lotta al cambiamento climatico espressa stamane all'Aquila direttamente dal presidente Hosni Mubarak nella riunione del G8, dei cinque Paesi emergenti più l'Egitto.

14:45 Michelle Obama bacia il cameriere per le fettuccine

Michelle Obama, grata per le gustose fettuccine, rompendo ogni protocollo e comportandosi "con tanta normalità", ha schioccato due baci sulla guancia del cameriere che le aveva servito le prelibatezze al ristorante 'Maccheroni' a Roma.

14:39 Mubarak loda "presidenza del G8: capace e riuscita"

Una presidenza del G8 "capace e riuscita". Così il presidente egiziano Hosni Mubarak - secondo quanto si apprende da fonti egiziane - si è rivolto al premier Silvio Berlusconi nel suo intervento di stamane ai lavori del summit dell'Aquila, dove agli Otto gradi si sono uniti i cinque Paesi emergenti del G5 più l'Egitto. "Signor Presidente - ha detto il leader egiziano - le faccio i miei complimenti per la sua capace e riuscita presidenza del gruppo G8 e di questo vertice".

14:30 Accordo sul clima non include la Cina

L'accordo raggiunto ieri dal G8 sui cambiamenti climatici non vincola la Cina, che ritiene fondamentale la necessità per i paesi sviluppati di prendere in considerazione "le diverse condizioni" dei paesi emergenti e in via di sviluppo. Lo ha detto il direttore del servizo stampa e informazione del ministero degli esteri cinese. Ma Daoxu in un incontro con i giornalisti dopo la riunione di stamani del G8+G5 e Egitto all'Aquila.

14:27 Tremonti incontrerà Gurria e Brown

Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti arriverà all'Aquila, dove sono in corso i lavori del G8, nel pomeriggio, prima dunque della cena offerta stasera dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Secondo quanto si apprende, Tremonti avrà degli incontri bilaterali per discutere temi economici all'esame del G8. Tra gli altri dovrebbe incontrare il segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria e il premier inglese Gordon Brown.

14:23 Marcegaglia: "Sul G8 il governo sta facendo un buon lavoro"

Il governo "sta facendo un buon lavoro" sul G8. Il plauso viene dal leader degli industriali Emma Marcegaglia, davanti alla platea degli imprenditori salernitani riuniti per l'assemblea annuale. "Abbiano avuto l'apprezzamento di Barack Obama e di Gordon Brown - ricorda Marcegaglia - il governo sta facendo un buon lavoro non solo dal punto di vista dell'organizzazione logistica, ma anche dei contenuti.

14:21 Identificati e rilasciati 10 giovani francesi a Roma

Dieci francesi, tra i 20 e i 25 anni, sono stati fermati e poi rilasciati a Villa Borghese, nell'ambito dei controlli di prevenzione disposti dal questore di Roma, Giuseppe Caruso, per il G8. Si tratta di dieci francesi, tre donne e sette uomini, trovati in possesso di volantini e materiale di matrice anarcoide e contro il vertice del G8. Portati negli uffici della Digos di Roma sono stati rilasciati dopo le procedure di identificazione.

14:20 La Cina apprezza il ruolo svolto da Berlusconi

La Cina ha apprezzato il ruolo svolto dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi per gestire " con equità e rispetto di tutti i paesi partecipanti" gli incontri del G8 e la riunione di oggi del G8+G5 di stamani. Lo ha detto il direttore del servizio stampa e informazione del ministero degli Esteri cinese Ma Daoxu in un incontro con la stampa al G8 dell'Aquila

14:19 Sì alla soglia dei due gradi, ma no a taglio emissioni del 50%

'Si'" alla soglia dei due gradi centigradi, ma niente accordo sul taglio del 50 per cento delle emissioni. Austria, Brasile, Canada, Cina, Unione europea, Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Repubblica di Corea, Messico, Russia, Sudafrica, Gran Bretagna e Stati Uniti riconoscono "l'opinione scientifica" secondo cui "la crescita della temperatura globale del pianeta al di sopra dei livelli preindustriali non dovrebbe superare i due gradi centigradi". Lo si apprende da una bozza della Dichiarazione finale del Forum dei leader delle maggiori economie (Mef) che sarà approvata nel pomeriggio al G8 dell'Aquila.

14:14 La Cina chiede una riforma del sistema valutario internazionale

Nella riunione di stamane del G8 più G5, la Cina ha affermato che vuole una riforma graduale del sistema valutario internazionale "per una maggiore diversificazione della moneta di riferimento". Lo ha detto il direttore del servizio stampa e informazione del ministero degli esteri cinese Ma Daoxu all'Aquila in un incontro con la stampa.

14:07 Partnership globale per promuovere tecnologie "amiche del clima"

Una partnership globale per spingere verso tecnologie "amiche del clima" a basso contenuto di carbone. E' questa la novità più importante che emerge dalla bozza di Dichiarazione finale sul clima del Forum dei leader delle maggiori economie (Mef), che dhe dovrebbe essere approvata nel pomeriggio al G8 dell'Aquila.

13:59 Le first ladies ospiti di Daniela Chiodi da Romito

Le moglie dei leader a l'Aquila per il G8 sono state oggi ospiti a colazione di Daniela Chiodi, moglie del presidente della regione Abruzzo Gianni Chiodi. Per loro il giovanissimo Nicko Romito ha preparato baccalà con pane croccante al rosmarino e granita di patate, formaggio primo sale con asparagi e spinaci, caramelle di fragole e pane, ravioli liquidi di piselli con pomodoro fresco e basilico e infine, come dessert, caldo-freddo al cioccolato e finocchio più caffè e piccola pasticceria. Le pietanze sono state accompagnate da Ferrari perlee rosee, Trebbiano d'Abruzzo 2003 Valentini, Montepulciano d'Abruzzo Masciarelli del 2003 e Ratafià di Enzo Pasquale Presidium.

13:58 Brasile: "Riduzione 80% gas serra non credibile"

La riduzione dell'80% dei gas serra da parte dei paesi industrializzati entro il 2050 ''non è credibile'' senza un obiettivo intermedio nel 2020. E' la posizione del Brasile, uno dei paesi contrari all'accordo sul clima al meeting del G8, espresso dal responsabile dei negoziati, Luiz Alberto Figuereido Machado.

13:51 Bozza comunicato congiunto: "Chiudere Doha entro 2010"

I paesi del G8 e le economie emergenti vogliono chiudere i negoziati di Doha sul commercio mondiale entro la fine del prossimo anno. L'impegno è contenuto nella bozza del comunicato congiunto del meeting. "Ci impegniamo a cercare una conclusione ambiziosa ed equilibrata al doha development round nel 2010, coerente con il suo mandato e con i progressi già fatti", si legge nel documento del gruppo degli otto e di cina, brasile, india, messico, sudafrica e egitto.

13:50 Berlusconi dà a leader G8 documento Ong contro povertà

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha consegnato agli altri leader del G8 l'appunto che la Coalizione italiana contro la povertà ha sottoposto al premier nel corso dell'incontro a palazzo Chigi il 2 luglio scorso. Ne dà notizia la Coalizione, precisando che il documento contiene le "critiche e le proposte avanzate dalla società civile italiana per promuovere soluzioni urgenti alla crisi globale, alla povertà, ai cambiamenti climatici".

13:48 Premier Sud Corea dal Papa

Il premier della Corea del Sud, Lee Myung Bak, di ritorno dall'Aquila dove ha partecipato al vertice allargato del G8 sui temi dell'ambiente, è stato ricevuto in udienza stamane dal papa in Vaticano. Quasi mezz'ora è durato il colloquio privato, alla presenza di due traduttrici.

13:43 Un pendente con rosone Collemaggio alle first ladies

Come simbolo dell'Aquila ferita, che rinasce, alle first ladies del G8 è stato regalato un gioiello di fattura aquilana: un pendente con impresso il rosone della basilica di Collemaggio. Il regalo è stato consegnato questa mattina dal presidente della Provincia dell'Aquila, Stefania Pezzopane, alle mogli dei leader del G8, durante il sopralluogo che hanno effettuato nel centro storico del capoluogo abruzzese.

13:42 Una tenda beduina a Coppito per Gheddafi

Una piccola tenda, ma con tutte le comodità compresa una tv al plasma con decoder, è spuntata all'interno della caserma della guardia di Finanza di Coppito all'Aquila. Muammar Gheddafi, atteso all'Aquila per le 18.00, anche questa volta ha preteso - ed ottenuto - che una tenda beduina fosse montata di fronte all'alloggio a lui destinato nella caserma che ospita i lavori del Vertice. Il colonnello è stato invitato alla terza giornata del G8 nella sua veste di presidente di turno dell'Unione Africana.

13:24 Foto di gruppo con i leader

Foto di famiglia allargata anche a Egitto, Messico, Sudafrica, India, Brasile e Cina per gli otto Grandi, al termine della loro sessione di lavoro questa mattina all'Aquila. Davanti a uno scenario di finte montagne innevate, i leader hanno scherzato fra loro aspettando il premier canadese, Stephen Harper, ultimo a presentarsi dopo Barack Obama che, poco prima, era stato accolto dagli altri leader con un applauso. Scattata la foto, per i 14 leader inizia la colazione di lavoro estesa alle organizzazioni Aie, Banca Mondiale, Fondo monetario internazionale, Ilo, Ocse, Omc e Onu per discutere delle fonti future della crescita economica globale

13:20 L'Aquila, 4 consiglieri comunali incatenati per protesta

Quattro consiglieri comunali dell'Aquila si sono incatenati a una ringhiera di un palazzo nei pressi di piazza d'Armi per protestare contro il decreto legge sul terremoto. Si tratta di Enrico Perilli (Prc), di Francesco Valentini (Pd), Luigi D'Eramo (La Destra) e di Luigi Faccia (L'Aquila Città Unita - lista civica)

13:15 Brown chiede a Paesi emergenti sì a intesa sul clima

Il premier britannico Gordon Brown ha chiesto ai Paesi emergenti di avallare senza esitazioni l'intesa sui cambiamenti climatici raggiunta ieri dai leader del G8. L'appello è venuto stamane poco prima dell'inizio della seconda giornata dei lavori, con l'incontro tra gli Otto grandi e i leader del G5 (Cina, Giappone, Brasile, Messico, Sudafrica) più l'Egitto

13:09 Comitato spontaneo aderisce a manifestazione no global

Epicentro solidale è l'unico tra i numerosi comitati cittadini sorti spontaneamente dopo il terremoto che parteciperà domani alla manifestazione no global contro il G8. La conferma arriva direttamente dall'esponente del movimento, Stefano Frezza

13:07 Berlusconi Cicerone per i leader

Silvio Berlusconi Cicerone d'eccezione per i leader del G8 in occasione della visita alla mostra sull'Aquila alla Caserma Giudice. Il presidente del Consiglio, insieme a diversi capi di Stato e di governo, tra cui Hosny Mubarak, Dmitri Medvedev, Nicolas Sarkozy, e José Manuel Durao Barroso, ha fatto il giro delle sale della mostra soffermandosi sulla statua della Madonna delle Grazie ritrovata integra sotto le macerie di Onna, dopo il terremoto

13:04 No dal Molin, Obama risponda o presidio a Washington

Un accampamento a oltranza davanti alla Casa Bianca, a Washington, se il presidente statunitense Barack Obama non interverrà in questi giorni sulla vicenda della nuova base Usa a Vicenza: è quanto ha annunciato il presidio permanente "No dal Molin" che si oppone all'allargamento dell'insediamento militare statunitense nella città berica. "Se il presidente Obama non risponderà ai cittadini vicentini durante la sua permanenza in Italia a settembre - è detto in una nota - organizzeremo un volo charter per gli Stati Uniti e ci accamperemo a oltranza alla Casa Bianca per pretendere risposte"

13:02 Tremonti e Draghi alla cena offerta da Napolitano

Questa sera saranno presenti alla cena offerta dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione del G8, anche Giulio Tremonti, ministro dell'Economia, e Mario Draghi, governatore della Banca d'Italia e presidente del Financial Stability Board

12:52 Accordo su limite aumento di 2 gradi

I Paesi del Mef (Major economies forum) hanno raggiunto un accordo sul limite dell'aumento a due gradi della temperatura globale. E' quanto si apprende da fonti diplomatiche, secondo cui il Mef si è impegnato da subito per trovare "un accordo ambizioso" alla conferenza dell'Onu di Copenaghen sul clima in programma a dicembre.

12:43 Olio dop abruzzese in omaggio ai Grandi della terra

L'olio extravergine di oliva DOP abruzzese per i Grandi della terra. L'omaggio è di una azienda di Loreto Aprutino (Pescara), l'azienda agricola Forcella. Per i Capi di Stato e di Governo e per i loro sherpa una piccola confezione contenente bottiglie di DOP Aprutino Pescarese e di Monovarietà Intosso, accompagnate da brevi schede di illustrazione sulle caratteristiche degli oli presentati.

12:42 Michelle Obama colpita dal disastro del terremoto

Michelle Obama colpita e commossa dal disastro del terremoto. "Sono molto commossa - ha detto la first lady americana nel corso della sua visita al centro storico dell'Aquila - io e mio marito siamo molto colpiti da quello che stiamo vedendo e cercheremo di fare tutto il possibile per sostenervi". In particolare la first lady ha fatto molte domande sui bambini colpiti dal sisma.

12:35 First ladies nel centro storico dell'Aquila

Michelle Obama, Sarah Brown e le altre first ladies del G8 visitano il centro storico dell'Aquila devastato dal terremoto del 6 aprile. E' iniziata dalla Piazza Duomo il giro delle signore dei Grandi della Terra e dei leader del G5 accompagnata dai ministri Maria Stella Gelmini a Mara Carfagna. A fare da cicerone Agostino Miotto, direttore dell'Ufficio relazioni estere della Protezione Civile.

12:34 Bozza comunicato: "Sì a un sistema monetario stabile"

Sì ad un sistema monetario stabile e ben funzionante, no invece a svalutazioni competitive sul Forex: saranno questi alcuni dei punti inseriti nel comunicato finale delle otto principali economie del mondo e delle cinque emergenti che sarà diffuso in giornata. Lo ha rivelato una fonte tedesca del G8 a Reuters.

12:28 Berlusconi ai Paesi emergenti: "Condividete nuove regole finanza"

Una sollecitazione a condividere le nuove regole per l'economia e la finanza è stata rivolta dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ai paesi emergenti che oggi prenderanno parte ai lavori del summit de L'Aquila. Il premier ha assicurato l'impegno del G8 perché nessuno venga lasciato indietro in questa difficile fase di crisi e ha sottolineato la parte della dichiarazione finale in cui si fa riferimento al valore delle persone, che deve stare al primo posto ('People First').

12:27 Michelle Obama e la "doggy bag", la Coldiretti apprezza

La "doggy bag" con gli avanzi della cena richiesta da Michelle Obama prima di lasciare il ristorante nel centro di Roma "è un importante segnale contro lo scandalo degli sprechi alimentari che nei paesi più sviluppati riguarda ben il 30 per cento del cibo acquistato". E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare la notizia secondo cui "prima di lasciare il ristorante, Michelle Obama si è fatta anche preparare dal personale la doggy bag" dopo aver degustato assaggi di pasta alla carbonara, lasagna e amatriciana accompagnati di vino rosso e prosecco.

12:20 Berlusconi: "Un piano Marshall per la Palestina"

In Medio Oriente è necessario il varo di un Piano Marshall per il rilancio dell'economia palestinese e la creazione di un "comitato di aiuti" con la partecipazione anche di privati. Lo ha sottolineato il premier Silvio Berlusconi aprendo stamani i lavori del summit dell'Aquila, dove agli Otto Grandi si sono uniti i cinque Paesi emergenti del G5 più l'Egitto.

12:18 Obama a Lula: "Ancora possibile intesa su clima"

C'è ancora tempo per trovare un'intesa sul clima tra Paesi industrializzati e nazioni in via di sviluppo. Lo ha detto Barack Obama al presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva durante l'incontro che i due hanno avuto al G8 dell'Aquila. Bisognerebbe però ravvicinare le posizioni dei due blocchi, ha detto il presidente statunitense secondo quanto riferito dalla Casa Bianca, prima dei colloqui Onu sui mutamenti climatici che si terranno a Copenaghen a dicembre.

12:00 Berlusconi: "Messaggio di speranza e fiducia"

Dal vertice dell'Aquila "esce un messaggio di speranza e fiducia" per uscire dalla crisi economica internazionale. Lo ha sottolineato il premier Silvio Berlusconi aprendo stamani i lavori del summit tra gli Otto gradi, i cinque paesi emergenti del G5 più l'Egitto.

11:52 Lula a Obama: "Yes, we can"

Il presidente brasiliano Luis Inacio Lula da Silva ha regalato al presidente Usa Barak Obama una maglietta della nazionale verdeoro con gli autografi di tutti i giocatori carioca. Il Brasile ha da poco conquistato la Confederation Cup in Sudafrica, battendo in finale proprio, la 'sorpresa' Usa. Lula, riferisce chi era presente all'incontro, ha preso la palla al balzo per appropriarsi dello slogan che ha lanciato Obama: "Yes, we can", ha detto rivolto al presidente statunitense.

 

11:49 Michelle Obama anche oggi in giallo

Capelli raccolti tiratissimi e vestito giallo anche oggi per la first lady americana Michelle Obama, arrivata all'Aquila per un giro nel centro storico insieme alle altre consorti dei leader mondiali. Cordiale e sorridente, Michelle indossa, nonostante il caldo di oggi, anche un giacchetto a maniche lunghe giallo e bianco, chiuso sul decollete' da una spilla circolare.

11:45 Ban: "Sul clima progressi insufficienti"

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, critica l'intesa raggiunta dal G8 sul clima: "Progressi insufficienti". Secondo Ban, "Questo è un imperativo politico e morale e una responsabilità storica per il futuro dell'umanità, anche per il futuro del pianeta Terra".

11:37 Farnesina: "L'Italia meritava riconoscimento Obama"

"Il riconoscimento di Obama è quello che l'Italia meritava" perché è stato svolto "un enorme lavoro sia organizzativo che di sostanza" nella definizione dell'agenda. Lo ha sottolineato il portavoce della Farnesina, Maurizio Massari, in un'intervista a Sky Tg24 in apertura della seconda giornata dei lavori del summit dell'Aquila.

11:33 Passeggiata di Berlusconi ieri in tarda serata all'Aquila

Evidentemente non ancora stanco nonostante l'intensa prima giornata del vertice del G8 all'Aquila, Silvio Berlusconi ha fatto le ore piccole passeggiando per i viali della caserma della Guardia di Finanza di Coppito, facendo foto e autografi e ispezionando le sale per le bilaterali. Al termine della camminata, il premier ha voluto visitare le sale per gli incontri bilaterali, per verificare che tutto fosse in ordine.

11:31 Protesta delle donne aquilane, "The last lady"

Un gruppo di una decina di donne che vivono nelle tendopoli si è radunato davanti a Palazzo Silone, sede della Regione Abruzzo, esponendo cartelli con su scritto "the last lady". L'iniziativa, è stato spiegato, è in relazione alla visita che le first lady compiranno oggi in Abruzzo. Le donne aquilane vogliono così sottolineare la loro condizione, che le vede costrette a vivere ancora nelle tende fra numerosissimi disagi e - hanno detto - senza prospettive reali di sistemazione immediata.

11:30 I leader del G8 condannano test nucleare nordcoreano

I leader del G8 condannano duramente il test nucleare nordcoreano del 25 maggio, definendolo una ''violazione flagrante'' delle risoluzioni dell'Onu. ''Condanniamo nei termini più forti il test nucleare, che costituisce una violazione flagrante delle pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'Onu'', affermano gli otto Paesi più industrializzati del pianeta in un comunicato.

11:29 Intesa G8 sul clima oggi al vaglio dei Paesi emergenti

L'intesa raggiunta ieri tra i leader del G8 sulla lotta al cambiamento climatico passa oggi al difficile vaglio del Mef (Major Economies Forum) che riunisce anche i Paesi emergenti. Oltre agli otto Paesi del G8 (Germania, Canada, Usa, Francia, Gran Bretagna, Italia, Giappone e Russia), attorno al tavolo saranno seduti i rappresentanti del G5 (Africa del sud, Brasile, Cina, India e Messico), più la Corea del Sud, l'Australia e l'Indonesia. Presente anche la Danimarca, che a dicembre ospiterà la conferenza Onu sul clima che dovrà decidere il nuovo sistema globale per la riduzione delle emissioni di Co2, in sostituzione del Protocollo di Kyoto che scade nel 2012.

11:14 Clooney e Carla Bruni all'Aquila

George Clooney e la premiere dame, Carla Bruni visiteranno insieme questo pomeriggio L'Aquila, incontrando anche la popolazione. Verso le 18 si sposteranno a San Demetrio, dove inaugureranno la Nobel for Peace Hall, una struttura permanente multiuso, realizzata grazie ai fondi raccolti in questi mesi dai Premi Nobel per aiutare l'Abruzzo.

10:37 Obama a piedi al vertice

Il G8 si apre con uno splendido sole di cui Barack Obama ha voluto approfittare recandosi a piedi dal suo blindatissimo alloggio, all'interno della caserma di Coppito, fino alla palazzina che ospita i lavori. Ogni spostamento del presidente Usa è seguito con grande curiosità e ammirazione dalla gente che spesso gli chiede una foto a cui il numero uno della Casa Bianca non si sottrae

10:14 Dopo Obama, anche Berlusconi al vertice in camicia

Il look casual di Barack Obama fa scuola: Silvio Berlusconi arriva a Coppito, sede del summit, a bordo di una vettura elettrica, in camicia e cravatta. Ma appena sceso dall'auto per accogliere i leader del G5 e i colleghi del G8, si è infilato subito la giacca

 

09:24 Protesta di Greenpeace nella centrale di Brindisi

Al via a Brindisi, nella centrale a carbone Enel di Cerano, la parte più rischiosa della protesta che Greenpeace sta attuando da ieri in varie centrali per esortare il G8 a iniziative concrete a tutela dell'ambiente e contro i mutamenti climatici. Due attivisti si sono calati dalla punta della ciminiera e hanno cominciato a dipingere con bombolette di vernice una grande scritta

09:23 Effetto serra, protesta di Greenpeace a Civitavecchia

Sei attivisti di Greenpeace stanno attuando una manifestazione di protesta contro l'effetto serra sotto la centrale Enel riconvertita a carbone di Torre Valdaliga Nord, a Civitavecchia. Gli attivisti ambientalisti hanno raggiunto la zona da terra muniti di striscioni e cartelli.

09:22 Terremoto, tre scosse nella notte in Abruzzo

Questa notte l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato tre scosse, rispettivamente, alle 01,54 di magnitudo 2.4, nella zona del Gran Sasso, con epicentro Barete, Cagnano Amityeerno, Capitignano e Pizzoli; alle 3,10 di magnitudo 2.2, nell'Aquilano, con epicentro Barete, L'Aquila, Pizzoli e Scoppito; alle 3,33 di magnitudo 2.1 nella Valle dell'Aterno. L'ultima sempre nella Valle dell'Aterno, con epicentro i comuni tra Onna e Paganica alle ore 7,56 di magnitudo 2.5.

09:21 La giornata si conclude con il pranzo offerto da Napolitano

Alle 20.30 ci sarà il pranzo offerto all'Aquila dal Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, a tutti i partecipanti (29 leader, più i rappresentanti delle organizzazioni internazionali).

Nella giornata di oggi, inoltre, è in programma anche una visita delle first lady. Con loro non sarà Carla Bruni che ha scelto di visitare da sola le zone terremotate. Previsto anche l'arrivo di George Clooney.

09:20 E quelli del pomeriggio

Dalle 14.30 alle 15.00, i leader incontrano i giovani rappresentanti dei Paesi G14. Dalle 15.00 alle 18.30 sono previste riunioni in formato Major Economies Forum (Mef), con il capo della Wto, per discutere dei progressi verso l'accordo sul trattato di Doha. Alle 16.15, sessione di lavoro del Mef con le Nazioni Unite e la Danimarca.

09:18 Gli incontri della mattinata

Alle 10 è prevista una sessione di lavoro G8+G5 (Brasile, Cina, India, Messico Sud Africa) cui si aggiunge l'Egitto, su temi globali e politiche per lo sviluppo dei Paesi poveri. A seguire foto G14. Al termine, dalle 12.30 alle 14.30, colazione di lavoro G14 più organizzazioni internazionali (Aie, Banca mondiale, Fmi, Ilo, Ocse, Omc, Onu) su fonti future della crescita economica globale.

09:16 Povertà, clima e trattato Doha temi giornata odierna

I Paesi poveri, il clima e i progressi verso l'accordo sul trattato di Doha relativo al commercio globale saranno i temi della seconda giornata dei lavori del G8 dell'Aquila. Si inizia alle 8 con gli incontri bilaterali fra i leader.

 

 

 

Cina, India, Brasile, Sudafrica, Messico: i giganti del sud del mondo

si uniscono al G8 nel tentativo di riequilibrare i documenti finali

Il giorno dei "Piccoli"

allarme clima, salute, fame

dal nostro inviato DANIELE MASTROGIACOMO

Il giorno dei "Piccoli" allarme clima, salute, fame

Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva stringe la mano a quello indiano Pratibha Patil

L'AQUILA - E' il giorno degli ospiti. Dei piccoli. Di quei paesi che ci ostinamo a definire in via di sviluppo ma che la realtà proietta in cima alla classifica mondiale dei più ricchi e dei più vivaci. Parliamo di giganti come Cina e India, di colonne per l'economia mondiale come Brasile, Messico e Sudafrica. Paesi che hanno sviluppato pil sorprendenti in questi anni e che ora, trascinati nella recessione mondiale, temono di pagare il prezzo più alto della crisi.

Tenuti fuori dal tavolo, stamani entrano nella stanza dei bottoni per dire la loro. Sul clima, naturalmente, che i padroni del G8 hanno deciso di difendere per non soccombere sotto l'effetto serra. India e Cina hanno già fatto sapere che non sono d'accordo sui limiti imposti per le emissioni di anidride carbonica e soprattutto su come e dove convertire le industrie che danno da mangiare a milioni di persone e sorreggono una produzione in caduta libera. Si discuterà, e molto, su punti e percentuali; su quando e come intervenire.

L'obiettivo è uscire da questa seconda giornata di lavori con un documento comune allargato a tutti i protagonisti dell'economia mondiale. Ottenere la firma degli "piccoli" sotto una dichiarazione concordata dai grandi avrebbe una valenza di immagine più che pratica. Il G8, così povero, di solito, di decisioni concrete e ricco solo di buoni propositi, potrebbe esaltare il significato politico di un'unità mai ottenuta finora.

Se anche i sei del G14 daranno l'agognato assenso al clima, alle nuove regole economiche per evitare in futuro il disastro degli ultimi 18 mesi, otterranno in cambio i soldi di cui hanno bisogno per convertire le loro industrie inquinanti e sfamare quel miliardo di diseredati che bussano alle porte dei nuovi ricchi.

Anche stamane le organizzazioni ambientaliste, quelle che si occupano di infanzia, della lotta ai flagelli dell'aids, della tubercolosi, della malaria, si preparano a nuove risposte che, dicono, saranno comunque negative. Non per partito preso ma per l'ennesima delusione di un'occasione sfumata. Perfino l'Onu, attraverso il suo segretario generale Ban Ki-moon, sottolinea l'obiettivo mancato e ricorda che il pianeta in agonia ha bisogno di cure immediate.

La giornata si annuncia densa di appuntamenti. Prima con il G 14 al completo a cui si affiancherà l'ultimo ospite, l'Egitto; poi con i giovani di questo vertice. Il G14+1 diventerà G17 perché le porte del dibattito toreneranno ad aprirsi per ospitare Indonesia, Corea del Sud, Australia. C'è da affrontare il nodo del commercio globale, il Wto, rimasto bloccato sin dai tempi di Doha. Ma altri bussano, chiedono di parlare e sono decisi a far sentire il proprio peso. L'Algeria è già arrivata e attende, paziente, ai margini. Così l'Angola e poi il Senegal, la Nigeria. Tutti sanno che i giochi, alla fine, si tengono altrove, nel corso dei vari summit già previsti e già fissati. Ma nessuno ci tiene ad essere escluso da un processo che si svolge a tappe.

Chiusi nella cittadella che adesso scoppia di giornalisti, operatori, tecnici, addetti ad ogni più piccola incombenza, con un'attenzione davvero impeccabile, soprattutto nella ristorazione, ci arrivano le eco delle proteste esterne di chi si sente isolato dal vertice del mondo. Donne e ragazze che occupano una palazzina della Regione a l'Aquila per rivendicare case per tutti. Striscioni esposti lungo il passaggio del corteo che porta tra le rovine le tredici first ladies in visita. Raduni più o meno spontanei, sit-in, qualche veloce incursione. Il tutto senza violenze ma con molta ironia. Per soffocare una rabbia che gli abbruzzesi trattengono con dignità. E lo spettro di un inverno, ancora lontano ma anche vicino, da trascorrere sotto le tende.

Tiene banco anche una spy story che qui, tra controlli esaperati e meticolosi, provoca conferme e smentite. L'ha tirata fuori il Financial Times e ha messo in imbarazzo, e in agitazione, gli uffici stampa di Palazzo Chigi. Nella caserma di Coppito era stato messo a punto un sistema di ascolto che avrebbe captato cosa si dicevano gli Otto Grandi negli incontri bilaterali. La cosa è vietata, e Palazzo Chigi ha subito smentito. Il Financial Times insiste e spiega di aver basato il servizio su un documento che gli è stato fornito da una alta fonte della sicurezza che ha chiesto l'anonimato. Registriamo entrambe le posizioni. Anche perché di spie pullula tutta la cittadella.

(9 luglio 2009)

 

 

 

SCHEDA

Da G5 a G8, da Mef a Ua

Le geometrie dei summit

ROMA - Come una formula magica le parole "geometria variabile" echeggiano nei briefing del G8 dell'Aquila per spiegare i tanti "formati" in cui i leader di 29 Paesi, più i rappresentanti di 11 istituzioni, si confrontano sui temi caldi.

G8: i sette Paesi più industrailizzati (Canada, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Italia, Stati Uniti) e la Russia.

G5: il gruppo delle cinque economie emergenti (Brasile, Cina, India, Messico e Sudafrica) più l'Egitto, ospite speciale della presidenza italiana in quanto Paese africano, musulmano e arabo

Mef: il forum delle maggiori economie composto da G8 e G65 più Australia, Corea del Sud, Indonesia e Danimarca.

Mepad: raccoglie i Paesi coinvolti nel programma di sviliuppo dell'Unione africana (Algeria, Nigeria, Senegal ed Etiopia in qualità di presidente di turno).

Unione africana: Muhammar Gheddafi e Jean Ping in qualità di presidente e presidente della commissione dell'Unione africana. Altri Paesi: Svezia in qualità di presidente di turno della Ue; Spagna, Turchia, Olanda, Angola, Sudafrica. Le agenzie internazionali: Onu (con le sue tre agenzie alimentari: Ifad, Fao e Pam); Wto; Banca mondiale; Ocse; Aie e Ilo.

(9 luglio 2009)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La tv Usa fa un servizio sul vertice e sulla escort: "Dico ciò che nessuno osa"

Per Al Jazeera e lo spagnolo El Mundo sul G8 di Berlusconi pesa lo scandalo

Stampa estera, il premier sotto tiro

e la Cnn intervista la D'Addario

Il Guardian replica al premier: "Ma l'Italia è da primo o terzo mondo?"

dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI

Stampa estera, il premier sotto tiro e la Cnn intervista la D'Addario

La vignetta del Times

LONDRA - Escort, minorenni e la vetrina del G8 a L'Aquila. La stampa mondiale continua a puntare i riflettori su Silvio Berlusconi. E i toni non lasciano spazio a indulgenze per il premier italiano, quotidianamente sulla graticola di giornali e tv di tutto il mondo.

Oltre al giudizio lapidario del New York Times ("Showmanship, perhaps; leadership, no". Capacità di fare spettacolo, forse; capacità di leadership, no.) nel media center dell'Aquila è forte il riflesso di questo interesse sul primo ministro italiano. Molte tv straniere contattano giornalisti italiani per chiedere loro interviste e commenti sull'inchiesta di Bari e sulle foto di Villa Certosa.

Di un G8 offuscato dagli scandali ha parlato l'emittente araba Al Jazeera. Mentre la Cnn, in un servizio dalla sede del G8, ha dato la parola a Patrizia D'Addario, la donna che ha passato una notte con Berlusconi a Palazzo Grazioli. Ammettendo di essere una escort, la D'Addario ha aggiunto: "Mi sento l'unica che dice delle cose che nessun'altra donna osa dire". La Cnn ha registrato la smentita di Berlusconi ("Tutta spazzatura"), ma ha anche ricordato i dubbi a livello internazionale sulla capacità del premier di guidare l'Italia.

Anche il Guardian registra le reazioni di Berlusconi ("Grande cantonata di un piccolo giornale") al suo articolo di martedì nel quale si parlava di "caos" nei preparativi del summit e dell'ipotesi di "espellere" l'Italia dal G8. Sul giornale britannico compare un editoriale che rilancia le perplessità sul premier italiano: "Se l'Italia vuole Berlusconi come primo ministro, dovrebbe il G8 volere l'Italia trai suoi membri?". L'editoriale ricorda che l'Italia è 76esima nell'indice della Heritage Foundation sulla libertà economica e 55esima nell'indice di Transparency International sulla corruzione. "I leader del G8 che oggi arrivano all'Aquila possono chiedersi se sono arrivati in un paese del primo mondo o del terzo", prosegue l'editoriale. Che conclude così: "Finché l'Italia non esigerà standard più seri dai suoi leader, forse non è il paese giusto per ospitare un serio summit internazionale".

Il Times, altro quotidiano londinese, pubblica una vignetta in cui Berlusconi tiene in mano un simbolo del G8: solo che il numero 8 è un reggiseno tenuto in verticale, e altri indumenti intimi femminili gli escono dalle tasche della giacca. Il giornale afferma che il "tallone d'Achille" di Berlusconi potrebbero essere le crescenti critiche del suo comportamento privato da parte della Chiesa cattolica.

Per lo spagnolo El Mundo sul vertice pesa "l'ombra degli scandali che fanno traballare" il premier italiano. La Frankfurter Allgemaine si chiede se Berlusconi riceverà un avviso di reato durante il summit, come accadde nel 1994. Per il Chicago Tribune tutta l'attenzione è concentrata sulle "accuse che hanno danneggiato Berlusconi". E per il Los Angeles Times, la vita privata del premier si mescola ai temi del vertice: "Le scosse di assestamento che era lecito attendersi all'Aquila potrebbero essere di altro tipo".

Il titolo più tagliente è del settimanale francese L'Express, che mette in copertina una foto del nostro premier presentandolo così: "Berlusconi, il buffone d'Europa, è un'anomalia". E Le Monde, invece, segnala i due rischi per Berlusconi dal vertice del G8: da una parte lo sciame sismico che potrebbe mandare all'aria l'organizzazione, dall'altra le questioni che riguardano la sua vita privata.

(9 luglio 2009)

 

 

 

 

 

Diretta - ESTERI

G8, i Paesi poveri, il clima e Doha

sono i temi della seconda giornata

I lavori della seconda giornata cominciati alle 8 con gli incontri bilaterali dei leader. Si concluderanno con la cena offerta dal presidente Napolitano. Tre scosse di terremoto nella notte in Abruzzo. Le proteste di Greenpeace

 

09:24 Protesta di Greenpeace nella centralle di Brindisi

E' cominciata poco fa a Brindisi, nella centrale a carbone Enel di Cerano, la parte più difficile e rischiosa della protesta che attivisti di Greenpeace compiono da ieri in varie centrali in tutt'Italia per esortare il G8 a iniziative concrete a tutela dell'ambiente e contro i mutamenti climatici. Due attivisti si sono calati dalla punta della enorme ciminiera sulla quale sono da ieri mattina e hanno cominciato a dipingere con bombolette di vernice una grande scritta.

09:23 Effetto serra, protesta di Greenpeace a Civitavecchia

Sei attivisti di Greenpeace stanno attuando una manifestazione di protesta contro l'effetto serra sotto la centrale Enel riconvertita a carbone di Torre Valdaliga Nord, a Civitavecchia. Gli attivisti ambientalisti hanno raggiunto la zona da terra muniti di striscioni e cartelli.

09:22 Terremoto, tre scosse nella notte in Abruzzo

Questa notte l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato tre scosse, rispettivamente, alle 01,54 di magnitudo 2.4, nella zona del Gran Sasso, con epicentro Barete, Cagnano Amityeerno, Capitignano e Pizzoli; alle 3,10 di magnitudo 2.2, nell'Aquilano, con epicentro Barete, L'Aquila, Pizzoli e Scoppito; alle 3,33 di magnitudo 2.1 nella Valle dell'Aterno. L'ultima sempre nella Valle dell'Aterno, con epicentro i comuni tra Onna e Paganica alle ore 7,56 di magnitudo 2.5.

09:21 La giornata si conclude con il pranzo offerto da Napolitano

Alle 20.30 ci sarà il pranzo offerto all'Aquila dal Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, a tutti i partecipanti (29 leader, più i rappresentanti delle organizzazioni internazionali).

Nella giornata di oggi, inoltre, è in programma anche una visita delle first lady. Con loro non sarà Carla Bruni che ha scelto di visitare da sola le zone terremotate. Previsto anche l'arrivo di George Clooney.

09:20 E quelli del pomeriggio

Dalle 14.30 alle 15.00, i leader incontrano i giovani rappresentanti dei Paesi G14. Dalle 15.00 alle 18.30 sono previste riunioni in formato Major Economies Forum (Mef), con il capo della Wto, per discutere dei progressi verso l'accordo sul trattato di Doha. Alle 16.15, sessione di lavoro del Mef con le Nazioni Unite e la Danimarca.

09:18 Gli incontri della mattinata

Alle 10 è prevista una sessione di lavoro G8+G5 (Brasile, Cina, India, Messico Sud Africa) cui si aggiunge l'Egitto, su temi globali e politiche per lo sviluppo dei Paesi poveri. A seguire foto G14. Al termine, dalle 12.30 alle 14.30, colazione di lavoro G14 più organizzazioni internazionali (Aie, Banca mondiale, Fmi, Ilo, Ocse, Omc, Onu) su fonti future della crescita economica globale.

09:16 Povertà, clima e trattato Doha temi giornata odierna

I Paesi poveri, il clima e i progressi verso l'accordo sul trattato di Doha relativo al commercio globale saranno i temi della seconda giornata dei lavori del G8 dell'Aquila. Si inizia alle 8 con gli incontri bilaterali fra i leader.

 

 

 

L'ANALISI

Il manifesto delle intenzioni

di MASSIMO GIANNINI

Il manifesto delle intenzioni

Il presidente francese

Nicolas Sarkozy

"ABBIAMO fatto un miracolo", dice Berlusconi al termine della prima giornata del G8 a L'Aquila. Ma se questo è vero dal punto di vista del format, lo è meno dal punto di vista dei contenuti. Il sedicente "accordo" raggiunto dai Grandi del Pianeta sul rilancio dell'economia e sulla ri-regulation della finanza ruota intorno a un impianto quasi moroteo: "Brevi cenni sull'universo". Un manifesto di intenzioni universalmente condivisibili, perché volutamente generiche. Come da copione.

Nessuno si aspettava nulla, da questo appuntamento mondiale che serviva molto più al capo del governo italiano che a tutti gli altri. E il nulla, puntualmente, è arrivato. Non tanto per l'inefficienza dell'ospitante (l'Italia), quanto per la dissonanza tra gli ospiti (Usa, Russia, Gran Bretagna, Francia e Germania) e per l'insufficienza dello strumento (il G8). La crescita doveva essere il piatto forte del summit. E il piatto è rimasto sostanzialmente vuoto. Gli Otto (a dispetto del miracolismo berlusconiano) non hanno moltiplicato pani e pesci. Nel documento finale l'analisi della congiuntura resta contraddittoria: ci sono "segnali di stabilizzazione", ma la situazione rimane "incerta" e permangono "rischi significativi per la stabilità economica e finanziaria".

"People first", questo sì. Priorità assoluta alle persone, a chi non ha lavoro, a chi lo ha perso. Ma sono parole. Nei fatti, nessun nuovo "stimolo", nessun altro "Piano Marshall", per sostenere economie da mesi allo stremo. Chi può, farà per conto suo. Qui ha pesato l'ortodossia teutonica di Angela Merkel. La sua Germania, forte di un rimbalzino del 4,4% negli ordinativi dell'industria a maggio, pretendeva un confronto immediato sull'"exit strategy" dalla recessione: basta aiuti governativi e spese pubbliche, che destabilizzano i bilanci e infiammano l'inflazione. La Cancelliera non ha ottenuto il rigore che voleva. Ma ha impedito che gli altri ottenessero il contrario.

La stessa cosa è accaduta nella discussione sul prezzo del petrolio, altro fattore endemico di destabilizzazione, visto che solo nell'ultimo anno ha oscillato tra i 32 e i 147 dollari al barile. Nicholas Sarkozy e Gordon Brown avrebbero voluto che il G8 fissasse un "prezzo giusto" intorno ai 70 dollari, per mettere la speculazione con le spalle al muro. Dmitrij Medvedev si è opposto, in nome di un libero mercato che evidentemente deve valere ovunque, meno che nei confini della madre Russia.

In compenso, i Grandi si batteranno per "sostenere la domanda", per "mantenere aperti i mercati" e per "respingere il protezionismo di ogni genere". Come, lo diranno in un'altra occasione. La stessa cosa vale per gli altri capitoli del pacchetto economico all'ordine del giorno. Due esempi. Il primo è lo scudo fiscale, cui l'Italia stava alacremente lavorando, prima di incappare nello stop nell'Unione europea: canale "utile" per far rientrare i capitali dall'estero. Come attivarlo, lo sapremo solo dopo aver definito "un quadro di discussione tra i Paesi interessati".

Il secondo esempio è la lotta all'evasione: "Non possiamo continuare a tollerare grossi ammontari di capitali nascosti per evadere il fisco", si legge nel documento finale. Dunque, lotta senza quartiere ai paradisi fiscali. Come, lo sapremo quando l'Ocse finirà il suo lavoro sulla black list. Nel frattempo, si procede in ordine sparso. Alcuni Paesi, che fanno più fatti che chiacchiere, hanno già firmato patti bilaterali per la cooperazione fiscale e il superamento del segreto bancario: Francia e Germania hanno fatto accordi con Svizzera, Austria e Lussemburgo. Altri Paesi, che preferiscono le chiacchiere ai fatti, stilano false "liste nere": l'Italia non ha ancora fatto accordi con nessuno.

L'ultimo capitolo, sul quale aveva scommesso tutte le sue carte Giulio Tremonti, riguarda le nuove regole della finanza. Il cosiddetto "Global Legal Standard". Anche qui, al netto della retorica trionfalistica della delegazione italiana, non c'è stata quella "accelerazione enorme" né quel "colpo di manovella" di cui parla il ministro dell'Economia. Né, in tutta onestà, ci poteva essere. C'è il vago impegno degli Otto ad applicare "norme e principi comuni di correttezza, integrità e trasparenza", e a "riformare la regolamentazione finanziaria, stabilendo norme più stringenti tra cui il controllo degli hedge funds e il tetto agli stipendi dei manager". Ma questo è tutto. Le bibliche "dodici tavole" di Giulio non sono diventate legge. Non piacevano né a Obama, né a Brown. Di nuovo, tutto è rinviato all'autunno, e al necessario coinvolgimento del "Financial Stability Board" presieduto da Mario Draghi (volutamente ma inopinatamente tagliato fuori dall'elaborazione del testo tremontiano).

Nel frattempo, ognuno si fa la sua ri-regulation. In America il Segretario al Tesoro Tim Geithner l'ha sottoposta tre settimane fa al Congresso. In Gran Bretagna il Cancelliere dello Scacchiere Alastair Darling l'ha presentata ieri a Westminster. E questo è tutto. Per vedere un po' di arrosto, dietro questo fumo, bisognerà aspettare settembre e il G20 di Pittsburgh.

Ma è un errore aver fatto di questo G8 l'ennesima occasione perduta. I destini dell'economia e della ripresa mondiale, per quanto allargati dalla globalizzazione, si giocano ancora in buona parte nel perimetro del G8. L'anno scorso la somma dei Prodotti lordi degli Otto Grandi ha raggiunto i 22 mila miliardi di dollari, mentre la somma dei Pil degli emergenti (Cina, India, Brasile e Messico) è poco meno di un terzo. Il totale dei consumi privati dei primi ha superato i 14 mila miliardi di dollari, mentre quello totalizzato dai secondi è stato sette volte minore. Il G8 servirebbe ancora. Purché si producesse in un utile conferimento di sovranità nazionali, e non si limitasse a un inutile spargimento di carte intestate.

(9 luglio 2009)

 

 

 

 

G8, al termine della prima giornata Berlusconi assapora la rivincita

"Sapevo che la Casa Bianca non avrebbe seguito New York Times e Guardian"

Premier: "Ripagato di tante amarezze"

Ma i giornalisti non possono fare domande

La spiegazione del portavoce Bonaiuti sullo stop ai quesiti dei cronisti

"Eravamo in ritardo, il dottore era stanco, domani risponderemo a tutti"

dal nostro inviato CLAUDIO TITO

Premier: "Ripagato di tante amarezze" Ma i giornalisti non possono fare domande

Silvio Berlusconi

L'AQUILA - "Qualcuno pensava davvero che Obama potesse seguire le posizioni del Guardian e del New York Times? Quella è roba inesistente, falsità". Silvio Berlusconi tira un sospiro di sollievo. Ha preparato il G8 come un appuntamento delicatissimo. Quasi vitale. Così, al termine della prima giornata, non ha nascosto ai suoi fedelissimi tutta la sua soddisfazione: "E' andata bene ma dobbiamo continuare ad essere attenti".

Da giorni il premier italiano teme che il summit si trasformi in una debacle. Le critiche di due autorevoli giornali stranieri, come il Guardian e il New York Times, avevano fatto prevedere il peggio. Non a caso l'intero staff del Cavaliere ha seguito passo passo le mosse del presidente americano. A cominciare dall'incontro al Quirinale con Giorgio Napolitano. Per capire se quelle critiche fossero avallate o meno. Si aspettavano un "chiarimento". Una "smentita ufficiale" alle accuse del Nyt che assegnava agli "sherpa" americani (i diplomatici che predispongono i dossier) il merito di aver messo a punto gli argomenti del vertice.

Quando è arrivata la puntualizzazione della Casa Bianca e poi il discorso del leader statunitense, il Cavaliere si è rasserenato. Soprattutto il riconoscimento di Obama alla "forte leadership" italiana ha decisamente tranquillizzato l'inquilino di Palazzo Chigi. "Ero convinto, sapevo che avrebbero fatto una mossa". E poco conta se si tratta di una "mossa" diplomatica davanti all'ospite di casa. "Come è possibile solo immaginare che l'Italia esca dal G8? Non riesco a credere - si lamentava ieri mattina leggendo la rassegna stampa - che nessuno si renda conto della speculazione in corso. Ma vogliono confrontare la nostra economia con quella spagnola? Non ci sono paragoni".

Berlusconi è sempre più persuaso del fatto che contro di lui sia in corso un "complotto" ordito nei confini nazionali ma studiato anche all'estero. Una "manovra" contro il suo esecutivo e per indebolire il sistema imprenditorale nazionale.

Fino all'endorsement a stelle e strisce, allora, aveva trattenuto il fiato. Dopo di che ha fatto di tutto per non rovinare dal punto di vista mediatico la prima giornata. Prima ha cercato di minimizzare la freddezza manifestata in mattinata da Angela Merkel. Il Cancelliere tedesco avrebbe voluto visitare Onna in "solitudine" e ha fatto poco per nascondere il disagio per la presenza dell'alleato italiano.

In serata, invece, in occasione di quello che il suo ufficio stampa ha definito un "punto", ha evitato con cura le domande dei giornalisti. Tutti i suoi collaboratori avevano avvertito che il premier non avrebbe accettato quesiti. In un attimo sono scomparsi i microfoni necessari per farsi sentire in un auditorium piuttosto ampio, in grado di ospitare 800 persone.

Quando il Cavaliere ha chiesto se ci fossero interrogativi, prima gli uomini del suo staff (a cominciare da Paolo Bonaiuti e Valentino Valentini) si sono sbracciati per dire no e subito dopo sono stati ignorati tutti quelli che hanno alzato la mano (a partire dai colleghi del Time e del New York Times). Berlusconi ha fatto finta di niente: "Mi dicono che non ci sono domande". "Non era nostra intenzione sottrarci - ha spiegato il suo portavoce, Paolo Bonaiuti - ma eravamo in ritardo sul programma e il dottore era molto stanco. Domani risponderemo alle domande di tutti".

Sta di fatto che l'obiettivo principale era quello di non "sporcare" una giornata considerata "positiva" dal capo del governo. E l'insidia principale, una volta acquisito il placet della Casa Bianca, consisteva proprio nelle domande della stampa e in particolare quelle dei giornalisti stranieri incuriositi dalle vicende private del premier: il caso Noemi, le foto sarde e l'inchiesta di Bari. "L'importante - è il refrain che anche ieri ha ripetuto l'uomo di Via del Plebiscito - è che il vertice vada avanti. Che ci siano conclusioni positive e proficue".

La tensione dunque è ancora alta. Fino a venerdì il premier non si sbilancerà, nemmeno sul fatto che siano state superate "tutte le amarezze di questo periodo". "Dobbiamo stare attenti e prudenti - si è raccomandato - dobbiamo fare in modo che tutto proceda nel verso giusto". E' infatti ancora convinto che il summit abruzzese possa rivelarsi il trampolino per ricomporre l'immagine internazionale del Paese e dare un "nuovo impulso" alla sua maggioranza. Oppure, in un attimo, trasformarsi in una "figuraccia".

Per evitare la debacle, allora, deve fare in modo che l'organizzazione non abbia lacune e soprattutto impedire che l'attenzione non venga catalizzata proprio dalle vicende personali. Anche oggi, allora, farà di tutto pur di tenersi alla larga dai possibili incidenti di percorso.

(9 luglio 2009)

 

 

 

La tv Usa fa un servizio sul vertice e sulla escort: "Dico ciò che nessuno osa"

Per Al Jazeera e lo spagnolo El Mundo sul G8 di Berlusconi pesa lo scandalo

Stampa estera, il premier sotto tiro

e la Cnn intervista la D'Addario

Il Guardian replica al premier: "Ma l'Italia è da primo o terzo mondo?"

dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI

Stampa estera, il premier sotto tiro e la Cnn intervista la D'Addario

La vignetta del Times

LONDRA - Escort, minorenni e la vetrina del G8 a L'Aquila. La stampa mondiale continua a puntare i riflettori su Silvio Berlusconi. E i toni non lasciano spazio a indulgenze per il premier italiano, quotidianamente sulla graticola di giornali e tv di tutto il mondo.

Oltre al giudizio lapidario del New York Times ("Showmanship, perhaps; leadership, no". Capacità di fare spettacolo, forse; capacità di leadership, no.) nel media center dell'Aquila è forte il riflesso di questo interesse sul primo ministro italiano. Molte tv straniere contattano giornalisti italiani per chiedere loro interviste e commenti sull'inchiesta di Bari e sulle foto di Villa Certosa.

Di un G8 offuscato dagli scandali ha parlato l'emittente araba Al Jazeera. Mentre la Cnn, in un servizio dalla sede del G8, ha dato la parola a Patrizia D'Addario, la donna che ha passato una notte con Berlusconi a Palazzo Grazioli. Ammettendo di essere una escort, la D'Addario ha aggiunto: "Mi sento l'unica che dice delle cose che nessun'altra donna osa dire". La Cnn ha registrato la smentita di Berlusconi ("Tutta spazzatura"), ma ha anche ricordato i dubbi a livello internazionale sulla capacità del premier di guidare l'Italia.

Anche il Guardian registra le reazioni di Berlusconi ("Grande cantonata di un piccolo giornale") al suo articolo di martedì nel quale si parlava di "caos" nei preparativi del summit e dell'ipotesi di "espellere" l'Italia dal G8. Sul giornale britannico compare un editoriale che rilancia le perplessità sul premier italiano: "Se l'Italia vuole Berlusconi come primo ministro, dovrebbe il G8 volere l'Italia trai suoi membri?". L'editoriale ricorda che l'Italia è 76esima nell'indice della Heritage Foundation sulla libertà economica e 55esima nell'indice di Transparency International sulla corruzione. "I leader del G8 che oggi arrivano all'Aquila possono chiedersi se sono arrivati in un paese del primo mondo o del terzo", prosegue l'editoriale. Che conclude così: "Finché l'Italia non esigerà standard più seri dai suoi leader, forse non è il paese giusto per ospitare un serio summit internazionale".

Il Times, altro quotidiano londinese, pubblica una vignetta in cui Berlusconi tiene in mano un simbolo del G8: solo che il numero 8 è un reggiseno tenuto in verticale, e altri indumenti intimi femminili gli escono dalle tasche della giacca. Il giornale afferma che il "tallone d'Achille" di Berlusconi potrebbero essere le crescenti critiche del suo comportamento privato da parte della Chiesa cattolica.

Per lo spagnolo El Mundo sul vertice pesa "l'ombra degli scandali che fanno traballare" il premier italiano. La Frankfurter Allgemaine si chiede se Berlusconi riceverà un avviso di reato durante il summit, come accadde nel 1994. Per il Chicago Tribune tutta l'attenzione è concentrata sulle "accuse che hanno danneggiato Berlusconi". E per il Los Angeles Times, la vita privata del premier si mescola ai temi del vertice: "Le scosse di assestamento che era lecito attendersi all'Aquila potrebbero essere di altro tipo".

Il titolo più tagliente è del settimanale francese L'Express, che mette in copertina una foto del nostro premier presentandolo così: "Berlusconi, il buffone d'Europa, è un'anomalia". E Le Monde, invece, segnala i due rischi per Berlusconi dal vertice del G8: da una parte lo sciame sismico che potrebbe mandare all'aria l'organizzazione, dall'altra le questioni che riguardano la sua vita privata.

(9 luglio 2009)

 

 

 

IL COMMENTO / Primo giorno di G8 all'Aquila

l'Italia incassa l'apprezzamento di Barack Obama

L'amico americano

di VITTORIO ZUCCONI

L'amico americano

Barack Obama

e Silvio Berlusconi

CON la forza che la sua figura sprigiona, e con il prestigio ineguagliato della nazione che rappresenta, Barack Obama ha detto all'Italia che al tavolo dei Paesi che aspirano alla guida del mondo, un posto per noi c'è ancora e deve esserci. Questo è il risultato vero che il nostro Paese, il governo Berlusconi e i futuri governi italiani, incassano nel primo giorno decisivo del G8 e che l'Italia può riporre in cassaforte come un capitale che potrà essere speso nei quattro, od otto anni, nei quali Barack Obama resterà presidente.

Non c'era dunque bisogno che il "New York Times" gli chiedesse ieri di prendere il timone di questa edizione del G8, perché dal momento in cui ha messo piede in Italia si è visto benissimo chi sia il sole attorno al quale ruota il sistema che noi definiamo "occidentale" e che il resto del mondo accetta o subisce. Per ora compresa anche quella Cina che, nella partenza affannosa del suo presidente Hu Jintao, l'assente giustificato, ha mostrato che sulla propria stupenda crescita industriale e finanziaria ancora pesa, come aveva ricordato garbatamente il presidente Napolitano, quella vulnerabilità e incompiutezza civile che ne limita la capacità di leadership internazionale.

Se il G8 in sé, come istituzione, è da tempo un organismo incurabilmente obsoleto che non può essere ringiovanito neppure suonandolo come una fisarmonica che si allarga e si restringe, le polemiche sulle "agende", sul lavoro dei portatori di carta, i cosiddetti "sherpa" che sfornano i documenti annunciati non cambiano il fatto essenziale: dal momento che esso esiste, e in attesa che qualcosa di meno ingombrante e macchinoso venga creato, è meglio stare dentro, piuttosto che starne fuori.

E per i più piccoli fra i grandi, come l'Italia, è doppiamente necessario parteciparvi, con dignità e con eleganza, senza esporci al sarcasmo di chi - si deve ricordarlo - come gli Inglesi e i Francesi, dovette essere persuaso molto a fatica dal presidente Gerald Ford nel 1975 ad aggiungere un posto a tavola anche per Aldo Moro, il nostro premier di allora, al Gruppo.

Non ci sono stati risultati a sorpresa, non ci sono mai in questi vertici, sul clima, sull'Iran, neppure sul governo dell'economia mondiale che ricalca - anche in questo caso - quel ritorno a una ragionevole "regulation" e alla supervisione pubblica già espresso in altri incontri e presentato in anticipo da Obama nelle sue proposte al Congresso per riordinare il mercato finanziario e dare alla banca centrale, alla Fed, poteri disciplinari severi. Il tempo dei cavalli sfrenati è finito, dall'autunno di Bush.

C'è stata invece la conferma, importantissima in questo momento burrascoso, della scelta classica di ogni amministrazione americana dopo la Seconda guerra, di guardare oltre i venti della politica italiana e di sostenere il governo che comunque gli italiani si scelgono, senza sindacare, senza intervenire pubblicamente. Domandando in cambio, come ha detto Obama elogiando il presidente Napolitano con questo solenne complimento, "integrità", da parte di chi guida le nazioni che vogliono restare socie del club delle democrazie.

Un atteggiamento classico e collaudato che ieri ha permesso a Obama di offrire il proprio ringraziamento a Silvio Berlusconi, a colui che oggi ci rappresenta, e al premier italiano di incassarlo dal successore di quel Bush nei confronti del quale si era molto esposto. Ma gli Usa non serbano rancori né fanno questioni personali, perché le nazioni, come ricordava il primo ministro inglese Lord Palmerston, "non hanno amici permanenti, hanno interessi permanenti". E' nel loro, come nel nostro interesse, mantenere forte, e soprattutto stabile, il rapporto fra Mosca e Washington, come in questa prima giornata il G8 ha fatto, nella tradizionale "convergenza di vedute".

Il senso che in questa stanca istituzione informale chiamata G8 sono gli Stati Uniti a restare il perno della ruota, è stato particolarmente forte in questa edizione 2009. Lo è stato perché ha visto l'esordio di un Presidente americano atteso come dai tempi di Ronald Reagan a Venezia nel 1981 non accadeva più.

La immensa - e reale - popolarità internazionale di Obama, la sua trionfale vittoria elettorale che gli ha dato quella sicura legittimità che non ebbero mai Clinton, stentato vincitore di maggioranza relativa nel 1992 e certamente non Bush Secondo, arrivato al primo G8 del 2001 sull'onda di un'elezione scandalosa, ne fa il "leader dei leader".

Al privilegio di essere la guida di quella nazione dalla quale passano ancora le arterie della finanza, che dispiega armati in guerre o in basi in ogni continente, di essere colui che dovrà convincere anche le nuove potenze industriali come India e Cina a domare il loro desiderio di sviluppo sfrenato dimostrando che l'America per prima ha capito il rapporto fra crescita e ambiente, Obama aggiunge l'asso della propria storia politica e della propria personalità. Quella diversità che ha interrotto, nella foto di famiglia degli G8 scattata ieri, la monotonia etnica e culturale di uomini e donne tutti figli dello stesso dna europeo, come finora soltanto ai premier giapponesi spettava di fare.

Se ancora l'Africa non c'è, in quel gruppo che coagula il 50% della ricchezza mondiale e presto l'80%, con l'inclusione di India e Cina, Barack Obama è almeno il segnale che la multirazzialità, e la multiculturalità sono il presente del mondo, anche di quello che crede di potersi chiamare fuori dalla storia.

E' assai probabile che, come ormai accade da anni, le solenni affermazioni e le risoluzioni sfornate all'Aquila saranno purtroppo dimenticate appena l'ultimo studio mobile televisivo sarà stato smantellato, come il tradimento degli impegni a favore delle nazioni povere ha tristemente provato.

Ma il volto dei "grandi del mondo" è cambiato per sempre, grazie a Obama, alla signora Michelle nel suo smagliante abito giallo, e cambierà ancor di più nei prossimi anni, quando anche questo club esclusivo dovrà fare quello che gli Stati Uniti hanno già fatto nel novembre del 2008: ammettere che esso somiglia sempre meno al mondo che pretende di pilotare. E che per tornare a essere credibile deve finalmente somigliare all'umanità che vuole rappresentare, come questo G8, il primo "summit multietnico" della storia dei paesi ricchi.

(9 luglio 2009)

 

 

 

 

 

 

 

2009-07-08

La prima giornata del G8: nel documento economico

la guerra alla corruzione e ai paradisi fiscali

"Attenti alla stabilità sociale"

Sul clima la parola a Cina e India

Accordo sulle emissioni, ma le potenze emergenti mettono

condizioni. I Grandi approvano la dichiarazione politica

dal nostro inviato DANIELE MASTROGIACOMO

"Attenti alla stabilità sociale" Sul clima la parola a Cina e India

Il tavolo dei Grandi

L'AQUILA - Gli accordi arrivano alla fine. Dichiarazioni comuni, impegni, promesse. Sul clima, sulla crisi economica, sugli aiuti ai paesi più poveri. La tesi scientifica sul progressivo riscaldamento delle terra riesce a fare breccia sulle posizioni più rigide e convince tutti ad obiettivi che sembrano ambiziosi. Drastica riduzione, almeno del 50 per cento, delle emissioni di anidride carbonica per il 2050; sviluppo di nuove fonti energetiche per le attività produttive; rilancio dell'agricoltura come settore trainante in un mondo che lascia ancora morire di fame un miliardo di persone.

Nuove regole di comportamento nella finanza e nell'economia, maggiore trasparenza nelle operazioni, lotta ai paradisi fiscali, lotta alla corruzione e all'evasione fiscale. E poi nuovo ossigeno ai paesi in via di sviluppo, con l'impegno a saldare il dovuto, con una pioggia di altri 25 miliardi di dollari da versare entro la fine di quest'anno.

Silvio Berlusconi affronta i media di tutto il mondo nella sua prima conferenza stampa. Parla a braccio, spiega cosa è accaduto a L'Aquila durante il terremoto, assicura, ancora una volta, che tutti avranno un tetto per il prossimo mese di novembre, annuncia che verranno creati nuovi alloggi per gli studenti. E' contratto, visibilmente teso, ma studia con cura le parole senza cedere all'entusiasmo. Alla fine della giornata dirà: "Questa giornata mi ripaga di tante

amarezze".

La prima giornata di questo G8 produce qualche risultato. Più di intenti che di sostanza. Ma ne lascia in sospeso l'esito finale. Usa e ed europei si trovano d'accordo sul clima, sulla necessità di contenere non oltre i due gradi centrigradi il riscaldamento del pianeta e di ridurre drasticamente le emissioni di CO2, ci sono le resistenze di India e Cina. Il presidente Hu Jintao ha lasciato in anticipo l'Aquila. E' rientrato a Pechino per la gravissima crisi dello Xinjiang dove si rischia una guerra civile. Ma si è già consultato con il collega indiano. Monhohan Singh frena sugli impegni. Dirà la sua solo quando i Grandi si riuniranno con gli altri sei paesi ospiti, quelli del G14.

"Oggi assistiamo oltre due secoli di industrializzazione", commenta il premier indiano, "per ad un modo di vita consumistico nei paesi sviuluppati. E' facile chiedere anche a noi di correggere errori commessi da altri. Per cambiare le nostre industrrie, per ricorrere a nuove forme di produzione, abbiamo bisogno di grossi investimenti. E i fondi mancano".

Si fanno delle cifre. Qualcuno parla di 400 milioni di dollari. Nulla di deciso. Ma fanno parte delle richieste per portare al tavolo anche i due giganti asitici. Serviranno a finanziare i paesi in via di sviluppo le nuove fonti di energia. Dal carbone a quelle pulite.

Le dichiarazioni finali non piacciono alle organizzaizoni ambientaliste e alle altre ong internazionali. Protestano tutte. Con sfumature diverse, ma protestano Fissare a date lontane, come il 2050, obiettivi che la realtà imporrebbe nell'immediato non può certo soddisfare quanti si battono da tempo per misure draconiane. Sull'inquinamento, sull'alimentazione, sugli interventi sanitari, sui fondi che potrebbero alleviare sofferenze e salvare molte vite umane.

Nei comunicati che arrivano a pioggia sui tavoli delle due saloni dei media, si parla di delusione, di amarezza, di regressione negli impegni. Di ritardi che rischiano di compromettere il futuro del nostro pianeta. Pochi si aspettano soluzioni immediate. I G8, tradizionalemente, sono momenti di incontro e di discussione. Raramente producono misure di forte impatto. Ma chi lotta sul campo, chi si confronta quotidianamente con le grandi tragedie della povertà, della nutrizione, delle malattie, non può attendere. Ha bisogno di risposte immediate.

"Attenti alla stabilità sociale" Sul clima la parola a Cina e India

Più morbido il percorso del documento economico. I Grandi scorgono segnali di miglioramento, chiedono che la persona sia messa al centro della crisi. Berlusconi chiarirà poi che il sostegno dei governi alle imprese e a quelli che hanno perso il lavoro deve continuare. "Gli effetti della crisi economica sul mrcato del lavoro - si legge nel documento - può minare la stabilità sociale. Perciò le buone politiche macroeconomiche devono essere connesse alle politiche sociali che riducano la disoccupazione, favoriscano un veloce reinserimento nel mercato del lavoro e prevengano l'esclusione sociale". Importante sarà la lotta alla corruzione.

Nel documento si invoca una supervisione e una regolamentazione finanziaria, contro gli squali del mercato e i paradisi fiscali. Gli otto grandi concordano sulla necessità di portare avanti le azioni necessarie per "assicurare la stabilità globale della finanza e parità di condizioni degli operatori, includendo le strutture retributive, la definizione di capitali e appropriati incentivi per gestire il rischio di 'securitisation' gli standard prudenziali e di contabilità, la regolamentazione degli hedge funds di importanza sistemica, la standardizzazione dei derivati fuori corsa, la regolamentazione e la trasparenza delle agenzie di rating".

Silvio Berlusconi apre e chiude questa prima giornata dei Grandi mantenendo un basso profilo. Niente sfarzo, niente battute. Pochi e selezionati regali, un pranzo frugale, brevi e informali discussioni attorno ad un tavolo. Rarissimi sorrisi, qualche discretro abbraccio. Mai come in questa occasione, l'immagine è curata nei minimi dettagli. Tre le visite tra le macerie. Di mattina ad Onna, con il cancelliere Angela Merkel; poi, nel pomeriggio, nel centro storico de L'Aquila con i presidenti Obama e Medvedev. Il primo ministro italiano si accontenta dei complimenti di Barack Obama per "la forte leadership" esercitata dal governo nella preparazione del vertice.

Attenua il duro attacco del New York Times che proprio stamane invitava il leader statunitense a prendere in mano i lavori del summit, vista l'approssimazione italiana. Ma il premier non si fa prendere la mano. Trattiene il suo slancio, si aggrappa a questo inaspettato puntello. Il G8 deve ancora entrare nel vivo. C'è da lavorare.

La dichiarazione politica. Intanto, dopo l'intesa per la condanna al presidente iraniano Ahmadinejad per le sue posizioni negazioniste e per deplorare le violenze seguite alle elezioni, i Grandi puntano l'indice contro la Corea del Nord: "Il G8 condanna nei termini più forti il test nucleare del 25 maggio scorso della Corea del nord e il lancio con uso di tecnologie missilistiche balistiche del 5 aprile in violazione della risoluzione 1718/2006 del Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite", si legge nella dichiarazione politica approvata stasera.

I grandi, nella dichiarazione politica, ribadiscono i timori per possibili escalation atomiche. "Restiamo profondamente preoccupati per i rischi di proliferazione posti dal programma nucleare dell'Iran. L'Iran ha diritto a un programma nucleare civile ma questo deve essere accompagnato dalla responsabilità di ripristinare la fiducia nella natura esclusivamente pacifica delle sue attività nucleari". Nel testo si afferma che gli Otto grandi restano impegnati a trovare "una soluzione diplomatica alla questione del programma nucleare dell'Iran", con il coinvolgimento di Stati Uniti, Cina, Francia, Germania, Regno Unito con il "coinvolgimento costruttivo" degli altri partner del G8.

(8 luglio 2009)

 

 

 

 

La prima giornata del G8: nel documento economico

la guerra alla corruzione e ai paradisi fiscali

"Attenti alla stabilità sociale"

Sul clima la parola a Cina e India

Accordo sulle emissioni, ma le potenze emergenti mettono

condizioni. I Grandi approvano la dichiarazione politica

dal nostro inviato DANIELE MASTROGIACOMO

"Attenti alla stabilità sociale" Sul clima la parola a Cina e India

Il tavolo dei Grandi

L'AQUILA - Gli accordi arrivano alla fine. Dichiarazioni comuni, impegni, promesse. Sul clima, sulla crisi economica, sugli aiuti ai paesi più poveri. La tesi scientifica sul progressivo riscaldamento delle terra riesce a fare breccia sulle posizioni più rigide e convince tutti ad obiettivi che sembrano ambiziosi. Drastica riduzione, almeno del 50 per cento, delle emissioni di anidride carbonica per il 2050; sviluppo di nuove fonti energetiche per le attività produttive; rilancio dell'agricoltura come settore trainante in un mondo che lascia ancora morire di fame un miliardo di persone.

Nuove regole di comportamento nella finanza e nell'economia, maggiore trasparenza nelle operazioni, lotta ai paradisi fiscali, lotta alla corruzione e all'evasione fiscale. E poi nuovo ossigeno ai paesi in via di sviluppo, con l'impegno a saldare il dovuto, con una pioggia di altri 25 miliardi di dollari da versare entro la fine di quest'anno.

Silvio Berlusconi affronta i media di tutto il mondo nella sua prima conferenza stampa. Parla a braccio, spiega cosa è accaduto a L'Aquila durante il terremoto, assicura, ancora una volta, che tutti avranno un tetto per il prossimo mese di novembre, annuncia che verranno creati nuovi alloggi per gli studenti. E' contratto, visibilmente teso, ma studia con cura le parole senza cedere all'entusiasmo. Alla fine della giornata dirà: "Questa giornata mi ripaga di tante

amarezze".

La prima giornata di questo G8 produce qualche risultato. Più di intenti che di sostanza. Ma ne lascia in sospeso l'esito finale. Usa e ed europei si trovano d'accordo sul clima, sulla necessità di contenere non oltre i due gradi centrigradi il riscaldamento del pianeta e di ridurre drasticamente le emissioni di CO2, ci sono le resistenze di India e Cina. Il presidente Hu Jintao ha lasciato in anticipo l'Aquila. E' rientrato a Pechino per la gravissima crisi dello Xinjiang dove si rischia una guerra civile. Ma si è già consultato con il collega indiano. Monhohan Singh frena sugli impegni. Dirà la sua solo quando i Grandi si riuniranno con gli altri sei paesi ospiti, quelli del G14.

"Oggi assistiamo oltre due secoli di industrializzazione", commenta il premier indiano, "per ad un modo di vita consumistico nei paesi sviuluppati. E' facile chiedere anche a noi di correggere errori commessi da altri. Per cambiare le nostre industrrie, per ricorrere a nuove forme di produzione, abbiamo bisogno di grossi investimenti. E i fondi mancano".

Si fanno delle cifre. Qualcuno parla di 400 milioni di dollari. Nulla di deciso. Ma fanno parte delle richieste per portare al tavolo anche i due giganti asitici. Serviranno a finanziare i paesi in via di sviluppo le nuove fonti di energia. Dal carbone a quelle pulite.

Le dichiarazioni finali non piacciono alle organizzaizoni ambientaliste e alle altre ong internazionali. Protestano tutte. Con sfumature diverse, ma protestano Fissare a date lontane, come il 2050, obiettivi che la realtà imporrebbe nell'immediato non può certo soddisfare quanti si battono da tempo per misure draconiane. Sull'inquinamento, sull'alimentazione, sugli interventi sanitari, sui fondi che potrebbero alleviare sofferenze e salvare molte vite umane.

Nei comunicati che arrivano a pioggia sui tavoli delle due saloni dei media, si parla di delusione, di amarezza, di regressione negli impegni. Di ritardi che rischiano di compromettere il futuro del nostro pianeta. Pochi si aspettano soluzioni immediate. I G8, tradizionalemente, sono momenti di incontro e di discussione. Raramente producono misure di forte impatto. Ma chi lotta sul campo, chi si confronta quotidianamente con le grandi tragedie della povertà, della nutrizione, delle malattie, non può attendere. Ha bisogno di risposte immediate.

"Attenti alla stabilità sociale" Sul clima la parola a Cina e India

Più morbido il percorso del documento economico. I Grandi scorgono segnali di miglioramento, chiedono che la persona sia messa al centro della crisi. Berlusconi chiarirà poi che il sostegno dei governi alle imprese e a quelli che hanno perso il lavoro deve continuare. "Gli effetti della crisi economica sul mrcato del lavoro - si legge nel documento - può minare la stabilità sociale. Perciò le buone politiche macroeconomiche devono essere connesse alle politiche sociali che riducano la disoccupazione, favoriscano un veloce reinserimento nel mercato del lavoro e prevengano l'esclusione sociale". Importante sarà la lotta alla corruzione.

Nel documento si invoca una supervisione e una regolamentazione finanziaria, contro gli squali del mercato e i paradisi fiscali. Gli otto grandi concordano sulla necessità di portare avanti le azioni necessarie per "assicurare la stabilità globale della finanza e parità di condizioni degli operatori, includendo le strutture retributive, la definizione di capitali e appropriati incentivi per gestire il rischio di 'securitisation' gli standard prudenziali e di contabilità, la regolamentazione degli hedge funds di importanza sistemica, la standardizzazione dei derivati fuori corsa, la regolamentazione e la trasparenza delle agenzie di rating".

Silvio Berlusconi apre e chiude questa prima giornata dei Grandi mantenendo un basso profilo. Niente sfarzo, niente battute. Pochi e selezionati regali, un pranzo frugale, brevi e informali discussioni attorno ad un tavolo. Rarissimi sorrisi, qualche discretro abbraccio. Mai come in questa occasione, l'immagine è curata nei minimi dettagli. Tre le visite tra le macerie. Di mattina ad Onna, con il cancelliere Angela Merkel; poi, nel pomeriggio, nel centro storico de L'Aquila con i presidenti Obama e Medvedev. Il primo ministro italiano si accontenta dei complimenti di Barack Obama per "la forte leadership" esercitata dal governo nella preparazione del vertice.

Attenua il duro attacco del New York Times che proprio stamane invitava il leader statunitense a prendere in mano i lavori del summit, vista l'approssimazione italiana. Ma il premier non si fa prendere la mano. Trattiene il suo slancio, si aggrappa a questo inaspettato puntello. Il G8 deve ancora entrare nel vivo. C'è da lavorare.

La dichiarazione politica. Intanto, dopo l'intesa per la condanna al presidente iraniano Ahmadinejad per le sue posizioni negazioniste e per deplorare le violenze seguite alle elezioni, i Grandi puntano l'indice contro la Corea del Nord: "Il G8 condanna nei termini più forti il test nucleare del 25 maggio scorso della Corea del nord e il lancio con uso di tecnologie missilistiche balistiche del 5 aprile in violazione della risoluzione 1718/2006 del Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite", si legge nella dichiarazione politica approvata stasera.

I grandi, nella dichiarazione politica, ribadiscono i timori per possibili escalation atomiche. "Restiamo profondamente preoccupati per i rischi di proliferazione posti dal programma nucleare dell'Iran. L'Iran ha diritto a un programma nucleare civile ma questo deve essere accompagnato dalla responsabilità di ripristinare la fiducia nella natura esclusivamente pacifica delle sue attività nucleari". Nel testo si afferma che gli Otto grandi restano impegnati a trovare "una soluzione diplomatica alla questione del programma nucleare dell'Iran", con il coinvolgimento di Stati Uniti, Cina, Francia, Germania, Regno Unito con il "coinvolgimento costruttivo" degli altri partner del G8.

(8 luglio 2009) Tutti gli articoli di esteri

 

 

 

Affondo del quotidiano americano anche contro gli altri leader europei

Critiche e perplessità sulla stampa internazionale sulle aspettative per il summit

Il Nyt: "Obama guidi il G8, Italia negligente"

Guardian: "Ma agli italiani va bene così"

Ma la Casa Bianca smentisce che ci siano problemi sull'agenda addebitabili all'Italia

dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI

Il Nyt: "Obama guidi il G8, Italia negligente" Guardian: "Ma agli italiani va bene così"

LONDRA - "Forse sa fare spettacolo, ma non sa fare il leader". E' questo il lapidario giudizio su Silvio Berlusconi del New York Times, in un editoriale pubblicato oggi di presentazione del summit del G8. Il quotidiano newyorchese afferma che la "cattiva pianificazione" da parte del padrone di casa del vertice, insieme alla debolezza politica di altri partecipanti, costringono a tenere "basse le aspettative" sui risultati concreti di un appuntamento che può essere solo salvato, a questo punto, se Barack Obama ne assumerà le redini. Tradizionalmente, osserva l'editoriale del più autorevole giornale d'America, dovrebbe essere il paese ospitante a fissare l'agenda e a vigilare affinché sia mantenuta, ma Berlusconi "ha diretto la maggior parte delle proprie energie politiche nelle ultime settimane a respingere le accuse dei giornali che favorisce giovani donne e intrattiene minorenni". Conclude il New York Times: "Showmanship, perhaps; leadership, no". Capacità di fare spettacolo, forse; capacità di leadership, no.

E' il verdetto più severo, nel giorno in cui apre il G8, da parte della stampa internazionale. Ma anche gli altri grandi giornali d'opinione del mondo non sono da meno. "Berlusconi respinge le affermazioni di caos da parte di un certo 'piccolo giornale'", è il titolo di un articolo a due colonne a pagina 16 del Guardian, in cui il quotidiano londinese, con tipico understatement, riferisce le reazioni del premier italiano e del ministro degli Esteri Frattini all'articolo pubblicato martedì dal Guardian nel quale si parlava di "caso" nei preparativi per il G8, di un'agenda del summit lasciata in mano all'America per mancanza di una "visione" da parte dell'Italia e di pressioni che circolano in Europa per "espellere" il nostro paese dal G8 e sostituirlo con la Spagna. Il Guardian riporta la battuta di Berlusconi: "E' una colossale cantonata da parte di un piccolo giornale"; quella di Frattini, "speriamo che il Guardian esca dal gruppo dei grandi giornali europei"; e anche la proposta del ministro della Difesa La Russa di avviare un "boicottaggio" del quotidiano inglese. L'articolo riporta quindi una dichiarazione della direzione del giornale, che riconferma le indiscrezioni e nega recisamente che siano infondate.

Sulla questione, però, vanno registrate le prese di posizione della Casa Bianca che, per tutta la giornata non ha fatto che elogiare la "leadership italiana" e ha negato che ci siano stati problemi sull'agenda del vertice. In particolare, l'amministrazione americana ha definito "falsa" la notizia che gli Stati Uniti avrebbero fatto telefonate agli sherpa del G8 per preparare l'agenda del vertice per sopperire a presunte inadeguatezze italiane. "Non è assolutamente vero - ha detto Mike Froman, il funzionario della Casa Bianca che è anche lo sherpa Usa al G8 -. Abbiamo fatto una conferenza telefonica per preparare il G20 di Pittsburgh a settembre. Ma questo non ha niente a che fare col G8".

Sempre sul Guardian, nella pagina dei commenti, c'è poi un editoriale non firmato, che senza entrare nel merito di quest'ultima polemica pone una questione più ampia. A proposito dei suoi scandali privati, nota l'editoriale, Berlusconi dice: "Sono fatto così e agli italiani piaccio come sono". Il giornale ammette che, secondo gli ultimi sondaggi, il premier ha perso solo sei punti e il suo indice di popolarità sarebbe ora al 49 per cento. "Il che solleva la seguente questione", prosegue l'editoriale. "Se l'Italia vuole Berlusconi come primo ministro, dovrebbe il G8 volere l'Italia come uno dei suoi membri?" Il quotidiano ricorda che, a parte i problemi posti dagli scandali privati di Berlusconi e il costante degrado economico del paese, l'Italia è classificata 76esima nell'indice della Heritage Foundation sulla libertà economica, cioè alle spalle di paladini del liberalismo economico come la Kirghisia e la Mongolia; e 55esima nell'indice di Transparency International sulla corruzione, cioè peggio di Pakistan, Bielorussia e Sierra Leone. "I leader del G8 che oggi arrivano all'Aquila possono chiedersi se sono arrivati in un paese del primo mondo - o del terzo. Gli italiani sono angosciati dalle critiche sulla stampa straniera per il comportamento di Berlusconi, ma non chiedono le sue dimissioni. Finché l'Italia non esigerà standard più seri dai suoi leader, forse non è il paese giusto per ospitare un serio summit internazionale".

Il Nyt: "Obama guidi il G8, Italia negligente" Guardian: "Ma agli italiani va bene così"

Ancora sul Guardian, un breve articolo di Carla Bruni, la first lady francese, intitolato "Il mio messaggio per l'Aquila", esorta i leader del G8 a non abbandonare l'impegno per una migliore sanità e maggiori aiuti ai paesi poveri del Terzo Mondo.

A proposito della Bruni, il Times riporta che la moglie del presidente Sarkozy ha annunciato che non parteciperà agli eventi ufficiali del summit, ma visiterà soltanto le zone terremotate in Abruzzo: il giornale riporta l'irritazione dell'ex fotomodella italiana quando Berlusconi definì Obama "abbronzato", al punto da commentare "sono felice di essere diventata francese"; e anche per la frase, riportata da una tivù francese ma poi smentita dal premier italiano, secondo cui Berlusconi avrebbe detto a Sarkozy "ti ho donato io la tua donna". Il Times rileva anche che ad accompagnare le first lady nei loro appuntamenti a margine del summit ci sarà il ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna, "che servirà a rammentare le controversie" private del premier, poiché è a lei che disse pubblicamente due anni fa, "ti sposerei, se non fossi già sposato", venendo poi costretto a chiedere scusa alla propria moglie. Anche il Sun pubblica un articolo con foto su Mara Carfagna, "l'ex-topless model che darà il benvenuto ai leader del G8".

Sempre il Times pubblica una vignetta in cui si vede Berlusconi che tiene in mano un simbolo del G8, solo che il numero 8 è in realtà un reggiseno tenuto in verticale, e altri indumenti intimi femminili gli escono dalle tasche della giacca. In un commento a parte, ancora sul Times, il corrispondente da Roma Richard Owen osserva che le vicende degli ultimi tempi ricordano un film comico, ma conclude che il "tallone d'Achille" di Berlusconi potrebbero essere le crescenti critiche del suo comportamento privato da parte della Chiesa cattolica.

Infine ci sono editoriali e servizi sulle aspettative economiche e i problemi del summit anche su Telegraph, Independent e Times. Il Telegraph rivela che il premier britannico Gordon Brown potrebbe proporre un meccanismo per "smascherare" i leader e i paesi che non hanno mantenuto gli impegni presi per gli aiuti ai paesi in via di sviluppo, pur rendendosi conto che in tal modo farebbe una critica diretta ed esplicita al padrone di casa del vertice, cioè a Berlusconi.

Cinque cose a cui guardare: il summit deve far ripartire l'immagine di Berlusconi sul piano internazionale e su quello nazionale. E poi l'Aquila e le sfide personali del leader che arrivano in Italia. Sono i temi di 5 things lo speciale on line del Financial Times

I "passi falsi" di Berlusconi: le tensioni con la stampa italiana e gli scandali alla vigilia del G8 in un pezzo a pagina 3 sulla Frankurter Allgemeine Zeitung. Che fa riferimento al '94, quando il vertice di Napoli fu offuscato dall'arrivo di un avviso di garanzia che portò nel giro di settimane alla caduta del governo.

Paure sulla sicurezza nella città del G8. E' il reportage del Washington Post dai luoghi che ospiteranno il vertice.

"Sul vertice l'ombra degli scandali che toccano Berlusconi e fanno traballare la sua presidenza" scrive lo spagnolo El Mundo nel pezzo di presentazione del G8 (a cui se ne accompagna un altro sulle vacanze romane delle first lady e di mr. Merkel)

"L'attacco mediatico non pregiudicherà il successo dell'incontro": è il virgolettato del premier il titolo scelto oggi dal Paìs per un pezzo dedicato a Silvio Berlusconi, che rileva anche critiche sull'organizzazione dell'incontro.

"Berlusconi, il buffone d'Europa": lo scrive il sito del settimanale francese Express, che tratta il premier italiano come "un'anomalia". Ma anche come un uomo che si piega senza spezzarsi, ancora sostenuto dagli italiani. Les Echos pubblica un piccolo pezzo a fogliettone su Berlusconi e la sua mancanza di leadership a causa degli scandali della sua vita privata.

Riuscirà il G8 a risollevare le fortune di Berlusconi? Se lo chiede la televisione del Qatar Al Jazeera che dedica anche un reportage alle proteste e alla sicurezza al vertice.

Sul sito della tv americana Cnn si elencano i punti del summit e le sfide di Berlusconi, toccato dagli scandali. La rete televisiva ha intervistato Patrizia D'Addario e la manda in onda oggi.

Mentre l'Italia ospita il G8 l'attenzione è tutta per l'immagine danneggiata di Silvio Berlusconi, nota il Chicago Tribune. Ottimismo a parole e scandali sui giornali, anche nella copertura della Fohla di San Paolo, il principale quotidiano del Brasile.

(8 luglio 2009)

 

 

 

 

 

Secondo indiscrezioni di fonte francese sarebbe questo il tema

del documento sul quale i leader del G8 hanno raggiunto l'accordo

Condanna ad Ahmadinejad negazionista

"Preoccupati per violenze post elezioni"

Potrebbe finire in un testo più complessivo

Ma non ci saranno sanzioni contro Teheran

di VINCENZO NIGRO

Condanna ad Ahmadinejad negazionista "Preoccupati per violenze post elezioni"

Berlusconi e Medvedev

L'AQUILA - Secondo fonti della presidenza francese, dopo un forte pressing chiesto dal presidente Sarkozy e sostenuto dagli Stati Uniti, il G8 si prepara a rilasciare una dichiarazione politica finale in cui saranno condannati gli episodi di negazionismo dell'Olocausto messi in atto ripetutamente dalla dirigenza iraniana. Una condanna diretta al presidente iraniano Ahmadinejad.

Un altro elemento - riferisce stavolta l'agenzia Ansa - sarà quello delle violenze seguite alle elezioni iraniane. "Continuiamo ad essere seriamente preoccupati dagli eventi in Iran", si legge nel paragrafo sull'Iran della dichiarazione politica dei leader del G8. "Ribadiamo il nostro totale rispetto per la sovranità dell'Iran. Al tempo stesso, deploriamo la violenza post-elettorale, che ha portato alla perdita della vita di cittadini iraniani". I G8 chiedono all'Iran di "risolvere la situazione attraverso un dialogo democratico sulla base dello stato di diritto". Inoltre, gli 8 leader ricordano a Teheran "i suoi obblighi nel contesto della convenzione internazionale dei diritti civili e politici".

Non è ancora chiaro se la dichiarazione sull'Iran sarà parte del testo politico complessivo dedicato ai temi politici (tra l'altro non-proliferazione, Afghanistan, Pakistan, Birmania) oppure se si tratterà di una dichiarazione separata. Nel primo caso avrebbe prevalso l'opinione della Russia che non voleva fare dell'Iran un caso separato da tutti gli altri dossier politici.

Il G8 come previsto non minaccerà nuove sanzioni all'Iran per il mancato rispetto delle risoluzioni Onu sul programma nucleare, ma rispetto a qualche giorno fa la condanna politica dei Grandi nei confronti di Ahmadinejad sarebbe stata rafforzata.

(8 luglio 2009)

 

 

 

 

La cancelliera visita il centro colpito dal terremoto, Berlino impegnata per la ricostruzione

Sosta davanti alla stele per le vittime dell'eccidio nazista del 1944

Berlusconi e Merkel a Onna

"Un borgo colpito dalla Germania"

Berlusconi e Merkel a Onna "Un borgo colpito dalla Germania"

Angela Merkel e Silvio Berlusconi a Onna

ONNA - La mia visita a Onna "vuole essere un piccolo segno a favore di un borgo colpito in passato dalla Germania". Così la cancelliera tedesca Angela Merkel ha motivato la sua presenza oggi nel piccolo centro abbruzzese duramente colpito dal terremoto dell'aprile scorso. Merkel ha colto così l'occasione per ribadire l'impegno della Germania per contribuire alla ricostruzione del piccolo paese, che nel giugno del 1944 fu teatro di una strage nazista in cui vennero uccisi 17 civili. Una visita e un impegno - ha spiegato - che vogliono essere "simbolo di una nuova Europa, l'Europa della pace, e vuole testimoniare il desiderio della Germania di portare al borgo un contributo positivo". Un contributo, quello di Berlino, che "ha anche un valore simbolico - ha sottolineato Merkel - Qui possiamo alla fine costruire qualcosa dove prima abbiamo distrutto".

La Merkel si è recata ad Onna accompagnata dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, visitando il centro del borgo fino a raggiungere a piedi la chiesa di San Pietro e Paolo per la cui ricostruzione la Germania si è impegnata a versare un contributo. Al loro arrivo, davanti alla chiesa, la Merkel e Berlusconi hanno trovato ad attenderli un gruppo di alcune decine di abitanti di Onna, oltre a una rappresentanza della Protezione civile italiana e tedesca.

La cancelliera ha salutato i presenti fermandosi a parlare con alcuni abitanti del paesino che avevano preparato per lei un mazzo di fiori e si è trattenuta con il premier più di dieci minuti all'esterno della chiesa prima di svolgere la breve visita all'interno. "Siate forti, noi non vi abbandoneremo", ha detto Merkel, che all'uscita è stata salutata da un applauso.

Dal canto suo, Berlusconi ha ribadito l'impegno assunto dal governo nei confronti dei cittadini: "Ve lo prometto, Onna sarà completamente ricostruita".

Durante la visita il presidente del Consiglio ha mostrato a Merkel il cantiere delle nuove casette di legno che stanno sorgendo di fronte a quello che era il vecchio abitato e successivamente, tornando a Coppito, il cantiere di Bazzano, una delle 20 aree dove sorgeranno gli alloggi anti sismici per gli abitanti dell'Aquila.

Gli abitanti di Onna hanno in ogni caso ripetuto al premier che non abbandoneranno il vecchio paese. "Queste sono soltanto case provvisorie - ha detto il presidente del locale comitato Franco Papola - vogliamo riprenderci il paese e la ricostruzione di Onna può essere il simbolo e l'esempio della ricostruzione dell'intero terremoto".

(8 luglio 2009)

 

 

 

Agitazione nella cittadella militare subito prima dell'avvio del G8

Il contatto con la realtà sembra affidato solo ai grandi monitor

Coppito, la caserma cuore del mondo

tra maxischermi e notizie che non ci sono

L'impressione è che si sia scelto il basso profilo: niente gadget né sfarzo

Fortissima la presenza di forze dell'ordine. Molto attive le organizzazioni umanitarie

dal nostro inviato DANIELE MASTROGIACOMO

Coppito, la caserma cuore del mondo tra maxischermi e notizie che non ci sono

Il centro stampa a Coppito

L'AQUILA - Centinaia di persone vagano nel grande spiazzo ricavato alle spalle della cittadella militare della Guardia di Finanza. Giornalisti, tecnici, operatori, vigili del fuoco, uomini della Protezione civile, della Croce rossa, poliziotti, carabinieri. E poi militari che girano in borghese, protetti da larghi occhiali scuri, le giacche rigonfie che tradiscono la presenza di pistole pronte all'uso, gli auricolari incollati nelle orecchie, lo sguardo che si muove nervoso. La folla si agita, cammina, sale e scende le scale che portano alle postazioni delle tv, si affanna alla ricerca di notizie che non ci sono e che spesso vengono annunciate e poi smentite. Si inaugura il G8, forse il più incerto, contestato, criticato summit dei Grandi degli ultimi anni.

L'imponente macchina organizzativa fatica a reggere l'impatto con una folla che adesso preme per sapere, cercare, vedere dove e come incontrare i leader mondiali. Pochi sono in grado di fornire informazioni. Sui maxischermi installati sul piazzale sfilano le immagini della cancelliera tedesca in visita a Onna, il borgo a dieci chilometri dall'Aquila devastato dal terremoto che durante la seconda guerra mondiale fu teatro di una delle più gravi stragi naziste. Si vede Angela Merkel che si muove tra le macerie ancora accumulate tra le poche case rimaste in piedi, mentre stringe le mani di quel popolo di volontari che da tre mesi cerca di ridare forma e anima a una comunità sconvolta. Ma sono solo immagini, senza suono.

Chi si muove in mezzo al piazzale, tra gli ombrelloni bianchi, le sedi e i divani di vimini, i bar assaltati dalla gente, la palestra del fitness aperta e subito chiusa, lo fa senza una meta precisa, distratto da fusi orari, appuntamenti, interviste volanti, cavi e computer che vengono trasferiti da un'area all'altra, alla ricerca della migliore ricezione, alla linea della rete che fa le bizze e che per sicurezza non consente di spedire materiale troppo "pesante".

Il contatto con la realtà resta affidato agli schermi che punteggiano i due grandi hangar dove sono sistemati i giornalisti della carta stampata e delle tv. Si scopre così che il presidente Barack Obama è appena arrivato a Pratica di Mare, che prosegue in elicottero verso Roma, che si incontra con il presidente Giorgio Napolitano, si ascoltano le poche parole durante la breve conferenza stampa.

In un angolo della sala della stampa scritta, gli uomini e le donne di One, l'organizzazione di Bob Geldof, il cantante che si è inventato il Live aids a favore dell'Africa, chiamano a raccolta i giornalisti. Ricordano gli impegni dei Grandi al passato G8, sottolineano, ancora una volta, il pesantissimo ritardo italiano, chiedono interventi immediati. "Chi muore di fame non puo aspettare, ognuno deve fare la sua parte", aggiungono. Mostrano i fogli degli impegni: il nostro governo ne ha assolto solo il tre per cento. Si sa che Silvio Berlusconi si è scusato. Ma adesso, One si aspetta una nuova presa di posizione. Fogli e volantini di organizzazioni, come ActionAid, il Munk centre di Toronto, Axfon, Save the Children, piovono sui tavoli che sono adesso invasi da richieste, appelli, inviti pressanti a fare qualcosa. Per l'economia in affanno, per il cibo che scareseggia, per l'acqua che non basta per tutti, per l'inquinamento che sta soffocando il pianeta.

Arriva anche Silvio Berlusconi. Sarà lui, come padrone di casa, a ricevere la delegazione. Offre un aperitivo, poi la colazione di lavoro. I programmi cambiano e si adeguano al clima che si respira. Dentro e fuori il G8. Si sceglie il basso profilo. Niente gadget, niente sfarzi, evitare ogni battuta fuori luogo, atteggiamenti che possono offrire il fianco alle critiche e mettere in imbarazzo una delegazione già a disagio per le vicende di villa Certosa e di Palazzo Grazioli. Anche le due statue romane della Musa velata e dell'Apollo Chigi, volute dal premier, restano sullo sfondo. L'estetica, l'immagine tanto cara al presidente del Consiglio possono attendere. Si punta alla concretezza. Conta il risultato. Ne ha bisogno soprattutto il mondo. Squadre di elicotteri volteggiano sulla cittadella.

Il rombo dei rotori annuncia l'arrivo di Obama. Il vertice entra nel vivo. Prima conferenza stampa alle 19. Primo banco di prova anche per Berlusconi.

(8 luglio 2009)

 

 

 

 

 

Dopo un cordiale faccia a faccia, il capo della Casa Bianca elogia il presidente della Repubblica

"Straordinario gentiluomo, rappresenta al meglio il suo Paese e merita ammirazione"

Obama ricevuto al Quirinale

"Napolitano vero leader morale"

Sottolineata la convergenza di vedute sulla crisi e lo scenario internazionale

Lodi anche per il ruolo di "forte leadership" dimostrato dall'Italia nel preparare il G8

Obama ricevuto al Quirinale "Napolitano vero leader morale"

ROMA - La tre giorni di Barack Obama in Italia parte da Roma, da un incontro al Quirinale con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il primo tra i due capi di Stato. Un faccia a faccia di 35 minuti, più altri dieci insieme alle delegazioni, al termine del quale il capo della Casa Bianca loda "l'integrità morale" di Napolitano, uno "straordinario gentiluomo", e il ruolo di "forte leadership" esercitato dall'Italia nella preparazione del G8. Parole che suonano come una smentita a quanto scritto negli ultimi giorni da alcuni giornali. Dal colloquio emerge in modo particolare la "forte convergenza" che lega i due Paesi sulla necessità di un ruolo più incisivo dell'Europa, sulle ricette per superare la crisi economica, sulla gestione delle crisi internazionali.

Napolitano, dice Obama, ha "una reputazione meravigliosa" e merita "l'ammirazione di tutto il popolo italiano, non solo per la sua carriera politica, ma anche per la sua integrità e gentilezza: è un vero leader morale e rappresenta al meglio il vostro Paese".

Il presidente americano, appena arrivato in Italia da Mosca per partecipare al G8 all'Aquila, mostra la sua stima prolungando la visita al Quirinale: era stato previsto appena un quarto d'ora per una stretta di mano, invece passa più di un'ora. Inoltre, Obama si presenta al Quirinale insieme alla first lady Michelle (in tubino giallo senza maniche, una vistosa rosa di stoffa verde al petto, scarpe pitonate, nessun gioiello).

Durante il colloquio, Michelle Obama viene intrattenuta da Clio Napolitano, che la definisce "espansiva, cordiale, brillante, molto allegra e alla mano". "Mi aspettavo che fosse proprio così", aggiunge.

Al termine dell'incontro Napolitano si dice "profondamente compiaciuto", della visita e dichiara l'apprezzamento dell'Italia tutta, senza distinzioni di schieramento, per le prime iniziative dell'amministrazione Obama. Il capo dello Stato ha quindi ricordato che da "moltissimo tempo" anche la scelta di stare al fianco dell'alleato americano gode della stesso "larghissimo" consenso e recentemente questo consenso riguarda anche la partecipazione alle missioni internazionali di pace.

In questo quadro, nell'augurare buon lavoro ai partecipanti al G8, Napolitano sottolinea che sulle ricette per superare la crisi economica c'è "una forte convergenza di vedute e di proposte fra il presidente Obama, la sua amministrazione e il governo italiano".

Dal canto suo, il capo della Casa Bianca parla dell'Italia come di un "vero grande amico degli Stati Uniti". E sottolinea la convergenza di vedute sulla necessità che l'Unione Europea svolga un ruolo internazionale più incisivo per assolvere insieme agli Stati Uniti e alla Russia le loro responsabilità sulla scena mondiale. Scena sulla quale al momento gli Usa ritengono "molto importante parlare con Iran e Corea del Nord affinché non facciano passi per dotarsi di armamenti nucleari".

Napolitano e Obama si salutano con un arrivederci alla cena che il presidente della Repubblica offrirà agli Otto Grandi domani sera all'Aquila.

(8 luglio 2009)

 

 

 

 

 

G8, Obama: "Forte leadership italiana"

"Accordo sul clima: sentiremo Cina e India"

Regole globali condivise per l'economia

Primo giorno del vertice, partecipano Italia, Usa, Gran Bretagna, Germania, Francia, Russia, Canada e Giappone, più il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso; il presidente di turno della Comunità europea, lo svedese Fredrik Reinfeldt e quello dell'Unione africana, il leader libico Gheddafi. Obama incontra Napolitano. Il New York Times: "Italia negligente". La Casa Bianca smentisce: "Splendido lavoro". Indiscrezioni sulla bozza di intenti sull'economia: "Restano incertezza e rischi. No al protezionismo". La Cancelliera tedesca Merkel visita Onna con Berlusconi. Il Papa incontra le first lady. Ambiente: Berlusconi annuncia l'accordo, "ma bisogna convincere i giganti asiatici". In serata cena su temi politici internazionali. Non partecipa al vertice il presidente cinese Hu Jintao, rientrato a Pechino per la crisi nel Xinjiang. Striscioni di protesta. Sull'autostrada A24 "Yes we camp". Continua lo sciame sismico nell'aquilano

 

18:54 G8, Pm: restino in carcere gli 8 fermati ieri

Il pm di Roma, Giuseppe De Falco, ha chiesto al gip la convalida degli fermi e il mantenimento della custodia cautelare in carcere per le otto persone bloccate ieri dalla polizia in occasione dei disordini scoppiati nella capitale in concomitanza con le iniziative del movimento antagonista contro il G8

18:49 Milano, manifestazione anti-G8

Al vial a Milano la manifestazione anti-G8 organizzata dai no global in concomitanza con le proteste nella capitale. Al raduno partecipano alcuni centri sociali della città, tra cui il Cox 18, e i rappresentanti di Sinistra Critica e Rifondazione Comunista. I partecipanti hanno steso in corso di Porta Ticinese lo striscione che verrà portato in corteo: "No G8, speculazione, militarizzazione. 100% ricostruzione, partecipazione, trasparenza"

18:39 G8, clima: emissioni meno 80% entro 2050

Firmata la dichiarazione sul clima che prevede l'impegno dei paesi industrializzati a ridurre le emissioni dell'80% entro il 2050 e a mantenere l'aumento della temperatura globale entro i 2 gradi. No, di Cina e India al taglio delle emissioni globali del 50%

18:33 G8: passa Obama, esposto striscione "Yes we camp!"

Un grande striscione con la scritta "Yes we camp!" - diventato lo slogan dei comitati cittadini che criticano la gestione del dopo-sisma - è stato esposto al passaggio del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, diretto al centro dell'Aquila, dove è prevista una sua visita

18:26 G8: scossa magnitudo 2 nell'aquilano

Una scossa di terremoto di magnitudo 2,0 è stato registrato nell'Aquilano pochi minuti dopo le 18, secondo i dati forniti dalla sala sismica dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Il terremoto è avvenuto alla profondità di 11,5 chilometri e l'epicentro si trova a tre chilometri da Pizzoli (L'Aquila) e a circa sette chilometri da Coppito, sede del G8.

18:22 G8: blindato centro de L'Aquila per visita Obama alla città

Centro dell'Aquila blindato, dove tra pochi minuti arriveranno il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e il premier Silvio Berlusconi, che assieme visiteranno i luoghi simbolo del terremoto che il 6 aprile scorso ha scosso il capoluogo abruzzese

18:20 G8, nuove contestazioni a L'Aquila

Nuova manifestazione di protesta contro il G8 in prossimità del campo degli sfollati di piazza d'Armi, a L'Aquila. E' stata organizzata dai comitati cittadini che già questa mattina avevano esposto la scritta 'Yes we camp' sulla collina di Roio.

Anche nella manifestazione di questo pomeriggio gli esponenti dei comitati cittadini hanno esposto uno striscione della lunghezza di 10 metri con la stessa scritta, mentre in un altro striscione viene rigettata l'ipotesi della costruzione di una nuova città, sollecitando, invece, la ricostruzione "dal basso". I cinquanta esponenti dei comitati sono stati affiancati anche da cittadini comuni che non condividono la politica di ricostruzione attuata fino a questo punto

18:15 G8, approvata dichiarazione su sviluppo e Africa

I leader del G8 hanno approvato la dichiarazione sullo sviluppo e l'Africa, nella quale tra l'altro ribadiscono "l'importanza di rispettare i propri impegni a favore di un aumento degli aiuti" nei confronti dei Paesi in via di sviluppo

18:10 Sit - in a Regina Coeli per liberazione manifestanti

Alcune centinaia di persone della Rete dei movimenti "No G8" stanno dando vita ad un sit-in di fronte al carcere di Regina Coeli, a Roma, dove sono detenute le persone arrestate ieri mattina nel corso di una manifestazione per contestare il summit in corso. Dai megafoni partono anche appelli a recarsi in massa a L'Aquila, venerdì prossimo, per la manifestazione più grande di contestazione del G8 attesa nel capoluogo abruzzese

18:03 G8, petrolio: accordo su prezzo a 70-80 dollari

I leader si sono dichiarati d'accordo nel ritenere che 70-80 dollari sia il prezzo giusto per un barile di petrolio. Prima del summit, il

primo ministro britannico, Gordon Brown e il presidente francese, Nicolas Sarkozy, avevano espresso l'auspicio che il summit potesse riuscire a stabilizzare il prezzo del petrolio che, negli ultimi 12 mesi, ha fluttuato tra 32 e 147 dollari al barile

17:52 G8, approvata la dichiarazione economica

Via libera alla dichiarazione sulle nuove regole che dovranno governare il sistema economico e finanziario del dopo-crisi. Tra i punti più importanti: il "Global Legal Standard", il "no" al protezionismo, l'importanza del lavoro e la lotta ai paradisi fiscali

17:48 Michelle: niente shopping per evitare disagi al traffico

A Michelle Obama sarebbe piaciuto fare shopping in alcuni noti negozi di moda della capitale, ma per evitare il blocco del traffico ha rinunciato. Lo ha riferito la moglie del sindaco Alemanno, Isabella Rauti, al termine del pranzo con le first lady sulla Terrazza Caffarelli a Roma

17:45 Torino, studenti Onda occupano rettorato

Rappresentanti del movimento Onda Anomala di Torino sono entrati nel cortile del Rettorato dell'Università in via Po e dichiarano di averlo occupato. I ragazzi protestano contro una sovrattassa universitaria, gli arresti per il G8 di maggio e il G8 dell'Aquila

17:41 Trieste, studenti Onda occupano rettorato

Rappresentanti del movimento studentesco Onda Anomala di Trieste ha occupato la sede del rettorato dell'Università in segno di protesta contro gli arresti per gli scontri del G8 di maggio. I manifestanti hanno esibito uno striscione, sul quale è scritto "Liberi tutti"

17:33 Berlusconi: "Intesa sul clima, ma Cina e India..."

Il premier Silvio Berlusconi, aprendo l'incontro su ambiente, commercio e regole, ha detto: ''Sul clima c'è un accordo tra noi ormai consolidato. Incontrando il presidente cinese però ho trovato un forte scetticismo. Domani con Cina e India dobbiamo verificare il grado di accordo che si può trovare''

17:23 Alemanno: "Michelle mi ha detto di fare il bravo con mia moglie"

Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno ha rivelato che durante il pranzo con la first lady americana, "Michelle Obama mi ha detto di aver trovato molto simpatica e intelligente mia moglie e mi ha ammonito di comportarmi bene con lei perché è molto faticoso essere la moglie di un sindaco"

17:04 G8, approvata la dichiarazione economica

I leader del G8 hanno approvato la dichiarazione economica

16:40 Le figlie di Obama "gelataie" per un giorno

Pomeriggio da 'gelataie' a Roma per Malia e Sasha, le figlie di 10 e 7 anni del presidente Barack Obama. Le ragazzine, accompagnate dalla nonna, hanno indossato il camice regolamentare nel laboratorio di Giolitti, storico locale a un passo dal Parlamento, e hanno provato l'emozione di realizzare un gelato con le loro mani. "Hanno fatto quello alla mora e alla banana - spiega il titolare del bar - lo hanno mangiato con grande gusto e se lo sono portato via per offrirlo stasera alla mamma Michelle"

16:21 Bozza G8 su crisi, segni di stabilizzazione

Ci sono segni di stabilizzazione, la situazione però resta incerta e gli effetti della crisi possono mettere a rischio la stabilità sociale. E' quel che emerge dalla bozza del G8 sulla crisi

16:17 Frattini: "L'Italia verserà quota 2009 del fondo globale"

L'Italia è impegnata a versare entro la fine dell'anno la quota 2009 del Fondo globale per la lotta all'Aids, alla tbc e alla malaria, pari a 130 milioni di dollari. Lo ha annunciato il ministro egli Esteri, Franco Frattini, rispondendo a margine del G8 alle polemiche della fondazione 'One' istituita da Bob Geldof e da Bono, secondo cui l'Italia non fa la sua parte. "Abbiamo le carte in regola - ha detto Frattini - nel G8 del 2001 abbiamo presentato noi la richiesta per un fondo globale per le tre grandi pandemie. Questa volta proponiamo un fondo per la sicurezza alimentare"

16:03 E Obama si toglie la giacca

Barack Obama informale a Coppito. Subito dopo la tradizionale "foto di famiglia" con gli altri leader, il presidente americano ha scambiato qualche battuta con il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso e ha rotto il protocollo: a causa del caldo si è tolto la giacca rimanendo in camicia e cravatta

16:01 First ladies, finito il pranzo in Campidoglio

Le first ladies sono uscite dal Palazzo dei Conservatori in Campidoglio, a Roma, dove si è svolto il pranzo offerto dal sindaco Gianni Alemanno e da sua moglie Isabella Rauti

15:47 Finuta colazione, tocca alla foto di famiglia

Gli otto Grandi, riuniti alla caserma di Coppito, hanno appena terminato la colazione di lavoro che ha dato il via ufficiale al G8. Adesso sono riuniti nel cortile per la tradizionale "foto di famiglia", prima di iniziare la sessione di lavoro del pomeriggio

15:38 Gheddafi arrivato a Roma

L'aereo con a bordo il leader libico Muammar Gheddafi, presidente di turno dell'Unione africana, è atterrato pochi minuti fa all'aeroporto di Ciampino. Gheddafi parteciperà alla terza giornata dei lavori del vertice dell'Aquila, tutta dedicata ai problemi del continente africano

15:37 Rilasciati i 4 olandesi fermati a Carsoli

Sono stati rilasciati senza alcuna denuncia i 4 giovani olandesi fermati stamattina dalla polstrada a Carsoli. Dagli accertamenti è emerso che uno aveva un tesserino professionale da giornalista della federazione olandese, mentre gli altri tre sono cineoperatori e tecnici. All'interno dell'auto la polizia aveva trovato un caschetto e una maschera antigas, ma i quattro hanno spiegato che si tratta di materiale che sarebbe servito loro in caso di manifestazioni dei No global.

15:29 Frattini: "Sull'Iran, ora non ci sono condizioni per azioni più decise"

Franco Frattini sulla posizione che il summit prenderà sull'Iran: "Troveremo la parola giusta, che sia condanna o deplorazione, quello che conta è che la comunità internazionale non tollererà le violenze né la violazione dei diritti umani". Ai cronisti che gli chiedono se il G8 adotterà azioni 'più decise' contro Teheran, replica: "Per ora non ci sono le condizioni"

15:26 Striscione in piazza di Spagna, rilasciati attivisti

Sono stati rilasciati, dopo essere stati identificati, gli attivisti del movimento "Avaaz-Il mondo in azione" che questa mattina avevano esposto uno striscione sulla scalinata di piazza di Spagna a Roma. Sullo striscione c'era scritto "Manteniamo il clima freddo così Berlusconi può tenere i suoi vestiti addosso"

15:25 Gheddafi atterrato a Roma

Il leader libico Gheddafi è atterrato all'aeroporto Ciampino. Parteciperà ai G8 in qualità di presidente dell'Unione africana

15:17 Bozza ambiente: "Accordo su aumento temperatura di 2 gradi"

Indiscrezioni sulla bozza G8 per l'ambiente: "Accordo su un aumento massimo di due gradi della temperatura del globo"

15:15 Frattini: "Dai G8 condanna della Corea del Nord"

Franco Frattini a Sky Tg24: i test nucleari della Corea del Nord devono essere fermati e "dal G8 arriverà un forte messaggio di condanna" nei confronti di Pyongyang

15:08 Giocattoli e gelati per Malia e Sasha Obama

Una giornata nella capitale per le due figlie di Obama, Malia e Sasha. Dopo lo shopping in un negozio di giocattoli del centro, le ragazzine hanno preso un gelato da Giolitti, prima di incontrarsi con la mamma Michelle con cui ceneranno in zona Pantheon. La first lady Usa ha invece in programma la visita del Colosseo

14:59 Sulmona, fermato con una mazza e sassi nello zaino

Un 25enne di Policoro, in provincia di Matera, è stato fermato dalla polizia nei pressi della stazione di sulmona. Nello zaino una mazza ferrata e tre sassi. Era diretto all'Aquila

14:51 Blitz a Torino: imbrattato l'ingresso dell'Unione industriale

Un gruppo di anarchici ha messo a segno nella notte a Torino un blitz antiG8: sei persone sono state denunciate per danneggiamento. Il gruppo ha cosparso di soldi finti, volantini e sugo di pomodoro a mo' di sangue l'ingresso dell'Unione industriale di via Fanti

14:46 Actionaid: "500 mila persone a rischio fame nei tre giorni del G8"

Luca De Fraia, segretario generale aggiunto di Actionaid, ha detto: "Nei soli tre giorni del vertice del G8 oltre 500 mila persone saranno a rischio fame e andranno ad aggiungersi alle sterminate fila di chi soffre già di fame cronica"

14:37 Roma, vernice contro negozio Benetton

Blitz anti G8 in via Magna Grecia (zona san Giovanni) a Roma. Tre manifestanti a volto coperto hanno tirato vernice contro la vetrina di un negozio della catena Benetton

 

 

 

 

IL COMMENTO

Il bene del Paese

di EZIO MAURO

I Grandi del mondo arrivano a Roma - mentre Hu Jintao deve ripartire per l'urgenza della crisi cinese - in uno scenario inedito: il chairman del G8 è impegnato in una sua battaglia personale contro i giornali, attaccati domenica con una nota ufficiale del governo per la loro "morbosità", e presi a male parole ieri nella conferenza stampa della vigilia, per aver osato criticare la regia italiana del vertice, accennando all'ipotesi che l'Italia possa essere esclusa in futuro dal G8.

Soffocato dagli scandali che ha costruito interamente con le sue mani, Silvio Berlusconi attribuisce ai giornali la causa dei suoi mali, l'"imbarazzo" e il "calo di reputazione" di cui parla il "Financial Times", gli avvertimenti alla Merkel raccolti dal "Wall Street Journal" sulle fotografie del summit con il premier italiano, che potrebbero metterla in difficoltà nelle prossime elezioni.

Ieri il ministro degli Esteri Frattini ha definito "una buffonata" le indiscrezioni del "Guardian" su una supplenza degli Stati Uniti all'Italia nel lavoro preparatorio degli sherpa e Berlusconi nel pomeriggio ha rincarato la dose: "Una grande cantonata di un piccolo giornale". Come sempre, non è mancato l'attacco diretto a "Repubblica": "Prima mi gettate addosso delle calunnie, poi ve la prendete con me perché queste calunnie fanno male all'Italia".

Il presidente del Consiglio ha perfettamente ragione su un punto: mentre si apre un summit, il cui successo è importante per il nostro Paese che lo ospita, c'è qualcosa in queste settimane che fa molto male all'Italia: è il suo comportamento privato unito alle menzogne pubbliche che cercano di giustificarlo. I giornali stranieri e "Repubblica", com'è regola nel mondo libero, non fanno altro che dar conto di questo ai cittadini-lettori. Tutto il resto - campagne, manovre, eversioni - non è nemmeno un giudizio politico: semplicemente, come ha detto ieri il direttore del "Sunday Times", è una "stupidaggine".

(8 luglio 2009)

 

 

 

G8 all'Aquila, Olimpiadi a Chicago

G8 all'Aquila, Olimpiadi a Chicago

IN qualche pausa del suo viaggio tra Mosca e l'Italia Barack Obama ha trovato il tempo di registrare un messaggio video. Argomento le Olimpiadi del 2016, che il presidente degli Stati Uniti vorrebbe fossero assegnate alla sua città, Chicago. Il video, che è stato diffuso dalla Casa Bianca, è rivolto all'associazione dei comitati olimpici africani, che in questi gioni sono riuniti in Nigeria. Contro Chicago sono scese in campo per ospitare i Giochi del 2012 Madrid, Rio de Janeiro e Tokyo, ma la metropoli dell'Illinois spera che la popolarità di Obama dia una spinta decisiva perché venga scelta Chicago. Questo il messaggio di Obama: "Vedo questi Giochi come un'occasione per rafforzare i legami d'amicizia nel mondo. Potete contare sul nostro governo per l'organizzazione a Chicago di questi grandi e storici Giochi oltre che per rafforzare universalmente il movimento olimpico".

Sette righe per Silvio. La biografia di Berlusconi che la Casa Bianca ha consegnato ai giornalisti al seguito di Obama è veramente stringata. Poche righe con data e luogo di nascita, professione (politico, uomo d'affari, primo ministro) la data delle elezioni vinte nel 2008 (con fonte Bbc) e quella dell'insediamento a Palazzo Chigi "per la terza volta" (fonte Associated Press). Uno sgarbo o una sottovalutazione? Niente di tutto ciò, ma dopo il precedente dello scorso anno i funzionari che hanno redatto il manuale sul viaggio in Italia ci sono andati con i piedi di piombo. In occasione del G8 in Giappone infatti la Casa Bianca (di Bush) commise una clamorosa gaffe pubblicando una biografia del nostro premier con diverse connotazioni negative. Ci furono proteste e l'amministrazione fu costretta a delle scuse ufficiali. Che furono motivate con la leggerezza di aver "copiato il testo da Internet". Nel manuale di questo G8 è invece molto lunga la biografia del presidente Giorgio Napolitano. Tre pagina, prese in toto dal sito ufficiale del Quirinale.

Il terremoto non spaventa. Nessuna paura alla Casa Bianca per eventuali scosse di terremoto. Durante il volo dell'Air Force One che da Mosca ha portato a Roma Barack Obama, il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs ha detto di "non aver sentito alcuna preoccupazione da parte dei servizi segreti" sull'argomento terremoto. "Ovviamente non ci faranno fare niente che possa mettere in pericolo qualcuno. E ovviamente ci sono molti piani su cosa fare, nel caso che qualcosa dovesse succedere".

Resta confermata la passeggiata che Obama farà insieme a Berlusconi nelle zone terremotate. Quanto a possibili interventi finanziari americani per la ricostruzione Gibbs ha detto che da parte dell'Italia non c'è stata alcuna richiesta: "No, che almeno io sappia. Ovviamente quando c'è stato il terremoto ci siamo messi in contatto con il governo italiano e penso che qualche contributo sia stato effettuato. Ma non credo che ci sia una richiesta pendente".

(8 luglio 2009)

 

 

La cancelliera visita il centro colpito dal terremoto, Berlino impegnata per la ricostruzione

Sosta davanti alla stele per le vittime dell'eccidio nazista del 1944

Berlusconi e Merkel a Onna

"Un borgo colpito dalla Germania"

Berlusconi e Merkel a Onna "Un borgo colpito dalla Germania"

Angela Merkel e Silvio Berlusconi a Onna

ONNA - La mia visita a Onna "vuole essere un piccolo segno a favore di un borgo colpito in passato dalla Germania". Così la cancelliera tedesca Angela Merkel ha motivato la sua presenza oggi nel piccolo centro abbruzzese duramente colpito dal terremoto dell'aprile scorso. Merkel ha colto così l'occasione per ribadire l'impegno della Germania per contribuire alla ricostruzione del piccolo paese, che nel giugno del 1944 fu teatro di una strage nazista in cui vennero uccisi 17 civili. Una visita e un impegno - ha spiegato - che vogliono essere "simbolo di una nuova Europa, l'Europa della pace, e vuole testimoniare il desiderio della Germania di portare al borgo un contributo positivo". Un contributo, quello di Berlino, che "ha anche un valore simbolico - ha sottolineato Merkel - Qui possiamo alla fine costruire qualcosa dove prima abbiamo distrutto".

La Merkel si è recata ad Onna accompagnata dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, visitando il centro del borgo fino a raggiungere a piedi la chiesa di San Pietro e Paolo per la cui ricostruzione la Germania si è impegnata a versare un contributo. Al loro arrivo, davanti alla chiesa, la Merkel e Berlusconi hanno trovato ad attenderli un gruppo di alcune decine di abitanti di Onna, oltre a una rappresentanza della Protezione civile italiana e tedesca.

La cancelliera ha salutato i presenti fermandosi a parlare con alcuni abitanti del paesino che avevano preparato per lei un mazzo di fiori e si è trattenuta con il premier più di dieci minuti all'esterno della chiesa prima di svolgere la breve visita all'interno. "Siate forti, noi non vi abbandoneremo", ha detto Merkel, che all'uscita è stata salutata da un applauso.

Dal canto suo, Berlusconi ha ribadito l'impegno assunto dal governo nei confronti dei cittadini: "Ve lo prometto, Onna sarà completamente ricostruita".

Durante la visita il presidente del Consiglio ha mostrato a Merkel il cantiere delle nuove casette di legno che stanno sorgendo di fronte a quello che era il vecchio abitato e successivamente, tornando a Coppito, il cantiere di Bazzano, una delle 20 aree dove sorgeranno gli alloggi anti sismici per gli abitanti dell'Aquila.

Gli abitanti di Onna hanno in ogni caso ripetuto al premier che non abbandoneranno il vecchio paese. "Queste sono soltanto case provvisorie - ha detto il presidente del locale comitato Franco Papola - vogliamo riprenderci il paese e la ricostruzione di Onna può essere il simbolo e l'esempio della ricostruzione dell'intero terremoto".

(8 luglio 2009) Agitazione nella cittadella militare subito prima dell'avvio del G8

Il contatto con la realtà sembra affidato solo ai grandi monitor

Coppito, la caserma cuore del mondo

tra maxischermi e notizie che non ci sono

L'impressione è che si sia scelto il basso profilo: niente gadget né sfarzo

Fortissima la presenza di forze dell'ordine. Molto attive le organizzazioni umanitarie

dal nostro inviato DANIELE MASTROGIACOMO

Coppito, la caserma cuore del mondo tra maxischermi e notizie che non ci sono

Il centro stampa a Coppito

L'AQUILA - Centinaia di persone vagano nel grande spiazzo ricavato alle spalle della cittadella militare della Guardia di Finanza. Giornalisti, tecnici, operatori, vigili del fuoco, uomini della Protezione civile, della Croce rossa, poliziotti, carabinieri. E poi militari che girano in borghese, protetti da larghi occhiali scuri, le giacche rigonfie che tradiscono la presenza di pistole pronte all'uso, gli auricolari incollati nelle orecchie, lo sguardo che si muove nervoso. La folla si agita, cammina, sale e scende le scale che portano alle postazioni delle tv, si affanna alla ricerca di notizie che non ci sono e che spesso vengono annunciate e poi smentite. Si inaugura il G8, forse il più incerto, contestato, criticato summit dei Grandi degli ultimi anni.

L'imponente macchina organizzativa fatica a reggere l'impatto con una folla che adesso preme per sapere, cercare, vedere dove e come incontrare i leader mondiali. Pochi sono in grado di fornire informazioni. Sui maxischermi installati sul piazzale sfilano le immagini della cancelliera tedesca in visita a Onna, il borgo a dieci chilometri dall'Aquila devastato dal terremoto che durante la seconda guerra mondiale fu teatro di una delle più gravi stragi naziste. Si vede Angela Merkel che si muove tra le macerie ancora accumulate tra le poche case rimaste in piedi, mentre stringe le mani di quel popolo di volontari che da tre mesi cerca di ridare forma e anima a una comunità sconvolta. Ma sono solo immagini, senza suono.

Chi si muove in mezzo al piazzale, tra gli ombrelloni bianchi, le sedi e i divani di vimini, i bar assaltati dalla gente, la palestra del fitness aperta e subito chiusa, lo fa senza una meta precisa, distratto da fusi orari, appuntamenti, interviste volanti, cavi e computer che vengono trasferiti da un'area all'altra, alla ricerca della migliore ricezione, alla linea della rete che fa le bizze e che per sicurezza non consente di spedire materiale troppo "pesante".

Il contatto con la realtà resta affidato agli schermi che punteggiano i due grandi hangar dove sono sistemati i giornalisti della carta stampata e delle tv. Si scopre così che il presidente Barack Obama è appena arrivato a Pratica di Mare, che prosegue in elicottero verso Roma, che si incontra con il presidente Giorgio Napolitano, si ascoltano le poche parole durante la breve conferenza stampa.

In un angolo della sala della stampa scritta, gli uomini e le donne di One, l'organizzazione di Bob Geldof, il cantante che si è inventato il Live aids a favore dell'Africa, chiamano a raccolta i giornalisti. Ricordano gli impegni dei Grandi al passato G8, sottolineano, ancora una volta, il pesantissimo ritardo italiano, chiedono interventi immediati. "Chi muore di fame non puo aspettare, ognuno deve fare la sua parte", aggiungono. Mostrano i fogli degli impegni: il nostro governo ne ha assolto solo il tre per cento. Si sa che Silvio Berlusconi si è scusato. Ma adesso, One si aspetta una nuova presa di posizione. Fogli e volantini di organizzazioni, come ActionAid, il Munk centre di Toronto, Axfon, Save the Children, piovono sui tavoli che sono adesso invasi da richieste, appelli, inviti pressanti a fare qualcosa. Per l'economia in affanno, per il cibo che scareseggia, per l'acqua che non basta per tutti, per l'inquinamento che sta soffocando il pianeta.

Arriva anche Silvio Berlusconi. Sarà lui, come padrone di casa, a ricevere la delegazione. Offre un aperitivo, poi la colazione di lavoro. I programmi cambiano e si adeguano al clima che si respira. Dentro e fuori il G8. Si sceglie il basso profilo. Niente gadget, niente sfarzi, evitare ogni battuta fuori luogo, atteggiamenti che possono offrire il fianco alle critiche e mettere in imbarazzo una delegazione già a disagio per le vicende di villa Certosa e di Palazzo Grazioli. Anche le due statue romane della Musa velata e dell'Apollo Chigi, volute dal premier, restano sullo sfondo. L'estetica, l'immagine tanto cara al presidente del Consiglio possono attendere. Si punta alla concretezza. Conta il risultato. Ne ha bisogno soprattutto il mondo. Squadre di elicotteri volteggiano sulla cittadella.

Il rombo dei rotori annuncia l'arrivo di Obama. Il vertice entra nel vivo. Prima conferenza stampa alle 19. Primo banco di prova anche per Berlusconi.

(8 luglio 2009)

 

 

 

Al via il vertice dei Grandi

Roma blindata, primi incontri all'Aquila

Il primo giorno del vertice a presidenza italiana vedrà riuniti i leader degli otto grandi - Italia, Usa, Gran Bretagna, Germania, Francia, Russia, Canada e Giappone - più il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso; il presidente di turno della Comunità europea, lo svedese Fredrik Reinfeldt e quello dell'Unione africana, il leader libico Gheddafi che soggiornerà nella sua tenda beduina montata nel caserma di Coppito. Alle 13 colazione di lavoro G8 sull'economia mondiale; poi alle 15.30 sessione di lavoro su clima, aiuti e sviluppo; alle 20.30 infine cena di lavoro su temi politici internazionali. Non parteciperà al vertice il presidente cinese Hu Jintao, rientrato a Pechino per la crisi nel Xinjiang.

 

 

Diretta - ESTERI

Al via il vertice dei Grandi

Obama: "Forte leadership italiana"

Napolitano: "Convergenza Usa-Italia"

Il primo giorno del vertice a presidenza italiana vedrà riuniti i leader degli otto grandi - Italia, Usa, Gran Bretagna, Germania, Francia, Russia, Canada e Giappone - più il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso; il presidente di turno della Comunità europea, lo svedese Fredrik Reinfeldt e quello dell'Unione africana, il leader libico Gheddafi che soggiornerà nella sua tenda beduina montata nel caserma di Coppito. Obama incontra Napolitano al Quirinale. Il quotidiano americano: "Italia negligente". La Casa Bianca smentisce: "Splendido lavoro". Il Cancelliere tedesco Merkel visita Onna insieme a Berlusconi. Alle 13 colazione di lavoro G8 sull'economia mondiale; poi alle 15.30 sessione di lavoro su clima, aiuti e sviluppo; alle 20.30 infine cena di lavoro su temi politici internazionali. Non parteciperà al vertice il presidente cinese Hu Jintao, rientrato a Pechino per la crisi nel Xinjiang.

 

14:28 Blitz anarchico davanti al carcere Rebibbia: "Stop G8"

Blitz anarchico davanti al carcere di Rebibbia. Un gruppo di persone ha esposto un lenzuolo grande circa due metri con scritto: "Stop al G8. Burn the state", brucia lo stato. Sul posto gli agenti della polizia di Stato

14:16 Lieve scossa nell'aquilano

Una scossa sismica è stata avvertita alle 13.34 dalla popolazione della provincia dell'Aquila. Le località prossime all'epicentro sono state Villa Sant'Angelo, Sant'Eusanio Forconese e San Demetrio. Dalle verifiche effettuate non risultano al momento danni a persone o cose. Secondo l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia l'evento sismico ha avuto una magnitudo di 2.0

14:14 Tremonti in viaggio verso l'Aquila

Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti è partito per l'Aquila. All'ordine del giorno del summit i temi economici, dall'analisi della crisi alle regole globali

14:00 I Grandi a pranzo

Al pranzo che dà il via al vertice, il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, siede con il premier giapponese Taro Aso, a sinistra e quello canadese, Stephen Harper, a destra. Il presidente americano è invece dalla parte opposta del tavolo tondo seduto tra il presidente francese, Nicolas Sarkozy, e il premier britannico Gordon Brown. Al pranzo ci sono anche la cancelliera tedesca

Angela Merkel, il presidente russo Dmitri Medvedev, il presidente della commissione Ue Josè Barroso e il premier svedese Fredrik Reinfeldt, presidente di turno dell'Ue

13:53 Sui muri dell'Aquila: "Yes we camp"

Su molti muri dell'Aquila affissi grandi manifesti con la scritta "Yes we camp, but we don't go away", la stessa esposta con un lungo striscione sul colle di Roio

13:45 Inizia il vertice

I grandi della terra a pranzo per la colazione di lavoro sull'economia: il vertice G8 è aperto

13:42 Coppa del mondo di baseball esposta all'Aquila

La Coppa del Mondo di Baseball che verrà assegnata a Roma (Nettuno) il prossimo 27 settembre è esposta all'interno della Scuola della Guardia di Finanza dell'Aquila che ospiterà il vertice

13:37 Berlusconi regala libri d'arte ai leader del G8

Dopo l'aperitivo di benvenuto, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sta illustrando ai grandi della terra dei volumi con stampe e fotografie sulle principali opere d'arte italiane. I libri sono uno dei doni offerti dal premier ai leader presenti a L'Aquila per il G8

13:29 I leader accolti da Berlusconi nella caserma della GdF

Accolti da Berlusconi all'ingresso nella caserma della GdF di Coppito il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso, il primo ministro svedese Frederich Reinfeldt, e il presidente della federazione russa Dimitri Medvedev. Già all'Aquila, il primo ministro giapponese Taro Aso seguito dal primo ministro britannico Gordon Brown e dal cancelliere tedesco Angela Merkel

13:25 Berlusconi accoglie Obama all'Aquila

Il presidente Usa Barack Obama è arrivato a Coppito per il G8. Ad accoglierlo, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Tra i due sorrisi, strette di mano e la foto di rito davanti al logo del summit

13:19 Save the Children: "Moriranno 75 mila bambini durante i G8"

Save the Children ha diffuso un dossier nel quale scrive: "Più di 75 mila bambini moriranno in tutto il mondo nei tre giorni del summit del G8. E 40 milioni di minori non hanno ancora accesso all'istruzione a causa delle guerre"

13:16 Bozza economia: "Lotta ai paradisi fiscali, rimpatrio dei capitali"

I Paesi del G8 nella bozza di dichiarazione economica scrivono: "Lotta ai paradisi fiscali e confronto sulle misure per il rimpatrio dei capitali"

13:14 Alemanno e consorte al Campidoglio accolgono le first lady

Il sindaco Gianni Alemanno e sua moglie Isabella Rauti attendono al Campidoglio l'arrivo delle first lady per condurle alla terrazza Caffarelli, dove è in programma un brindisi di benvenuto. Isabella Rauti ha scelto un abito nero ricoperto da una giacca color cipria

13:11 Il presidente egiziano Mubarak a Roma

Giiunto all'aeroporto Fiumicino di Roma il presidente egiziano Hosni Mubarak

13:10 Berlusconi a Coppito studia dossier vertice

Il premier Silvio Berlusconi, rientrato dalla visita a Onna con il cancelliere tedesco Angela Merkel, è rientrato nella ceserma della Gdf di Coppito per rifinire i dossier che saranno trattati durante il G8

13:03 Quattro fermati con maschere antigas

Quattro giovani olandesi, diretti a L'Aquila, sono stati fermati sulla A24 Roma-L'Aquila, nei pressi di Carsoli. A bordo della loro auto gli agenti della Polstrada hanno trovato maschere antigas e mazze

12:59 Bozza economica: "Restano incertezza e rischi"

I Paesi del G8 nella bozza di dichiarazione economica scrivono: "La situazione dell'economia mondiale rimane incerta e rimangono rischi significativi per la stabilità economica e finanziaria"

12:54 Bozza economica: "No al protezionismo"

Nella bozza di dichiarazione economica è scritto tra l'altro: "Riconfermiamo il nostro impegno a mantenere liberi e aperti i mercati e a respingere il protezionsimo di ogni genere"

12:44 Bozza economica: "La persona al centro degli interventi"

Nella bozza di dichiarazione economica del G8, è scritto: "Siamo impegnati a trattare la dimensione sociale della crisi, ponendo le persone al primo posto"

 

12:40 Sarkozy da Roma all'Aquila

Il presidente francese Nicolas Sarkozy è giunto a Roma da dove ha proseguito con un Falcon per L'Aquila

12:37 Una borsa dono di Alemanno alle First lady

Alle first lady che arriveranno in Campidoglio fra circa un'ora, il sindaco Gianni Alemanno e la moglie Isabella Rauti regaleranno delle borse del brand 'Carmina Campus'. Pezzi unici in materiale riciclato di plastica e tessuto, piuttosto costose e una parte del ricavato delle borse verrà devoluto ad associazioni femminili dei paesi in via di sviluppo

12:30 Obama: "Aumentare standard finanziari per evitare nuovi crolli"

Una degli obiettivi di cui ha parlato Barack Obama nel colloquio con Giorgio Napolitano è quello di "aumentare gli standard per la finanza al fine di evitare che crisi come questa si ripetano"

12:25 Napolitano a Obama: "Ue unita ha molto da dare al mondo"

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha detto in conferenza stampa con Obama che "l'Europa se riuscirà a parlare con una sola voce potrà dare molto a un mondo profondamente cambiato"

12:21 Il Papa riceve le first lady

Benedetto XVI ha ricevuto le consorti dei capi di Stato e di Governo del G8, accompagnate dai ministri italiani Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini

12:20 Verso dichiarazione congiunta sull'economia

Il G8 è molto vicino ad un accordo sulla dichiarazione economica. Gli ultimissimi dettagli sono affidati alle limature finali degli sherpa

12:16 Obama: "Stati Uniti aiuteranno la ricostruzione dell'Aquila"

Obama ha detto: "Gli Stati Uniti aiuteranno la ricostruzione dell'Aquila"

12:11 Obama: "Italia paese amico, grande leadership"

In conferenza stampa Barack Obama ha detto: "Sui temi del vertice, grande la leadership dell'Italia, paese amico"

12:07 Napolitano: "Convergenza Usa-Italia sulle strategie contro la crisi"

Napolitano ha detto: "Forte convergenza Usa-Italia sulle strategie per risolvere la crisi economica mondiale"

12:04 Napolitano: "Largo consenso in Italia delle scelte di Obama"

In conferenza stampa Napolitano ha detto: "Largo consenso politico in Italia alle scelte di Obama"

12:02 Conferenza stampa Obama-Napolitano

Il presidente americano Obama e l'omologo italiano Napolitano, terminato il colloquio privato durato 45 minuti, si apprestano ad incontrare la stampa

12:00 Striscione in piazza di Spagna, cinque fermati

Cinque no-global, quattro francesi ed un greco, sono stati fermati dalla polizia in piazza di Spagna, a Roma, mentre stavano esponendo uno striscione contro il G8. Sullo striscione era scritto in inglese: "Fermate il clima freddo. Berlusconi può fermarlo quando vuole"

11:56 Il presidente russo Medvedev è atterrato a Roma

Il presidente russo Dmitri Medvedev è atterrato a Roma

11:49 Berlusconi e Merkel lasciano Onna

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il cancelliere tedesco Angela Merkel hanno lasciato Onna

11:43 Casa Bianca: "Splendido lavoro della presidenza italiana"

La Casa Bianca ha detto che la presidenza italiana "ha fatto uno splendido lavoro" nell' organizzare l'agenda del vertice

11:41 La Germania finanzierà la ricostruzione della chiesa di Onna

Durante la visita ad Onna, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il cancelliere tedesco Angela Merkel sono entrati nella chiesa di San Pietro apostolo distrutta dal terremoto. Solo la facciata della chiesa è rimasta in piedi. La Germania si è impegnata per la ricostruzione della chiesa

11:39 Margherite gialle alla Merkel

Un mazzo di margherite gialle è stato consegnato ad Angela Merkel nel corso della visita a Onna

11:28 La Merkel a Onna teatro dell'eccidio nazista

La Cancelliera Merkel ha scelto di visitare Onna, poiché qui avvenne un eccidio nazista durante la seconda guerra mondiale. Insieme a lei e al premier italiano Berlusconi, un folto drappello di agenti della sicurezza e giornalisti

11:25 Tremonti: "Regole portino etica e valori in economia"

Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, parlando all'assemblea dell'Abi, ha fatto riferimento all'enciclica del Papa e alla regolamentazione che oggi arriva sul tavolo del G8: "L'utilità delle regole in economia è fondamentale. Ma le regole devono essere strumento che trasporta nel mondo dell'economia i valori. Questo è il messaggio che ci viene dall'enciclica. Questo è il punto principale, l'etica"

11:19 Michelle e Clio in visita al Quirinale

Al Quirinale, Michelle, indossa un abito giallo senza maniche con un fiore di stoffa verde sul petto. La signora Clio - moglie di Napolitano - in tailleur di lino bianco l'ha accompagnata a visitare il Palazzo mentre i due capi di Stato Usa e italiano si sono ritirati a colloquio

11:16 La Merkel a Onna insieme a Berlusconi

Il Cancelliere tedesco Angela Merkel insieme al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è ad Onna, il paesino a pochi chilometri dall'Aquila maggiormente colpito dal terremoto

11:14 Il premier giapponese tra le rovine all'Aquila

Il primo ministro giapponese, Taro Aso, è arrivato in piazza Duomo, all'Aquila. Il gruppo si è fermato davanti alla Chiesa delle Anime Sante

11:11 Stretta di mano tra Obama e Napolitano

Stretta di mano tra Obama e Napolitano. Dopo le foto di rito, inizia il colloquio tra i due presidenti

11:08 il Papa prega per i leader: pensate ai più poveri

All'udienza generale del mercoledì, Benedetto XVI ha esortato i fedeli a pregare "per tutti i responsabili del G8": "Da questo importante summit mondiale possano scaturire decisioni e orientamenti utili al vero progresso di tutti i popoli, specialmente di quelli più poveri"

11:04 Il presidente Usa Obama ha raggiunto il Quirinale

Il presidente Usa Barack Obama ha raggiunto il Quirinale

11:01 Ancora scosse nell'aquilano

Continua lo sciame sismico nell'aquilano: dalla mezzanotte alle 10 sono state registrate tre scosse di magnitudo superiore a 2: alle 3.35 (magnitudo 2.8); alle 8.16 (magnitudo 2.2); alle 9.40 (magnitudo 2.4). L'epicentro è stato localizzato nell'area dei monti reatini, al confine tra Abruzzo e Lazio

11:00 Protesta all'Aquila: "Yes we camp"

"Yes we camp!" Questa la grande scritta di protesta, con lettere di plastica, che alcuni comitati cittadini stanno in questi minuti sistemando sulla collina di Roio che domina l'autostrada A24 dell'Aquila. "La gente pensa che la ricostruzione sta procedendo liscia, che gli aquilani sono già tornati nelle loro case e invece 'Yes we camp', siamo tutti accampati, a tre mesi dal sisma", dice Mattia Lolli, del Comitato 3e32

10:59 Le first lady dal Papa

il Papa riceverà stamane in Vaticano un gruppo di mogli dei leader. Tra le first lady non saranno presenti, però, né Michelle Obama, che incontrerà Benedetto XVI con il marito venerdì pomeriggio, né Carla Bruni Sarkozy, che non farà tappa a Roma ma andrà direttamente in Abruzzo

10:57 Obama atteso al Quirinale da Napolitano

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e la first lady Michelle, a bordo di un elicottero, hanno raggiunto l'aeroporto dell'Urbe a Roma. Tra poco incontreranno al Quirinale il presidente Giorgio Napolitano

10:54 Carla Bruni: "Sosteniamo la lotta contro l'Hiv in Africa"

In un articolo pubblicato sul Guardian, la moglie del presidente francese, Carla Bruni, ambasciatrice globale per la prevenzione dell'Hiv nelle donne e nei bambini, sollecita i leader del G8 riuniti all'Aquila a proseguire la rivoluzione che hanno avviato in Africa al summit di Genova di otto anni fa, quando fu varato il fondo globale per la lotta all'Hiv, alla tubercolosi e alla malaria

10:29 Barack e Michelle a Pratica di mare

Gli Obama sono scesi dall'Air Force One. Michelle indossa un abito giallo. Subito imbarcati su un elicottero

10:23 Atterrato a Roma il premier inglese Gordon Brown

Il primo ministro del Regno Unito Gordon Brown, è giunto a Roma.

L'aereo con a bordo il premier britannico e la consorte Sarah è atterrato alle 10.15 all'aeroporto militare di Ciampino. Da qui, con un Falcon della Presidenza del Consiglio, raggiungerà l'Aquila

10:22 L'Air Force One atterrato a Roma

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, è arrivato a Roma. L'Air Force One è atterrato, nell'aeroporto di Pratica di mare, alle 10.15

10:29 Barack e Michelle a Pratica di mare

Gli Obama sono scesi dall'Air Force One. Michelle indossa un abito giallo. Subito imbarcati su un elicottero

10:23 Atterrato a Roma il premier inglese Gordon Brown

Il primo ministro del Regno Unito Gordon Brown, è giunto a Roma.

L'aereo con a bordo il premier britannico e la consorte Sarah è atterrato alle 10.15 all'aeroporto militare di Ciampino. Da qui, con un Falcon della Presidenza del Consiglio, raggiungerà l'Aquila

10:22 L'Air Force One atterrato a Roma

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, è arrivato a Roma. L'Air Force One è atterrato, nell'aeroporto di Pratica di mare, alle 10.15

10:15 Concerto all'Aquila in onore degli 8 Grandi

Dopo la cena di lavoro questa sera all'Aquila ci sarà anche concerto di musica classica, con opere di Rossini, Puccini e Mozart preceduto da un percorso tra installazioni d'arte sonore, per concludere la prima giornata di lavori del G8. Aperto ai capi di Stato e alle delegazioni, l'evento, che si intitola A city to listen to/ Una città da ascoltare, è progettato dal conservatorio di musica dell'Aquila, gravemente danneggiato dal terremoto del 6 aprile, e dall'istituzione sinfonica abruzzese ed è il frutto del lavoro di quasi 300 persone tra musicisti, artisti, docenti, studenti, organizzatori e tecnici.

10:11 Attivisti di Greenpeace su ciminiere a Vado Ligure

A Vado Ligure (Savona), una decina di attivisti di Greenpeace hanno occupato i nastri trasportatori della centrale a carbone e si sono arrampicati sulle due ciminiere della Tirreno Power, alte più di 200 metri, per issare uno striscione.

10:08 Berlusconi è arrivato all'Aquila

Silvio Berlusconi è arrivato alla sede del G8 dell'Aquila. Preceduto da un elicottero dei carabinieri in perlustrazione, l'elicottero del presidente del Consiglio è atterrato alla Scuola sottoufficiali della Guardia di finanza di Coppito, sede del vertice.

10:07 The Guardian corregge il tiro: "A rischio vari paesi europei"

Il Guardian corregge il tiro pur non ecludendo l'ipotesi che l'articolo pubblicato ieri sulla possibile espulsione dell'Italia dal G8 sia privo di fondamento. In un nuovo articolo firmato, oltre che dal corrispondente diplomatico, Julian Borger, autore della contestata storia mandata in pagina ieri, anche dal corrispondente a Roma, John Hooper, si precisa che l'eventuale problema della rappresentatività riguarda diversi Paesi europei.

10:03 Tour blindato per le first lady, dal Quirinale all'Aquila

Tour blindato, anzi blindatissimo, per la tre giorni delle first ladies arrivate al seguito dei Grandi della Terra, riuniti da oggi a L'Aquila. Mentre i mariti saranno riuniti nella caserma della Guardia di Finanza di Coppito, le signore saranno scortate, dai colli della Città Eterna, il Campidoglio e il Quirinale, al centro martoriato del capoluogo abruzzese, una tappa quasi d'obbligo, in programma domani. Un pò di turismo ma anche forse qualche concessione allo shopping griffato made in Italy. A fare da 'anfitrione' saranno altre due donne del governo italiano, Mariastella Gelmini ministro dell'Istruzione e Mara Carfagna delle Pari Opportunità che le seguiranno passo passo. Il tour inizia oggi alle 12 con un'udienza privata da Benedetto XVI.

09:59 D'Alema: "Con la crisi siamo entrati in un'epoca nuova"

"Credo che questo G8 assume un significato particolare, perchè è evidente che la crisi mondiale ha messo in evidenza i limiti degli strumenti del goveno mondiale compreso il G8. Siamo ad un appuntamento che assume il significato di una transizione verso nuove forme di governo globale". Lo ha affermato Massimo D'Alema, ospite di uno speciale realizzato da 'Radio Anch'io' sul G8.

09:41 D'Alema: "G8 rivolga appello per uno stop della repressione in Cina"

"Il G8 non può rinunciare a dire la sua sugli avvenimenti" che stanno accadendo nello Xinjiang "e a rivolgere un appello alle autorità cinesi perché si rispettino i diritti umani e perché si ponga fine ad una repressione sanguinosa". Lo ha affermato Massimo D'Alema, ospite di uno speciale realizzato da 'Radio Anch'io' sul G8.

09:32 D'Alema: "Non esiste alcuna possibilità di espulsione dell'Italia dal G8"

"Non esiste la possibilità, neppure tecnicamente, di espellere qualcuno dal G8, quindi non esiste questo problema. Naturalmente i paesi possono avere maggiore o minore influenza a seconda del maggiore o minore prestigio che hanno i loro governanti. Questo fa parte della realtà democratica, ma il cartellino rosso non è previsto dal regolamento". Lo ha affermato Massimo D'Alema, ospite di uno speciale realizzato da 'Radio anch'io' sul G8, a proposito dell'ipotesi avanzata dal 'Guardian' di un'esclusione dell'Italia dal vertice degli 8 Grandi

09:29 Nyt: "Obama assuma guida G8, affinché non sia una perdita di tempo"

Il presidente Usa Barack Obama dovrebbe assumere la guida del vertice del G8 al via per evitare che sia uno spreco di tempo e di impegno. E' quanto scrive oggi in un editoriale il quotidiano americano the New York Times. Non sono i problemi a mancare, precisa il quotidiano, "ma una programmazione imperdonabilmente negligente da parte del governo ospite, l'italia, e la debolezza politica di molti dei leader presenti, lascia poco spazio all'ottimismo". Per questo, scrive il quotidiano di New York, "se questa sessione non vuole essere uno spreco di tempo e impegno, il presidente Obama dovrà assumerne la guida", trasformando la fiducia politica che si è guadagnato negli ultimi sei mesi in capitale diplomatico.

09:22 Berlusconi in arrivo all'Aquila, alle 11 con la Merkel ad Onna

Silvio Berlusconi è in arrivo alla Scuola sottufficiali della Guardia di finanza di Coppito, sede del G8. Il presidente del Consiglio atterrerà tra pochi minuti e poi farà un sopralluogo alla struttura per le ultime verifiche prima del via al summit dei Grandi della Terra. Alle 11 il premier sarà con il cancelliere tedesco Angela Merkel ad Onna, il paese simbolo del terremoto del 6 aprile che ha devastato l'Abruzzo.

09:20 Raggiunto l'accordo per la riduzione della temperatura mondiale

Anche i Paesi emergenti, tra cui India e Cina, hanno accettato di sottoscrivere in una delle dichiarazioni finali del vertice l'obiettivo della riduzione della temperatura media della terra di due gradi centigradi rispetto ai livelli pre industriali. A renderlo noto è l'emittente televisiva Ard, citando i risultati della riunione preparatoria al vertice sul dossier del clima che si è tenuta ieri alla Farnesina.

09:16 Organizzazione per la sicurezza del summit anche nel porto di Ortona

Le imponenti misure di sicurezza adottate per il G8 coinvolgono, ovviamente, anche due tra le maggiori infrastrutture abruzzesi: non solo l'aeroporto aquilano di Preturo, ma anche il porto marittimo di Ortona (Chieti). Questo è il maggior porto della regione e al momento vi ormeggiano due navi che ospitano circa 4.000 unità delle forze dell'ordine. L'aeroporto, invece, è nato molti anni fa e mai sfruttato a pieno, e in poco più di un mese è stato adeguato proprio per il summit.

09:09 Ciampi: "Sulla crisi siano date risposte operative"

Dal G8 dell'Aquila "devono uscire non solo proponimenti o dichiarazioni generiche che di fatto costituiscono un rinvio di tempo, ma piuttosto impegni politici cogenti e risposte operative vere e tangibili". L'esortazione arriva dal presidente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che sulla crisi invita l'Europa a "farsi promotrice di interventi a livello europeo coordinati anche operativamente".

09:05 Fini: "Ascoltare il messaggio 'Caritas in Veritate'"

Dal G8 che si apre oggi a L'Aquila "c'è bisogno di un segnale forte di speranza in questo 2009 che è stato definito l"anno terribilè dell'economia mondiale". Lo scrive il presidente della Camera Gianfranco Fini in un intervento su 'Il Messaggero'. "L'urgenza di fissare una serie di principi condivisi per promuovere un modello di sviluppo globale più solido, più giusto, più vicino alle esigenze reali di uomini e popoli -aggiunge Fini- spinge verso una governance maggiormente rappresentativa della nuova geografia economica mondiale".

08:28 Guasto alla scaletta, l'Air Force One parte in ritardo

Piccolo contrattempo all'aeroporto Vnukovo 2 di Mosca per la partenza dell'Air Force One del presidente Usa, Barack Obama, diretto in Italia per il G8: l'aereo ha ritardato il decollo di alcuni minuti per un guasto alla scala sulla quale si è imbarcata la famiglia Obama. Alcuni addetti hanno dovuto allontanarla a mano per permettere la partenza.

08:19 Nuova scossa nella notte: 2.8 gradi

Una scossa sismica che ha interessato il reatino e l'aquilano, di magnitudo 2.8, è stata registrata dall'Ingv alle 3.35. Le zome limitrofe all'epicentro sono state Borbona, Cittareale e Posta per il reatino, Capitignano e Montereale per l'aquilano.

08:09 Greenpeace occupa quattro centrali a carbone

Oltre cento attivisti di Greenpeace

hanno occupato questa mattina quattro centrali elettriche a carbone, a Brindisi, Marghera, Vado Ligure e Porto Tolle.

La protesta, come spiega l'organizzazione in un comunicato, in occasione del G8 per chiedere ai Capi di Stato di assumere un ruolo di leadership contro i cambiamenti climatici.

Il carbone è in assoluto il combustibile con le maggiori emissioni di gas serra.

07:57 First lady dal Papa e in Campidoglio

Oggi, dopo l'udienza generale in Vaticano, papa Ratzinger riceve le first lady in Italia per il vertice del G8 all'Aquila. Le signore, insieme al marito della Merkel, saranno poi ospiti del sindaco Alemanno per una colazione sulla terrazza del Campidoglio.

07:55 Visita alle zone terremotate

Prima di partecipare al vertice degli otto grandi, Obama visiterà le zone terremotate del capoluogo abruzzese, come farà anche il presidente russo Dmitri Medvedev. La cancelliera tedesca Angela Merkel sarà invece ad Onna.

07:49 Inchiesta sugli scontri a Roma

Ieri a Roma disordini e manifestazione anti G8: otto arresti ed un'inchiesta della procura il bilancio finale.

07:30 Obama in volo verso Roma

l presidente Usa, Barack Obama, è partito insieme alla moglie e alle due figlie da Mosca per Roma, in vista del G8 dell'Aquila. L'arrivo è previsto tra circa tre ore. L'Air Force One è decollato poco dopo le 09.00 ora di Mosca (le 07.00 in Italia) dall'aeroporto di Vnukovo 2.

 

Agitazione nella cittadella militare subito prima dell'avvio del G8

Il contatto con la realtà sembra affidato solo ai grandi monitor

Coppito, la caserma cuore del mondo

tra maxischermi e notizie che non ci sono

L'impressione è che si sia scelto il basso profilo: niente gadget né sfarzo

Fortissima la presenza di forze dell'ordine. Molto attive le organizzazioni umanitarie

dal nostro inviato DANIELE MASTROGIACOMO

Coppito, la caserma cuore del mondo tra maxischermi e notizie che non ci sono

Il centro stampa a Coppito

L'AQUILA - Centinaia di persone vagano nel grande spiazzo ricavato alle spalle della cittadella militare della Guardia di Finanza. Giornalisti, tecnici, operatori, vigili del fuoco, uomini della Protezione civile, della Croce rossa, poliziotti, carabinieri. E poi militari che girano in borghese, protetti da larghi occhiali scuri, le giacche rigonfie che tradiscono la presenza di pistole pronte all'uso, gli auricolari incollati nelle orecchie, lo sguardo che si muove nervoso. La folla si agita, cammina, sale e scende le scale che portano alle postazioni delle tv, si affanna alla ricerca di notizie che non ci sono e che spesso vengono annunciate e poi smentite. Si inaugura il G8, forse il più incerto, contestato, criticato summit dei Grandi degli ultimi anni.

L'imponente macchina organizzativa fatica a reggere l'impatto con una folla che adesso preme per sapere, cercare, vedere dove e come incontrare i leader mondiali. Pochi sono in grado di fornire informazioni. Sui maxischermi installati sul piazzale sfilano le immagini della cancelliera tedesca in visita a Onna, il borgo a dieci chilometri dall'Aquila devastato dal terremoto che durante la seconda guerra mondiale fu teatro di una delle più gravi stragi naziste. Si vede Angela Merkel che si muove tra le macerie ancora accumulate tra le poche case rimaste in piedi, mentre stringe le mani di quel popolo di volontari che da tre mesi cerca di ridare forma e anima a una comunità sconvolta. Ma sono solo immagini, senza suono.

Chi si muove in mezzo al piazzale, tra gli ombrelloni bianchi, le sedi e i divani di vimini, i bar assaltati dalla gente, la palestra del fitness aperta e subito chiusa, lo fa senza una meta precisa, distratto da fusi orari, appuntamenti, interviste volanti, cavi e computer che vengono trasferiti da un'area all'altra, alla ricerca della migliore ricezione, alla linea della rete che fa le bizze e che per sicurezza non consente di spedire materiale troppo "pesante".

Il contatto con la realtà resta affidato agli schermi che punteggiano i due grandi hangar dove sono sistemati i giornalisti della carta stampata e delle tv. Si scopre così che il presidente Barack Obama è appena arrivato a Pratica di Mare, che prosegue in elicottero verso Roma, che si incontra con il presidente Giorgio Napolitano, si ascoltano le poche parole durante la breve conferenza stampa.

In un angolo della sala della stampa scritta, gli uomini e le donne di One, l'organizzazione di Bob Geldof, il cantante che si è inventato il Live aids a favore dell'Africa, chiamano a raccolta i giornalisti. Ricordano gli impegni dei Grandi al passato G8, sottolineano, ancora una volta, il pesantissimo ritardo italiano, chiedono interventi immediati. "Chi muore di fame non puo aspettare, ognuno deve fare la sua parte", aggiungono. Mostrano i fogli degli impegni: il nostro governo ne ha assolto solo il tre per cento. Si sa che Silvio Berlusconi si è scusato. Ma adesso, One si aspetta una nuova presa di posizione. Fogli e volantini di organizzazioni, come ActionAid, il Munk centre di Toronto, Axfon, Save the Children, piovono sui tavoli che sono adesso invasi da richieste, appelli, inviti pressanti a fare qualcosa. Per l'economia in affanno, per il cibo che scareseggia, per l'acqua che non basta per tutti, per l'inquinamento che sta soffocando il pianeta.

Arriva anche Silvio Berlusconi. Sarà lui, come padrone di casa, a ricevere la delegazione. Offre un aperitivo, poi la colazione di lavoro. I programmi cambiano e si adeguano al clima che si respira. Dentro e fuori il G8. Si sceglie il basso profilo. Niente gadget, niente sfarzi, evitare ogni battuta fuori luogo, atteggiamenti che possono offrire il fianco alle critiche e mettere in imbarazzo una delegazione già a disagio per le vicende di villa Certosa e di Palazzo Grazioli. Anche le due statue romane della Musa velata e dell'Apollo Chigi, volute dal premier, restano sullo sfondo. L'estetica, l'immagine tanto cara al presidente del Consiglio possono attendere. Si punta alla concretezza. Conta il risultato. Ne ha bisogno soprattutto il mondo. Squadre di elicotteri volteggiano sulla cittadella.

Il rombo dei rotori annuncia l'arrivo di Obama. Il vertice entra nel vivo. Prima conferenza stampa alle 19. Primo banco di prova anche per Berlusconi.

(8 luglio 2009)

 

 

 

 

 

 

 

http://www.nytimes.com/2009/07/08/opinion/08wed1.html?_r=2&ref=opinion

Editorial

Oh, That G-8

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Published: July 7, 2009

Expectations are low as this year’s Group of 8 summit meetings open Wednesday in the earthquake-damaged Italian city of L’Aquila. That is not for any lack of urgent problems, like a faltering global economy and Iran’s unchecked nuclear appetites. A successful summit also could give a much-needed push to international negotiations to address global warming and revive earlier promises to help the world’s poorest nations.

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But inexcusably lax planning by the host government, Italy, and the political weakness of many of the leaders attending, leave little room for optimism. If this session is going to justify the time and effort, President Obama will have to lead the way. It is time for him to turn the diplomatic credit he has been earning over the past six months into diplomatic capital.

He must renew the push on Germany to invest more in economic stimulus. At the last major summit, the April Group of 20 meetings in London, Mr. Obama decided, for the sake of international unity, not to press hard. Three months later, the world economy is still weakening and only a concerted effort from both sides of the Atlantic can bring early recovery.

Mr. Obama also must press his fellow leaders to restrain dangerous protectionist impulses. To do that, he must pledge to restrain those impulses in Washington, starting with his own party.

He will need to begin leveraging his more nuanced approach toward Iran to build the kind of unity against nuclear adventurism that predictably eluded George W. Bush. Mr. Obama’s offer to engage with Tehran is welcome but still only half a policy. It needs to be reinforced with firm commitments by the other G-8 economies, Russia included, to apply tough and meaningful sanctions if Iran refuses to constrain its nuclear appetites.

If there is one issue on which the United States lags behind the Europeans, it is climate change. There is general agreement on long-term emissions targets, but Europe is rightly urging swifter and larger emissions reductions by 2020. Mr. Obama would do well to listen and push Congress toward more adventurous short-term reductions when he returns home.

The recession has hit the world’s poorest countries hardest. Fortunately, many rich nations, despite their own economic troubles, increased aid commitments last year. Mr. Obama promised to double the United States’ aid budget by 2015. But aid from G-8 countries is still $25 billion short of the $105 billion a year they committed to by next year, measured in 2009 dollars. This week’s summit should pledge to meet that goal — and each country should announce a specific contribution for this year and next.

Traditionally, the host sets the tone, theme and agenda for these gatherings. But Italy’s prime minister, Silvio Berlusconi, has directed most of his political energies in recent weeks to try to fend off newspaper charges that he patronized paid female escorts and entertained minimally clad under-age women. Showmanship: perhaps. Leadership: no.

Other attendees have been less colorful, but not much more helpful. Germany’s chancellor, Angela Merkel, has dragged her feet on applying badly needed stimulus to Europe’s largest economy. Prime Minister Gordon Brown of Britain, who helped rally support for African development at the 2005 summit hosted by his predecessor, Tony Blair, has stumbled badly since taking over and is keeping a low profile. Taro Aso, Japan’s prime minister, is equally unpopular at home and afflicted by a particularly narrow nationalist worldview, even by parochial Japanese standards.

Canada’s prime minister, Stephen Harper, leads a weak minority government. President Dmitri Medvedev of Russia labors under the shadow of his mentor and prime minister, Vladimir Putin — no believer in international cooperation. France’s president, Nicolas Sarkozy, is politically dominant at home but, more than two years into his tenure, seems to have no coherent international agenda.

Every nation represented at L’Aquila has a clear interest in a stronger and faster economic recovery, stopping Iran from building nuclear weapons, slowing global warming and helping the world’s poorest nations prosper. It is up to Mr. Obama to remind and energize them.

 

 

 

Il premier accompagnerà Obama fra le rovine dell'Aquila

"Gli sherpa hanno lavorato bene, non temo le critiche"

Berlusconi, un mercoledì da G8

"Ecco i temi, sarà un successo"

Il presidente Hu Jintao rientra in Cina per seguire la crisi dello Xinjiang

al vertice parteciperà la sua delegazione, che resta nel capoluogo abruzzese

dal nostro inviato DANIELE MASTROGIACOMO

Berlusconi, un mercoledì da G8 "Ecco i temi, sarà un successo"

Silvio Berlusconi

L'AQUILA - E' il momento della grande sfida. Tre giorni di riunioni e di incontri per decidere il futuro del pianeta. Con tanti progetti, molta tensione. Silvio Berlusconi ce la mette tutta, ma sente il peso della critiche, delle polemiche, delle ipotesi che la stampa straniera solleva sulle difficoltà a comporre un'agenda non all'altezza del momento.

Affronta i media a Palazzo Chigi teso e contratto. I maxischermi installati nella cittadella dei media mostrano un leader stanco e nervoso, che calibra le parole. Ma lo fa a fatica. "Nonostante gli attacchi a cui sono sottoposto", premette prima di annunciare il programma del summit, "i sondaggi, quelli seri, che hanno sempre azzeccato i risultati elettorali, mi attribuiscono un consenso che raggiunge il 64,1 per cento degli italiani: E' un primato che mi affianca a leader come Medvev, Calderon, Obama, Mubarak".

Niente sorrisi, nessuna battuta, questa volta. E' un'affermazione fatta con rabbia, più che con soddisfazione. La sola che si concede. Parla soprattutto dei temi che verranno affrontati. Conferma che ci sarà l'atteso incontro con il presidente Usa Barack Obama: lo accompagnerà nel centro storico de L'Aquila. Ricorda che il cancelliere tedesco Angela Merkel visiterà il borgo di Olla, quello più colpito dal terremoto di due mesi fa. Elenca i temi che gli sherpa hanno "faticosamente" messo a punto per rendere organica la discussione e arrivare ad una dichiarazione congiunta. Temi politici, lotta all'inquinamento, la lotta al terrorismo, l'acqua per l'Africa e "via via fino ad arrivare alla dichiarazione finale", messa a punto "tra tutti i leader presenti al vertice".

Il primo giorno vedrà riuniti i capi degli 8 paesi più industrializzati, "quelli legati da valori e obiettivi comuni"; poi gli incontri verranno allargati agli altri 36 mebri di altrettanti paesi che a dispetto della loro acquisita importanza economica, commerciale, finanziaria, figurano ancora come ospiti. Parliamo della Cina, dell'India, del Brasile, del Sudafrica. Ma anche dell'Angola, della Libia, dell'Egitto, del Marocco, della Corea del sud.

Gli echi degli arresti a Roma e qui, vicino a l'Aquila, restano sullo sfondo. La cittadella, costruita dentro e subito fuori la caserma della Scuola della Guardia di Finanaza, è isolata. Le notizie arrivano attutite. Le manifestazioni dell'onda, i cortei più o meno spontanei, le barriere improvvisate per isolare i cosiddetti obiettivi sensibili, sembrano appartenere ad un mondo lontano, distante.

La stessa distanza, fisica, psicologica, che si avverte con la città ferita dal terrenoto. Dalla cittadella si esce solo con apposite navette. Si resta lontani, isolati, dai palazzi lesionati, dalle strade dissestate, dalle macerie che ancora ingombrano il centro storico. La gente, ci dicono in molti, volontari della Protezione civile e della Croce rossa, ha scelto di restare lontana. Il G8 è qualcosa che sente estraneo. Non c'è delusione. Perché non c'è mai stata attesa e speranza. Sono sentimenti che chi vive sotto le tende, spesso sette, otto persone insieme, non si può permettere.

Restano sullo sfondo anche le polemiche sollevate da un servizio del Guardian nel quale si parla delle difficoltà del governo italiano a guidare un vertice mondiale mentre infuriano le polemiche per gli scandali a luci rosse che vedono coinvolto il premier in persona. In queste prime ore, si ragiona soprattutto sul fatto che questo G8 non rappresenta più la realtà del pianeta. Dove altri paesi, di altre regioni, protagonisti di sviluppi economici sorprendenti, continuano ad essere esclusi. Si discute sulla necessità di ottenere risposte immediate a temi vitali per la terra.

Dall'acqua, all'inquinamento, ai contributi con i paesi cosidetti poveri non più visti come un fondo a perdere ma come nuove forme di investimento, da cui trarre beneficio, con cui rimettere in moto il volano dello sviluppo, che può portare beneficio agli uni e agli altri. Secondo una visione finalmente globale e globalizzata.

Qui a Coppito tiene banco la lettera dell'ex segretario generale dell'Onu Kofi Annan a Berlusconi nella quale si invita il premier " a non azzerare" gli impegni nei confronti dei paesi più poveri". Si parla della crisi economica, preoccupa il livello della disoccupazione raggiunta nel mondo, si discute degli ultimi accordi sull'armamento nucleare raggiunti a Mosca tra Medvedev e Obama.

Non ci sarà Hu Jintao, che ha deciso di rientrare in Cina per seguire la crisi nello Xinjiang. All'Aquila resta però la sua delegazione che parteciperà ai lavori del vertice. Si guarda con interesse a quello che proporrà il presidente dell'Angola Josè Eduardo dos Santos, per la prima volta presente ad un G8. L'Africa, assieme ad alcuni paesi asiatici, è venuta in forze. Allo stesso tavolo, il terzo e forse più significativo giorno, siederanno anche Egitto, Sudafrica, Nigeria, Senegal, Etiopia, Algeria. Gli stessi paesi che abbiamo sempre affrontato in termini di emigrati, di diversi. Da allontanare, da criminalizzare. Ma che la realtà economica ora ci ripropone come veri partner. Come interlocutori di cui abbiamo bisogno. Per il nostro futuro, per il nostro benessere.

(7 luglio 2009)

 

 

 

 

 

IL COMMENTO

Il bene del Paese

di EZIO MAURO

I Grandi del mondo arrivano a Roma - mentre Hu Jintao deve ripartire per l'urgenza della crisi cinese - in uno scenario inedito: il chairman del G8 è impegnato in una sua battaglia personale contro i giornali, attaccati domenica con una nota ufficiale del governo per la loro "morbosità", e presi a male parole ieri nella conferenza stampa della vigilia, per aver osato criticare la regia italiana del vertice, accennando all'ipotesi che l'Italia possa essere esclusa in futuro dal G8.

Soffocato dagli scandali che ha costruito interamente con le sue mani, Silvio Berlusconi attribuisce ai giornali la causa dei suoi mali, l'"imbarazzo" e il "calo di reputazione" di cui parla il "Financial Times", gli avvertimenti alla Merkel raccolti dal "Wall Street Journal" sulle fotografie del summit con il premier italiano, che potrebbero metterla in difficoltà nelle prossime elezioni.

Ieri il ministro degli Esteri Frattini ha definito "una buffonata" le indiscrezioni del "Guardian" su una supplenza degli Stati Uniti all'Italia nel lavoro preparatorio degli sherpa e Berlusconi nel pomeriggio ha rincarato la dose: "Una grande cantonata di un piccolo giornale". Come sempre, non è mancato l'attacco diretto a "Repubblica": "Prima mi gettate addosso delle calunnie, poi ve la prendete con me perché queste calunnie fanno male all'Italia".

Il presidente del Consiglio ha perfettamente ragione su un punto: mentre si apre un summit, il cui successo è importante per il nostro Paese che lo ospita, c'è qualcosa in queste settimane che fa molto male all'Italia: è il suo comportamento privato unito alle menzogne pubbliche che cercano di giustificarlo. I giornali stranieri e "Repubblica", com'è regola nel mondo libero, non fanno altro che dar conto di questo ai cittadini-lettori. Tutto il resto - campagne, manovre, eversioni - non è nemmeno un giudizio politico: semplicemente, come ha detto ieri il direttore del "Sunday Times", è una "stupidaggine".

(8 luglio 2009)

 

 

 

Pressing di Bossi: "Poi serve una svolta, anche col rimpasto"

Dietro gli attacchi, gli interessi "di chi vuol fare shopping tra le aziende italiane"

Il Cavaliere e l'incubo dello scandalo

"Devo superare il summit senza danni"

di CLAUDIO TITO

Il Cavaliere e l'incubo dello scandalo "Devo superare il summit senza danni"

Silvio Berlusconi

ROMA - "Superare senza danni il G8". Silvio Berlusconi misura i passi che lo stanno portando al summit dell'Aquila con attenzione. Ma anche con molta tensione. Ormai considera l'appuntamento abruzzese un vero e proprio spartiacque. "Superare senza danni il vertice", ripete ad ogni piè sospinto, perché solo così sarà possibile puntare sulla "fase due" del governo.

Così con i suoi collaboratori e anche nella conferenza stampa di ieri non è riuscito a nascondere un certo nervosismo puntando l'indice per l'ennesima volta contro "Repubblica". L'ombra del "complotto", a suo giudizio, parte infatti dall'Italia per allungarsi sugli altri paesi occidentali. "Qualcuno - è la sua difesa - vuole indebolire il nostre Paese. Offrono elementi per attaccarci, solo menzogne. Non si rendono conto quello che stanno facendo".

Così il sospetto che il G8 diventi il palcoscenico per l'ennesima puntata di foto osè e per le inchieste che lo riguardano, è il suo principale assillo. Il timore che il summit non vada per il verso giusto si sta lentamente trasformando in un incubo. Del resto, i recenti affondi dei giornali stranieri, la difficoltà incontrata a Strasburgo sulla candidatura di Mario Mauro alla presidenza del Parlamento europeo, l'apprensione con cui ha affrontato l'incontro con Barack Obama: sono tutti elementi che hanno segnato gli ultimi due mesi del suo governo. E in una certa misura hanno modificato i suoi comportamenti. Basti pensare che da due mesi a questa parte sono state drasticamente ridotte le sue uscite pubbliche.

Ostacoli che, secondo l'inquilino di Palazzo Chigi, possono essere aggirati con un "sereno e tranquillo" svolgimento del vertice aquilano. Il suo obiettivo, quindi, è quello di tranquillizzare i "grandi della Terra" sulla tenuta del suo esecutivo e ricomporre un'immagine internazionale intaccata da questi due mesi di polemiche. Tant'è che una cura particolare verrà dedicata proprio alla stampa estera. Lo staff berlusconiano si aspetta domande insidiose proprio dai giornalisti stranieri. "Ma il problema non viene da tutti i giornali stranieri - dicono a Via del Plebiscito - ma da una parte". Quelli che, per il premier, fanno capo a Rupert Murdoch e ai poteri finanziari interessati a fare "shopping" tra le aziende del nostro paese: "Non vorrei ci fosse una svendita come è accaduto una quindicina di anni fa".

Il G8, insomma, rappresenta il confine da cui far partire "un nuovo inizio". Una richiesta che l'altro ieri sera è stata avanzata esattamente in questi termini dallo stato maggiore della Lega. Umberto Bossi, Roberto Calderoli, Roberto Cota hanno reclamato nel corso di una cena a Via del Plebiscito, un "cambio di marcia". Il premier si è sentito sotto pressione anche davanti al forcing del suo "migliore alleato". Davanti ad un presidente del consiglio pronto ad ascoltare i consigli lumbard, il Senatur è stato allora piuttosto esplicito. "Dopo il G8 - è stato il suo ragionamento, ribadito in un vertice del Carroccio riunito ieri a Montecitorio - serve una svolta. Non è che possiamo andare avanti in questo modo. Bisogna governare e instaurare un nuovo clima pure con l'opposizione". E già, perché il pensiero dei leghisti è sistematicamente rivolto al federalismo. In gioco c'è la cosiddetta "bicameralina" che deve studiare i costi del federalismo fiscale e porre le condizioni per il varo dei regolamenti attuativi. Si tratta di una commissione bipartisan. Per questo Bossi pretende dal Cavaliere un "nuovo clima". Tanto da ipotizzare una presidenza "di opposizione" da affidare ad un giurista come Franco Bassanini.

Non solo. Proprio per dare il segno di una cesura, è stata di nuovo ventilata l'idea di un rimpasto insieme al già annunciato "conclave" governativo. Soluzione che Berlusconi non ha scartato pur avendo chiesto di derubricare il "conclave" a singole sessioni ministeriali. Il pressing lumbard non gli è piaciuto. Sa che la Lega si sente rafforzata dall'ultima tornata elettorale. E non intende rispondere con un no, ma considera "troppo insistenti" i diktat del Senatur. "Riflettiamo su tutto ma senza esagerazioni".

Prima del "nuovo inizio" e della bicameralina per il federalismo fiscale, però, il presidente del consiglio deve superare lo scoglio G8. "Intanto - si raccomanda - cerchiamo di superare questo vertice senza danni. Poi ci mettiamo al lavoro, senza soste".

(8 luglio 2009)

 

 

 

 

Lo chef tedesco oggi cucinerà per Michelle Obama e le altre consorti dei leader

Un misto di cucina romana e innovazione, sulla terrazza del Campidoglio

Beck, i segreti del pranzo per le first lady

"Menù leggero, attento a gusti e religioni"

di GIOVANNA VITALE

Beck, i segreti del pranzo per le first lady "Menù leggero, attento a gusti e religioni"

Heinz Beck

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Multimedia

* IL MENU'

ROMA - Non sta più nella pelle Heinz Beck, lo chef della Pergola, tre stelle Michelin, arruolato dai coniugi Alemanno per imbandire la tavola imperiale sulla Terrazza Caffarelli dove oggi a colazione undici premier dame assaggeranno il meglio della cucina italiana. Sei portate: aperitivo con stuzzichini vari; antipasto; primo, intermezzo, secondo e dessert. "Sono emozionato e felice", sussurra il cuoco tedesco, "con questo pranzo voglio restituire a Roma tutto quello che mi ha dato. Spero proprio di far fare bella figura alla città".

Allora Beck, ci racconta com'è andata?

"Mi hanno chiamato dall'ufficio del sindaco per chiedermi se ero disponibile. Ho risposto subito sì".

Per la scelta del menu ha fatto da solo o l'ha concordato con qualcuno?

"Ho incontrato Isabella Rauti e il marito. Ci siamo confrontati. E abbiamo messo insieme delle proposte".

Come si fa quando si deve scegliere il pranzo di nozze...

"Beh sì, loro sono i padroni di casa. In realtà mi hanno lasciato carta bianca, salvo un paio di richieste: che fosse un menu leggero, visto il caldo. E che potesse piacere a tutte, in ragione delle diversa nazionalità delle ospiti".

Cosa troveranno le first lady nel piatto?

"Un misto di cucina tradizionale romana: carciofi fritti, assaggini di coda alla vaccinara, saccottelli alla carbonara ma senza guanciale. Ho evitato le interiora e il maiale per riguardo alla religione di alcune signore. In alternativa, ci saranno pure medaglioni di astice, bruschette con pomodorini e olive".

Si è ispirato a qualcuna di loro mentre assemblava il menu?

"La prima che mi è venuta in mente è stata la signora Obama. So che a lei piace molto la cucina italiana, perciò ho inserito i saccottelli alla carbonara. Glieli volevo far assaggiare in chiave moderna".

E per secondo?

"Filetto di vitella con carciofi in pastella. Ho pensato alla first lady inglese, Sara Brown, dalle sue parti di carne se ne mangia tanta. Quel taglio ha poi il pregio di essere molto tenero e leggero. Come vede ritornano i carciofi, che sono la cifra della romanità".

E se a qualche ospite non dovesse piacere la carne?

"Intanto, tra il primo e il secondo, servirò un filetto di triglia croccante su un'insalata di erbe di campo. E comunque ho preparato un menu a parte per la moglie del premier indiano, che è completamente vegetariana: non mangia carne, né pesce, né derivati. Prevede: insalata di asparagi e fragole con aceto di Modena invecchiato 50 anni; risotto alle erbe; verdure mediterranee in pasta croccante. E, ovviamente, carciofi fritti".

Anche i vini saranno made in Italy?

"Rigorosamente. Berlucchi Franciacorta; bianco di San Vincenzo (Anselmi) Brunello di Montalcino (Biondi-Santi); Malvasia di Salina (Conte Tasca)".

Nel suo ristorante il dolce è considerato da Oscar...

"Lo serviremo in piedi, così le signore potranno socializzare e mescolarsi di più. Proporrò il mio grand dessert: mini-porzioni di tiramisù, carpaccio di pesche con sorbetto, gelatine alle albicocche con bergamotto, irish cofee e praline di cioccolato ripieni di gelato multi-gusto: mandorle e lampone".

Un pranzo pantagruelico...

"Il contrario. Studiato per una clientela di sole donne, leggero e senza grassi, durerà in tutto 50 minuti, 60 minuti".

(8 luglio 2009)

 

 

 

 

 

 

L'UNITA'

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2009-07-10

L'Aquila, intesa sull'Africa, 15 miliardi, all'ultimo aumentati a 20 miliardi in tre anni

La crisi "sta colpendo duramente i più poveri e rischia di inficiare il progresso fatto nel campo della salute, dell'eradicazione della fame e della povertà". Ed è ''necessario attivarsi rapidamente per permettere il rilancio della crescita ed attuare misure adeguate per proteggere i più vulnerabili". È quanto si legge nella dichiarazione, approvata all'Aquila, tra i Paesi G8 e quelli africani. Gli Otto hanno così reiterato ''i propri impegni, inclusi quelli di Gleanagles e di recente nel G20 di Londrà'. I Paesi del G8 ed i ''partner africanì' - si legge nella dichiarazione al termine della sessione G8-Africa del vertice - ''si sono trovati d'accordo sul fatto che la crisi economica e finanziaria sta colpendo duramente i Paesi più poveri" rischiando di "inficiare" i progressi fatti finora.

Ma il vertice ha deluso le aspettative penalizzando ancora l'Africa. Cosi' le Ong presenti al G8 dell'Aquila tra cui la Coalizione globale contro la

poverta', Actionaid, Amref, Associazione Ong italiane, Azione per la Salute Globale, Legambiente, Oxfam/Ucodep, Save the

Children, Un Millenium Campaign e Wwf, commentano i risultati finora raggiunti dagli Otto grandi a poche ore dalla conclusione

dei lavori.

''I Grandi della Terra hanno solo ribadito le promesse di Glenaegles e, anche se hanno raggiunto un accordo sui 15 miliardi di dollari destinati alla sicurezza alimentare, rimane ancora da vedere se si tratta di nuovi fondi o dei finanziamenti annunciati cinque anni fa'', ha detto Kumi Naidoo, co-presidente della Coalizione globale contro la poverta'.

In effetti, il comunicato diffuso dalla segreteria del vertice non annuncia nuovi stanziamenti, spiegando con chiarezza che "la nostra partnership non mira a creare nuove strutture ma a supportare le iniziative gia' in atto varate da tutti i partner africani e dai donatori internazionali". Il ruolo del G8 sara' dunque soprattutto di assistenza e coordinamento per facilitare la raccolta di fondi tra i donatori e per fornire know-how tecnologico, gestionale e politico. "Continueremo a lavorare a tutti i livelli per consolidare e accentuare la nostra cooperazione con l'intento di presentare una partnership Africa-G8 rafforzata sul tema dell'Acqua e del trattamento delle acque entro la fine del 2009. L'Africa Water week, che si terra' in novembre in sud africa, potrebbe offrire una buona occasione per registrare progresso tangibile verso il nostro obiettivo comune".

I leader hanno sottolineato il bisogno di attivarsi rapidamente per permettere il rilancio della crescita ed attuare misure adeguate a proteggere i più vulnerabili. I Paesi del G8 hanno così "reiterato i propri impegni, inclusi quelli fatti a Gleanagles e di recente, durante il vertice G20 di Londra, per sostenere gli sforzi africani per lo sviluppo della buona governance e per raggiungere gli obiettivi di Sviluppo del Millenniò'.

È la prima volta che viene condiviso un testo comune tra il G8 e Africa, hanno sottolineato fonti del summit. L'approvazione della dichiarazione su un tema così controverso era tutt'altro che scontata, hanno spiegato le stesse fonti.

Nella dichiarazione sull'acqua approvata oggi dal G8 e dai paesi africani, riuniti all'Aquila, si afferma la determinazione ''a costruire una partnership più forte tra paesi africani e quelli del G8 per allargare l'accesso all'acqua e all'igiene pubblica, basata sui principi della responsabilità condivisa"'.

L'impegno a ''mantenere sforzi collettivi per combattere più efficacemente tutte le forme di criminalità e di crimine organizzato, inclusa la pirateria al largo delle coste dell'Africa orientale" è stato inoltre riaffermato nella Dichiarazione finale della sessione del G8 sull'Africa.

10 luglio 2009

 

 

 

Prodi: per la finanza regole comuni. Ma l'obiettivo è lontano

Per evitare che nei prossimi anni si ripetano crisi economiche come quella in corso, è necessario che ci siano regole condivise e rispettate da tutti. È il messaggio che ha mandato l'ex premier Romano Prodi, che ha tenuto una lezione sul tema della crisi ad un'iniziativa dell'Alma graduate school. "Il G8 - ha però precisato Prodi - ha dimostrato che siamo ancora ben lontani da questo obiettivo, che è di una difficoltà enorme".

Secondo l'ex presidente della Commissione europea è preoccupante anche "l'allentamento della tensione etica sul tema della crisi. L'attenzione da questo punto di vista è durata pochi mesi". Nel tracciare alcune ipotesi sulla via d'uscita della crisi, Prodi non si è sbilanciato in previsioni: "Siamo in fondo al catino - ha detto - bisogna vedere questo catino quanto è lungo".

10 luglio 2009

 

 

 

 

G8, Obama: "Ho l'Aquila nel cuore". Al Papa promette di ridurre gli aborti negli Usa

"Prego per lei". Così ha detto il Papa congedandosi dal presidente Usa Obama, al termine di un colloquio durato oltre quaranta minuti. Un incontro importante, dopo le critiche che il Vaticano aveva fatto aleggiare su alcune scelte della Casa Bianca in materia di diritti civili. "Abbiamo l'aspettativa di relazioni molto forti", ha risposto alla fine Obama. Nel corso del colloquio tra il papa e il presidente Usa, Barack Obama - informa una nota vaticana - ci si è soffermati innanzitutto sulla "difesa e promozione della vita e il diritto all'obiezione di coscienza". La Santa Sede definisce questa "la grande sfida" per il futuro di ogni nazione e per il vero progresso dei popoli. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha promesso personalmente al Papa di impegnarsi a ridurre il numero degli aborti negli Stai Uniti. Lo ha riferito in un briefing ai giornalisti padre Federico

Lombardi, portavoce vaticano. Quanto a Obama avrebbe esortato il Ponbtefice a continuare la sua opera di pace soprattutto per il Medioriente.

Prima della visita in Vaticano il Presidente americano Obama aveva definito il vertice G8 che si è appena concluso all'Aquila "altamente produttivo". Nella conferenza stampa che ha tenuto a Coppito, a conclusione del summit, prima di partire per il Vaticano, dove è atteso in udienza dal Pontefice, Obama ha ringraziato per "l'ospitalità italiana è stata straordinaria". "L'Aquila sarà ricostruita e la coraggiosa gente di questa città sarà sempre nel nostro cuore", dice Obama.

Barack Obama si presenta alla stampa mentre Berlusconi sta ancora svolgendo la sua conferenza. Informato della coincidenza di appuntamenti, il presidente americano fa slittare il suo intervento. Tuttavia Berlusconi si prolunga, e Obama prende comunque la parola, mentre nell'altra sala il suo ospite sta ancora parlando.

"Non abbiamo risolto i nostri problemi ma sono fiducioso che faremo progressi insieme negli anni a venire", spiega il presidente Usa. Obiettivo raggiunto è il riconoscimento stesso che "i problemi non possono essere risolti individualmente, ma con una scelta collettiva". "Abbiamo parlato delle minacce contro i nostri paesi, non siamo d'accordo su tutto e non sarà facile, ma dobbiamo trovare una base".

Obama ha parlato della crisi economica. Tutto dice "che siamo riusciti ad evitare un collasso globale" dell'economia e della finanza, ma "sappiamo che ancora troppe persone stanno lottando". Così, a livello di G8, "abbiamo concordato che una piena ripresa è ancora lontana, che sarebbe prematuro iniziare ad attuare una strategia di uscita dai piani congiunturali" decisi contro la crisi, e che "dobbiamo continuare a dare il nostro sostegno a questi piani, così da porre le basi per una ripresa forte e duragtura".

Quanto all'Africa, il presidente Usa ha confermato che il G8 ha varato un piano da 20 miliardi di dollari per la sicurezza alimentare, un fondo che supera di cinque miliardi quanto era stato ipotizzato e che "si aggiunge agli aiuti di emergenza" che i Paesi si erano già impegnati a stanziare.

"Basta con gli aiuti ai paesi poveri indirizzati a governi corrotti. Obama propone "un'assistenza trasparente costruita sulla legge e su riforme istituzionali che consentano miglioramenti a lungo termine".

"Non c'è una ragione perchè l'Africa non possa essere indipendente dal punto di vista alimentare, ciò che manca non sono i semi o la terra", sottolinea apprezzando invece quei paesi, come la Corea del Sud, che hanno dimostrato di avere "una democrazia seria".

Poi il presidente degli Stati Uniti è tornato sulla formula stessa del vertice: "Istituzioni come questa dovrebbero essere rinnovate", dice. Ma anche dell'Onu ha detto: talvolta si ha "l'impressione che l'assemblea generale dell'onu non lavori come ci si aspetti" ed è necessario "rivitalizzare le Nazioni Unite: l'ho detto a questo meeting e ne ho già parlato col segretario generale".

Per l'inquilino della Casa Bianca bisogna "aggiornare, rinnovare e rinfrescare organismi internazionali creati in epoche diverse" perchè "ovviamente queste istituzioni devono essere adeguate ai cambiamenti che avvengono in questi decenni". Non si può pensare di affrontare questioni globali senza "Brasile, Cina e India", che "devono essere incluse in queste conversazioni". L'anno prossimo negli Usa si terrà un "un global summit sul nucleare" e il presidente Usa ha detto di aver già invitato i leader del gruppo allargato a partecipare.

Obama ha parlato anche dell'Iran. Ha detto di essere "estremamente preoccupato" per gli eventi "terribili" avvenuti in Iran dopo le elezioni. Il summit del G8 a l'aquila non aveva in programma di esaminare la possibilità di applicare nuove sanzioni contro l'Iran per la sua politica in materia di proliferazione nucleare, ma l'orientamento di Teheran in questo campo "deve cambiare" entro la scadenza definita di settembre, perchè "noi non aspetteremo a tempo indefinito, tollerando la violazione degli accordi internazionali sul nucleare da parte dell'iran, per poi svegliarci un giorno e scoprire che il tempo è scaduto", ha detto Obama, aggiungendo che, se non ci saranno cambiamenti "dovremo prendere ulteriori iniziative".

Poi si è congedato dalla stampa, salutando i cronisti con un "arrivederci"

10 luglio 2009

 

 

 

 

Berlusconi cerca casa all'Aquila. Intanto minaccia l'opposizione: 'Cambino registro'

"La ricostruzione sarà completata entro la legislatura e io prenderò casa a l'Aquila questa estate per sorvegliare sui lavori", annuncia Berlusconi a conclusione del G8. Durante la conferenza stampa conclusiva del vertice G8 de l'Aquila, le vicende che riguardano il premier fanno di nuovo irruzione. Ma per poco: "Io non ho goduto di nulla, la situazione è solo tornata nella normalità, non ho fatto nessun attacco alla stampa, è la stampa che ha attaccato a me e io qualche volta ho dato qualche risposta", replica Berlusconi a un giornalista che durante la conferenza stampa gli chiede se, dopo aver approfittato di una tregua nelle polemiche durante il G8, abbia intenzione di attaccare ancora la stampa o se smetterà. E con l'opposizione ci sarà collaborazione? Al solo nominare la parola opposizione Berlusconi perde le staffe e attacca: "Non credo che gli obiettivi di politica estera e interna non si possono condividere con questa opposizione visto i continui atteggiamenti di attacco che con alcuni suoi esponenti continua a portare al presidente del consiglio e al suo governo", replica il premier. Il succo è che la tregua invocata da Napolitano per il G8 è già finita.

Replica, dopo un po', il segretario del Pd Franceschini: "Tutto come previsto. Passato il G8 Berlusconi ricomincia col solito copione: attacchi alla stampa e all'opposizione mostrando il solito fastidio nei confronti di chiunque controlla e critica lui e la sua azione di governo". "E' facile prevedere - aggiunge - che nei prossimi giorni ricomincera' ad attaccare anche tutte le istituzioni nazionali e internazionali che puntualmente ricordano, con numeri e dati, l'asprezza di questa crisi che lui vuole occultare. Continuando cosi' - conclude Franceschini - l'inverno sara' ancora piu' duro per famiglie e imprese". Sul punto commenta anche Bersani: "Io penso che davanti a una crisi come quella che sta vivendo questo paese e che vivrà nei prossimi mesi sarebbe più sensato avere un governo che accettasse di discutere con l'opposizione":

Berlusconi comunque ha ostantato sicurezza, certo di aver vinto la sua sfida personale. Tanto che torna a citare "l'elogio della follia" di Erasmo da Rotterdam per spiegare come la sua idea di fare il G8 all'Aquila sia stata geniale: "Ho ricevuto i complimenti, alcuni addirittura imbarazzanti, da parte di tutti i partecipanti" al G8 e c'è chi, forte di una lunga esperienza di summit, ha assicurato "che è stato il migliore", si vanta. "I Grandi sono venuti qui fidandosi del governo italiano e affrontando il rischio, hanno portato la capitale economica del mondo nella capitale del dolore, un gesto di grande solidarietà del mondo intero per l'Aquila e per i suoi cittadini".

Poi l'omaggio a Obama: "Ho sempre collaborato con tutte le amministrazioni americane- dice Berlusconi- anche con Bush a cui sono legato da un'amicizia personale, ma riconosco con gioia che l'amministrazione americana odierna non ha sbagliato un passaggio in politica estera. Complimenti a Obama". "Ho avuto un rapporto molto cordiale con il presidente Obama. Ieri sera eravamo vicini a cena , ci siamo parlati. Lui mi ha raccontato cose della sua vita privata , io gli ho parlarto della mia", dice Berlusconi. "Si è aperto un discorso" con calore, "simpatia" e, ha aggiunto, "spero che ciò possa sfociare in un'amicizia", che è d'aiuto anche nelle relazioni internazionali.

Durante la conferenza stampa Berlusconi ripercorre i risultati del vertice. "La crisi per la sua parte più negativa si è sfogata", assicura. "Il più importante dei risultati è proprio il messaggio di fiducia e speranza ai cittadini", dice il premier. Solo la paura, aggiunge, "può aggravare la crisi". Ma appunto: "non ci sono elementi sufficienti per ritenere che la crisi possa continuare così o aggravarsi, ciò che doveva accadere è successo", spiega ancora.

C'è però la preoccupazione che "sia ripresa la speculazione finanziaria". Berlusconi cita, per esempio, l'aumento del prezzo del barile di petrolio che "passato a 70 dollari". Agli organismi internazionali è stato dato mandato di "intervenire per bloccare la speculazione" e dare regole al mercato. "Il nuovo codice di regole economiche si baserà su tre principi e cioè la sacralità del diritto di proprietà, il valore dell'etica di mercato e la necessità di trasparenza", riferisce Berlusconi.

Unanimità sull'Iran. Bisogna avviare un dialogo forte i cui tempi però "non possono essere troppo estesi". E, certo, "non si può assolutamente permettere che l'Iran si doti di armi nucleari". Nulla di definitivo su quale forma prenderà il prossimo vertice ma il G14 "in futuro avrà importanza e maggiore possibilità di prendere le decisioni più importanti", riferisce Berlusconi. La crisi "sta colpendo duramente i più poveri e rischia di inficiare il progresso fatto nel campo della salute, dell'eradicazione della fame e della povertà". Ed è ''necessario attivarsi rapidamente per permettere il rilancio della crescita ed attuare misure adeguate per proteggere i più vulnerabili".

10 luglio 2009

 

 

 

 

2009-07-09

L'Aquila, il G8 delle polemiche

"Non avete raggiunto il risultato che volevate. Auguri". Ha fretta di chiudere l'argomento il premier. E liquida velocemente la questione, evitando anche in questa occasione di rispondere alle domande che riguardano le frequentazioni di escort e veline. Al cronista di Repubblica che gli chiede se davvero l'immagine dell'Italia è stata rovinata dalla stampa da lui stesso accusata di remare contro il paese non risponde una parola di più. "Ci sono due tipi di realtà, quella vera della gente comune e l'altra realtà dei giornali che è pura fantasia", rivendica poi davanti a chi gli chiede dell'accoglienza calorosa ricevuta al G8.

Era inevitabile che le vicende per cui da settimane è sotto accusa anche da parte della stampa straniera facessero irruzione al G8. Ma Berlusconi cerca di contenere i danni. Al suo fianco c'è Barak Obama, per fare il punto sui lavori del G8.

"Voglio ringraziare il presidente Berlusconi per l'eccellente ospitalità sua, della gente dell'Aquila e degli italiani in generale", dice il presidente degli Stati Uniti, passando poi ad analizzare gli obiettivi che secondo lui sono stati raggiunti durante il vertice.

"Siamo partiti bene, anche se i progressi futuri non saranno facili", rivendica Obama, spiegando che all'Aquila rispetto al clima sono stati fatti "importanti passi avanti sul clima", nonostante il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, abbia criticato gli obiettivi posti dagli Otto Grandi perchè "poco ambiziosi". Non è d'accordo con le critiche Obama. Proprio gli Usa "spesso, in passato, non hanno affrontato le proprie responsabilità" sul fronte dei cambiamenti climatici, ha ammesso Obama. "Ma quei tempi" ha assicurato, "sono finiti". E agli altri paesi industrializzati Obama rivolge un invito: "Resistere alla

tentazione di essere cinici" e non pensare "che il problema sia così ampio da impedire passi significativi".

Una promessa poi: "Raddoppieremo i fondi a favore della ricerca e dello sviluppo" per un'economia pulita", annuncia Obama, spiegando che i paesi in via di sviluppo verranno sostenuti nei progetti che prevdano "un basso uso di carbonio".

Una conferenza stampa a due voci. "Abbiamo tutti convenuto che il G8 non è più idoneo per rappresentare motivi di indirizzo nel governo dell'economia mondiale", spiega Berlusconi, prendendo la parola per riassumere gli altri punti al centro del G8. "Abbiamo dato vita con il G14 a una struttura consolidata che questa mattina ha trovato la volontà di tutti per una sua continuità", aggiunge descrivendo un clima di "grande cordialità".

Il premier ha parlato dei temi toccati durante la giornata. Il clima: "Guardiamo alla conferenza di Copenaghen sui cambiamenti climatici con molto maggiore ottimismo rispetto a prima", dice, spiegando che, a suo giudizio, anche c'è anche da parte di Cina e India una disponibilità "sorprendente". L'armamento: "Obama ha proposto di mettere in agenda un vertice da svolgersi nel maggio del prossimo con tutti i paesi detentori di armi nucleari per andare verso un mondo più sicuro". L'Iran: il G8 "ha scartato le ipotesi di sanzioni" nei confronti dell'Iran per la questione nucleare ma "ha espresso la ferma volontà di aprire un dialogo forte, duro e deciso" affinchè "in un tempo non esteso" si impedisca che diventi "un Paese possessore di armi nucleari", ha spiegato Berlusconi. Gli altri scenari internazionali: "C'è stata la condivisione assoluta della volontà di intervenire" nelle principali crisi internazionali - ha spiegato - dai rapporti con l'Iran alla pace in Medio Oriente alla situazione in Afghanistan e Pakistan.

Ha poi spiegato che l'Italia verserà i 130 milioni di dollari del Global Fund per l'Africa "entro il prossimo mese" coprendo così il ritardo nei pagamenti delle quote. E ne aggiungerà altri 30 milioni in più.

Crisi economica e sviluppo ecocompatibile al centro della seconda giornata del G8, oggi allargato anche ai "paesi emergenti".

Gli otto grandi insieme ai paesi G5 (Brasile, Cina, India, Messico e Sud Africa) più l'Egitto confermano la loro volontà di cooperare affinchè "l'economia globale riprenda la crescita lungo un cammino equilibrato, equo e sostenibile a beneficio di tutti, soprattutto dei più vulnerabili". È quanto si legge nella bozza della dichiarazione congiunta G8 più G5 attualmente in discussione al vertice dell'Aquila.

Mentre per quanto riguarda le strategie per combattere i cambiamenti climatici alle 18 e 30 saranno Silvio Berlusconi, Barack Obama, Gordon Brown e il premier australiano Kevin Rudd ad illustrare l'impegno comune in materia di tecnologie pulite.

Nella bozza della dichiarazione congiunta G14 secondo cui la crescita deve essere "sostenibile, bilanciata, innovativa, inclusiva e a medio termine", i paesi del G8 e del G5 oltre all'Egitto e la Svezia come presidente di turno dell'Ue si impegnano a un lavoro comune "per assicurare una ripresa verde globale". Secondo il documento, ancora suscettibile di cambiamenti, vengono incoraggiati "lo sviluppo, la diffusione e il trasferimento da noi concordato di tecnologie pulite, a basso carbonio, riducendo le emissioni e aumentano l'efficienza energetica".

La materia ambientale è il vero oggetto delle controversie maturate tra i grandi e i cosiddetti paesi emergenti. E infatti la Cina attraverso il direttore del servizo stampa del ministero degli esteri cinese Ma Daoxu ha fatto sapere infatti di non ritenere vincolanti le misure approvate ieri dal G8. Il governo di Pechino invita inoltre a considerare le diverse condizioni dei paesi emergenti rispetto a quelli occidentali nel definire le strategie idonee ad affrontare il climate change. Più modesto delle più rosee aspettative è dunque l'obiettivo a cui approda la riunione del Mef (ovvero gli Otto più Australia, Brasile, Cina, Corea del sud, India, Indonesia, Messico e Sudafrica) nel summit di questo pomeriggio. I partecipanti al vertice si impegnano cioè a sperimentare forme di partnership globale per spingere verso tecnologie pulite. I paesi del G14 più l'Wgitto "aumenteranno e coordinereanno investimenti pubblici nella ricerca e nello sviluppo delle tecnologie amiche del clima. l'obiettivo è di raddoppiare questo tipo di investimento entro il 2015.

Sul clima gli 8 leader si sono impegnati a raggiungere un accordo ambizioso e globale alla conferenza sul clima di Copenaghen, in dicembre, che dovrà definire un nuovo schema per la riduzione dei gas ad effetto serra alla scadenza del protocollo di Kyoto. Nel testo dell'accordo si riconosce la necessità di contenere entro di due gradi centigradi l'aumento della temperatura terrestre. Ma la misura è stata considerata "insufficiente" dal segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon. Mentre la Cina si è chiamata fuori, rivendicando la necessità di considerare la diversa condizione dei "paesi emergenti".

"I leader del G8 hanno fissato come obiettivo a lungo termine il taglio di almeno il 50 per cento delle emissioni di gas serra entro il 2050", ha continuato l'ex ministro degli Esteri sudcoreano, "ma è molto più importante che si trovi un accordo su quelli che sono gli obiettivi a medio termine". Gli Otto dovrebbero "assumersi la propria responsabilità nei confronti del futuro dell'umanità. Devono assumersi obiettivi coraggiosi e ambiziosi: solo allora potremmo suggellare l'accordo. Questo è il mio messaggio, di questo parlerò ai leader mondiali". Ban ha anche annunciato la convocazione di un "summit il 22 settembre a Palazzo di Vetro cui saranno invitati a partecipare "oltre 100" leader.

Nel documento i Paesi del Mef "riconoscono l'opinione scientifica secondo la quale l'incremento della temperatura media globale al di sopra dei livelli pre-industriali non dovrebbe eccedere i due gradi centigradi".

E' la prima volta che i Paesi industrializzati e quelli emergenti fanno proprie le opinioni scientifiche del gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico dell'Onu (Iccp). Ma la Cina, appunto, si sfila. E viene mancata l'intesa sull'altro ambizoso obiettivo del summit, l'indicazione di un taglio del 50% delle emissioni di C02 entro il 2050 auspicata da Usa e Ue. L'impegno è a trovare un accordo di massima in vista della conferenza Onu di dicembre a Copenaghen "per una riduzione sostanziale delle emissioni entro il 2050".

09 luglio 2009

 

Onu e Ong bocciano i Grandi

È duro il giudizio della Campagna Onu del Millennio sugli impegni degli otto leader mondiali nella lotta contro la povertà. "Alla vigilia di questo vertice avevamo chiesto che fosse indicata la strada per raggiungere gli Obiettivi del Millennio sia in termini finanziari sia con azioni politiche. Ma, ancora una volta, i Paesi più ricchi dimostrano di non comprendere a pieno l'importanza della lotta contro la povertà", ha spiegato Marta Guglielmetti, coordinatrice per l'Italia della Campagna del Millennio delle Nazioni Unite. I Paesi più poveri stanno facendo sforzi immani per contrastare la povertà e per rispettare le promesse. "La crisi globale offre ai governi del G8 un'opportunità unica per correggere gli errori commessi nel passato e compiere progressi verso uno sviluppo sostenibile. Le promesse non sono sufficienti per eliminare la povertà: speriamo che l'apertura delle discussioni ai Paesi dell'Africa e delle economie emergenti produca risultati più efficaci", ha aggiunto Thomas Dave, analista politico della Campagna del Millennio in Africa.

"Ancora una volta il G8 sta pensando di falsificare i suoi libri contabili", denunciano Oxfam International e Ucodep. A meno di 24 ore dalla fine del vertice, rimangono ancora incerte le risposte dei leader: "un miliardo di persone - sottolinea Farida Bena, portavoce delle due Ong - sono affamate e il G8 dà loro da mangiare nient'altro che parole poco convincenti: 15 miliardi di dollari (9,6 miliardi di euro) per rispondere alla crisi alimentare possono sembrare tanti, ma se non si tratta di fondi addizionali è come incartare lo stesso regalo per donarlo una seconda volta".

Secondo Oxfam International e Ucodep, i leader del G8 possono recuperare il tempo perso stanziando fondi aggiuntivi per la crisi alimentare: solo un piano di emergenza sottoscritto da tutti i leader del G8 può aiutare le popolazioni colpite dalla fame. "Il presidente italiano Berlusconi - prosegue Bena - sta tagliando gli aiuti, mentre sostiene di prendersi cura dell'Africa. Come possiamo credergli se non ci mostra il piano di emergenza di cui ha parlato a Bob Geldof solo pochi giorni fa? Berlusconi ha inoltre spiegato che il ritardo dell'Italia è dovuto al terremoto che ha colpito l'Abruzzo.

Il taglio del 56% all'aiuto pubblico allo sviluppo, però, è stato decretato mesi prima del sisma. Quella dell'Abruzzo è una tragedia che non deve e non può essere dimenticata. Ma sostenere che è la causa dei tagli non rispecchia la realtà dei fatti, mentre dire mi dispiace non basta a salvare vite", conclude la portavoce delle Ong.

I Paesi industrializzati continuano a non ascoltare "chi sta bussando alla loro porta". Le undici ong del network italiano 'Link 2007' denunciano la "scarsa lungimiranza" dei governi del G8 riuniti all'Aquila. E in una nota molto critica fanno il punto su come stia prevalendo tra i Paesi ricchi "la politica dello struzzo che nasconde la testa davanti ai problemi quotidiani provocati dalla crisi economica". Ancora una volta, si legge nel comunicato, "saranno i più deboli a stringere la cinghia. Non che sia una novità, ma almeno che lo si dica chiaramente".

La crisi ha radici che si celano "nell'avidità di mercati sempre più globali e globalmente ingordi", riferiscono da Link, la cui analisi mette la finanza internazionale sul banco degli imputati. A preoccupare maggiormente le ong sono i temi in agenda dei G8 di più vecchia data: ambiente, Africa, povertà. Temi che "riscuotono scarso interesse e sono destinati ancora una volta a vuote dichiarazioni: le promesse ribadite all'Aquila per la crescita degli aiuti allo sviluppo sono assolutamente virtuali" perchè "prevedono entro il 2010 (cioè tra 6/12 mesi) il recupero di ciò che non è stato fatto (ma gia ampiamente promesso) negli ultimi 5 anni".

Peccato, fanno notare le organizzazioni non governative, "che non si dica come, quando, con quali risorse". Anche la mancanza fino a oggi nei documenti ufficiali dell'impegno -già annunciato pubblicamente- a recuperare risorse significative dalla Detax suscita lo sdegno delle ong. In altre parti, si cita l'approccio dei "sistemi Paese" dicendo, più o meno letteralmente, che "si valuteranno la fattibilità e la rilevanza di questo nuovo strumento di intervento" ma senza rispondere alle domande fondamentali per le iniziative di cooperazione: come, quando, con quali obiettivi e priorità. E, soprattutto, non spiegando se l'impegno dei governi sarà ridotto o aumentato. e se sarà regolato il libero mercato. La risposta ai questi problemi viene rimandata ai prossimi vertici Ocse nel 2010. Quando, conclude Link 2007 "molto probabilmente il G8 sarà definitivamente dichiarato superato".

09 luglio 2009

 

 

 

 

 

L'Aquila, al via il G8 delle polemiche

Crisi economica e sviluppo ecocompatibile al centro della seconda giornata del G8, oggi allargato anche ai "paesi emergenti".

Gli otto grandi insieme ai paesi G5 (Brasile, Cina, India, Messico e Sud Africa) più l'Egitto confermano la loro volontà di cooperare affinchè "l'economia globale riprenda la crescita lungo un cammino equilibrato, equo e sostenibile a beneficio di tutti, soprattutto dei più vulnerabili". È quanto si legge nella bozza della dichiarazione congiunta G8 più G5 attualmente in discussione al vertice dell'Aquila.

Mentre per quanto riguarda le strategie per combattere i cambiamenti climatici alle 18 e 30 saranno Silvio Berlusconi, Barack Obama, Gordon Brown e il premier australiano Kevin Rudd ad illustrare l'impegno comune in materia di tecnologie pulite.

Nella bozza della dichiarazione congiunta G14 secondo cui la crescita deve essere "sostenibile, bilanciata, innovativa, inclusiva e a medio termine", i paesi del G8 e del G5 oltre all'Egitto e la Svezia come presidente di turno dell'Ue si impegnano a un lavoro comune "per assicurare una ripresa verde globale". Secondo il documento, ancora suscettibile di cambiamenti, vengono incoraggiati "lo sviluppo, la diffusione e il trasferimento da noi concordato di tecnologie pulite, a basso carbonio, riducendo le emissioni e aumentano l'efficienza energetica".

La materia ambientale è il vero oggetto delle controversie maturate tra i grandi e i cosiddetti paesi emergenti. E infatti la Cina attraverso il direttore del servizo stampa del ministero degli esteri cinese Ma Daoxu ha fatto sapere infatti di non ritenere vincolanti le misure approvate ieri dal G8. Il governo di Pechino invita inoltre a considerare le diverse condizioni dei paesi emergenti rispetto a quelli occidentali nel definire le strategie idonee ad affrontare il climate change. Più modesto delle più rosee aspettative è dunque l'obiettivo a cui approda la riunione del Mef (ovvero gli Otto più Australia, Brasile, Cina, Corea del sud, India, Indonesia, Messico e Sudafrica) nel summit di questo pomeriggio. I partecipanti al vertice si impegnano cioè a sperimentare forme di partnership globale per spingere verso tecnologie pulite. I paesi del G14 più l'Wgitto "aumenteranno e coordinereanno investimenti pubblici nella ricerca e nello sviluppo delle tecnologie amiche del clima. l'obiettivo è di raddoppiare questo tipo di investimento entro il 2015.

Sul clima gli 8 leader si sono impegnati a raggiungere un accordo ambizioso e globale alla conferenza sul clima di Copenaghen, in dicembre, che dovrà definire un nuovo schema per la riduzione dei gas ad effetto serra alla scadenza del protocollo di Kyoto. Nel testo dell'accordo si riconosce la necessità di contenere entro di due gradi centigradi l'aumento della temperatura terrestre. Ma la misura è stata considerata "insufficiente" dal segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon. Mentre la Cina si è chiamata fuori, rivendicando la necessità di considerare la diversa condizione dei "paesi emergenti".

"I leader del G8 hanno fissato come obiettivo a lungo termine il taglio di almeno il 50 per cento delle emissioni di gas serra entro il 2050", ha continuato l'ex ministro degli Esteri sudcoreano, "ma è molto più importante che si trovi un accordo su quelli che sono gli obiettivi a medio termine". Gli Otto dovrebbero "assumersi la propria responsabilità nei confronti del futuro dell'umanità. Devono assumersi obiettivi coraggiosi e ambiziosi: solo allora potremmo suggellare l'accordo. Questo è il mio messaggio, di questo parlerò ai leader mondiali". Ban ha anche annunciato la convocazione di un "summit il 22 settembre a Palazzo di Vetro cui saranno invitati a partecipare "oltre 100" leader.

Nel documento i Paesi del Mef "riconoscono l'opinione scientifica secondo la quale l'incremento della temperatura media globale al di sopra dei livelli pre-industriali non dovrebbe eccedere i due gradi centigradi".

E' la prima volta che i Paesi industrializzati e quelli emergenti fanno proprie le opinioni scientifiche del gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico dell'Onu (Iccp). Ma la Cina, appunto, si sfila. E viene mancata l'intesa sull'altro ambizoso obiettivo del summit, l'indicazione di un taglio del 50% delle emissioni di C02 entro il 2050 auspicata da Usa e Ue. L'impegno è a trovare un accordo di massima in vista della conferenza Onu di dicembre a Copenaghen "per una riduzione sostanziale delle emissioni entro il 2050".

09 luglio 2009

 

 

 

 

Clooney tra gli sfollati: "La gente vuole tornare a casa"

"È importante che i leader mondiali del G8 riuniti qui facciano di più per l'Africa, perchè finora non hanno fatto sempre tutto quello che dovevano fare". È il messaggio dell'attore George Clooney, in visita nella tendopoli di Sant'Eusanio Forconese, vicino L'Aquila.

Il divo americano è stato accolto con grande entusiasmo dalle persone delle tendopoli, Clooney ha abbracciato, ha stretto mani e parlato con decine di persone. "È una persona che unisce al talento artistico una grande coscienza civile", dice Walter Veltroni, che lo ha accompagnato tra gli sfollati.

"Io vivo in California e sono abituato ai terremoti", spiega Clooney cercando di familiarizzare. Poi dice facendosi portavoce dei disagi della popolazione: "La gente vuole tornare a casa". "Mi sembra - ha proseguito l'attore - molto importante dare attenzione a un territorio così ferito dal sisma, se la mia presenza attira l'attenzione dei media io sono felice".

09 luglio 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'Aquila, al via il G8 delle polemiche

Il G8 delle mille polemiche entra nel vivo. I leader del G8 si sono impegnati a raggiungere un accordo ambizioso e globale alla conferenza sul clima di Copenaghen, in dicembre, che dovrà definire un nuovo schema per la riduzione dei gas ad effetto serra alla scadenza del protocollo di Kyoto. E per la prima volta è stato raggiunto un accordo su un testo in cui Cina e India riconoscono la necessità di contenere entro di due gradi centigradi l'aumento della temperatura terrestre.

A quanto si apprende, nel documento che sarà approvato domani dai Paesi del Mef (gli Otto più Australia, Brasile, Cina, Corea del sud, India, Indonesia, Messico e Sudafrica) ci sarà un esplicito riferimento in questo senso. "I Paesi del Mef", si legge nel testo, "riconoscono l'opinione scientifica secondo la quale l'incremento della temperatura media globale al di sopra dei livelli pre-industriali non dovrebbe eccedere i due gradi centigradi".

E' la prima volta che i Paesi industrializzati e quelli emergenti fanno proprie le opinioni scientifiche del gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico dell'Onu (Iccp). Non c'e' invece intesa sull'altro ambizoso obiettivo del summit, l'indicazione di un taglio del 50% delle emissioni di C02 entro il 2050 auspicata da Usa e Ue. Nel documento ci sarà comunque l'assunzione di un impegno a trovare un accordo di massima in vista della conferenza Onu di dicembre a Copenaghen "per una riduzione sostanziale delle emissioni entro il 2050".

Nel pomeriggio passi avanti anche sull'economia: c'è stato il via libera alla dichiarazione sulle nuove regole che dovranno governare il sistema economico e finanziario del dopo-crisi. Tra i punti più importanti: il "Global Legal Standard", il "no" al protezionismo, l'importanza del lavoro e la centralità della persona, la lotta ai paradisi fiscali. Approvata anche la dichiarazione sullo sviluppo dell'Africa.

I Grandi sottolineano "i progressi raggiunti finora nel ripristinare la fiducia, stabilizzare il settore finanziario e fornire lo stimolo per sostenere la crescita e per creare posti di lavoro", ma "la situazione rimane incerta e rimangono rischi significativi per la stabilità economica e finanziaria". Le misure dei governi a sostegno dell'economia, che gli stessi si impegnano a continuare a fornire, "hanno avuto un impatto sulle finanze pubbliche". Per questo i Grandi si impegnano "ad assicurare la sostenibilità fiscale a medio termine". Inoltre si ribadisce l'assistenza del Fondo Monetario Internazionale a preparare "strategie di uscita" una volta che la ripresa sarà assicurata. Una posizione molto più prudente rispetto a quella espressa da Berlusconi quando ha fatto il bilancio della prima giornata: "Il pegtgio è ormai alle nostre spalle", ha detto.

In mattinata, Barack Obama, il presidente americano, era arrivato a Roma. E proprio dalla Capitale, in una città blindata, è cominciato il primo atto del summit mondiale. Accompagnato dalla moglie Michelle si è subito recato al Quirinale per l’incontro con il Capo dello Stato italiano, Giorgio Napolitano. Un colloquio di 40 mininuti, in cui sono stati esaminati tutti i temi che verranno discussi dagli otto Grandi nella caserma di Coppito all’Aquila. Il capo della Casa Bianca ha fatto i complimenti a Napolitano: "E' una persona gentilissima, un leader mondiale che terremo sempre a cuore. grazie per la sua leadership e per l'amicizia verso gli Stati Uniti". "Abbiamo ragionato - ha detto il capo dello stato italiano - sulla presenza in Afghanistan" tema su cui "Obama ha espresso un ringraziamento". Sugli argomenti del G8, si parli "di cambiamenti climatici o della povertà nel mondo o della crisi finanziaria o della non proliferazione nucleare, sono tutte questioni su cui il governo italiano ha una grande leadership", ha detto Obama, ricordando che esiste "un incredibile legame tra i nostri popoli, la tradizione italiana ha arricchito tanto gli Stati Uniti ed è un piacere essere qui. Il governo italiano è un grande amico degli Usa e su molte questioni lavoriamo fianco a fianco come in Afghanistan per isolare gli estremisti e rafforzare la componente moderata. L'Italia è un paese amico".

Poco prima della colazione dei lavori il presidente Barack Obama è rimasto molto colpito dal peso del dono consegnato da Silvo

Berlusconi ai leader partecipanti al G8: un libro d'arte sul Canova con copertina di marmo. Un fardello da 24 chilogrammi.

Obama, ammirato il libro, si è girato verso il suo assistente personale Reggie Love, che lo segue ovunque portando la borsa con gli oggetti personali del presidente. "Reggie, tocca a te portare questo libro, lo sai vero?", ha sorriso il presidente americano. "Non so come farai a infilarlo nel tuo bagaglio - ha aggiunto l'inquilino della Casa Bianca - Buona fortuna".

Nel tardo pomeriggio Obama ha visitato il centro storico dell'Aquila complimentandosi con i vigili del fuoco. Stringendo la mano ad alcuni vigili in divisa a piazza del Duomo, le telecamere del circuito chiuso del vertice hanno raccolto i coplimenti del presidente degli Stati Uniti: "Avete fatto un gran lavoro, davvero"

Il sisma non dà tregua in Abruzzo: una scossa di magnituto 2.8 è stata registrata all'alba dai sismografi dell'Ingv tra Rieti e L’Aquila. Altro movimento tellurico alle 9.40.

La colazione di lavoro si è svolta nella caserma della Guardia di Finanza a Coppito. Tutti i leader del mondo - Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Francia, Russia, Canada e Giappone - più il presidente della Commissione Europea, Josè Manuel Barroso, e il presidente di turno della comunità europea, lo svedese Fredrik Reinfeldt - sono stati accolti dal premier Silvio Berlusconi. I primi ad arrivare in Abruzzo, il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente americano Barack Obama. Ultimi, il presidente russo Dmitri Medvedev e, in lieve ritardo, il presidente francese Nicolas Sarkozy.

Verso sera Berlusconi ha fatto un bilancio soddisfatto della prima giornata del vertice insistendo sull'importanza della diplomazia delle pacche sulle spalle. "Ci si conosce meglio, ci si dà del tu, così poi ci possiamo telefonare". Ovviamente ha detto di aver fatto "un miracolo" nell'organizzare questo G8. Ha dato anche un annuncio agrodolce per quanto riguarda la ricostruzione. Il premier ha annunciato che tutti staranno sotto un tetto entro metà novembre. In precedenza Berlusconi aveva detto che nessuno sarebbe più stato nelle tende entro la fine di settembre. Diverso per la ricostruzione del centro dell'Aquila, dove serviranno, dice il premier, dai tre ai cinque anni.

Tra le manifestazioni curiose e ironiche che accompagnano il vertice dei Grandi del Mondo quella al centro di Roma: uno spogliarello di alcune ragazze per il clima. con uno striscione in inglese che la polizia però non ha gradito: "Teniamo il clima più freddo, così Berlusconi può tenersi i vestiti addosso". Cinque persone sono state fermate e poi rilasciate mentre tentavano uno spogliarello. L'intervento di polizia e carabinieri li ha bloccati. Si tratta di un greco, un francese, una ragazza americana e una brasiliana.

08 luglio 2009

 

 

 

 

 

2009-07-08

L'Aquila, al via il G8 delle polemiche

Il G8 delle mille polemiche entra nel vivo. I leader del G8 si sono impegnati a raggiungere un accordo ambizioso e globale alla conferenza sul clima di Copenaghen, in dicembre, che dovrà definire un nuovo schema per la riduzione dei gas ad effetto serra alla scadenza del protocollo di Kyoto. E per la prima volta è stato raggiunto un accordo su un testo in cui Cina e India riconoscono la necessità di contenere entro di due gradi centigradi l'aumento della temperatura terrestre.

A quanto si apprende, nel documento che sarà approvato domani dai Paesi del Mef (gli Otto più Australia, Brasile, Cina, Corea del sud, India, Indonesia, Messico e Sudafrica) ci sarà un esplicito riferimento in questo senso. "I Paesi del Mef", si legge nel testo, "riconoscono l'opinione scientifica secondo la quale l'incremento della temperatura media globale al di sopra dei livelli pre-industriali non dovrebbe eccedere i due gradi centigradi".

E' la prima volta che i Paesi industrializzati e quelli emergenti fanno proprie le opinioni scientifiche del gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico dell'Onu (Iccp). Non c'e' invece intesa sull'altro ambizoso obiettivo del summit, l'indicazione di un taglio del 50% delle emissioni di C02 entro il 2050 auspicata da Usa e Ue. Nel documento ci sarà comunque l'assunzione di un impegno a trovare un accordo di massima in vista della conferenza Onu di dicembre a Copenaghen "per una riduzione sostanziale delle emissioni entro il 2050".

Nel pomeriggio passi avanti anche sull'economia: c'è stato il via libera alla dichiarazione sulle nuove regole che dovranno governare il sistema economico e finanziario del dopo-crisi. Tra i punti più importanti: il "Global Legal Standard", il "no" al protezionismo, l'importanza del lavoro e la centralità della persona, la lotta ai paradisi fiscali. Approvata anche la dichiarazione sullo sviluppo dell'Africa.

I Grandi sottolineano "i progressi raggiunti finora nel ripristinare la fiducia, stabilizzare il settore finanziario e fornire lo stimolo per sostenere la crescita e per creare posti di lavoro", ma "la situazione rimane incerta e rimangono rischi significativi per la stabilità economica e finanziaria". Le misure dei governi a sostegno dell'economia, che gli stessi si impegnano a continuare a fornire, "hanno avuto un impatto sulle finanze pubbliche". Per questo i Grandi si impegnano "ad assicurare la sostenibilità fiscale a medio termine". Inoltre si ribadisce l'assistenza del Fondo Monetario Internazionale a preparare "strategie di uscita" una volta che la ripresa sarà assicurata.

In mattinata, Barack Obama, il presidente americano, era arrivato a Roma. E proprio dalla Capitale, in una città blindata, è cominciato il primo atto del summit mondiale. Accompagnato dalla moglie Michelle si è subito recato al Quirinale per l’incontro con il Capo dello Stato italiano, Giorgio Napolitano. Un colloquio di 40 mininuti, in cui sono stati esaminati tutti i temi che verranno discussi dagli otto Grandi nella caserma di Coppito all’Aquila. Il capo della Casa Bianca ha fatto i complimenti a Napolitano: "E' una persona gentilissima, un leader mondiale che terremo sempre a cuore. grazie per la sua leadership e per l'amicizia verso gli Stati Uniti". "Abbiamo ragionato - ha detto il capo dello stato italiano - sulla presenza in Afghanistan" tema su cui "Obama ha espresso un ringraziamento". Sugli argomenti del G8, si parli "di cambiamenti climatici o della povertà nel mondo o della crisi finanziaria o della non proliferazione nucleare, sono tutte questioni su cui il governo italiano ha una grande leadership", ha detto Obama, ricordando che esiste "un incredibile legame tra i nostri popoli, la tradizione italiana ha arricchito tanto gli Stati Uniti ed è un piacere essere qui. Il governo italiano è un grande amico degli Usa e su molte questioni lavoriamo fianco a fianco come in Afghanistan per isolare gli estremisti e rafforzare la componente moderata. L'Italia è un paese amico".

Poco prima della colazione dei lavori il presidente Barack Obama è rimasto molto colpito dal peso del dono consegnato da Silvo

Berlusconi ai leader partecipanti al G8: un libro d'arte sul Canova con copertina di marmo. Un fardello da 24 chilogrammi.

Obama, ammirato il libro, si è girato verso il suo assistente personale Reggie Love, che lo segue ovunque portando la borsa con gli oggetti personali del presidente. "Reggie, tocca a te portare questo libro, lo sai vero?", ha sorriso il presidente americano. "Non so come farai a infilarlo nel tuo bagaglio - ha aggiunto l'inquilino della Casa Bianca - Buona fortuna".

Nel tardo pomeriggio Obama ha visitato il centro storico dell'Aquila complimentandosi con i vigili del fuoco. Stringendo la mano ad alcuni vigili in divisa a piazza del Duomo, le telecamere del circuito chiuso del vertice hanno raccolto i coplimenti del presidente degli Stati Uniti: "Avete fatto un gran lavoro, davvero"

Il sisma non dà tregua in Abruzzo: una scossa di magnituto 2.8 è stata registrata all'alba dai sismografi dell'Ingv tra Rieti e L’Aquila. Altro movimento tellurico alle 9.40.

La colazione di lavoro si è svolta nella caserma della Guardia di Finanza a Coppito. Tutti i leader del mondo - Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Francia, Russia, Canada e Giappone - più il presidente della Commissione Europea, Josè Manuel Barroso, e il presidente di turno della comunità europea, lo svedese Fredrik Reinfeldt - sono stati accolti dal premier Silvio Berlusconi. I primi ad arrivare in Abruzzo, il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente americano Barack Obama. Ultimi, il presidente russo Dmitri Medvedev e, in lieve ritardo, il presidente francese Nicolas Sarkozy.

Infine, a conclusione della giornata, alle 20.30 è previsto un pranzo di lavoro G8 su temi politici internazionali con particolare attenzione su Medio Oriente, Iran, Corea del Nord, pirateria, terrorismo e proliferazione nucleare.

E uno dietro l'altro sono arrivati a Roma anche gli altri leader mondiali. Le first lady: Michele Obama ed altre, trascorreranno la mattinata a Roma, con visite alla città eterna. Poi anche loro andranno all'Aquila, dove troveranno Carla Bruni, la moglie del presidente francese Sarkozy .

08 luglio 2009

 

 

 

 

 

 

L'Aquila, al via il G8 delle polemiche

Il G8 delle mille polemiche entra nel vivo. I leader del G8 si sono impegnati a raggiungere un accordo ambizioso e globale alla conferenza sul clima di Copenaghen, in dicembre, che dovrà definire un nuovo schema per la riduzione dei gas ad effetto serra alla scadenza del protocollo di Kyoto. E per la prima volta è stato raggiunto un accordo su un testo in cui Cina e India riconoscono la necessità di contenere entro di due gradi centigradi l'aumento della temperatura terrestre.

A quanto si apprende, nel documento che sarà approvato domani dai Paesi del Mef (gli Otto più Australia, Brasile, Cina, Corea del sud, India, Indonesia, Messico e Sudafrica) ci sarà un esplicito riferimento in questo senso. "I Paesi del Mef", si legge nel testo, "riconoscono l'opinione scientifica secondo la quale l'incremento della temperatura media globale al di sopra dei livelli pre-industriali non dovrebbe eccedere i due gradi centigradi".

E' la prima volta che i Paesi industrializzati e quelli emergenti fanno proprie le opinioni scientifiche del gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico dell'Onu (Iccp). Non c'e' invece intesa sull'altro ambizoso obiettivo del summit, l'indicazione di un taglio del 50% delle emissioni di C02 entro il 2050 auspicata da Usa e Ue. Nel documento ci sarà comunque l'assunzione di un impegno a trovare un accordo di massima in vista della conferenza Onu di dicembre a Copenaghen "per una riduzione sostanziale delle emissioni entro il 2050".

Nel pomeriggio passi avanti anche sull'economia: c'è stato il via libera alla dichiarazione sulle nuove regole che dovranno governare il sistema economico e finanziario del dopo-crisi. Tra i punti più importanti: il "Global Legal Standard", il "no" al protezionismo, l'importanza del lavoro e la centralità della persona, la lotta ai paradisi fiscali. Approvata anche la dichiarazione sullo sviluppo dell'Africa.

I Grandi sottolineano "i progressi raggiunti finora nel ripristinare la fiducia, stabilizzare il settore finanziario e fornire lo stimolo per sostenere la crescita e per creare posti di lavoro", ma "la situazione rimane incerta e rimangono rischi significativi per la stabilità economica e finanziaria". Le misure dei governi a sostegno dell'economia, che gli stessi si impegnano a continuare a fornire, "hanno avuto un impatto sulle finanze pubbliche". Per questo i Grandi si impegnano "ad assicurare la sostenibilità fiscale a medio termine". Inoltre si ribadisce l'assistenza del Fondo Monetario Internazionale a preparare "strategie di uscita" una volta che la ripresa sarà assicurata.

In mattinata, Barack Obama, il presidente americano, era arrivato a Roma. E proprio dalla Capitale, in una città blindata, è cominciato il primo atto del summit mondiale. Accompagnato dalla moglie Michelle si è subito recato al Quirinale per l’incontro con il Capo dello Stato italiano, Giorgio Napolitano. Un colloquio di 40 mininuti, in cui sono stati esaminati tutti i temi che verranno discussi dagli otto Grandi nella caserma di Coppito all’Aquila. Il capo della Casa Bianca ha fatto i complimenti a Napolitano: "E' una persona gentilissima, un leader mondiale che terremo sempre a cuore. grazie per la sua leadership e per l'amicizia verso gli Stati Uniti". "Abbiamo ragionato - ha detto il capo dello stato italiano - sulla presenza in Afghanistan" tema su cui "Obama ha espresso un ringraziamento". Sugli argomenti del G8, si parli "di cambiamenti climatici o della povertà nel mondo o della crisi finanziaria o della non proliferazione nucleare, sono tutte questioni su cui il governo italiano ha una grande leadership", ha detto Obama, ricordando che esiste "un incredibile legame tra i nostri popoli, la tradizione italiana ha arricchito tanto gli Stati Uniti ed è un piacere essere qui. Il governo italiano è un grande amico degli Usa e su molte questioni lavoriamo fianco a fianco come in Afghanistan per isolare gli estremisti e rafforzare la componente moderata. L'Italia è un paese amico".

Poco prima della colazione dei lavori il presidente Barack Obama è rimasto molto colpito dal peso del dono consegnato da Silvo

Berlusconi ai leader partecipanti al G8: un libro d'arte sul Canova con copertina di marmo. Un fardello da 24 chilogrammi.

Obama, ammirato il libro, si è girato verso il suo assistente personale Reggie Love, che lo segue ovunque portando la borsa con gli oggetti personali del presidente. "Reggie, tocca a te portare questo libro, lo sai vero?", ha sorriso il presidente americano. "Non so come farai a infilarlo nel tuo bagaglio - ha aggiunto l'inquilino della Casa Bianca - Buona fortuna".

Nel tardo pomeriggio Obama ha visitato il centro storico dell'Aquila complimentandosi con i vigili del fuoco. Stringendo la mano ad alcuni vigili in divisa a piazza del Duomo, le telecamere del circuito chiuso del vertice hanno raccolto i coplimenti del presidente degli Stati Uniti: "Avete fatto un gran lavoro, davvero"

Il sisma non dà tregua in Abruzzo: una scossa di magnituto 2.8 è stata registrata all'alba dai sismografi dell'Ingv tra Rieti e L’Aquila. Altro movimento tellurico alle 9.40.

La colazione di lavoro si è svolta nella caserma della Guardia di Finanza a Coppito. Tutti i leader del mondo - Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Francia, Russia, Canada e Giappone - più il presidente della Commissione Europea, Josè Manuel Barroso, e il presidente di turno della comunità europea, lo svedese Fredrik Reinfeldt - sono stati accolti dal premier Silvio Berlusconi. I primi ad arrivare in Abruzzo, il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente americano Barack Obama. Ultimi, il presidente russo Dmitri Medvedev e, in lieve ritardo, il presidente francese Nicolas Sarkozy.

Infine, a conclusione della giornata, alle 20.30 è previsto un pranzo di lavoro G8 su temi politici internazionali con particolare attenzione su Medio Oriente, Iran, Corea del Nord, pirateria, terrorismo e proliferazione nucleare.

E uno dietro l'altro sono arrivati a Roma anche gli altri leader mondiali. Le first lady: Michele Obama ed altre, trascorreranno la mattinata a Roma, con visite alla città eterna. Poi anche loro andranno all'Aquila, dove troveranno Carla Bruni, la moglie del presidente francese Sarkozy .

08 luglio 2009

 

'Yes, we camp'!, la protesta dei terremotati

Obama ha raggiunto l'Aquila e la prima cosa che noterà sarà una scritta: "Yes, we camp"! (Sì, noi siamo accampati). E la protesta dei terremotati dell'Aquila. La frase campeggia sulla collina aquilana di Colle di Roio. Un messaggio ai grandi della terra che stanno per riunirsi nella caserma della guardia di Finanza di Coppito. I manifestanti hanno voluto ribadire così che all'Aquila la situazione è "davvero drammatica".

Lo slogan è destinato a diventare il principale simbolo "non ufficiale" del G8 dell'Aquila: l'ormai celebre frase "Yes we amp",oltre che sulla collina di Roio a salutare provocatoriamente i grandi della terra, viene ora replicata più volte in diversi striscioni appesi sulle pareti di alcuni edifici dell'Aquila. Uno slogan efficace, che parafrasa la celebre e vittoriosa frase di Obama per ricordare ironicamente al mondo che mentre si discetta di problemi internazionali c'è chi "campeggia" ormai da mesi, cacciato dal terremoto fuori dalla propria case. "E oggi pomeriggio - annuncia Mattia Lolli, del comitato 3.32 che ha promosso l'iniziativa - srotoleremo un grande striscione con la scritta "Yes we camp" anche su un palazzo vicino alla tendopoli di piazza d'Armi, dove passano tutte le delegazioni che si recano in visita del centro storico. In modo che tutti i grandi della terra la leggano". In questo momento il "3.32", insieme agli altri comitati di cittadini aquilani nati all'indomani del terremoto, è riunito in assemblea per mettere a punto le prossime iniziative.

08 luglio 2009

 

 

 

'Il buffone d'Europa': la stampa estera non fa sconti a Berlusconi

La stampa estera non fa sconti. A Berlusconi e alla sue vicende private, ma soprattutto al suo modo di gestire il potere, la stampa internazionale dedica analisi che al premier sicuramente non faranno piacere. Dopo l'affondo del Guardian e del New York Times, tamponati dalle parole diplomatiche di Obama e di Barroso, il quadro non si è affatto schiarito, tanto che un lungo articolo di presentazione del vertice comparso sul settimanale francese Express si intitola "Inchiesta sul buffone d'Europa".

"Sotto gli scandali e le berlusconate - scrive il settimanale - lui si piega ma non si spezza. E una maggioranza di elettori sembra confermargli la fiducia". L'inchiesta descrive il presidente del Consiglio come personaggio che "cento volte dato per morto, cento volte è resuscitato. In un'Italia che non crede nella politica (il 25% associano la parola a 'disgustò e il 22% a 'rabbià) lui sfugge all'archetipo del potere: personaggio hollywoodiano, incantatore eccentrico, comico grossolano, coach della mente, amico del bar,illusionista poliglotta colpito dalla sindrome di Zelig - il potere di trasformarsi a seconda delle attese - Berlusconi ha inventato un nuovo modello di dirigente, un politico-people che buca lo schermo da 15 anni, e le cui farse soffocano, spesso, i veri problemi del paese".

"La vita privata di Berlusconi rivaleggia con un momento pubblico", titola lo statunitense LOS ANGELES TIMES, in un articolo che inizia così: "Nessuno accusi il presidente delConsiglio Berlusconi di essere un ospite riluttante". Secondo il giornale californiano "in Italia e all'estero ha destato sorpresa la disponibilità di Berlusconi a dare il benvenuto ad ospiti che siano donne giovani e fotogeniche". L'articolo ripercorre poi gli strascichi dell'inchiesta di Bari, evidenziando però che, secondo gran parte degli analisti, "il premier non corre l'imminente pericolo di essere estromesso. Le cose potrebbero cambiare se gli effetti della crisi economica globale si facessero sentire con più vigore inItalia, che finora ha fronteggiato la crisi meglio di altri Paesi".

THE WASHINGTON POST si sofferma sul rischio terremoto a cui è tuttora soggetta L'Aquila e titola "Lo sciame ismico nella sede del G8 in Italia accrescono la paure sulla sicurezza". Il quotidiano analizzando i disastrosi effetti del sisma nel capoluogo abruzzese, riporta alcuni commenti della popolazione sulla scelta di trasferire il vertice all'Aquila: "La ricostruzione era già abbastanza complicata senza calcolare i preparativi per il maggior vertice internazionale, si legge nel quotidiano.

Ampio spazio anche sulla stampa spagnola per l'apertura del G8. EL MUNDO parla del disagio degli abitanti di L'Aquila sotto il titolo "Vogliamo giustizia, non il letto di Obama" e aproposito delle polemiche di ieri scrive che "sorgono voci che propongono di sostituire l'Italia con la Spagna quale membro delclub". La rubrica polemica LA TRONERA (La Feritoia) sotto il titolo "carisma italiano" torna sulle vicende di Silvio Berlusconi e afferma che il premier "ha tutto ciò a cui tutti aspirano, e l'impunita". Perchè la sinistra, in 15 anni, ha governato per sette ma appena si è notato. L'Italia, nazione giovane, ha bisogno di carisma".

Il giornale della sinistra PUBLICO titola che "Berlusconi arriva al G8 indebolito dagli scandali" e sostiene che "il vertice di L'Aquila può finire di affondare la pessima immagine internazionale del leader italiano". il pericolo che un forte sisma si ripresenti durante le riunioni e l'eventualità che le notizie scandalistiche sulla vita privata del premier si ripresentino nel corso degli incontri. Infine THE TIMES di Londra dedica oggi una vignetta a Silvio Berlusconi, un'immagine chiaramente caricaturale e pubblicata in un insolito formato che occupa mezza pagina nella sezione del quotidiano dedicata alle opinioni, in cui il presidente delconsiglio italiano è disegnato sorridente, in un suo classico doppiopetto blu, dalle cui tasche e taschino fuoriescono indumenti di biancheria intimsa femminile: reggiseni e slip. Nella vignetta il premier italiano compare accanto ad una scritta 'G8', dove però la cifra otto è sostituita da un reggiseno, che Berlusconi tiene per la spallina. L'immagine, dai tratti caricaturali, è pubblicata nella parte superiore di una pagina che ospita un commento, in cui si accenna al G8 ma che è centrato sul sistema bancario e l'azione del governo britannico a riguardo, a firma di Vince Cable, numero due del partito Liberal-democratico britannico.

Ancora in Spagna in un articolo intitolato "Berlusconi: l'attacco mediatico non pregiudicherà il G8", ripercorre il botta e risposta tra il governo italiano e il Guardian con lerecenti dichiarazioni del premier. Poi il quotidiano, rilevando che con il trasferimento delle sede all'Aquila "non ha mai convinto i membri del G8", cita le ultime complicazioni logistiche e di sicurezza della sede abruzzese, a cui si aggiunge "il malcontento degli abitanti che, in buona parte alloggiati nella tendopoli, hanno rivendicato il diritto a vivere il lutto con calma, protestando contro la 'sfilatà di autorità e la perdita di tempo e denaro".

In Germania il FINANCIAL TIMES DEUTCHELAND dedica un articolo interno al capo della protezione civile Guido Bertolaso, dal titolo "Il risolutore dei problemi". Bertolaso, scrive il giornale, "deve garantire l'organizzazione del vertice dei G8 e la sicurezza dei capi di Stato e di governo. Egli e per ora il più importante alleato del capo del governo, Silvio Berlusconi".

La FRANKFURTER ALLGEMENIE ZEITUNG titola "Nuove rivelazioni?" e scrive nel sommario "Gli errori di Berlusconi". Il giornale commenta le "speculazioni" della stampa italiana, secondo cui durante il summit potrebbero arrivare nuove rivelazioni sulla "vita privata del primo ministro": Berlusconi, osserva la Faz, "reagisce con nervosismo".

"Un G8 fra le rovine dell'Aquila": titolo identico per i due principali giornali francesi del mattino, LE FIGARO e LIBERATION, che dedicano una corrispondenza e qualche commento al vertice in Abruzzo. Le Figaro titola a pagina 5 "Berlusconi ospita un G8 allargato e atipico" e afferma che "il ventaglio dei dossier e il numero importante dei partecipanti non dovrebbero facilitare impegni vigorosi e vincolanti". In basso nella stessa pagina, un articolo dall'Aquila dal titolo "Nei campi dei rifugiati del sisma la rabbia trasuda", in cui si legge: "se i soccorsi, all'indomani del sisma, sono stati rapidi ed efficaci come mai in Italia, i lavori di ripristino hanno tardato. Circa il 60% delle case non sono nemmeno danneggiate e tuttavia, tre mesi dopo, il ritorno degli abitanti si fa col contagocce, mentre il centro storico resta vietato".

Liberation scrive che le rovine dell'Aquila sono forse il "simbolo di questo G8 che vive, nel suo formato degli otto Paesi più ricchi, probabilmente gli ultimi istanti della suastoria".

08 luglio 2009

 

 

L'attacco del New York Times

"Barack Obama dovrebbe assumere la guida del vertice del G8 per evitare che sia uno spreco di tempo e di impegno". Lo scrive in un editoriale il quotidiano americano the New York Times. Che sottolinea: "Non sono i problemi a mancare, ma una programmazione imperdonabilmente negligente da parte del governo ospite, l'italia, e la debolezza politica di molti dei leader presenti, lascia poco spazio all'ottimismo". Per questo, scrive il quotidiano di New York, "se questa sessione non vuole essere uno spreco di tempo e impegno, il presidente Obama dovrà assumerne la guida È tempo per lui di capitalizzare il credito che si è guadagnato in diplomazia negli ultimi sei mesi"".

L'articolo, leggibile sul sito online New York Times e intitolato "Oh, quel G8". Il NYT scrive che "l'inescusabile carenza organizzativa dal governo italiano ospite" del vertice del G8 dell'Aquila, oltre alla "debolezza politica di molti leader che vi partecipano, non lasciano spazio all'ottimismo". Tradizionalmente - si sottolinea - "l'ospite è colui che dà il la, fissa i temi e l'agenda di queste riunioni. Ma il primo ministro italiano, Silvio Berlusconi, ha diretto molte delle sue energie politiche nelle ultime settimane a cercare di schivare le accuse della stampa". "Spettacolo: forse. Leadership: no", scrive il giornale Usa.

08 luglio 2009

 

 

 

 

 

Il Guardian contro l'Italia: "Fuori dal G8"

di Umberto De Giovannangeli

Fuori dal G8. Per l’improvvisazione nella preparazione del summit aquilano e, soprattutto, per gli impegni presi e non mantenuti. La Spagna si scalda. La stampa inglese torna all’attacco del Cavaliere. Espulsi dal G8. Per millantato credito e impegni inevasi. Fuori dalla squadra che conta. Sostituiti dalla Spagna. Non è più solo un boatos. I preparativi per il G8 dell’Aquila "sono stati talmente caotici che si è registrata una pressione crescente da parte di altri Stati membri affinché l’Italia venga espulsa dal Gruppo", scrive il quotidiano britannico The Guardian, citando fonti occidentali di alto rango. Fonti che avevano già anticipato a l’Unità il possibile "cambio di squadra". Nelle ultime settimane che hanno preceduto il vertice, l’assenza di qualsiasi sostanziale iniziativa nell'agenda ha indotto gli Stati Uniti a prendere il controllo della situazione. È stata Washington - scrive il Guardian - ad organizzare gli "sherpa calls", gli incontri fra esperti, un tentativo estremo di dare qualche finalità al G8.

SCONTRO FRONTALE "Non ha precedenti il fatto che sia un Paese diverso da quello ospite ad organizzare gli sherpa calls, è una sorta di 'opzione nucleare", spiega un alto rappresentante di uno Stato membro del G8. "Gli italiani sono stati spaventosi. Non vi è stato alcun progresso, né pianificazione". L’insoddisfazione dietro le quinte è diventata talmente forte da spingere addirittura taluni Stati ad evocare l’ipotesi che l’Italia possa essere espulsa dal G8. Una delle alternative che aleggia fra le capitali europee è che la Spagna, con un pil procapite superiore a quello italiano e con una quota maggiore del pil destinata agli aiuti allo sviluppo, possa prendere il suo posto.

L’IRA DI FRATTINI "Spero che esca il Guardian dai grandi giornali del mondo", è la stizzita risposta del titolare della Farnesina, Franco Frattini. "Confermiamo i contenuti dell'articolo del nostro corrispondente diplomatico Julian Borger e rigettiamo completamente ogni ipotesi che le notizie riportate nella storia siano prive di fondamento", è la secca replica del quotidiano britannico. Chissà se l’adirato ministro intenda espellere dai grandi giornali del mondo anche il Financial Times che in un articolo intitolato "Un vertice per Silvio", sostiene che per il premier il G8 sarà un’opportunità per riguadagnare una reputazione in ribasso negli ultimi tempi, "e non solo per i recenti scandali". Secondo il FT, Berlusconi, "che da tempo è una figura controversa", con l'arrivo di Obama e "le nuove politiche pro-Usa di Francia e Germania", ha perso "l'amicizia dell'amministrazione Bush". E - si legge nell'articolo - in vari temi il premier "irrita i suoi alleati: dallo scarso interesse per aiuti allo sviluppo e clima al presentarsi continuamente come un interlocutore tra Washington e Mosca".

08 luglio 2009

 

 

 

 

La Casa Bianca racconta le biografie di Berlusconi e Napolitano

Sette righe per Silvio Berlusconi. E ben tre pagine fitte di informazioni per il presidente della Repubblica, Giogio Napolitano. La Casa Bianca in occasione del G8 in Italia pubblica un manuale.

L'anno scorso, in occasione del G8 in Giappone, la Casa Bianca commise una clamorosa gaffe pubblicando sul manuale consegnato ai giornalisti al seguito del presidente George W.Bush una biografia piena di espressioni negative nei confronti del premier italiano Silvio Berlusconi. Le proteste degli italiani costrinsero il portavoce della Casa Bianca, Tony Fratto, tra l'altro di origine italiane, a scuse ufficiali. Venne spiegato che la biografia era stata prelevata da un sito Internet non affidabile.

Stavolta l'amministrazione Obama, per il G8 in Italia, non ha voluto correre rischi. Alla biografia di Berlusconi sono

dedicate infatti solo sette righe, comprese le citazioni delle fonti. Eccole: "Nato il 29 settembre 1936 a Milano, Italia.

Nazionalità italiana. Professione: politico, uomo d'affari, primo ministro. Il 14 aprile 2008 Berlusconi è eletto premier d'Italia (fonte BBC News). L'8 maggio 2008 Berlusconi è insediato come premier d'Italia per la terza volta (fonte AP)"..

Alla biografia del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sono state dedicate tre pagine fitte di informazioni.

Anche in questo caso la Casa Bianca non ha voluto correre rischi: la biografia è stata prelevata dal sito web del Quirinale.

 

08 luglio 2009

 

 

 

 

 

Al via il G8 delle polemiche. Obama a Roma

Il G8 delle mille polemiche entra nel vivo. Barack Obama, il presidente americano, è in arrivo alla Capitale. E proprio da Roma, in una città blindata, comincia il primo atto del summit mondiale. Alle 11 al Quirinale l’incontro del presidente Usa con il Capo dello Stato italiano, Giorgio Napolitano. Verranno esaminati tutti i temi che verranno discussi dagli otto Grandi nella caserma di Coppito all’Aquila. Nel pomeriggio lo stesso Obama passeggerà nel centro storico dell'Aquila distrutto dal terremoto. Già il sisma, che non dà tregua in Abruzzo: una scossa di magnituto 2.8 è stata registrata all'alba dai sismografi dell'Ingv tra Rieti e L’Aquila. Altro movimento tellurico alle 9.40.

Dunque, il G8 è al via. Si comincia alle 13 con una colazione di lavoro tra i leader del gruppo degli Otto: Italia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Francia, Russia, Canada e Giappone - più il presidente della Commissione Europea, Josè Manuel Barroso, e il presidente di turno della comunità europea, lo svedese Fredrik Reinfeldt. Primo argomento in calendario, l’economia modniale. In particolare, si discuterà sui segnali di fine recessione, regolamentazioni finanziarie e il round di Doha sul commercio globale. A seguire foto di gruppo degli 8 leader.

Dalle 15.30 alle 19.30 è prevista una sessione lavoro G8 su temi globali: cambiamenti climatici, aiuti e sviluppo. prevista una dichiarazione sulla crisi finanziaria, commercio, cambiamenti climatici e aiuti. Alle 17.30, il premier Berlusconi e il presidente Usa Obama faranno un giro nelle zone terremotate dell'Aquila. Seguiranno una serie di incontri bilaterali. Infine, a conclusione della giornata, alle 20.30 è previsto un pranzo di lavoro G8 su temi politici internazionali con particolare attenzione su Medio Oriente, Iran, Corea del Nord, pirateria, terrorismo e proliferazione nucleare.

08 luglio 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

il SOLE 24 ORE

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http://www.ilsole24ore.com

2009-07-10

Documenti Approvati:

Le conclusioni della presidenza italiana del G-8 (10/07/2009)

Comunicato congiunto sulla sicurezza alimentare (10/07/2009)

Sintesi della presidenza sulla sessione per l'Africa a G-8 (10/07/2009)

La partnership tra G-8 e Africa per l'acqua e i servizi igienico sanitari

Dichiarazione congiunta sull'agenda globale (09/07/2009)

Allegato 1: Rapporto conclusivo su Heiligendamm (HDP) (09/07/2009)

Allegato 2: L'agenda di Heiligendamm - Processo dell'Aquila (HAP) (09/07/2009)

Dichiarazione del G-14 su energia e clima (09/07/2009)

Leadership responsabile per un futuro sostenibile (08/07/2009)

Annex: "G8 Preliminary Accountability Report" (08/07/2009)

Dichiarazione G8 sui Temi Politici (08/07/2009)

L'Aquila Statement on Non-Proliferation (08/07/2009)

Dichiarazione G8 sulla lotta al terrorismo (08/07/2009)

G8 Intellectual Property Experts Group Meeting (09/07/09)

 

Accordo dei Grandi sugli aiuti all'Africa: 15 miliardi in 3 anni

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10 luglio 2009

Confermati i rispettivi impegni sugli aiuti, lo sviluppo sostenibile, il cambiamento climatico, la pace e la sicurezza. Approvata dichiarazione sull'acqua. Lotta a criminalità e pirateria

Agire rapidamente per limitare l'impatto della crisi sui progressi verso gli obiettivi di sviluppo del millennio in Africa. È quanto deciso nel vertice all'Aquila dagli Otto Grandi, riuniti con i rappresentanti di Algeria, Angola, Egitto, Etiopia, Libia, Nigeria, Senegal, Sudafrica, Unione africana e importanti organizzazioni internazionali. Confermati i rispettivi impegni sugli aiuti, lo sviluppo sostenibile, il cambiamento climatico, la pace e la sicurezza. I Grandi della terra si sono impegnati a mobilitare almeno 15 miliardi di dollari in tre anni per combattere la fame.

Nella dichiarazione sull'acqua approvata oggi si afferma la determinazione "a costruire una partnership più forte tra paesi africani e quelli del G8 per allargare l'accesso all'acqua e all'igiene pubblica, basata sui principi della responsabilità condivisa". Nella dichiarazione si afferma anche che la scarsità di risorse idriche e la drammatica mancanza di accesso sostenibile all'acqua e ai servizi igienici in molti Paesi africani sono "il maggior ostacolo ad uno sviluppo sostenibile, creazione di ricchezza e sradicamento della povertà". "Attraverso il peso politico congiunto del G8 e dell'Unione africana assicureremo - si legge nel testo - un impulso ed un impegno adeguati al miglioramento dell'acqua e dell'igiene pubblica a livello nazionale e internazionale per risultati concreti sul terreno".

Nella dichiarazione finale della sessione del G8 sull'Africa si riafferma anche l'impegno a "mantenere sforzi collettivi per combattere più efficacemente tutte le forme di criminalità e di crimine organizzato, inclusa la pirateria al largo delle coste dell'Africa orientale". I Paesi del G8 e i partner africani, hanno riaffermato, inoltre, "il loro impegno alla promozione della pace e della sicurezza" e alla lotta contro il "narcotraffico lungo le coste dell'Africa Occidentale, il riciclaggio di denaro ed il terrorismo in tutte le sue ramificazioni".

10 luglio 2009

 

 

 

 

 

Harper: "Il G-8 di Huntsville 2010 in Canada punto di svolta per la ripresa"

dall'nviato Piero Fornara

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10 luglio 2009

L'AQUILA – Il Canada stanzierà cinque milioni di dollari canadesi (circa quattro milioni di euro) per contribuire alla costruzione del campus universitario dell'Aquila, seriamente danneggiato dal terremoto che il 6 aprile ha colpito il capoluogo abruzzese: lo ha annunciato il primo ministro canadese Stephen Harper, dopo avere visitato il centro storico durante il G-8. Venerdì pomeriggio 10 luglio, nella conferenza stampa nazionale al termine del summit, Harper ha detto che "il popolo canadese e soprattutto i tanti canadesi di origine italiana sono fieri di dare il loro sostegno alla città dell'Aquila e all'Abruzzo per l'opera di ricostruzione a seguito di questa tragedia".

Il 2010 si presenta come un anno di grandi eventi internazionali per il Canada: dopo i Giochi olimpici invernali di Vancouver dal 12 al 28 febbraio, ci sarà infatti il vertice G-8 che si svolgerà dal 25 al 27 giugno ad Huntsville, cittadina di 18mila abitanti nel distretto di Muskoka (Ontario) nella regione dei Grandi Laghi. Sulla falsariga di quanto aveva detto poco prima Silvio Berlsconi, nella conferenza stampa della presidenza italiana, anche il premier canadese si è espresso a favore "del mantenimento del G-8 come entità internazionale coerente nella composizione dei suoi membri", ma ha riconosciuto che "per la rappresentatività della governance mondiale sono a considerare pù adeguate le nuove sigle che si vanno strutturando come il G-14 che si è sperimentato all'Aquila o il G-20 che si riunirà a Pittsburg in settembre".

All'Aquila il Canada ha annunciato il raddoppio degli aiuti nell'ambito del piano per la sicurezza alimentare in Africa. Spiegando ai giornalisti la posizione del suo governo sulla congiuntura internazionale, il primo ministro di Ottawa ha auspicato che "ad Huntsville-Muskoka, tra un anno, l'economia globale avrà iniziato una fase di svolta verso un nuovo periodo di crescita". Per arrivarvi, però, secondo Harper "servono nuove regole per la finanza internazionale, il mantenimento dell'apertura dei mercati aperti senza ricadere nel protezionismo e un'azione di rientro dai deficit eccessivi cui sono ricorsi i vari paesi nella fase della crisi e della recesione". Infine, in politica estera, il premier canadese ha ribadito la sua preoccupazione per il programma nucleare dell'Iran.

10 luglio 2009

 

 

L'obiettivo è chiudere il Doha Round entro il 2010

dall'inviato Piero Fornara

9 luglio 2009

Il successo del G8, i problemi del Premier (di Stefano Folli)

Iran nucleare convitato di pietra al G-8: Obama chiede l'aiuto di Lula (P.F.)

Al G-8 acordo sull'economia: priorità alle regole anti-crisi (di Adriana Cerretelli)

G-8: intesa Usa-Ue sul clima, ma Cina e India frenano (di Piero Fornara)

La Cina chiede una riforma graduale del sistema valutario

L'AQUILA – I paesi del G-8 e del G-5 (Cina, India, Messico, Sud Africa, Brasile), più l'Egitto ospite della presidenza italiana e la Svezia quale paese presidente di turno della Ue (nel siglario del vertice si parla comunque di G-14) si impegnano a "cercare una conclusione ambiziosa ed equilibrata al Doha Round nel 2010" e danno mandato ai ministri del Commercio di "esplorare immediatamente ogni possibilità di impegno diretto nell'ambito della Wto e di incontrarsi prima del vertice (G-20, ndr) di Pittsburgh" in programma il 24 e 25 settembre. Così si legge nella bozza di dichiarazione congiunta intitolata "Promuovere l'agenda globale".

I paesi del G-14 confermano la volontà di cooperare affinché "l'economia globale riprenda la crescita lungo un cammino equilibrato, equo e sostenibile a beneficio di tutti, soprattutto dei più vulnerabili". È quanto si legge nella bozza della dichiarazione congiunta G8 più G5 attualmente in discussione al vertice dell'Aquila. La bozza prosegue con l'impegno a un lavoro comune "per assicurare una ripresa verde globale". Secondo il documento, suscettibile di cambiamenti, vengono incoraggiati "lo sviluppo, la diffusione e il trasferimento da noi concordato di tecnologie pulite, a basso carbonio, riducendo le emissioni e aumentano l'efficienza energetica".

I paesi del G-14 riaffermano l'impegno a combattere il protezionismo e si impegnano a ad astenersi "da svalutazioni concorrenziali delle nostre valute" e promuovere "un sistema monetario stabile e ben funzionante". E proseguono: "Abbiamo deciso di continuare il nostro partenariato per i prossimi due anni a condizioni paritarie". Sottolineano inoltre che si tratterà di un processo orientato ai risultati, concentrato sulle sfide globali di interesse comune e cruciali.

Nel corso della riunione a livello G-14 la Cina ha affermato che vuole una riforma graduale del sistema valutario internazionale "per una maggiore diversificazione della moneta di riferimento". Il direttore del servizo stampa e informazione del ministero degli Esteri cinese Ma Daoxu, in un incontro con i giornalisti dopo la riunione del G-14, ha spiegato inoltre che l'accordo raggiunto in sede G-8 sui cambiamenti climatici

non vincola il governo di Pechino, che ritiene fondamentale la necessità per i paesi sviluppati di prendere in considerazione "le diverse condizioni" dei paesi emergenti e in via di sviluppo.

9 luglio 2009

 

 

 

 

G8, bilancio in chiaroscuro

di Elysa Fazzino

Un vertice al di sotto delle attese, risultati modesti, leader uniti contro il protezionismo ma divisi sul clima. E’ in chiaroscuro il primo bilancio del G8 che emerge dai siti dei media stranieri. E’ l’accordo sul clima a suscitare le maggiori perplessità. Ma il Wall Street Journal era scettico su tutta la linea: parecchi impegni presi, in particolare su aiuti alimentari, clima e commercio, "sono al di sotto delle aspettative".

Alla vigilia, del giorno finale, scrive il Wsj, i leader degli Otto Grandi sembravano orientati a impegnare 12 miliardi di dollari per l’iniziativa per la sicurezza alimentare per i Paesi più poveri. "E’ meno dei 15 miliardi di dollari promessi giorni fa", si sbilanciava il Wsj. Barack Obama, secondo il quotidiano newyorchese, cercava di convincere gli altri a mettere nuovi soldi. I leader mondiali hanno puntato su "grandi decisioni e promesse di azioni future", afferma il Wall Street Journal, citando le armi nucleari. I leader non si sono messi d’accordo sugli obiettivi di riduzione delle emissioni. Hanno concordato di riprendere e concludere i negoziati sul commercio globale, "ma solo nel 2010".

Sul clima è negativo il Financial Times: l’intesa raggiunta "elude le grandi nazioni inquinanti", e "I colloqui sull'inquinamento falliscono" sono i titoli pubblicati sul sito. I leader dei 16 Paesi più inquinanti non sono riusciti a mettersi d’accordo sugli obiettivi e sui fondi per tagliare i gas.-serra, "ponendo le premesse per recriminazioni tra nazioni ricche e povere". Obama – continua il Ft – ha riconosciuto che il progresso non sarà facile e che non sarà cosa da poco colmare le divergenze. Il Financial Times dedica un grosso richiamo sulla homepage del suo sito alla disputa monetaria: "La Cina attacca il dominio del dollaro", criticando il ruolo dominante del dollaro Usa come valuta di riserva internazionale. Secondo il Ft, ciò ha causato preoccupazione tra i leader occidentali, che temono che perfino discussioni di questioni monetarie a lungo termine possano destabilizzare i mercati e ostacolare la ripresa economica. Nella cronaca del Vertice, Guy Dinmore fa notare che "i media pro-Berlusconi trionfanti" attaccano l'opposizione di sinistra, "descrivendo l'apertura di successo del summit come un colpo ai suoi rivali politici".

Il quotidiano finanziario francese Les Echos sottolinea: "Clima: i grandi Paesi si fissano obiettivi limitati": non hanno fissato obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2. L’editoriale, intitolato "Clima di divisione", afferma che gli europei spingono per l’adozione di norme più severe. "Portano sulle spalle l’essenziale dello sforzo attuale e i loro impegni sono concreti". Gli Stati Uniti, invece, "potrebbero muoversi ma non lo fanno": al di là dell’accordo di principio, "o accompagnano l’Europa, e i grandi Paesi emergenti seguiranno… o scelgono di nuovo l’isolamento". E sul commercio, secondo Les Echos, "le promesse si moltiplicano, la loro realizzazione arranca". Libération parla di "Occasione sprecata sul clima per eccesso di tiepidezza".

Le Monde registra gli accordi su molti dossier, in particolare i negoziati di Doha e l’impegno dei Paesi del G8 e del G5 a evitare svalutazioni competitive delle loro monete. Ma sul clima, non emerge "nessun consenso" sugli impegni di riduzione; Obama è ottimista, l’Onu lo è meno. Il quotidiano francese dedica un articolo a "Berlusconi, principe del G8, attaccato nella stampa", dando notizia dell’appello alla comunità internazionale pubblicato da Antonio Di Pietro su una pagina comperata sull’Herald Tribune e del "duello a distanza" con il Guardian. Un altro titolo se la prende con l’esistenza stessa del G8: "Se solamente le scappatelle di Silvio Berlusconi potessero porre fine al G8!". Un fallimento avrebbe avuto almeno l’utilità di farla finita con questo "rito inutile", ma l’inerzia prevarrà. "Sarkozy desidera istituzionalizzare il G14" titola Le Figaro, osservando che le grandi potenze del Sud hanno ormai un ruolo obbligato nel regolare le grandi questioni globali.

Anche il New York Times mette in rilievo le spinte ad allargare il consesso: "Il Gruppo degli 8 non è abbastanza, dicono gli outsider che vogliono esservi". Più Paesi entrano, più altri bussano alla porta. Con ironia il Nyt fa notare che una riunione di giovedì era stata soprannominata G8+5+1+5, "sul serio". Che rilevanza può avere un Gruppo degli 8 che non può decidere azioni importanti senza coinvolgere gli altri? Ha ancora senso? Domande che ricorrono ogni anno, ma le idee di ristrutturare il Gruppo incontrano "invariabilmente" resistenze da parte degli attuali membri.

 

Il vertice de L’Aquila ha raggiunto "Risultati modesti" secondo un editoriale di El Pais. Ha superato in parte i cattivi auspici che hanno preceduto la sua celebrazione. Alla distanza tra le diverse posizioni si sono sommati i problemi interni dell’anfitrione, Berlusconi, e le difficoltà legate all’avere convocato la riunione in una città terremotata. Ma alla fine, "anche senza grandi risultati", il vertice è servito a tenere viva la volontà di cooperazione internazionale davanti ai gravi problemi del momento. E ha preparato il cammino del G20 di settembre.

Il Guardian, che sul sito pubblica un intervento di Di Pietro, mette sulla homepage un video sul G8 a base di "commedia, caos ed emozione", con un richiamo sul mancato accordo su uno specifico obiettivo di emissione. Il Times punta l’attenzione sull’impegno atteso di destinare 15 miliardi di dollari di aiuti ai paesi in via di sviluppo. Il Telegraph dà spazio all’iniziativa del premer Gordon Brown , "pronto a tagliare l’arsenale nucleare".

 

 

 

 

 

 

Il Generale Carrarini: "Sicurezza garantita a tutti con discrezione"

dall'inviato Piero Fornara

10 luglio 2009

L'AQUILA – Si chiude dopo tre giorni di lavori il G-8 dell'Aquila "e anche i timori di una eventuale nuova forte scossa di terremoto, come quella della settimana precedente il vertice, oppure il possibile maltempo per una città a 800 metri d'altitudine adesso sono passati". Chi ci parla è il generale Fabrizio Carrarini, responsabile della Guardia di Finanza per il G-8, che incontriamo allo stand allestito nell'area destinata alla stampa della caserma di Coppito.

"In poco più di due mesi, cioè dal decreto sull'Abruzzo del 28 aprile – spiega il gen. Carrarini al "Sole 24 Ore.com" – sono state impegnate fino a mille persone per trasferire l'organizzazione del vertice dalla sede originariamente prevista della Maddalena all'Aquila, una città che aveva subito un terremoto importante, una terra ferita, dove le strutture di emergenza allestite dalla protezione civile dovevano continuare a operare accanto alla preparazione del G-8". Per organizzare il vertice e garantire una cornice di sicurezza è stato necessario anche trasferire in altre sedi 800 allievi marescialli, con diversi corsi di addestramento in atto, e far confluire 450 unità di baschi verdi da tutta Italia.

Due sono stati i problemi di sicurezza affrontati: "Anzitutto la vigilanza ai tre, e poi ai cinque, varchi d'accesso alla caserma – prosegue il generale – assicurata da una squadra mantenuta stabile per riconoscere le ditte, gli operai al lavoro, ecc. Secondo problema l'interno del comprensorio, perché la nostra è caserma molto ampia, dove abbiamo dovuto mettere in sicurezza anche i sotterranei, con la costante collabrazione della polizia, del prefetto e del questore dell'Aquila".

Chiediamo se hanno rappresentato un problema aggiuntivo anche i giornalisti della carta stampata e delle testate online, che secondo il programma originario avrebbero dovuto lavorare al Villaggio Mediterraneo di Chieti (la cittadella dello sport che ha di recente ospitato gli atleti partecipanti dei Giochi del Mediterraneo, ndr), mentre a poco più di due settimane dal G-8 è stato deciso di allestire per tutti i 3.600 giornalisti accreditati (e non solo per quelli di radio e tv) il "Media Village" all'interno della caserma di Coppito. Il generale Carrarini è soddisfatto della decisione presa, seppure in extremis (anche per accogliere le richieste dall'estero): "Tutti i giornalisti hanno potuto lavorare a cinquanta, cento metri da dove si svolgevano le riunioni del G-8. Abbiamo garantito una cornice di sicurezza, ma riservata e discreta, non volevamo troppe uniformi che potevano far pensare – specie ai media stranieri – a una sorta di militarizzazione del comprensorio. Ho potuto vedere Obama e la Merkel passeggiare all'interno della caserma con grande tranquillità: questo lo considero il nostro miglior risultato".

10 luglio 2009

 

 

 

 

Berlusconi: il successo del G-8 merito del governo

dall'inviato Gerardo Pelosi

10 luglio 2009

Silvio Berlusconi (Ap)

"Dai nostri archivi"

Patrizia D'Addario a El Pais: "Berlusconi mi ha deluso". Villa Certosa, presto altre foto

Riparte il dialogo Nato-Russia

Berlusconi: "Adesso tocca alle imprese"

Primo passo di una lunga traversata

PILLOLA POLITICA / La posta in gioco per il premier e per il Pd

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L'AQUILA-Il successo del G-8 e la visibilità internazionale dell'Italia sono merito solo del Governo. "Non credo proprio -dice il premier Silvio Berlusconi nella conferenza stampa conclusiva del vertice dell'Aquila- che questi obiettivi si possano condividere con un'opposizione che supera ogni livello di civiltà"".

Il G-8 per Berlusconi non doveva rilanciare alcunché nella politica estera italiana, che nell'ultimo anno ha solo realizzato successi: per la decisione di fermare i carri armati russi a 15 Km da Tbilisi, per avere, primo di altri, sollecitato il sostegno pubblico alle banche colpite dalla crisi finanziaria, per l'accordo con la Libia che ha chiuso il passato coloniale, per avere sbloccato la nomina del segretario generale della Nato e per il riavvicinamento tra nuova amministrazione americana e federazione russa.

Insomma Berlusconi incassa il successo del G-8 ("alcuni complimenti –confessa- erano imbarazzanti") ma non intende affatto condividerlo con l'opposizione. Quindi nessun effetto, gli si chiede, per l'appello lanciato dal presidente della Repubblica per una tregua in politica interna durante il vertice? "Non ho goduto di nulla -dice- la situazione è solo rientrata nella normalità; non ho attaccato la stampa, è stata la stampa ad attaccare me anche se certe volte qualche risposta l'ho data".

Un G-8 che ha visto Berlusconi molto più vicino al presidente americano Obama di quanto non fosse sembrato nel primo incontro a Washington il mese scorso. "Del resto -osserva Berlusconi- Obama ha stupito tutti perché, pur non avendo una lunga esprienza politica, ha mostrato grandi capacità di riflessione, accortezza e decisione. Sull'Iran è stato Obama a indirizzare il dialogo e a puntare sul confronto con Teheran senza le sanzioni". Berlusconi ricorda di avere collaborato con tutti i presidenti americani da Clinton a Bush ("con il quale resto legato da amicizia personale") ma "c'è da dire che la nuova amministrazione americana finora non ha sbagliato una mossa in politica internazionale".

Anche dal punto di vista personale Berlusconi e Obama stanno creando un rapporto più stretto. "Eravamo seduti vicini alla cena del presidente Napolitano –ricostruisce il premier– lui mi ha raccontato cose della sua vita privata e io ho raccontato cose della mia vita privata, spero che il rapporto si trasformi in amicizia".

Sui contenuti del vertice Berlusconi ha sostanzialmente ripetuto quanto aveva detto sia ieri che l'altro ieri. Il messaggio di fiducia ai risparmiatori perché il peggio della crisi ha ormai sfogato i suoi effetti e non c'è motivo di temere un aggravamento della situazione economica.

Poi i formati G-8, G-14 e G-20, che in futuro dovranno coesistere, anche se il G-8 rimarrà come club tra chi condivide gli stessi valori di democrazia e libertà economiche. Ma il G-14 si sta strutturando come vero foro per le tematiche globali, poiché rappresenta l'80% dell'economia mondiale. Il vertice ha anche dato mandato alle organizzazioni internazionali (Fondo monetario, Banca Mondiale e Ocse) di studiare le modalità operative per bloccare la speculazione sui prezzi del peotrolio e dei generi alimentari.

Sul clima c'è la soddisfazione perché, nonostante alcuni distinguo, anche Cina e India si sono dichiarate disponibili a fare la loro parte per ridurre le emissioni di Co2, mentre sul commercio sarà una ministeriale del Wto a settembre a rilanciare il Doha Round. Sulla sicurezza alimentare il G-8 ha approvato un fondo di 15 miliardi di dollari, che è stato elevato a 20 milairdi nella riuione tra G-8 e G-14 con i paesi africani.

Commovente, sugli aiuti, il ricordo di Gordon Brown, riferito da Berlusconi, del ragazzino africano di 12 anni che voleva fare il calciatore in Occidente, ma che muore di fame tra le braccia della madre dicendo: "non ti preoccupare, tra poco arrivano le Nazioni Unite". Quelle Nazioni Unite, dice il premier italiano, che non sono mai arrivate, che rispecchiano il mondo uscito dalla seconda guerra mondiale e che ora devono riformarsi per adeguarsi al mondo globale.

10 luglio 2009

 

 

 

Obama dal Papa: bioetica e pace in Medio Oriente al centro dei colloqui

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10 luglio 2009

(Ap)

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Il presidente statunitense ha incontrato Ratzinger in Vaticano. Quaranta minuti di colloquio. Il Pontefice ha regalato ad Obama anche un documento dedicato alla bioetica

 

Un G8 "molto proficuo", nel quale si è deciso di aiutare i paesi poveri: appena giunto dall'Aquila, il presidente americano Barack Obama si è rivolto con queste parole al Papa, che lo ha ricevuto per la prima volta, in Vaticano, ricordando l'impegno di stanziare

20 miliardi di dollari contro la fame.

Il colloquio privato è iniziato alle 16.25. Prima che il Papa e Obama venissero lasciati soli, le telecamere hanno registrato le prime parole che si scambiati. "È un grande onore, grazie davvero" ("It's a great honour, thank you so much!"), ha detto Obama, in completo scuro, accolto dal Papa nella sala del tronetto con la mozzetta di raso rosso. Seduti l'uno davanti all'altro, nella biblioteca del Papa, Obama ha spiegato a Ratzinger che il G8 è stato "molto proficuo". "Abbiamo deciso - ha proseguito il presidente Usa, sempre in inglese - 20 miliardi per i paesi poveri, qualcosa di concreto". Il colloquio è poi proseguito alla presenza di una traduttrice simultanea. "Dev'essere molto stanco dopo questi colloqui...", ha detto il Papa ad Obama, informandosi dei lavori del G8.

Il colloquio privato è durato circa 40 minuti. Nella biblioteca privata, Benedetto XVI e Obama hanno conversato in inglese, alla presenza di due traduttori. Al centro dei colloqui anche i temi spigolosi della bioetica, dell'aborto e delle ricerche sulle staminali: papa Ratzinger ha regalato al presidente Usa, oltre alla nuova enciclica sociale "Caritas in veritate", anche il documento della congregazione per la Dottrina della fede, "Dignitas personae", dedicato ai problemi di bioetica, in cui si ribadisce il no della Chiesa all'aborto e alle ricerche sulle staminali embrionali. Interpellato su questo dono, il segretario particolare di Benedetto XVI, don Georg Gaenswein, ha spiegato che il documento "potrebbe aiutare il presidente a comprendere meglio la posizione della Chiesa cattolica".

Anche la nota vaticana emessa dopo l'incontro ha sottolineato i colloqui "cordiali" dedicati a "questioni che sono nell'interesse di tutti e costituiscono la grande sfida per il futuro di ogni nazione per il vero progresso dei popoli, quali la difesa e la promozione della vita e il diritto all'obiezione di coscienza". Il presidente degli Stati Uniti Barack - ha riferito il direttore della sala stampa vaticana p. Federico Lombardi - "ha promesso personalmente al papa di impegnarsi a ridurre il numero degli aborti negli Stai Uniti".

Nell'incontro tra il Papa e Obama si è anche accennato all'immigrazione e alle questioni mediorientali. In particolare "ci si è soffermati sulle prospettive di pace in Medio Oriente, su cui si registrano convergenze" nonchè su altri situazioni regionali. Sono stati poi passati in rassegna, dice il testo vaticano, "alcuni argomenti di maggiore attualitá come il dialogo tra culture e religioni, la crisi economica e finanziaria a livello globale e le sue implicazioni etiche, la sicurezza alimentare, l'aiuto allo sviluppo soprattutto per l'Africa e per l'America Latina, il problema del narcotraffico". Infine, si è sottolineata "l'importanza dell'educazione alla tolleranza in ogni Paese".

Al termine dell'udienza privata è giunta anche la moglie Michelle, molto emozionata e accompagnata dalle due figlie. La fisrt lady è apparsa vestita con un tailleur nero al ginocchio, in testa la veletta e scarpe basse. "Prego per lei", ha detto il Papa congedandosi dal presidente americano. "Santità, mi aspetto un rapporto molto forte tra Stati Uniti e Santa Sede", ha detto Barack Obama, salutando il Papa dopo il colloquio e ringraziandolo per il dono dell'enciclica sociale appena pubblicata dal Pontefice ("Avrò da leggere in aereo").

Prima del colloquio con il Papa, Obama ha incontrato per 10 minuti il segrtario di Stato vaticano Tarcisio Bertone, mentre la moglie Michelle (arrivata in Vaticano un'ora prima del marito), ha potuto visitare la basilica di San Pietro e la Cappella Sistina. (M. Do.)

10 luglio 2009

 

 

 

 

 

La Cina chiede una riforma graduale del sistema valutario

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9 luglio 2009

Import-export in yuan, così Pechino si sgancia dal dollaro

Nella riunione di stamane del G8 più G5, la Cina ha affermato che vuole una riforma graduale del sistema valutario internazionale "per una maggiore diversificazione della moneta di riferimento". Lo ha detto il direttore del servizio stampa e informazione del ministero degli esteri cinese Ma Daoxu all'Aquila in un incontro con la stampa.

La dichiarazione di oggi segue di pochi giorni la decisione di Pechino di dare il via libera ad operazioni di import-export in yuan. Una mossa che ha il chiaro intento di "detronizzare" il biglietto verde (di cui Pechino, peraltro, possiede ingenti riserve) attualmente utilizzato come valuta di scambio nel commercio internazionale di merci cinesi. Non è una novità d'altronde la volontà del gigante asiatico di riformare il sistema valutario internazionale. Poche settimane fa le quattro maggiori potenze emergenti (Brasile, Russia, India e Cina) avevano espresso lo stesso auspicio in un comunicato ufficiale al termine del loro primo summit a Ekaterinburg (Russia).

"Il dollaro rimarrà la principale valuta di riserva mondiale" ha ribattuto a caldo il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs. Oggi il presidente americano Obama ha avuto un incontro con il collega brasiliano Lula (che aveva sottoscritto lo stesso appello della Cina ndr.) ma - ha fatto sapere Gibbs - non si è parlato della questione. (An. Fr.)

9 luglio 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

2009-07-09

Obama: "Passi avanti nella lotta al cambiamento climatico"

9 luglio 2009

All'Aquila sono stati fatti "passi avanti importanti" nella lotta al cambiamento climatico e al surriscaldamento del Pianeta alla vigilia della Conferenza di Copenaghen di fine anno. Lo ha detto il presidente Usa Barack Obama nella conferenza stampa con il premier Silvio Berlusconi dopo la riunione del Major Economies Forum (Mef). Tuttavia, permane il dissenso da parte dei paesi emergenti, in particolare Cina e India.

Nella stessa conferenza stampa, Silvio Berlusconi ha detto che i Paesi emergenti hanno dimostrato di "voler contribuire" alla soluzione dei problemi sul clima in vista della Conferenza di Copenaghen. "C'è stata -ha affermato il premier italiano- una concorrenza di volontà, anche dei Paesi in via di sviluppo, che hanno mostrato di voler contribuire alla soluzione di questo importante problema e quindi guardiamo con grande ottimismo alla possibilità che la Conferenza di Copenaghen possa concretizzare degli interventi, naturalmente diversi per i Paesi occidentali" e per gli altri. Interventi che "possono essere assistiti anche da impegni precisi da parte delle economie in via di sviluppo. Questa -ha concluso Berlusconi- è la novitá importante e positiva di questo vertice".

Il premier italiano ha anche annunciato la nascita dell'"Istituto globale per la cattura e il sequestro del carbonio" (Global Carbon Capture and Storage Institute) che ha sede in Australia e che ha "l'Italia come paese fondatore".

"E' un'importante istituzione - ha aggiunto il premier - e potrà contribuire alla soluzione del problema".

Berlusconi ha inoltre sottolineato come dal summit del G-8 sia emersa la volontà di mettere al bando le "armi nucleari nel mondo". "Ieri sera -ha spiegato- abbiamo parlato in modo approfondito della volontà comune di portare il mondo verso la negazione delle armi nucleari". "Obama ha proposto -ha continuato Berlusconi- di mettere in agenda un vertice da svolgersi nel maggio del prossimo anno, con tutti i paesi detentori di armi nucleari per andare verso un mondo più sicuro".

Sul futuro del vertice "ristretto" ad otto partecipanti, Berlusconi ha detto che "abbiamo tutti convenuto che il G-8 non è più idoneo per rappresentare motivi di indirizzo nel governo dell'economia mondiale", spiegando che "abbiamo dato vita con il G-14 a una struttura consolidata che questa mattina ha trovato la volontà di tutti per una sua continuità".

Non sono mancati, infine, i ringraziamenti di Obama: "Ringrazio Berlusconi per la straordinaria ospitalità, sua e di tutti gli italiani", ha detto il presidente Usa.

9 luglio 2009

 

 

 

"Carbon capture and storage": ecco cos'è

9 luglio 2009

L'AQUILA – Introdotto dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dal discorso dedicato al clima di Barack Obama, il Global Carbon Capture and Storage (cattura e sequestro del carbonio) Institute ha fornito lo spunto per una scena quasi teatrale nell'auditorium della caserma della Guardia di Finanza di Coppito, dove il premier australiano Kevin Rudd, sotto lo sguardo attento di Obama, stava illustrando nei dettagli questa iniziativa multinazionale per lo sviluppo di tecnologie per la cattura e l'immagazzinamento delle emissioni nocive. Da dietro le quinte del palco, uno a uno. sono apparsi - provocando una certa ilarità fra i giornalisti in sala - altri quattro signori sorridenti, padrini dell'iniziativa: il premier britannico Gordon Brown, il canadese Stephen Harper, il presidente messicano Felipe Calderon e il sudcoreano Lee Myung-bak.

Il Global Ccs Institute avrà sede a Canberra in Australia con uffici satelliti in molti altri luoghi al mondo. Tutti i paesi del G-8 sono soci fondatori. I documenti della presidenza australiana sottolineano che "mentre molti progetti di questo tipo esistono al mondo, pochissimi ottengono risultati significativi" e in particolare "molti non sono riusciti a ottenere significativi investimenti di "governo". Lo scopo del Global Ccs Institute sarà aiutare gli obbiettivi del G-8 di sviluppare almeno 20 progetti integrati su scala industriale di questo tipo entro il 2020. Il messaggio è chiaro: non basta ridurre le nuove emissioni, bisogna imparare a limitare i danni degli impianti esistenti.

La tecnologia Carbon Capture and Storage consiste nel confinamento geologico dell'anidride carbonica prodotta dalle aziende di combustione. Si tratta di un sistema che si sta diffondendo sempre di più anche nell'ottica di una riduzione delle emissioni di Co2 nell'atmosfera. Grazie alla Ccs, l'anidride carbonica emessa dai processi di combustione viene catturata e iniettata in un sito geologico di confinamento per un periodo di circa cento anni. In pratica, si prende il gas per stoccarlo sotto terra, in siti appositi.

Questa tecnologia in Italia viene sviluppata da Eni ed Enel che recentemente hanno siglato un accordo che ha l'obiettivo di ridurre le emissioni di anidride carbonica. Enel costruirà un impianto di cattura e liquefazione della Co2 a Brindisi mentre Eni inietterà l'anidride carbonica all'interno del giacimento esaurito di Stogit di Cortemaggiore (Piacenza). Ancora per molti anni non si potrà fare a meno di produrre elettricità con i combustibili fossili, ma le moderne tecnologie consentono di aumentare decisamente l'efficienza delle centrali termoelettriche e di abbattere le emissioni di polveri, anidride solforosa e ossidi di azoto. Quello di Eni ed Enel è un primo progetto pilota integrato che consente la sperimentazione dell'intero processo, dalla cattura della Co2 all'iniezione nel sottosuolo, al monitoraggio e alla verifica della stabilità e della sicurezza del deposito. (P.F.)

9 luglio 2009

 

 

 

 

L'obiettivo è chiudere il Doha Round entro il 2010

dall'inviato Piero Fornara

9 luglio 2009

Il successo del G8, i problemi del Premier (di Stefano Folli)

Iran nucleare convitato di pietra al G-8: Obama chiede l'aiuto di Lula (P.F.)

Al G-8 acordo sull'economia: priorità alle regole anti-crisi (di Adriana Cerretelli)

G-8: intesa Usa-Ue sul clima, ma Cina e India frenano (di Piero Fornara)

La Cina chiede una riforma graduale del sistema valutario

L'AQUILA – I paesi del G-8 e del G-5 (Cina, India, Messico, Sud Africa, Brasile), più l'Egitto ospite della presidenza italiana e la Svezia quale paese presidente di turno della Ue (nel siglario del vertice si parla comunque di G-14) si impegnano a "cercare una conclusione ambiziosa ed equilibrata al Doha Round nel 2010" e danno mandato ai ministri del Commercio di "esplorare immediatamente ogni possibilità di impegno diretto nell'ambito della Wto e di incontrarsi prima del vertice (G-20, ndr) di Pittsburgh" in programma il 24 e 25 settembre. Così si legge nella bozza di dichiarazione congiunta intitolata "Promuovere l'agenda globale".

I paesi del G-14 confermano la volontà di cooperare affinché "l'economia globale riprenda la crescita lungo un cammino equilibrato, equo e sostenibile a beneficio di tutti, soprattutto dei più vulnerabili". È quanto si legge nella bozza della dichiarazione congiunta G8 più G5 attualmente in discussione al vertice dell'Aquila. La bozza prosegue con l'impegno a un lavoro comune "per assicurare una ripresa verde globale". Secondo il documento, suscettibile di cambiamenti, vengono incoraggiati "lo sviluppo, la diffusione e il trasferimento da noi concordato di tecnologie pulite, a basso carbonio, riducendo le emissioni e aumentano l'efficienza energetica".

I paesi del G-14 riaffermano l'impegno a combattere il protezionismo e si impegnano a ad astenersi "da svalutazioni concorrenziali delle nostre valute" e promuovere "un sistema monetario stabile e ben funzionante". E proseguono: "Abbiamo deciso di continuare il nostro partenariato per i prossimi due anni a condizioni paritarie". Sottolineano inoltre che si tratterà di un processo orientato ai risultati, concentrato sulle sfide globali di interesse comune e cruciali.

Nel corso della riunione a livello G-14 la Cina ha affermato che vuole una riforma graduale del sistema valutario internazionale "per una maggiore diversificazione della moneta di riferimento". Il direttore del servizo stampa e informazione del ministero degli Esteri cinese Ma Daoxu, in un incontro con i giornalisti dopo la riunione del G-14, ha spiegato inoltre che l'accordo raggiunto in sede G-8 sui cambiamenti climatici

non vincola il governo di Pechino, che ritiene fondamentale la necessità per i paesi sviluppati di prendere in considerazione "le diverse condizioni" dei paesi emergenti e in via di sviluppo.

9 luglio 2009

 

 

 

 

La Cina chiede una riforma graduale del sistema valutari

9 luglio 2009

Import-export in yuan, così Pechino si sgancia dal dollaro

Nella riunione di stamane del G8 più G5, la Cina ha affermato che vuole una riforma graduale del sistema valutario internazionale "per una maggiore diversificazione della moneta di riferimento". Lo ha detto il direttore del servizio stampa e informazione del ministero degli esteri cinese Ma Daoxu all'Aquila in un incontro con la stampa.

La dichiarazione di oggi segue di pochi giorni la decisione di Pechino di dare il via libera ad operazioni di import-export in yuan. Una mossa che ha il chiaro intento di "detronizzare" il biglietto verde (di cui Pechino, peraltro, possiede ingenti riserve) attualmente utilizzato come valuta di scambio nel commercio internazionale di merci cinesi. Non è una novità d'altronde la volontà del gigante asiatico di riformare il sistema valutario internazionale. Poche settimane fa le quattro maggiori potenze emergenti (Brasile, Russia, India e Cina) avevano espresso lo stesso auspicio in un comunicato ufficiale al termine del loro primo summit a Ekaterinburg (Russia).

"Il dollaro rimarrà la principale valuta di riserva mondiale" ha ribattuto a caldo il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs. Oggi il presidente americano Obama ha avuto un incontro con il collega brasiliano Lula (che aveva sottoscritto lo stesso appello della Cina ndr.) ma - ha fatto sapere Gibbs - non si è parlato della questione. (An. Fr.)

9 luglio 2009

 

 

 

 

Strauss-Kahn (Fmi): "Migliora l'economia, ma disoccupazione in crescita nel 2010"

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9 luglio 2009

Dominique Strauss Kahn (AFP)

L'AQUILA – Sulla crisi finanziaria ed economica globale "è stato evitato il peggio, ma non c'è spazio per l'auto compiacimento": a parlare è direttore del Fondo monetario Dominique Strauss-Kahn a margine dei lavori del G-8 all'Aquila. Sulle prospettive dell'economia e di ripresa permangono dei rischi, ha avvertito. Ad esempio il pericolo di nuove turbolenze nel settore della finanza. "La casa stava bruciando e l'abbiamo inondata di acqua. Ma successivamente dovremo provvedere a drenare quest'acqua. Ed era inevitabile - ha detto Strauss-Kahn - che effettuando questi interventi si potessero creare possibili effetti distorsivi" dalle misure anti-crisi.

Nell'economia globale si sta assistendo a una "stabilizzazione" dei mercati, ma il direttore del Fmi avverte che la prevista ripresa sarà lenta e debole. E per la disoccupazione gli effetti negativi della crisi "si trascineranno per ben tutto il 2010 – ha affermato Strauss-Kahn - e forse anche nel 2011, in certi paesi". (p.f.)

9 luglio 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La Cina chiede una riforma graduale del sistema valutario

9 luglio 2009

Import-export in yuan, così Pechino si sgancia dal dollaro

Nella riunione di stamane del G8 più G5, la Cina ha affermato che vuole una riforma graduale del sistema valutario internazionale "per una maggiore diversificazione della moneta di riferimento". Lo ha detto il direttore del servizio stampa e informazione del ministero degli esteri cinese Ma Daoxu all'Aquila in un incontro con la stampa.

La dichiarazione di oggi segue di pochi giorni la decisione di Pechino di dare il via libera ad operazioni di import-export in yuan. Una mossa che ha il chiaro intento di "detronizzare" il biglietto verde (di cui Pechino, peraltro, possiede ingenti riserve) attualmente utilizzato come valuta di scambio nel commercio internazionale di merci cinesi. Non è una novità d'altronde la volontà del gigante asiatico di riformare il sistema valutario internazionale. Poche settimane fa le quattro maggiori potenze emergenti (Brasile, Russia, India e Cina) avevano espresso lo stesso auspicio in un comunicato ufficiale al termine del loro primo summit a Ekaterinburg (Russia).

"Il dollaro rimarrà la principale valuta di riserva mondiale" ha ribattuto a caldo il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs. Oggi il presidente americano Obama ha avuto un incontro con il collega brasiliano Lula (che aveva sottoscritto lo stesso appello della Cina ndr.) ma - ha fatto sapere Gibbs - non si è parlato della questione. (An. Fr.)

9 luglio 2009

 

 

 

Iran nucleare convitato di pietra al G-8: Obama chiede l'aiuto di Lula

dall'inviato Piero Fornara

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9 luglio 2009

 

L'AQUILA – Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha caldamente invitato il collega brasiliano Inacio Lula da Silva a usare la sua influenza affinché l'Iran abbandoni il tentativo di ottenere l'arma nucleare. Il portavoce della Casa Bianca, Robert Gibbs, ha spiegato ai giornalisti che Obama fa leva sugli stretti rapporti commerciali fra Brasile e Iran. Un rapporto, ha detto a Lula, che offre una opportunità unica per presentare all'Iran il punto di vista del G8. Il bilaterale fra Obama e Lula è stato il primo della giornata del presidente statunitense a margine del vertice dell'Aquila.

Mercoledì sera i leader degli Otto hanno alzato i toni contro l'Iran e la Corea del Nord, che con le violenze di piazza a Teheran e i test nucleari e missilistici di Pyongyang hanno reso indandescenti le ultime settimane. Nella dichiarazione sui temi politici internazionali approvata durante la cena del G-8 all'Aquila, è stata espressa per la prima volta "condanna" verso il regime iraniano, sia pure riferita alle affermazioni negazioniste dell'Olocausto di Mahmud Ahmadinejad. E si indica nei test nordcoreani "una minaccia per la pace e la stabilità".

La Russia ha però ottenuto che il paragrafo fosse inserito nella dichiarazione generale e non in un testo a parte. Dopo gli arresti nello staff dell'ambasciata britannica a Teheran, gli Otto hanno concordato che alle missioni diplomatiche "deve essere permesso di esercitare le loro funzioni efficacemente" e che "qualsiasi restrizione o intimidazione arbitraria a questo riguardo è totalmente inaccettabile, anche in base alla convenzione di Vienna". Per uscire dall'impasse politica seguita alle contestate elezioni del 12 giugno, i Grandi chiedono all'Iran di "risolvere la situazione attraverso il dialogo democratico sulla base dello stato di diritto". Sul fronte del programma nucleare si riafferma l'impegno a trovare "una soluzione diplomatica" e si riconosce il diritto di Teheran all'uso pacifico del nucleare. A condizione, però, che il regime "ripristini la fiducia nella natura esclusivamente pacifica delle attività atomiche".

Passando all'Estremo Oriente, il documento aggiunge che gli esperimenti missilistici e nucleari della Corea del nord "mettono in pericolo la pace e la stabilità nella regione e oltre". Dopo il test nucleare del 25 maggio e il ripetuto lancio di missili balistici, gli Otto chiedono "alla comunità internazionale di attuare pienamente e in modo trasparente" quanto stabilito dalla risoluzione Onu 1874 che ha imposto nuove sanzioni a Pyongyang.

Gli Otto hanno chiesto l'immediata riapertura dei valichi della Striscia di Gaza. Le parti, è l'appello del G8, "devono adempiere agli obblighi previsti dalla Road Map, incluso l'inequivocabile rifiuto della violenza, del terrorismo e dell'istigazione e il congelamento dell'attività di insediamento". Ai Paesi arabi viene chiesto di "adottare le misure necessarie verso la normalizzazione dei rapporti con Israele" e di "sostenere economicamente e politicamente l'Anp". Devono essere ripresi i negoziati di pace di Siria e Libano con Israele e deve essere rilasciato "immediatamente" il soldato israeliano Gilad Shalit, da tre anni nelle mani dei miliziani palestinesi.

Sull'Afghanistan infine c'è l'impegno a sostenere le elezioni presidenziali e provinciali del 20 agosto con "assistenza tecnica, logistica, finanziaria e per la sicurezza", affinchè siano "credibili, inclusive e sicure".

9 luglio 2009

 

 

 

Priorità alle regole anti-crisi

dall'inviata Adriana Cerretelli

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9 luglio 2009

L'AQUILA - Il peggio della crisi è alle spalle ma le incertezze non sono ancora finite. Anche per questo sono più che mai indispensabili nuove regole e solidi meccanismi di vigilanza globale per evitare in futuro di ricadere in altri buchi neri.

Questo, in pillole, il messaggio economico lanciato dalla prima giornata del vertice del G-8 all'Aquila. Nessun trionfalismo dunque, nonostante proprio ieri l'Fmi abbia annunciato previsioni migliori, una crescita mondiale del 2,5% l'anno prossimo. Un po' più di fiducia sì ma guardia sempre alzata.

"Nonostante i segnali di stabilizzazione, compresa la ripresa dei mercati borsistici, la riduzione degli spread nei tassi di interesse e il miglioramento della fiducia di imprese e consumatori, la situazione resta incerta e permangono rischi significativi per la stabilità economica e finanziaria" affermano gli Otto Grandi nella dichiarazione economica che ha suggellato il vertice, mettendo in primo piano i rischi per l'impatto umano della crisi e la necessità di lavorare "insieme" per ripristinare la fiducia.

Concordia sulla diagnosi, meno sulla terapia da seguire una volta usciti dal tunnel. "Siamo d'accordo sulla necessità di preparare strategie appropriate per rientrare dalle misure straordinarie adottate per rispondere alla crisi, non appena ci sarà la ripresa". Niente linea comune però. "Le exit strategies varieranno secondo le condizioni economiche e lo stato delle finanze pubbliche e dovranno garantire una ripresa sostenibile nel lungo termine".

Dietro questo linguaggio ovattato, i profondi contrasti tra i Grandi sulle politiche anti-crisi da seguire. Non è certo una novità che tra Stati Uniti ed Europa fin dal principio dell'emergenza sia andato in scena il dialogo tra sordi. Da una parte l'America di Barak Obama ansiosa di pompare stimoli nell'economia per spingerla fuori dalla recessione. Dall'altra l'Europa, convertita alla politica della stabilità "uber alles" dalla Germania di Angela Merkel (e dai suoi precedessori) che invece rincorre sì il rilancio economico ma nel segno della stabilità, dunque del recupero di fondamentali sani, conti pubblici in ordine.

E in fondo non ha tutti i torti se è vero, come è vero, che l'iniezione di qualcosa come 5 trilioni di dollari di fondi pubblici, tra stimoli e salvataggi bancari non è bastata a evitare che il mondo piombasse in una recessione senza precedenti, in una crisi sociale che rischia di scoppiare in autunno mentre l'immensa liquidità immessa nel sistema stenta a entrare in circolo, a carburare la crescita.

Ma proprio perché i risultati ancora non si vedono, Obama vuole tenersi le mani libere per nuovi stimoli, l'Europa invece frena, anche se tutt'altro che compatta. Con la Francia di Nicolas Sarkozy che morde il freno, l'Italia che con Giulio Tremonti fa l'alfiere del rigore, la Gran Bretagna di Gordon Brown allarmata perché dalle banche non fluiscono i soldi che dovrebbero. Mentre il Canada media tra i due opposti partiti. E la Russia di Dmitri Medvedev predica "per gli emergenti una exit strategy fin da ora".

Sono tutti nodi che prima o poi verranno al pettine. Per ora il G-8 preferisce sorvolarci sopra procedendo a ranghi sciolti. Nella speranza che nel frattempo "i mercati finanziari si stabilizzino" e quella "urgente priorità" che è la normalizzazione del settore bancario finalmente si materializzi. "Assicurare l'accesso alla liquidità è cruciale come la gestione degli assets tossici e la ricapitalizzazione delle istituzioni finanziarie" afferma il comunicato di ieri.

Perché la ripresa, quando verrà, non si riveli precaria, dovrà comunque presentare anche altri requisiti positivi. L'altalena dei prezzi del petrolio rappresenta indubbiamente una prospettiva malsana. Il G-8 ha discusso la proposta franco-britannica di calmierare in qualche modo il mercato. Alla fine sembra emerso l'accordo, Russia compresa, per definire a 70-80 dollari a barile il prezzo giusto. Anche se Medvedev si è premurato di aggiungere che "fissarlo è impresa molto difficile".

Sulla conclusione dei negoziati commerciali multilaterali del Doha Round, invece, impegni molto generici. Troppo, per crederci davvero e sperare che possano bloccare le spinte protezioniste in agguato nel mondo globale che fatica a intendersi.

9 luglio 2009

 

 

 

Il G-8 mancato della Maddalena

di Raffaela Ulgheri

9 luglio 2009

Non c'è nessuno oggi alla Maddalena. C'è caldo, sole e un Maestrale rabbioso. Pochi turisti. Era il 14 giugno 2007, poco più di due anni fa, quando il Governo annunciava che il prossimo Summit del G8 si sarebbe tenuto alla Maddalena.

Una scelta fortemente voluta dall'allora presidente del Consiglio Romano Prodi e dall'ex governatore della regione, Renato Soru. La macchina organizzativa si era messa immediatamente e febbrilmente in moto. Via ai lavori, via alle gare d'appalto, via al ripristino e al riammodernamento dell'area e della cittadina, via all'organizzazione logistica e a quella della sicurezza.

Fa impressione, oggi, passeggiare per l'isola. Ora che il Summit è stato spostato all'Aquila e che tra gli operatori dell'isola alla speranza di incontrare Barack Obama è subentrata quella di incontrare un cliente. Sì perché di turisti non ce n'è nemmeno l'ombra. Dal 24 aprile scorso infatti, data in cui il governo presieduto da Silvio Berlusconi, ha annunciato lo spostamento del Summit del G8 in Abruzzo, gli albergatori sono rimasti completamente spiazzati. Le camere riservate agli addetti alla sicurezza, ai giornalisti, a tutti i partecipanti al grande "Circus" sono rimaste desolatamente vuote. In tempi di pienone gli alberghi sono occupati per il 10% della loro capacità.

La Maddalena era stata definita dal nuovo premier anche "troppo bella", e in questo momento di crisi serviva una gestione "più sobria e consona" al periodo. Ma progettare il G8 in questa "Isola nell'Isola" aveva un motivo preciso: il rilancio turistico di una parte della Sardegna che da anni era sottoposta alla servitù militare americana e non aveva potuto sviluppare questa vocazione.

Il motore turistico dell'arcipelago maddalenino, che ha molto da offrire per la sua bellezza e per il fatto di essere parco naturale, oggi si è inceppato e riflette. "Ora avremmo avuto le strutture attive al 100%", dice Maddalena Rosi, direttrice dell'Hotel Excelsior, la struttura che avrebbe dovuto accogliere le delegazioni del ministero degli Esteri in 10 delle 24 camere e, nelle restanti, i membri della protezione civile. "Abbiamo abbattuto i prezzi e svenduto con tagli anche del 50 per cento. Questo per attirare l'attenzione dei tour operator. Contando sul fatto che luglio è un mese in cui si lavora molto sul last minute".

Le richieste degli albergatori inascoltate

Così ci si arrangia come si può per recuperare. "Quello che ci ha più demoralizzato è soprattutto il silenzio con cui le istituzioni hanno ascoltato le nostre richieste". Ai primi di maggio, infatti, la cittadina si era mobilitata, gruppi di cittadini, guidati dal sindaco Angelo Comiti, avevano percorso le vie del centro per manifestare contro la decisione di spostare il vertice senza interpellare l'amministrazione regionale e locale. La risposta, però è stata un muro di silenzio.

Il silenzio verso gli operatori turistici è confermato dal direttore dell'hotel Le Nereidi, Piero Dessena. "Si rimane sbigottiti a leggere comunicati stampa ove a taluni gruppi sia stato concesso un bonus di altri 10 anni contrattuali a compensazione del disagio provocato dallo spostamento del G8. Noi albergatori abbiamo richiesto le stesse agevolazioni, aiuti fiscali e mosse per colmare il vuoto turistico, ma a oggi nessun aiuto è arrivato e rimane la crisi di tutto il comparto".

Alberghi vuoti, nella catena produttiva del turismo, significa anche poche presenze nella ristorazione, lo sanno bene i lavoratori del comparto guidati da Mauro Bittu. "Molti turisti fissi che non potevano venire a causa del G8 si sono spostati verso la Corsica - racconta Bittu -. Molti ristoratori hanno completamente rimesso a nuovo le strutture e assunto personale che in seguito sono stati costretti a licenziare". "La categoria dei ristoratori – continua -, ha rilevato che il fatturato è diminuito fortemente. Noi siamo soggetti agli studi di settore che si basano sui costi fissi, tra cui anche quelli generati dal personale. All'Agenzia delle entrate presumeranno che risultino incassi notevoli a fronte dell'utilizzo di notevoli risorse. Come verranno calcolate queste anomalie?". Intanto i tavolini dei ristoranti e dei bar, che aspettavano le delegazioni dei grandi della terra sono vuoti, poche persone pranzano all'aperto. "Arrivano turisti soprattutto con le barche di Cannigione - racconta Andrea Lattanzi del Charlie Bar -, adesso ci sono le costruzioni daconcludere, molti cantieri aperti. Opere sontuose per una luminosità che sembra non arrivi mai. Come le cattedrali nel deserto".

Certo, non è lo spostamento del G8 la causa della crisi del turismo. Le difficoltà hanno radici più profonde e inchiodate alla servitù militare e rinnovate dalla bufera generata dalla crisi finanziaria internazionale, che non ha risparmiato niente e nessuno.

Il G8 avrebbe fatto conoscere l'isola nel mondo, questo è vero, ma niente è scritto. Saranno altre le occasioni per cui la Sardegna potrà sfoggiare le sue bellezze sui media ditutto il mondo, e magari non per feste di Villa Certosa

9 luglio 2009

 

 

 

G8: intesa Usa-Ue sul clima

Economia, verso regole globali

dall'inviato Piero Fornara

8 luglio 2009

Manmohan Singh, primo ministro indiano; Luiz Inacio Lula da Silva, presidente brasiliano; Mexican President Felipe Calderon,presidente messicano; Jacob Zuma, presidente sudafricano e Dai Bingguo, consigliere di Stato della Cina al G-8 (AFP PHOTO HANDOUT / G8 / ANSA / AFP PHOTO / CIRO FUSCO)

I documenti approvati al G-8 (in lingua inglese)

L'Aquila come Ground Zero: Obama tra le macerie saluta i vigili eroi

Tremonti: dal G-8 passi avanti per regole globali sulla finanza

La Merkel agli abitanti di Onna: "Non vi abbandoneremo"

Il Nyt critica l'Italia "Obama guidi il G-8"

Lo "sherpa" Froman smentisce il Guardian: "Tutti noi abbiamo apprezzato l'organizzazione italiana" (di Mario Platero)

VIDEO/ Immagini dal G8

VISTI DA LONTANO / G8 utile o inutile? (di Elysa Fazzino)

VIDEO / La diretta del summit (G8TV)

SPECIALE /Il G-8 all'Aquila

Barroso: "azioni vincolanti" contro il cambiamento climatico

 

COPPITO (L'Aquila) –I leader del G-8 hanno approvato formalmente il testo delle dichiarazioni finali su clima e sviluppo. Nel primo documento gli Otto si impegnano a raggiungere un accordo complessivo e ambizioso alla conferenza Onu sul clima in programma a dicembre a Copenaghen: la necessità di contenere entro i due gradi centigradi il surriscaldamento del pianeta; la riduzione del 50% delle emissioni di Co2 entro il 2050 per economie industrializzate ed emergenti, con l'impegno di salire all'80% o più nelle prime.

"Intendiamo garantire la nostra prosperità presente e futura assumendo la guida nella lotta contro i cambiamenti climatici", si legge nel testo. "Facciamo appello agli altri paesi industrializzati e alle economie emergenti affinché si impegnino attivamente", continua, "in linea con il principio delle responsabilità comuni e differenziate, e sulla base delle rispettive capacità".

Sul clima "c'è un accordo ormai consolidato" tra noi, ma persiste ancora un "forte scetticismo della Cina" come emerso dall'incontro avuto l'altro giorno con il presidente Hu Jintao (già rientrato in patria per gli incidenti nello Xinjiang) ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Il premier ha poi avvertito: "Domani dobbiamo verificare con Cina e India il grado di accordo che si può trovare". Lo "sherpa" italiano per il G-8 dell'Aquila, il segretario generale della Farnesina Giampiero Massolo, ha spiegato in un'intervista al Tg1 che la parte più ostica del documento è stata quella relativa agli impegni internazionali taglio delle emessioni nocive.

Fatto confermato dalla posizione assunta in serata dalla Russia. L'obbiettivo fissato dal G8 di ridurre dell'80% le emissioni di gas a effetto serra dei paesi industrializzati entro il 2050 è "inaccettabile" per l'economia russa, ha dichiarato il principale consigliere economico del presidente russo Dmitri Medvedev. "Per noi la cifra dell'80% è inaccettabile e probabilmente impossibile da raggiungere", ha detto Arkady Dvorkovic. "Non sacrificheremo la crescita economica al solo fine di ridurre le emissioni" inquinanti, ha aggiunto.

In mattinata a infondere ottimimismo era stato invece il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso, in un incontro stampa con il premier svedese Fredrik Reinfeldt, presidente di turno dell'Unione: all'Aquila sarà fatto "un buon passo in avanti" se i leader del G8 concorderanno sull'obiettivo di mantenere a due gradi l'aumento massimo del clima terrestre e sull'impegno di ridurre del 50% le emissioni mondiali di C02 del 50% entro il 2050. "Stiamo preparando un pacchetto di proposte concrete che sarà pronto a settembre", ha annunciato Barroso. Reinfeldt ha auspicato l'accettazione di impegni vincolanti di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra entro il 2050 e ha insistito anche sulla necessità di "obiettivi a medio termine" (meno 20% entro il 2020) per verificare il cammino virtuoso.

Quanto alla crisi economica nella conferenza stampa conclusiva della prima giornata Berlusconi ha spiegato: "Come primo tema abbiamo affrontato quello della crisi e abbiamo evidenziato che la situazione dei singoli nostri Paesi mostra dovunque segnali di miglioramento". Si è decisa "l'opportunità di definire una strategia d'uscita". Berlusconi ha aggiunto che si è stabilita l'importanza "di mantenere il sostegno delle banche al sistema delle imprese, alle persone che hanno perso il posto di lavoro e intendiamo lanciare un messaggio di fiducia dal G8 a tutti coloro che stanno guardando noi con interesse: la crisi per la parte più dura é alle nostre spalle e i governi lavoreranno in sintonia tra loro".

Sulle nuove regole comuni, ha spiegato Berlusconi, "abbiamo deciso di dare un avanzamento agli studi che Ocse e altri istituti internazionali stanno compiendo affinché al G8 di Pittsburgh sia fatto un altro passo avanti con la presentazione più precisa e più ridotta rispetto al Lecce fraimwork per andare verso regole nuove condivise". Il presidente del Consiglio ha sottolineato che con l'economia globale servono "regole globali valide per tutti i Paesi".

Riguardo alla dichiarazione finale su "Sviluppo e Africa: per una globalizzazione sostenibile e inclusiva", gli Otto si impegnano a mitigare l'impatto della crisi economica mondiale sui Paesi poveri e a "rinnovare tutti gli impegni verso i Paesi poveri, in particolare verso l'Africa" e gli sforzi per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo Onu del Millennio entro il 2015.

"Qualcuno ha ricordato che diamo i soldi dei poveri dei nostri Paesi ai ricchi dei Paesi africani. D'ora in poi non sarà più così ma bisognerà dare aiuti con la realizzazione di opere precise", hadetto concludendo la giornata Silvio Berlusconi, e ha spiegato che su questa posizione hanno convenuto anche gli altri Grandi della Terra: "Abbiamo concordato che si deve cambiare il modo in cui si aiutano i Paesi dell'Africa". Il premier ha poi confermato "la volontà di aumentare i contributi per la ricerca e i medicinali" a sostegno dei Paesi africani.

In serata, alla cena dedicata ai temi internazionali, i leader del G8 si sono detti "seriamente preoccupati dagli eventi in Iran", ribadendo il "totale rispetto per la sovranità" del Paese mediorientale, ma deplorando, allo stesso tempo, la violenza post-elettorale, "che ha portato alla perdita della vita di cittadini iraniani". Gli Otto Grandi sollecitano la Repubblica islamica a "risolvere la situazione attraverso un dialogo democratico sulla base dello stato di diritto". I leader politici ricordano inoltre a Teheran "i suoi obblighi nel contesto della convenzione internazionale dei diritti civili e politici", e considerano "inaccettabili" le restrizioni per i media, le detenzioni ingiustificate dei giornalisti e i recenti arresti di cittadini stranieri in Iran. Dura condanna anche perle dichiarazioni del presidente iraniano Ahmadinejad che negavano l'Olocausto e per il test nucleare nordcoreano dello scorso 25 maggio.

8 luglio 2009

 

 

 

 

 

 

Documenti:

World Economy

Sustainable use of natural resources: climate change, clean energy and technology

Development and Africa: promoting sustainable

and inclusive globalization

2009-07-08

Approvate al G-8 le dichiarazioni su clima e sviluppo

Dall'inviato Piero Fornar

8 luglio 2009

L'analisi del G-8 sulla crisi: "La fase acuta è alle spalle"

La Merkel agli abitanti di Onna: "Non vi abbandoneremo"

Il Nyt critica l'Italia "Obama guidi il G-8"

Lo "sherpa" Froman smentisce il Guardian: "Tutti noi abbiamo apprezzato l'organizzazione italiana" (di Mario Platero)

VIDEO/ Immagini dal G8

VISTI DA LONTANO / G8 utile o inutile? (di Elysa Fazzino)

VIDEO / La diretta del summit (G8TV)

SPECIALE /Il G-8 all'Aquila

Barroso: "azioni vincolanti" contro il cambiamento climatico

 

COPPITO (L'Aquila) –I leader del G-8 hanno approvato formalmente il testo delle dichiarazioni finali su clima e sviluppo: lo riferiscono fonti del governo italiano. Nel primo documento gli Otto si impegnano a raggiungere un accordo complessivo e ambizioso alla conferenza Onu sul clima in programma a dicembre a Copenaghen: la necessità di contenere entro i due gradi centigradi il surriscaldamento del pianeta; la riduzione del 50% delle emissioni di Co2 entro il 2050 per economie industrializzate ed emergenti, con l'impegno di salire all'80% o più nelle prime. "Intendiamo garantire la nostra prosperità presente e futura assumendo la guida nella lotta contro i cambiamenti climatici", si legge nel testo. "Facciamo appello agli altri paesi industrializzati e alle economie emergenti affinchè si impegnino attivamente", continua, "in linea con il principio delle responsabilità comuni e differenziate, e sulla base delle rispettive capacità".

Sul clima "c'è un accordo ormai consolidato" tra noi, ma persiste ancora un "forte scetticismo della Cina" come emerso dall'incontro avuto l'altro giorno con il presidente Hu Jintao (già rientrato in patria per gli incidenti nello Xinjiang) ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, aprendo la sessione pomeridiana di lavori del G-8, secondo quanto è stato possibile ascoltare dagli altoparlanti in sala stampa. Il premier ha poi sottolineato che "domani dobbiamo verificare con Cina e India il grado di accordo che si può trovare".

Riguardo alla dichiarazione finale su "Sviluppo e Africa: per una globalizzazione sostenibile e inclusiva", gli Otto si impegnano a mitigare l'impatto della crisi economica mondiale sui Paesi poveri e a "rinnovare tutti gli impegni verso i Paesi poveri, in particolare verso l'Africa" e gli sforzi per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo Onu del Millennio entro il 2015.

 

Anche lo "sherpa" italiano per il G-8 dell'Aquila, il segretario generale della Farnesina Giampiero Massolo, ha spiegato Massolo in un'intervista al Tg1 che la parte più ostica del documento è stata quella relativa agli impegni internazionali taglio delle emessioni nocive. In teme di inquinamento ambientale sono in molti ad auspicare che all'Aquila venga spianata la strada in vista della conferenza Onu che si terrà in dicembre a Copenhagen, quando si discuterà sui cambiamenti climatici e delle regole del post Trattato di Kyoto. ll ministro degli Esteri Franco Frattini, dai microfoni di Sky Tg24, ha detto che tagliare del 50% le emissioni di gas serra entro il 2050 a livello mondiale e limitare a due gradi il riscaldamento globale rispetto all'era preindustriale sono "target" che la presidenza italiana spera vengano adottati al summit del G-8. "Spero che entrambi questi obiettivi vengano centrati, o quantomeno uno dei due", ha concluso il capo della diplomazia italiana.

In mattinata a infondere ottimimismo era stato invece il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso, in un incontro stampa con il premier svedese Fredrik Reinfeldt, presidente di turno dell'Unione: all'Aquila sarà fatto "un buon passo in avanti" se i leader del G8 concorderanno sull'obiettivo di mantenere a due gradi l'aumento massimo del clima terrestre e sull'impegno di ridurre del 50% le emissioni mondiali di C02 del 50% entro il 2050. "Stiamo preparando un pacchetto di proposte concrete che sarà pronto a settembre", ha annunciato Barroso. Reinfeldt ha auspicato l'accettazione di impegni vincolanti di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra entro il 2050 e ha insistito anche sulla necessità di "obiettivi a medio termine" (meno 20% entro il 2020) per verificare il cammino virtuoso.

8 luglio 2009

 

 

 

 

L'analisi del G-8 sulla crisi: "La fase acuta è alle spalle"

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8 luglio 2009

 

La fase più acuta della crisi sembra superata e "ci sono segnali di stabilizzazione" anche se "permangono rischi significativi" per il prossimo futuro. È la disamina della situazione congiunturale contenuta nella bozza di comunicato finale preparata dagli sherpa del G-8 e su cui lavoreranno nel corso delle prossime ore i presidenti delle otto principali economie mondiali. "La situazione resta incerta - recita il comunicato - e rimangono rischi per la stabilità economica e finanziara. Notiamo dei segnali di stabilizzazione delle nostre economie e pensiamo che l'inversione di tendenza sarà rafforzata quando le nostre misure avranno sortito pieno effetto".

Finanza, via libera al global standard

Nella bozza del comunicato finale del vertice in corso nella città abbruzzese, secondo quanto riferito da fonti della presidenza italiana, il G8 dei capi di Stato e di governo de L'Aquila ha avallato pienamente il "Lecce framework" sul global standard, (le linee guida sull'uniformizzazione normativa nel settore finanziario lanciata il mese scorso dal G8 dei ministri economici). Si tratta di una delle decisioni chiave contenute . In questo modo il G8 pone "le fondamenta", spiegano le fonti, su cui verranno costruite le regole unificate, in un percorso di lavori che proseguirà al G20 di Pittsburg. Ma si tratta anche di una decisione che indirettamente avrà effetti immediati, aggiungono le fonti della presidenza italiana, perché impartendo un deciso impulso al global standard determinerà un mutamento di atteggiamento da parte di tutti gli operatori della finanza, che progressivamente inzieranno a adeguarsi alla prospettiva di una normalizzazione delle regole nel comparto a livello mondiale.

Lotta ai paradisi fiscali

Il comunicato ribadisce poi l'impegno della comunità internazionale a ridurre il problema dei paradisi fiscali auspicando un maggiore grado di collaborazione fra stati sulla base degli standard Ocse. Da ricordare che nel corso delle ultime settimane, uno degli Stati più sotto i riflettori per questa vicenda, vale a dire la Svizzera, ha aggiornato numerosi accordi fiscali bilaterali per meglio aderire agli standard Ocse.

8 luglio 2009

 

 

 

 

G8, il New York Times critica le carenze italiane e invita Obama a guidare il vertice

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Il New York Times scrive oggi che "l'inescusabile carenza organizzativa dal governo italiano ospite" del vertice del G8 dell'Aquila, oltre alla "debolezza politica di molti leader che vi partecipano, non lasciano spazio all'ottimismo", e "se questa sessione (del G8) deve giustificare il tempo e gli sforzi, il presidente Obama dovrà assumere la guida. È tempo per lui di capitalizzare il credito che si è guadagnato in diplomazia negli ultimi sei mesi". L'articolo, leggibile sul sito online New York Times e intitolato "Oh, quel G8", scrive anche che "tradizionalmente, l'ospite è colui che dà il la, fissa i temi e l'agenda di queste riunioni. Ma il primo ministro italiano, Silvio Berlusconi, ha diretto molte delle sue energie politiche nelle ultime settimane a cercare di schivare le accuse della stampa". Il governo italiano accusa "una imperdonabile rilassatezza politica" (inexcusably lax planning), scrive il giornale.

Quanto a Berlusconi, la critica non potrebbe essere più esplicita. "Nelle scorse settimane il primo ministro italiano ha investito la maggior parte delle sue energie politiche nel tentativo di respingere le accuse dei giornali" che gli imputano

"di essere stato cliente di escort e di essersi intrattenuto con minorenni in vesti succinte". Lapidaria la conclusione del New York Times: "può andare bene per uno showman, non per un leader". Ferocemente incisiva la vignetta dedicata al premier dal Times di Londra, che illustra Berlusconi con tasche e taschine impegnate da lingerie femminile.

 

 

 

 

Lo "sherpa" Froman smentisce il Guardian: "Tutti noi abbiamo apprezzato l'organizzazione italiana"

di Mario Platero

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8 LUGLIO 2009

Lo sherpa americano Mike Froman, chiamato in causa dal Guardian per aver condotto riunioni preparatorie del G8 in sostituzione dello sherpa italiano Giampiero Massolo, il segretario Generale della Farnesia, ha smentito con fermezza di aver mai organizzato delle "conference call in modo autonomo" per sostituirsi alle inadeguatezze italiane, come sosteneva il Guardian.

"Francamente non capisco da cosa nascano voci di questo genere" ha detto Froman. "Giampiero Massolo ha fatto un ottimo lavoro ed ha sempre tenuto saldamente in mano il timone del coordinamento... ripeto, per me questo resta un mistero".

Froman ha detto di avere in effetti organizzato una conference call "ma è stata per la preparazione del prossimo G20 che si terrà a Pittsburgh sotto la presidenza americana –ha aggiunto– forse qualcuno ha fatto confusione... è un peccato perché gli italiani hanno organizzato in pochissimo tempo una struttura logistica imponente partendo da zero, e noi tutti abbiamo apprezzato quel che hanno fatto".

Lo sherpa americano ha anche spiegato che nel corso della preparazione dei lavori ciascuno dei partecipanti cerca di spingere per inserire o togliere qualcosa dai documenti che saranno portati all'attenzione dei leader. Sono gli sherpa a doversi occupare dei dettagli e a negoziare direttamente il linguaggio preciso. Ma ci sono delle istanze in cui, su questioni particolarmente delicate, il lavoro viene delegato ai leader, come nel caso della dichiarazione sull'Iran: "per quella dovremo aspettare questa sera e l'esito della cena", ha detto Froman.

8 LUGLIO 2009

 

 

 

 

G8 utile o inutile?

di Elysa Fazzino

8 luglio 2009

Al di là delle polemiche sulla presidenza italiana del summit d L'Aquila, molti commentatori sulla stampa straniera si interrogano sull'utilità o inutilità del vertice e, in generale, della formula del G8. Chi parla di aspettative basse, chi di aspettative troppo alte. Chi prevede accordi generici, chi sostiene che progressi sono possibili.

"Questo non deve essere un altro G8 di promesse spezzate", titola l'Independent: "Troppo spesso, risoluzioni ottimistiche sono state dimenticate o scartate", afferma il quotidiano britannico. "Il G8 si riunisce sulle macerie delle proprie grandiose promesse di aiuto al mondo in via di sviluppo". "L'ospite del G8 di quest'anno, l'Italia, è stato particolarmente flagrante nell'ignorare le sue promesse". "Onora le tue promesse sugli aiuti, dicono i leader a Berlusconi" è un altro titolo dell'Independent.

Questo fallimento "esemplifica il problema di credibilità del G8", secondo l'Independent. Se il nome de L'Aquila deve essere associato a qualcosa che non sia un disastro naturale, "i leader devono rilasciare qualcosa di più di un altro comunicato di parole calorose e buone intenzioni". Qualcosa il G8 potrebbe fare: impegnarsi a riavviare il Doha Round sul libero scambio "il più presto possibile" e prendere "un impegno a ridurre le emissioni globali dell'80% entro il 2050". E quanto alla ridefinizione delle regole che governano l'economia globale, se "è improbabile" un annuncio importante su questioni complesse e delicate come una valuta internazionale di riserva alternativa al dollaro, tuttavia "è giusto che finalmente se ne discuta in queste riunioni". E "più fruttuosi" potranno essere i colloqui sul framework di regole per le banche.

I leader devono dibattere di un nuovo modello di crescita, esorta il Financial Times. L'agenda delle cose da discutere in tre giorni è impressionante, osserva Quentin Peel in un altro articolo intitolato "Pompa e circonlocuzione". Il giornalista ricorda come le conclusioni siano per lo più preconfezionate dagli sherpa. Migliaia di parole. C'è chi ha paragonato il vertice a una matrioska a seconda del tema da discutere: il G8 più il G5 più altri ancora. Si arriverà a 39 partecipanti. E dire che all'inizio dovevano essere quattro chiacchiere accanto al caminetto di un gruppetto di leader mondiali. "Quello che era un incontro informale è diventato un'enorme "extravaganza"".

"L'esistenza stessa di questo straordinario esercizio è stato messo in questione", sia dai principali partecipanti sia dalle organizzazioni non governative, si legge ancora sul Financial Times, che ieri parlava del "canto del cigno" del G8. Sull'economia globale, secondo Peel, "nessuno si aspetta un serio progresso". Sul resto dell'agenda, c'è il problema che il primo ministro italiano "non crede molto alla necessità di un cambiamento drastico sul cambiamento climatico". Quanto agli aiuti allo sviluppo, l'Italia è il paese del G8 che ha la peggiore performance. Senza dubbio ci saranno parole per esprimere un sincero desiderio di aumentare gli aiuti e combattere il riscaldamento globale. "ma se il summit de L'Aquila farà la differenza, è più opinabile".

Quali saranno i risultati del vertice? Si chiede ancora il Financial Times in un "domanda e risposta" sul G8. Berlusconi è stato distratto da scandali sessuali e "le aspettative sono state abbassate". Per alcuni diplomatici, il summit de L'Aquila servirà solo a preparare due eventi "più significativi", il G20 di Pittsburgh e la conferenza Onu sul clima di Copenaghen.

Il Guardian, che ha scatenato la bufera dopo avere scritto che secondo alcuni diplomatici l'Italia dovrebbe essere espulsa dal G8, pubblica anche un commento intitolato "G8, organismo sbagliato, persone sbagliate, momento sbagliato". Larry Elliott scrive che il vertice è più un pasticcio del solito, ma cita due ragioni per dare al G8 una breve sospensione della pena capitale. La prima è che ci sono tantissimi esempi di aiuti che hanno funzionato. La seconda ragione è che il fallimento del G8 è un colpo alla cooperazione internazionale in un momento in cui è più che mai necessaria. In ogni caso, dice, non c'è bisogno delle proteste dei no global: "Il G8 è abbastanza capace di distruggersi da solo".

Speranze nel G8 le manifesta Carla Bruni, nel messaggio ai leader che viene pubblicato dal Guardian: spera che aumenteranno i loro investimenti per salvare vite e ridurre le disuguaglianze. "Non solo è possibile, sta accadendo, funziona e c'è ancora molti da fare".

Parlando di autorità morale e politica, "Berlusconi sarà probabilmente oscurato da Obama", scrive il britannico Times. Inoltre, nota Charles Bremner, le ambizioni del vertice sono minate dalla sensazione che il lavoro viene ormai fatto altrove, dal Gruppo dei 20. "L'ascesa del G20 sta emarginando il club delle democrazie occidentali", così come nacque quando il presidente francese Valery Giscard d'Estaing lo avviò nel 1975. I difensori del G8, scrive il Times, sostengono che è un utile laboratorio per allineare le idee e lanciare iniziative, e che non aveva mai avuto l'obiettivo di raggiungere accordi.

"Le aspettative sono, come al solito, troppo alte, ma progressi sono ancora possibili", titola un altro commento del Times. Il vero potere decisionale si è spostato dal G8, attraverso il G13, al G20. "Il G8 non ha segretariato, non ha staff permanente, non ha capacità di fare applicare le proprie conclusioni. E' solo un posto dove si parla (talking shop), niente di più". Sia quelli che partecipano al vertice, sia quelli che lo criticano "tendono a esagerare l'importanza del G8". Nei consessi internazionali il progresso è "glaciale", "ma vale sempre la pena averlo".

Per il quotidiano francese Le Figaro, si tratta di un G8 "allargato e atipico". Le dichiarazioni sono per lo più già pronte. "Il ventaglio dei dossier e il gran numero di partecipanti non dovrebbero facilitare impegni vigorosi e vincolanti". E in privato – scrive Richard Heuzé, certi diplomatici, soprattutto anglosassoni, criticano "la mancanza di ambizione dei testi" e "ne rendono responsabile in anticipo la presidenza italiana".

"Il G8 continua a esistere" titola il quotidiano economico spagnolo Expansion: nel commento, Federico Steinberg scrive che si può sperare qualche progresso su temi come il cambiamento climatico, perché tutti i Paesi già fanno quello che possono contro la crisi.

Mentre il New York Times parla di "basse aspettative" per il G8 de L'Aquila, il Wall Street Journal dà importanza alle discussioni sul clima: "Nonostante il cambiamento Usa sul clima, l'Europa è guardinga". Le nuove posizioni americane preoccupano i partner europei, in parte perché temono che gli Stati Uniti lavorino a un accordo indipendente con la Cina, al di fuori del quadro negoziale globale. La bozza di accordo è ancora soggetta a modifiche, avverte il Wsj. E in ogni caso, mentre i diplomatici discutono sui dettagli, è in cantiere un binario parallelo per tentare di attuare azioni concrete. Al d fuori del G8 e di altri consessi.

"Il G8 sarà un test della leadership di Obama", titola il Los Angeles Times. Per quanto riguarda questo G8, i funzionari Usa hanno minimizzato le aspettative sulle iniziative annunciate. "Quello che conta, più degli annunci pubblici, sono i negoziati dietro le quinte – e quanto fortemente Obama afferma la sua leadership". L'amministrazione Obama ha lavorato dietro le quinte per rendere questo summit "più rilevante". Sul commercio mondiale, c'è scetticismo sulla possibilità che si arrivi a un calendario per la ripresa del Doha Round. Ma il vertice de L'Aquila è considerato da alcuni come una preparazione del G20 di Pittsburgh. E poi c'è il clima: Obama - continua il Los Angeles Times - ha invitato altri 16 Paesi a un forum per dare impeto ai negoziati sul clima e aumentare le speranze di un accordo a Copenaghen in dicembre. Per molti versi, per gli americani il vertice può essere utile.

Una cosa è certa, per il settimanale Usa Time: "Non importa cosa apparirà nel documento finale, molti italiani sperano semplicemente che il summit de L'Aquila non sia "memorabile" come quello di Genova". Meglio noioso che violento. Meglio inutile che dannoso.

8 luglio 2009

 

 

 

La Merkel agli abitanti di Onna: "Non vi abbandoneremo"

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8 luglio 2009

"Siate forti, noi non vi abbandoneremo". Ha usato queste parole il cancelliere tedesco Angela Merkel, parlando ai cittadini di Onna durante la visita che si è svolta in mattinata. Onna è il paese simbolo del terremoto del 6 aprile: 41 vittime su 250 abitanti. La Merkel, accompagnata dal premier Silvio Berlusconi, è stata accolta da Franco Papola, presiedente del Comitato dei cittadini. La cancelliera tedesca, ha riferito Papola, si è soffermata sulla lapide dei martiri che ricorda la strage nazista dell'11 giugno 1944 e ha chiesto in quali case fossero morte la maggior parte delle vittime dei crolli. E ha ribadito che, oltre alla chiesa, la Germania ricostruirà "casa Onna", dove sorgeva l'edificio della ex scuola elementare.

La Merkel ha poi incontrato le donne e le madri di Onna: "Siate forti - ha detto loro - dovete aiutare i vostri uomini e allo stesso tempo impegnarvi nella ricostruzione. Noi - ha ribadito - non vi abbandoneremo, proseguiremo nell'aiuto e la nostra protezione civile continuerà a lavorare con voi".

Prima di lasciare Onna, al cancelliere tedesco sono stati regalati dagli abitanti alcuni doni simbolo: fagioli bianchi tipici di Onna, un libro di pittori con degli scorci del paese e un bouquet di girasoli, consegnato dai bimbi della tendopoli.

Inizia ufficialmente il vertice

A partire dalle 13, alla spicciolata, i Grandi della Terra sono giunti nella caserma della Guardia di Finanza di Coppito, dove si svolgerà il vertice del G8. Tra i primi ad arrivare, la cancelliera tedesca Angela Merkel, subito seguita dal presidente degli Usa Barack Obama. Gli ultimi sono stati il presidente russo Dmitri Medvedev e quello francese Nicolas Sarkozy. Il presidente Usa e il primo ministro britannico Gordon Brown hanno raggiunto la sede del vertice a bordo di piccole auto elettriche, messe a disposizione dalle Poste Italiane e guidate da esponenti della Guardia di Finanza. A fare gli onori di casa il premier Silvio Berlusconi che ha salutato gli ospiti per la consueta foto di rito. Gli altri leader, invece, hanno brevemente camminato a piedi scortati dalle guardie del corpo. Prima del lunch ufficiale di lavoro, gli otto leader si sono intrattenuti in una sala del piano terra per un breve aperitivo di benvenuto.

Il Papa incontra le first ladies

Intanto in Vaticano Benedetto XVI ha incontrato alcune fist ladies del G8. Il Papa ha espresso l'auspicio che si possa "aiutare l'Africa". "Cerchiamo di aiutare questo grande continente", ha detto il Papa in riferimento all'Africa, a quanto registrato dalle telecamere presenti. "Che Dio benedica tutto il continente", ha affermato rivolgendosi alla moglie del premier indiano Singh. Erano presenti anche la moglie del presidente messicano Calderon, Nonpumelelo Ntuli, la prima moglie del presidente sudafricano Zuma, Sizakele Khumalo, la moglie del premier indiano Singh, Gursharan Kaur, e la moglie del primo ministro svedese Reinfeldt, Filippa Holmberg. C'era, poi, la moglie del presidente della Commissione europea José Manuel Durao Barroso ("Lo conosco bene!", ha esclamato Ratzinger).

8 luglio 2009

 

 

 

Barroso: "azioni vincolanti" per combattere il cambiamento climatico

dall'inviato Piero Fornara

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8 luglio 2009

 

COPPITO (L'Aquila) – Poco meno di due ore in bus navetta dal Villaggio Mediterraneo di Chieti, la cittadella dello sport che ha ospitato fino a sabato scorso gli atleti partecipanti ai XVI Giochi del Mediterraneo e che in questi giorni accoglie i giornalisti convenuti in Abruzzo per il G-8, alla caserma della Guardia di Finanza di Coppito. Arrivando all'Aquila via autostrada non si vedono le tremende cicatrici del terremoto, ma la sensazione di trovarsi tutti in una situazione particolare è palpabile.

Il 35esimo vertice dei Paesi più industrializzati, il quinto che si svolge in Italia comincia con una colazione di lavoro degli otto Grandi e in effetti questa prima giornata vede riuniti il G-8 nella formula originaria degli otto capi di Stato e di governo più il presidente della Commissione europea. Giovedì e venerdì si arriverà a una sorta di G-40, con 29 leader e undici organizzazioni internazionali. Il "working lunch" è incentrato sui temi dell'economia globale, dalla necessità di nuove regole al "no" al protezionismo, all'urgenza di dare risposte ai paesi più poveri. Insomma, l'obiettivo come ha sintetizzato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, è quello di dare un "messaggio di fiducia" al mondo. Dopo la foto di famiglia, nel pomeriggio, è in programma una sessione sui temi globali: cambiamenti climatici, aiuti e sviluppo, sicurezza alimentare. Verso le 20.30 la cena sarà dedicata iai probremi della politica internazionale. L'agenda si è in questi ultimi giorni arricchita di nuovi argomenti: dai disordini nello Xinjang (che hanno costretto il presidente cinese Hu Jintao a rientrare a Pechino) al colpo di stato in Honduras.

Due i momenti dedicati al terremoto del 6 aprile: in mattinata ha accompagnato il cancelliere tedesco Angela Merkel a Onna, quasi completamente distrutta dal sisma. E alle 17.30 il premier italiano farà un giro dell'Aquila insieme al presidente americano Barack Obama. Due anche le dichiarazioni previste per oggi: una nel tardo pomeriggio sui temi economici e le questioni globali e l'altra in tarda serata sui temi dell'attualità internazionale.

Il primo a incontrare la stampa è stato il presidente Ue Josè Manuel Barroso, che chiederà agli Otto di mantenere "obiettivi ambiziosi" e di definire "azioni vincolanti" per combattere il cambiamento climatico. "Oggi e domani all'Aquila mi aspetto progressi significativi", ha detto il presidente della Commissione Ue, che parlava insieme con il premier svedese Fredrik Reinfeldt, presidente di turno dell'Unione. In particolare, la Ue chiede ai partner di mantenere l'impegno di ridurre del 50% le emissioni globali di Co2 per contenere l'aumento delle temperature a due gradi. In questo quadro, i paesi sviluppati dovrebbero ridurre le loro emissioni dell'80% entro il 2050. Contemporaneamente nuovi impegni sono attesi per i paesi emergenti, nei confronti dei quali - hanno annunciato Barroso e Reinfeldt - la Ue preparerà entro settembre un pacchetto di aiuti finanziari finalizzato a ridurre le emissioni di gas a effetto serra delle loro economie.

L'Italia è un "membro molto importante del G8", e quindi, ogni voce sulla sua possibile uscita dal forum dei paesi più industrializzati "non è credibile" ha aggiunto Barroso, a margine della prima giornata di lavori del G8 dell'Aquila, commentando le indiscrezioni pubblicate dal quotidiano britannico "The Guardian" sul possibile rimpiazzo dell'Italia nel G-8 da parte della Spagna.

8 luglio 2009

 

 

Un impegno comune: negoziati del commercio da chiudere entro il 2010

di Alessandro Merli

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07 luglio 2009

 

Dal vertice dell'Aquila uscirà un impegno comune del G-8 e delle cinque maggiori economie emergenti a chiudere il negoziato del Doha round per la liberalizzazione del commercio mondiale entro il 2010. Impegno che peraltro non è una garanzia di successo, dato che sollecitazioni analoghe sono venute negli anni scorsi a ogni incontro dei capi di Stato e di Governo per poi essere disattese dai negoziatori.

La dichiarazione congiunta dovrebbe uscire dalla riunione di domani del G-8 più 5 (cioè gli otto Grandi, più i leader di Brasile, Cina, India, Messico e Sudafrica). Una spinta decisiva alla trattativa sul commercio è stata indicata come uno degli obiettivi del summit dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. I leader dei 13 Paesi, secondo una bozza del comunicato ottenuta dall'agenzia Reuters, dovrebbero dare istruzioni ai ministri del commercio di riunirsi prima del summit del G-20 di fine settembre a Pittsburgh, per poter mettere un sigillo politico su un'intesa di massima in quella occasione.

L'accordo sulla conclusione del Doha round dovrebbe servire a contrastare la caduta degli scambi internazionali, che, secondo stime della Banca mondiale e della Wto, l'organizzazione mondiale del commercio, subiranno quest'anno una contrazione del 10%, e il rischio di restrizioni di tipo protezionistico. La riduzione del commercio mondiale è considerata uno dei fattori che hanno aggravato la recessione globale. Al G-20 di Washington dello scorso novembre, i partecipanti si erano impegnati a evitare misure restrittive dei commerci. Tuttavia, la Wto, che sta svolgendo un monitoraggio di queste azioni, ha rilevato in un rapporto diffuso la settimana scorsa che ci sono stati ulteriori interventi protezionistici negli ultimi mesi, dopo quelli già rilevati subito dopo il summit di Washington. In parte si tratta di misure che agiscono in aree grigie non coperte dalla regole della Wto, ma che contribuiscono a limitare gli scambi o a distorcere la concorrenza internazionale.

Il direttore generale della Wto, Pascal Lamy, che parteciperà all'incontro dell'Aquila, non ha voluto commentare ieri l'ipotesi di una chiusura del negoziato (iniziato a Doha nel 2001 e più volte interrotto) entro il 2010. "Potrò essere più preciso dopo la discussione del G-8 più 5", ha detto. Le trattative formali sono bloccate dal luglio dell'anno scorso, quando risultò impossibile sanare una frattura fra Stati Uniti e India, e non hanno potuto essere riavviate nemmeno a fine anno dopo la richiesta del G-20 di Washington, per l'assoluta mancanza di progressi. Diversi osservatori ritengono che l'insediamento della nuova amministrazione Usa, che si è detta disposta al dialogo, e di un nuovo ministro del Commercio indiano, Anand Sharma, ritenuto più malleabile del suo predecessore, Kamal Nath, dovrebbe favorire un nuovo clima.

Il deterioramento della situazione economica e della disoccupazione nei maggiori paesi al tavolo della trattativa rischia però di essere un elemento di complicazione. Lo ha ammesso ieri implicitamente lo stesso Lamy, affermando che "il peggio della crisi in termini sociali deve ancora venire, il che significa che il peggio della crisi in termini politici deve ancora venire". Questo potrebbe portare a un aumento delle richieste di protezione.

07 luglio 2009

 

 

 

L'appello di Benedetto XVI: "Occorrono

uomini retti in politica e in economia"

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8 luglio 2009

Le parole di Benedetto XVI all'udienza generale

Il Papa: "Più etica in finanza, armonizzare Stato e mercato"

Radio24 / Etica nell'economia (La versione di Oscar)

EDITORIALE / L'equilibrio da trovare tra profitto e solidarietà (di Alberto Orioli)

Radio24 / Marcegaglia, imprese italiane impegnate contro la precarietà

Il testo dell'enciclica Caritas in veritate

L'appello del Pontefice durante l'udienza generale di oggi in Vaticano, nella quale ha illustrato ai fedeli i contenuti della nuova encliclica sociale "Caritas in veritate" pubblicata ieri

 

"Occorrono uomini retti tanto nella politica quanto nell'economia, che siano sinceramente attenti al bene comune". È l'appello di papa Bendedetto XVI durante l'udienza generale di oggi in Vaticano, nella quale ha illustrato ai fedeli i contenuti della nuova encliclica sociale "Caritas in veritate" pubblicata ieri.

"La situazione mondiale, come ampiamente dimostra la cronaca degli ultimi mesi, - ha detto papa Ratzinger riferendosi anche al G8 che si apre oggi all'Aquila - continua a presentare non piccoli problemi e lo scandalo di disuguaglianze clamorose, che permangono nonostante gli impegni presi nel passato".

Come già fatto nell'enciclica, il Papa ha sottolineato l'importanza di comportamenti etici a tutti i livelli: "è importante - ha detto - che si ponga mano ad un profondo rinnovamento morale e culturale e ad un responsabile discernimento circa le scelte da compiere per il bene comune". Più attenzione all'uomo, dunque, ma anche un no secco ad una visione "prometeica" dell'essere umano, che lo ritenga assoluto artefice del proprio destino".

Richiamando poi la necessità di soluzioni al dramma della fame e della sicurezza alimentare, Benedetto XVI ha detto che "indubbiamente va attentamente rivalutato il ruolo e il potere politico degli Stati, in un'epoca in cui esistono di fatto limitazioni alla loro sovranità " a causa del nuovo contesto economico internazionale. Papa Ratzinger ha infine auspicato "uno sviluppo non viziato dalle disfunzioni e distorsioni oggi ampiamente presenti", obiettivo possibile "unicamente grazie all'impegno di tutti, economisti e politici, produttori e consumatori" e attraverso una "formazione delle coscienze che dia forza ai criteri morali nell'elaborazione dei progetti politici ed economici". Perchè i diritti - ammonisce papa Ratzinger - presuppongono corrispondenti doveri, senza i quali i diritti rischiano di trasformarsi in arbitrio".

Benedetto XVI ha incontrato in Vaticano anche alcune fist ladies del G8. Nel corso dell'incontro Il Papa ha espresso l'auspicio che si possa "aiutare l'Africa". "Cerchiamo di aiutare questo grande continente", ha detto il Papa davanti alle telecamere. Erano presenti la moglie del presidente messicano Calderon, Nonpumelelo Ntuli, la prima moglie del presidente sudafricano Zuma, Sizakele Khumalo, la moglie del premier indiano Singh, Gursharan Kaur, e la moglie del primo ministro svedese Reinfeldt, Filippa Holmberg. C'era, poi, la moglie del presidente della Commissione europea José Manuel Durao Barroso ("Lo conosco bene!", ha esclamato Ratzinger). (M. Do.)

8 luglio 2009

 

 

Dal Sito della Stampa Vaticana

http://www.ilsole24ore.com/includes/frameSole.html?http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2009/documents/hf_ben-xvi_aud_20090708_it.html

BENEDETTO XVI

UDIENZA GENERALE

Aula Paolo VI

Mercoledì, 8 luglio 2009

Caritas in veritate

Cari fratelli e sorelle!

La mia nuova Enciclica Caritas in veritate, che ieri è stata ufficialmente presentata, si ispira per la sua visione fondamentale ad un passo della lettera di san Paolo agli Efesini, dove l’Apostolo parla dell’agire secondo verità nella carità: "Agendo – lo abbiamo sentito ora -secondo verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa tendendo a Lui, che è il capo, Cristo" (4,15). La carità nella verità è quindi la principale forza propulsiva per il vero sviluppo di ogni persona e dell’umanità intera. Per questo, attorno al principio "caritas in veritate", ruota l’intera dottrina sociale della Chiesa. Solo con la carità, illuminata dalla ragione e dalla fede, è possibile conseguire obiettivi di sviluppo dotati di valenza umana e umanizzante. La carità nella verità "è principio intorno a cui ruota la dottrina sociale della Chiesa, un principio che prende forma operativa in criteri orientativi" (n. 6). L’Enciclica richiama subito nell’introduzione due criteri fondamentali: la giustizia e il bene comune. La giustizia è parte integrante di quell’amore "coi fatti e nella verità" (1 Gv 3,18), a cui esorta l’apostolo Giovanni (cfr n. 6). E "amare qualcuno è volere il suo bene e adoperarsi efficacemente per esso. Accanto al bene individuale, c’è un bene legato al vivere sociale delle persone… Si ama tanto più efficacemente il prossimo, quanto più ci si adopera" per il bene comune. Due sono quindi i criteri operativi, la giustizia e il bene comune; grazie a quest’ultimo, la carità acquista una dimensione sociale. Ogni cristiano – dice l’Enciclica – è chiamato a questa carità, ed aggiunge: "E’ questa la via istituzionale … della carità" (cfr n. 7).

Come altri documenti del Magistero, anche questa Enciclica riprende, continua ed approfondisce l’analisi e la riflessione della Chiesa su tematiche sociali di vitale interesse per l’umanità del nostro secolo. In modo speciale, si riallaccia a quanto scrisse Paolo VI, oltre 40 anni or sono, nella Populorum progressio, pietra miliare dell’insegnamento sociale della Chiesa, nella quale il grande Pontefice traccia alcune linee decisive, e sempre attuali, per lo sviluppo integrale dell’uomo e del mondo moderno. La situazione mondiale, come ampiamente dimostra la cronaca degli ultimi mesi, continua a presentare non piccoli problemi e lo "scandalo" di disuguaglianze clamorose, che permangono nonostante gli impegni presi nel passato. Da una parte, si registrano segni di gravi squilibri sociali ed economici; dall’altra, si invocano da più parti riforme non più procrastinabili per colmare il divario nello sviluppo dei popoli. Il fenomeno della globalizzazione può, a tal fine, costituire una reale opportunità, ma per questo è importante che si ponga mano ad un profondo rinnovamento morale e culturale e ad un responsabile discernimento circa le scelte da compiere per il bene comune. Un futuro migliore per tutti è possibile, se lo si fonderà sulla riscoperta dei fondamentali valori etici. Occorre cioè una nuova progettualità economica che ridisegni lo sviluppo in maniera globale, basandosi sul fondamento etico della responsabilità davanti a Dio e all’essere umano come creatura di Dio.

L’Enciclica certo non mira ad offrire soluzioni tecniche alle vaste problematiche sociali del mondo odierno – non è questa la competenza del Magistero della Chiesa (cfr n. 9). Essa ricorda però i grandi principi che si rivelano indispensabili per costruire lo sviluppo umano dei prossimi anni. Tra questi, in primo luogo, l’attenzione alla vita dell’uomo, considerata come centro di ogni vero progresso; il rispetto del diritto alla libertà religiosa, sempre collegato strettamente con lo sviluppo dell’uomo; il rigetto di una visione prometeica dell’essere umano, che lo ritenga assoluto artefice del proprio destino. Un’illimitata fiducia nelle potenzialità della tecnologia si rivelerebbe alla fine illusoria. Occorrono uomini retti tanto nella politica quanto nell’economia, che siano sinceramente attenti al bene comune. In particolare, guardando alle emergenze mondiali, è urgente richiamare l’attenzione della pubblica opinione sul dramma della fame e della sicurezza alimentare, che investe una parte considerevole dell’umanità. Un dramma di tali dimensioni interpella la nostra coscienza: è necessario affrontarlo con decisione, eliminando le cause strutturali che lo provocano e promuovendo lo sviluppo agricolo dei Paesi più poveri. Sono certo che questa via solidaristica allo sviluppo dei Paesi più poveri aiuterà certamente ad elaborare un progetto di soluzione della crisi globale in atto. Indubbiamente va attentamente rivalutato il ruolo e il potere politico degli Stati, in un’epoca in cui esistono di fatto limitazioni alla loro sovranità a causa del nuovo contesto economico-commerciale e finanziario internazionale. E d’altro canto, non deve mancare la responsabile partecipazione dei cittadini alla politica nazionale e internazionale, grazie pure a un rinnovato impegno delle associazioni dei lavoratori chiamati a instaurare nuove sinergie a livello locale e internazionale. Un ruolo di primo piano giocano, anche in questo campo, i mezzi di comunicazione sociale per il potenziamento del dialogo tra culture e tradizioni diverse.

Volendo dunque programmare uno sviluppo non viziato dalle disfunzioni e distorsioni oggi ampiamente presenti, si impone da parte di tutti una seria riflessione sul senso stesso dell’economia e sulle sue finalità. Lo esige lo stato di salute ecologica del pianeta; lo domanda la crisi culturale e morale dell’uomo che emerge con evidenza in ogni parte del globo. L’economia ha bisogno dell’etica per il suo corretto funzionamento; ha bisogno di recuperare l’importante contributo del principio di gratuità e della "logica del dono" nell’economia di mercato, dove la regola non può essere il solo profitto. Ma questo è possibile unicamente grazie all’impegno di tutti, economisti e politici, produttori e consumatori e presuppone una formazione delle coscienze che dia forza ai criteri morali nell’elaborazione dei progetti politici ed economici. Giustamente, da più parti si fa appello al fatto che i diritti presuppongono corrispondenti doveri, senza i quali i diritti rischiano di trasformarsi in arbitrio. Occorre, si va sempre più ripetendo, un diverso stile di vita da parte dell’umanità intera, in cui i doveri di ciascuno verso l’ambiente si colleghino a quelli verso la persona considerata in se stessa e in relazione agli altri. L’umanità è una sola famiglia e il dialogo fecondo tra fede e ragione non può che arricchirla, rendendo più efficace l’opera della carità nel sociale, e costituendo la cornice appropriata per incentivare la collaborazione tra credenti e non credenti, nella condivisa prospettiva di lavorare per la giustizia e la pace nel mondo. Come criteri-guida per questa fraterna interazione, nell’Enciclica indico i principi di sussidiarietà e di solidarietà, in stretta connessione tra loro. Ho infine segnalato, dinanzi alle problematiche tanto vaste e profonde del mondo di oggi, la necessità di un’Autorità politica mondiale regolata dal diritto, che si attenga ai menzionati principi di sussidiarietà e solidarietà e sia fermamente orientata alla realizzazione del bene comune, nel rispetto delle grandi tradizioni morali e religiose dell’umanità.

Il Vangelo ci ricorda che non di solo pane vive l’uomo: non con beni materiali soltanto si può soddisfare la sete profonda del suo cuore. L’orizzonte dell’uomo è indubbiamente più alto e più vasto; per questo ogni programma di sviluppo deve tener presente, accanto a quella materiale, la crescita spirituale della persona umana, che è dotata appunto di anima e di corpo. E’ questo lo sviluppo integrale, a cui costantemente la dottrina sociale della Chiesa fa riferimento, sviluppo che ha il suo criterio orientatore nella forza propulsiva della "carità nella verità". Cari fratelli e sorelle, preghiamo perché anche questa Enciclica possa aiutare l’umanità a sentirsi un’unica famiglia impegnata nel realizzare un mondo di giustizia e di pace. Preghiamo perché i credenti, che operano nei settori dell’economia e della politica, avvertano quanto sia importante la loro coerente testimonianza evangelica nel servizio che rendono alla società. In particolare, vi invito a pregare per i Capi di Stato e di Governo del G8 che si incontrano in questi giorni a L’Aquila. Da questo importante summit mondiale possano scaturire decisioni ed orientamenti utili al vero progresso di tutti i Popoli, specialmente di quelli più poveri. Affidiamo queste intenzioni alla materna intercessione di Maria, Madre della Chiesa e dell’umanità.

Saluti:

Je suis heureux de saluer les francophones présents, en particulier les pèlerins des diocèses de Djougou au Bénin, d’Obala au Cameroun, et les étudiants belges et français. Que Dieu vous bénisse!

I welcome all the English-speaking visitors present today, including the university and school groups from America, Canada, and England. May your visit to Rome be a time of deep spiritual renewal. Upon you all I invoke God’s blessings of joy and peace.

Von Herzen grüße ich alle Pilger und Besucher aus Deutschland, Österreich und der Schweiz. Die sozialen Probleme unserer Zeit erfordern, daß wir alle in der Liebe wachsen und uns aus dem Glauben heraus für unsere Mitmenschen einsetzen. Beten wir besonders auch für die Hauptverantwortlichen in der Wirtschaft und in der Politik, damit ihr Wirken der wahren Entwicklung der Völker dient. Euch allen wünsche ich einen gesegneten Aufenthalt in Rom.

Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española, en particular a los Seminaristas de Lugo, acompañados por su Obispo, Monseñor Alfonso Carrasco Rouco, a los jóvenes de la Parroquia de Illescas, de Toledo, a los miembros de la Corporación Musical "Santa Cecilia", de Ibagué, a los participantes en el curso internacional de formadores del Regnum Christi, así como a los demás grupos procedentes de España, México, Argentina, Colombia y otros países latinoamericanos. Os invito a intensificar vuestro conocimiento de la doctrina social de la Iglesia, para que seáis, con vuestra palabra y ejemplo personal, sal de la tierra y luz del mundo. Muchas gracias.

Acolho cordialmente todos os peregrinos de língua portuguesa nomeadamente os grupos vindos do Brasil e de Portugal para encontrar o Sucessor de Pedro. Que todos vós possais, em Cristo, viver a caridade na verdade, contribuindo assim para uma real promoção do bem comum. Jesus é o Homem novo que abre as portas para a verdadeira renovação da humanidade. Desça a Sua Bênção sobre cada um de vós e vossas famílias.

Saluto in lingua polacca:

Pozdrawiam pielgrzymów z Polski, a szczególnie siostry zmartwychwstanki i elżbietanki, które w swoich wspólnotach przeżywają odnowę ducha. Niech te rzymskie rekolekcje zaowocują światłem rozeznania i mocą do realizacji zakonnych charyzmatów. Wszystkim tu obecnym życzę wielu łask Bożych i serdecznie błogosławię.

Traduzione italiana:

Saluto i pellegrini provenienti dalla Polonia, e in particolare le Suore della Risurrezione e le Suore di S. Elisabetta, che nelle loro comunità vivono "il rinnovamento dello spirito". Questi Esercizi romani fruttifichino luce di discernimento e forza per la realizzazione dei carismi religiosi. A tutti i presenti auguro tante grazie divine e vi benedico di cuore.

Saluto in lingua slovacca:

Zo srdca vítam slovenských pútnikov, osobitne z farnosti Dvorníky. Bratia a sestry, je čas prázdnin a dovoleniek. Využite ich na oddych a na obnovu síl tela aj ducha. Ochotne udeľujem Apoštolské požehnanie vám i vašim drahým vo vlasti. Pochválený buď Ježiš Kristus!

Traduzione italiana:

Di cuore do il benvenuto ai pellegrini slovacchi, particolarmente a quelli provenienti dalla parrocchia di Dvorníky. Fratelli e sorelle, è il tempo delle ferie e delle vacanze. Sfruttate questo periodo per il riposo e per ritemprare le forze del corpo e dello spirito. Volentieri imparto la Benedizione Apostolica a voi ed ai vostri cari in Patria. Sia lodato Gesù Cristo!

Saluto in lingua slovena:

Lepo pozdravljam mlade iz župnije svetega Petra v Črnomlju v Sloveniji! Naj vam bo vaš farni zavetnik, ki je na tem kraju prestal mučeništvo za Kristusa, zgled in priprošnjik, da boste tudi vi ohranili zvestobo Gospodu v Njegovi Cerkvi. Naj vas povsod spremlja moj blagoslov!

Traduzione italiana:

Rivolgo un cordiale saluto ai giovani della Parrocchia di S. Pietro a Črnomelj in Slovenia! Il vostro santo patrono, in questo luogo patě il martirio per il Cristo, vi sia l’esempio e l’intercessore affinché anche voi conservate la fedeltà al Signore nella Sua Chiesa. Vi accompagni ovunque la mia benedizione!

* * *

Mentre rivolgo un cordiale benvenuto ai gruppi venuti dalla Romania e dalla Bulgaria, saluto con affetto i pellegrini di lingua italiana. In particolare sono lieto di accogliere le Suore Missionarie del Catechismo, che celebrano il centenario della nascita dei Fondatori, Padre Vincenzo Idà e Madre Pasqua Condò, e le Suore Francescane Angeline, nel 125° di fondazione dell’Istituto. Per entrambe le Famiglie religiose invoco una rinnovata effusione dello Spirito Santo. Saluto inoltre i fedeli di Vibonati, accompagnati dal Vescovo di Teggiano-Policastro, Mons. Angelo Spinillo; come pure quelli della parrocchia di San Marone in Civitanova Marche.

Come di consueto, il pensiero finale va ai giovani, ai malati e agli sposi novelli oggi presenti. Cari giovani, so che molti di voi approfittano del tempo estivo per vivere un’esperienza significativa di spiritualità e di servizio: vi incoraggio in questo e vi addito l’esempio di un vostro coetaneo, il beato Piergiorgio Frassati. A voi, cari malati, auguro di trovare conforto nelle parole dell’apostolo Paolo, che la liturgia ci ha riproposto domenica scorsa: "Mi vanterò ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo" (2 Cor 12,9). E voi, cari sposi novelli, sappiate sempre coltivare, con la preghiera e l’amore vicendevole, la relazione coniugale che avete sigillato con il Sacramento nuziale.

 

 

Il Papa: "Più etica in finanza,

armonizzare Stato e mercato"

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7 luglio 2009

Radio24 / Etica nell'economia (La versione di Oscar)

Le parole di Benedetto XVI all'udienza generale

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Il testo dell'enciclica Caritas in veritate

"Dai nostri archivi"

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Il Papa arriva in Israele. Premesse per rapporti più distesi

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Navarro Valls: perché ho detto sì alla fondazione Telecom

Nella nuova enciclica sociale "Caritas in veritate" Benedetto XVI chiede più tutele per lavoratori e immigrati e di ripensare il modello di sviluppo mondiale e la governance della globalizzazione

 

Ha visto la luce ufficialmente questa mattina in Vaticano la "Caritas in veritate" (Carità nella verità), la nuova enciclica di papa Ratzinger dedicata all'economia e al lavoro, della quale sono state già stampate 530 mila copie. Il documento, che ha subito numerose revisioni alla luce della crisi, e che è stato presentato in Vaticano proprio alla vigilia del G8 dell'Aquila, ribadisce con forza il bisogno di nuove regole e di un nuovo, trasversale, diffuso consenso etico sul modo di governare un mondo e un sistema economico ormai interdipendenti.

Centoventisette pagine, sei capitoli, la Caritas in veritate è l'enciclica sociale dell'inizio del terzo millennio, e si colloca nel nobile solco che va dalla Rerum Novarum di Leone XIII (1891) alla Populorum Progressio di Paolo VI (1967) alla Centesimus Annus di Giovanni Paolo II (1991).

Una via d'uscita dalla crisi

Benedetto XVI cerca di tracciare una via d'uscita dalla crisi economica mondiale e lo fa sottolineando come l'economia abbia bisogno dell'etica per il suo corretto funzionamento. Nuove regole, governo della globalizzazione, un'economia fondata sull'uomo: ecco le parole chiave che la Chiesa suggerisce a imprenditori, banchieri, governanti nel momento attuale.

Il Papa sostiene che le disuguaglianze sociali, le povertà estreme, il dramma del lavoro precario mettono a rischio persino la democrazia e il rispetto dei diritti umani: per questo, confermando anche i no della Chiesa all'aborto, all'eutanasia e all'eugenetica, chiede lavoro stabile "per tutti" e rispetto dei diritti degli immigrati (che "non sono merce") e una maggiore tutela dell'ambiente.

Una curiosità sul titolo dell'enciclica, che ribalta una frase di San Paolo che esortava alla "verità nella carità". La carità, "via maestra della dottrina sociale della Chiesa", deve dunque, secondo Ratzinger, fondarsi sulla verità e sulla fede, per evitare che un "cristianesimo di carità senza verità " possa venire scambiato "per una riserva di buoni sentimenti marginali".

No al precariato

Sottolineando ancora una voltra la centralità della persona umana, il Papa invoca un lavoro "decente" per tutti: è "un diritto inalienabile" di ogni essere umano; chiede rispetto e accoglienza, in "qualunque circostanza", per i lavoratori stranieri che, ammonisce, "non sono una merce". Benedetto XVI denuncia inoltre la "riduzione delle reti di sicurezza sociale", l'indebolimento dei sindacati nell'era della globalizzazione e delle delocalizzazioni. Alle organizzazioni sindacali, tra l'altro, il Pontefice rivolge un appello inedito a superare gli interessi di bottega nazionali e a "volgere lo sguardo" ai lavoratori senza tutela dei paesi più poveri, dove vengono sempre più spesso trasferite le produzioni a basso costo.

Stato e mercato devono convivere

L'enciclica ribadisce che la Chiesa non è contro il "mercato", purchè esso non si riduca alla ricerca del profitto e ammetta la presenza di più forme economiche, ed anche di più Stato e società civile. Non è contro la globalizzazione, purchè essa non sia frenata "con progetti egoistici e protezionistici" e offra la possibilità di "una grande redistribuzione della ricchezza". La crisi attuale - sintetizza "ci obbliga a riprogettare il nostro cammino".

Basta saccheggio all'ambiente

L'enciclica affronta anche il problema della tutela dell'ambiente, "un dono di Dio da usare responsabilmente". Deve finire - scrive il Papa - "l'accaparramento delle risorse" da parte di Stati e gruppi di potere a danno dei "paesi poveri". La comunità internazionale ha il compito di "trovare le strade istituzionali per disciplinare lo sfruttamento delle risorse non rinnovabili", mentre le società sviluppate devono diminuire "il loro fabbisogno energetico".

Critiche all'Onu: nuova autorità mondiale per governare lo sviluppo

Servono dunque, scrive Ratzinger, un'urgente riforma dell'Onu e una nuova "autorità politica

mondiale", capace di gestire i processi globali con un "potere effettivo" e rispettando "i principi di solidarietà e sussidiarietà". Serve, insiste il Papa, riportare l'etica e la dignità umana al centro dello sviluppo. Benedetto XVI ritiene che, di fronte alle sofferenze del pianeta, l'Onu si sia dimostrata inadeguata, così come anche altri forum internazionali. Ratzinger mette sotto accusa gli organismi delle Nazioni Unite per l'incapacità dimostrata sinora nel gestire i sommovimenti della globalizzazione. Non solo: il Papa contesta alle agenzie dell'Onu di voler imporre piani di controllo delle nascite - persino con l'uso dell'aborto - ai paesi più poveri, e di non essere riuscite finora a fronteggiare lo "scandalo delle fame", anche per sperperi e mancanza di trasparenza negli aiuti. Il rispetto per la vita - sottolinea - "non può in alcun modo essere disgiunto" dallo sviluppo dei popoli.

Più etica in finanza

Sul capitolo più specificamente finanziario, papa Ratzinger chiede che ritorni ad essere uno strumento finalizzato alla miglior produzione di ricchezza ed allo sviluppo. "Tutta l'economia e tutta la finanza, non solo alcuni loro segmenti, devono, in quanto strumenti, essere utilizzati in modo etico così da creare le condizioni adeguate per lo sviluppo dell'uomo e dei popoli". "Gli operatori della finanza - aggiunge il Papa - devono riscoprire il fondamento propriamente etico della loro attività per non abusare di quegli strumenti sofisticati che possono servire per tradire i risparmiatori. Retta intenzione, trasparenza e ricerca dei buoni risultati sono compatibili e non devono mai essere disgiunti", sottolinea Benedetto XVI in quello che può essere letto come un riferimento al caso Madoff o simili truffe. In questo senso, papa Ratzinger chiede "tanto una regolamentazione del settore tale da garantire i soggetti più deboli e impedire scandalose speculazioni, quanto la sperimentazione di nuove forme di finanza destinate a favorire progetti di sviluppo", tra cui l'esperienza positiva della microfinanza e del microcredito del premio Nobel Mohammed Yunus e della Banca etica. (M. Do.)

7 luglio 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Financial Times propone Marcegaglia per un futuro governo tecnico

di Elysa Fazzino

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8 luglio 2009

Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, piace al Financial Times. In un commento che si può leggere sul sito del quotidiano britannico, Paul Betts elogia la "Signora d'Acciaio" e lancia l'idea di un governo tecnico con la Marcegaglia, al termine del suo mandato alla presidenza dell'associazione degli industriali.

Il titolo - "La "showgirl" del business non è solo un bel viso" - richiama l'episodio accaduto al'assemblea della Confindustria, in maggio, quando il premier Silvio Berlusconi ha paragonato la Marcegaglia a una "velina". "Una performance vintage di scorrettezza politica", scrive il Financial Times. "Cattivo gusto a parte, il travaglio economico dell'Italia ha reso la performance di Berlusconi davanti ai leader industriali del Paese ancora più opinabile".

Marcegaglia, sottolinea Betts, preferisce far parlare i fatti. Da quando è diventata presidente di Confindustria "ha sorpreso molti per la sua abilità nel fare le cose". E si è scrollata di dosso l'etichetta di showgirl. Ha ottenuto un fondo di garanzia da 1,3 miliardi di euro per le piccole imprese, altri 5 miliardi per la ricerca. Ha ottenuto sgravi fiscali di 4,5 miliardi per le aziende che investono in nuovi macchinari, più 5 miliardi di metri cubi di gas a buon mercato. Ha anche strappato una riduzione di due terzi degli interessi bancari sulle linee di credito inutilizzate.

In un Paese in cui molti criticano il governo in privato per paura di lavate di capo, Marcegaglia non si autocensura: "Continua a ricordare la "disgrazia nazionale" dei ritardi nei pagamenti alle aziende da parte del settore pubblico", è "un raro esempio di parlar chiaro".

Mrs Marcegaglia ha ancora da fare tre quarti dei suoi quattro anni di mandato. Quando ci saranno le prossime elezioni di Confindustria – fa notare Betts - l'Italia sarà alla vigilia di nuove elezioni politiche. "Ammesso che il governo Berlusconi sopravviva tanto a lungo, sicuramente avrà deluso sul fronte delle profonde riforme strutturali di cui il Paese ha disperatamente bisogno". L'opposizione è incapace di opporsi perfino a Berlusconi, cosa che, a suo parere, è "un'altra disgrazia nazionale".

"Questo lascia la possibilità di un governo tecnico del talento apolitico che Mrs Marcegaglia abilmente rappresenta". A quel punto, secondo il Financial Times, una soluzione del genere potrebbe essere la migliore speranza del Paese. Una showgirl nel governo? Si domanda scherzosamente Betts. "Non è un concetto originale in Italia". Dopotutto, conclude, Berlusconi ha nominato Mara Carfagna ministro delle Pari Opportunità.

8 luglio 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'analisi del G-8 sulla crisi: "La fase acuta è alle spalle"

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8 luglio 2009

 

La fase più acuta della crisi sembra superata e "ci sono segnali di stabilizzazione" anche se "permangono rischi significativi" per il prossimo futuro. È la disamina della situazione congiunturale contenuta nella bozza di comunicato finale preparata dagli sherpa del G-8 e su cui lavoreranno nel corso delle prossime ore i presidenti delle otto principali economie mondiali. "La situazione resta incerta - recita il comunicato - e rimangono rischi per la stabilità economica e finanziara. Notiamo dei segnali di stabilizzazione delle nostre economie e pensiamo che l'inversione di tendenza sarà rafforzata quando le nostre misure avranno sortito pieno effetto".

Finanza, via libera al global standard

Nella bozza del comunicato finale del vertice in corso nella città abbruzzese, secondo quanto riferito da fonti della presidenza italiana, il G8 dei capi di Stato e di governo de L'Aquila ha avallato pienamente il "Lecce framework" sul global standard, (le linee guida sull'uniformizzazione normativa nel settore finanziario lanciata il mese scorso dal G8 dei ministri economici). Si tratta di una delle decisioni chiave contenute . In questo modo il G8 pone "le fondamenta", spiegano le fonti, su cui verranno costruite le regole unificate, in un percorso di lavori che proseguirà al G20 di Pittsburg. Ma si tratta anche di una decisione che indirettamente avrà effetti immediati, aggiungono le fonti della presidenza italiana, perché impartendo un deciso impulso al global standard determinerà un mutamento di atteggiamento da parte di tutti gli operatori della finanza, che progressivamente inzieranno a adeguarsi alla prospettiva di una normalizzazione delle regole nel comparto a livello mondiale.

Lotta ai paradisi fiscali

Il comunicato ribadisce poi l'impegno della comunità internazionale a ridurre il problema dei paradisi fiscali auspicando un maggiore grado di collaborazione fra stati sulla base degli standard Ocse. Da ricordare che nel corso delle ultime settimane, uno degli Stati più sotto i riflettori per questa vicenda, vale a dire la Svizzera, ha aggiornato numerosi accordi fiscali bilaterali per meglio aderire agli standard Ocse.

8 luglio 2009

 

 

 

Barroso: "azioni vincolanti" per combattere il cambiamento climatico

dall'inviato Piero Fornara

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8 luglio 2009

 

COPPITO (L'Aquila) – Poco meno di due ore in bus navetta dal Villaggio Mediterraneo di Chieti, la cittadella dello sport che ha ospitato fino a sabato scorso gli atleti partecipanti ai XVI Giochi del Mediterraneo e che in questi giorni accoglie i giornalisti convenuti in Abruzzo per il G-8, alla caserma della Guardia di Finanza di Coppito. Arrivando all'Aquila via autostrada non si vedono le tremende cicatrici del terremoto, ma la sensazione di trovarsi tutti in una situazione particolare è palpabile.

Il 35esimo vertice dei Paesi più industrializzati, il quinto che si svolge in Italia comincia con una colazione di lavoro degli otto Grandi e in effetti questa prima giornata vede riuniti il G-8 nella formula originaria degli otto capi di Stato e di governo più il presidente della Commissione europea. Giovedì e venerdì si arriverà a una sorta di G-40, con 29 leader e undici organizzazioni internazionali. Il "working lunch" è incentrato sui temi dell'economia globale, dalla necessità di nuove regole al "no" al protezionismo, all'urgenza di dare risposte ai paesi più poveri. Insomma, l'obiettivo come ha sintetizzato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, è quello di dare un "messaggio di fiducia" al mondo. Dopo la foto di famiglia, nel pomeriggio, è in programma una sessione sui temi globali: cambiamenti climatici, aiuti e sviluppo, sicurezza alimentare. Verso le 20.30 la cena sarà dedicata iai probremi della politica internazionale. L'agenda si è in questi ultimi giorni arricchita di nuovi argomenti: dai disordini nello Xinjang (che hanno costretto il presidente cinese Hu Jintao a rientrare a Pechino) al colpo di stato in Honduras.

Due i momenti dedicati al terremoto del 6 aprile: in mattinata ha accompagnato il cancelliere tedesco Angela Merkel a Onna, quasi completamente distrutta dal sisma. E alle 17.30 il premier italiano farà un giro dell'Aquila insieme al presidente americano Barack Obama. Due anche le dichiarazioni previste per oggi: una nel tardo pomeriggio sui temi economici e le questioni globali e l'altra in tarda serata sui temi dell'attualità internazionale.

Il primo a incontrare la stampa è stato il presidente Ue Josè Manuel Barroso, che chiederà agli Otto di mantenere "obiettivi ambiziosi" e di definire "azioni vincolanti" per combattere il cambiamento climatico. "Oggi e domani all'Aquila mi aspetto progressi significativi", ha detto il presidente della Commissione Ue, che parlava insieme con il premier svedese Fredrik Reinfeldt, presidente di turno dell'Unione. In particolare, la Ue chiede ai partner di mantenere l'impegno di ridurre del 50% le emissioni globali di Co2 per contenere l'aumento delle temperature a due gradi. In questo quadro, i paesi sviluppati dovrebbero ridurre le loro emissioni dell'80% entro il 2050. Contemporaneamente nuovi impegni sono attesi per i paesi emergenti, nei confronti dei quali - hanno annunciato Barroso e Reinfeldt - la Ue preparerà entro settembre un pacchetto di aiuti finanziari finalizzato a ridurre le emissioni di gas a effetto serra delle loro economie.

L'Italia è un "membro molto importante del G8", e quindi, ogni voce sulla sua possibile uscita dal forum dei paesi più industrializzati "non è credibile" ha aggiunto Barroso, a margine della prima giornata di lavori del G8 dell'Aquila, commentando le indiscrezioni pubblicate dal quotidiano britannico "The Guardian" sul possibile rimpiazzo dell'Italia nel G-8 da parte della Spagna.

8 luglio 2009

 

 

 

 

La Merkel agli abitanti di Onna: "Non vi abbandoneremo"

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8 luglio 2009

"Siate forti, noi non vi abbandoneremo". Ha usato queste parole il cancelliere tedesco Angela Merkel, parlando ai cittadini di Onna durante la visita che si è svolta in mattinata. Onna è il paese simbolo del terremoto del 6 aprile: 41 vittime su 250 abitanti. La Merkel, accompagnata dal premier Silvio Berlusconi, è stata accolta da Franco Papola, presiedente del Comitato dei cittadini. La cancelliera tedesca, ha riferito Papola, si è soffermata sulla lapide dei martiri che ricorda la strage nazista dell'11 giugno 1944 e ha chiesto in quali case fossero morte la maggior parte delle vittime dei crolli. E ha ribadito che, oltre alla chiesa, la Germania ricostruirà "casa Onna", dove sorgeva l'edificio della ex scuola elementare.

La Merkel ha poi incontrato le donne e le madri di Onna: "Siate forti - ha detto loro - dovete aiutare i vostri uomini e allo stesso tempo impegnarvi nella ricostruzione. Noi - ha ribadito - non vi abbandoneremo, proseguiremo nell'aiuto e la nostra protezione civile continuerà a lavorare con voi".

Prima di lasciare Onna, al cancelliere tedesco sono stati regalati dagli abitanti alcuni doni simbolo: fagioli bianchi tipici di Onna, un libro di pittori con degli scorci del paese e un bouquet di girasoli, consegnato dai bimbi della tendopoli.

Inizia ufficialmente il vertice

A partire dalle 13, alla spicciolata, i Grandi della Terra sono giunti nella caserma della Guardia di Finanza di Coppito, dove si svolgerà il vertice del G8. Tra i primi ad arrivare, la cancelliera tedesca Angela Merkel, subito seguita dal presidente degli Usa Barack Obama. Gli ultimi sono stati il presidente russo Dmitri Medvedev e quello francese Nicolas Sarkozy. Il presidente Usa e il primo ministro britannico Gordon Brown hanno raggiunto la sede del vertice a bordo di piccole auto elettriche, messe a disposizione dalle Poste Italiane e guidate da esponenti della Guardia di Finanza. A fare gli onori di casa il premier Silvio Berlusconi che ha salutato gli ospiti per la consueta foto di rito. Gli altri leader, invece, hanno brevemente camminato a piedi scortati dalle guardie del corpo. Prima del lunch ufficiale di lavoro, gli otto leader si sono intrattenuti in una sala del piano terra per un breve aperitivo di benvenuto.

Il Papa incontra le first ladies

Intanto in Vaticano Benedetto XVI ha incontrato alcune fist ladies del G8. Il Papa ha espresso l'auspicio che si possa "aiutare l'Africa". "Cerchiamo di aiutare questo grande continente", ha detto il Papa in riferimento all'Africa, a quanto registrato dalle telecamere presenti. "Che Dio benedica tutto il continente", ha affermato rivolgendosi alla moglie del premier indiano Singh. Erano presenti anche la moglie del presidente messicano Calderon, Nonpumelelo Ntuli, la prima moglie del presidente sudafricano Zuma, Sizakele Khumalo, la moglie del premier indiano Singh, Gursharan Kaur, e la moglie del primo ministro svedese Reinfeldt, Filippa Holmberg. C'era, poi, la moglie del presidente della Commissione europea José Manuel Durao Barroso ("Lo conosco bene!", ha esclamato Ratzinger).

8 luglio 2009

 

 

 

 

Al via il G8 delle polemiche. Obama a Roma

Il G8 delle mille polemiche entra nel vivo. Barack Obama, il presidente americano, è in arrivo alla Capitale. E proprio da Roma, in una città blindata, comincia il primo atto del summit mondiale. Alle 11 al Quirinale l’incontro del presidente Usa con il Capo dello Stato italiano, Giorgio Napolitano. Verranno esaminati tutti i temi che verranno discussi dagli otto Grandi nella caserma di Coppito all’Aquila. Nel pomeriggio lo stesso Obama passeggerà nel centro storico dell'Aquila distrutto dal terremoto. Già il sisma, che non dà tregua in Abruzzo: una scossa di magnituto 2.8 è stata registrata all'alba dai sismografi dell'Ingv tra Rieti e L’Aquila. Altro movimento tellurico alle 9.40.

Dunque, il G8 è al via. Si comincia alle 13 con una colazione di lavoro tra i leader del gruppo degli Otto: Italia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Francia, Russia, Canada e Giappone - più il presidente della Commissione Europea, Josè Manuel Barroso, e il presidente di turno della comunità europea, lo svedese Fredrik Reinfeldt. Primo argomento in calendario, l’economia modniale. In particolare, si discuterà sui segnali di fine recessione, regolamentazioni finanziarie e il round di Doha sul commercio globale. A seguire foto di gruppo degli 8 leader.

Dalle 15.30 alle 19.30 è prevista una sessione lavoro G8 su temi globali: cambiamenti climatici, aiuti e sviluppo. prevista una dichiarazione sulla crisi finanziaria, commercio, cambiamenti climatici e aiuti. Alle 17.30, il premier Berlusconi e il presidente Usa Obama faranno un giro nelle zone terremotate dell'Aquila. Seguiranno una serie di incontri bilaterali. Infine, a conclusione della giornata, alle 20.30 è previsto un pranzo di lavoro G8 su temi politici internazionali con particolare attenzione su Medio Oriente, Iran, Corea del Nord, pirateria, terrorismo e proliferazione nucleare.

08 luglio 2009

 

 

 

Lo "sherpa" Froman smentisce il Guardian: "Tutti noi abbiamo apprezzato l'organizzazione italiana"

di Mario Platero

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8 LUGLIO 2009

Lo sherpa americano Mike Froman, chiamato in causa dal Guardian per aver condotto riunioni preparatorie del G8 in sostituzione dello sherpa italiano Giampiero Massolo, il segretario Generale della Farnesia, ha smentito con fermezza di aver mai organizzato delle "conference call in modo autonomo" per sostituirsi alle inadeguatezze italiane, come sosteneva il Guardian.

"Francamente non capisco da nascano voci di questo genere" ha detto Froman " Giampiero Massolo ha fatto un ottimo lavoro ed ha sempre tenuto saldamente in mano il timone del coordinamento...ripeto, per me questo resta un mistero".

Froman ha detto di aver in effetti organizzato una conference call " ma e'stato per la preparazione del prossimo G20 che si terra' a Pittsburgh sotto la presidenza americana – ha aggiunto – forse qualcuno ha fatto confusione....e' un peccato perche' gli italiani hanno organizzato in pochissimo tempo una struttura logistica imponente partendo da zero e noi tutti abbiamo apprezzato quel che hanno fatto". Lo sherpa americano ha anche spiegato che nel corso della preparazione dei lavori ciascuno dei partecipanti cerca di spingere per inserire o togliere qualcosa dai documenti ce saranno portati all'attenzione dei leader. Sono gli sherpa a doversi occupare dei dettagli e a negoziare direttamente il linguaggio preciso. Ma ci sono delle istanze in cui, su questioni particolarmente delicate il lavoro viene delegato ai leader, come nel caso della dichiarazione sull'Iran " per quella dovremo aspettare questa sera e l'esito della cena" ha detto Froman.

8 LUGLIO 2009

 

 

 

 

Obama e Michelle in visita al Quirinale

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8 lulgio 2009

(Ansa)

 

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama è arrivato puntuale alle 11 al Quirinale per una visita al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Con l'automobile presidenziale è sceso nel cortile d'onore e ha percorso il

porticato con la moglie Michelle al fianco.

La first lady indossa un abito giallo con un vistoso fiore verde appuntato sul lato sinistro. Michelle è poi entrata nel palazzo, mentre Obama accompagnato dal generale Rolando Mosca Moschini, consigliere per gli affari militari del presidente della Repubblica, ha salutato il piccheto d'onore formato da un unico corpo, i Lancieri di Montebello in uniforme storica.

Non trattandosi di una visita di stato, Obama non è stato ricevuto in cortile da Napolitano ma l'incontro tra i due presidenti sta avvenendo nella sala Bronzino. Qui i due presidenti si sono stretti la mano e hanno posato per le foto di rito. A breve, Obama e Napolitano si recheranno nel salone delle Feste per le dichiarazioni alla stampa.

8 lulgio 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La sfida sul clima, in vista di Copenaghen

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7 luglio 2009

I numeri: 29 leader, 1.000 delegati, 3.600 giornalisti

Il Papa a Berlusconi e al G-8: "Aiutare i paesi più poveri"

DOCUMENTO / "The Lecce Framework" (13 giugno 2009)

Per saperne di più: i link utili

L'obiettivo della presidenza italiana è di avvicinare le posizioni di Usa a Ue, ma gli "ossi duri" sono i cinque paesi emergenti: Cina, India, Brasile, Messico e Sudafrica

Fissare un quadro generale di impegni ambiziosi ma realistici, che permettano di arrivare a dicembre al vertice dell'Onu di Copenaghen e concludere un accordo per sostituire il protocollo di Kyoto che scade nel 2012: è l'obiettivo del summit del G-8 dell'Aquila sul fronte del clima, che assieme alla crisi economica e lo sviluppo sarà uno dei principali temi sul tavolo dei Grandi nel capoluogo abruzzese.

 

La sfida arriva in un momento delicato e cruciale, mentre la Casa Bianca con Barack Obama si è aperta alle esigenze di lotta al cambiamento climatico: ma la svolta decisiva verso Copenaghen ci sarà solo se Europa e Stati Uniti riusciranno a fare fronte comune e influenzare le grandi economie emergenti, a cominciare da Cina, India e Brasile, che nel 2050 saranno i principali emettitori di gas a effetto serra.

La presidenza italiana cercherà innanzitutto di avvicinare il più possibile la posizione degli Stati Uniti a quella dell'Europa, operando una mediazione: anche se il quadro Ue per la riduzione delle emissioni è il più ambizioso (20% di emissioni in meno entro il 2020 rispetto al 1990, aumentabili al 30% se gli altri partner internazionali seguiranno), "quel che serve ora è un accordo globale", ricordano le fonti. In altre parole, in questo momento negoziale, se si resta inamovibili sulle posizioni europee, si rischia di ritrovarsi soli, come prima dell'era Obama.

Tutti i paesi emergenti stanno cominciando a fare sforzi, inclusa la Cina che a inizio giugno ha presentato un piano ambizioso per aumentare fino al 20% l'energia da rinnovabili, ma tendono a diffidare di eccessivi vincoli internazionali perché hanno paura che possano bloccare la loro crescita industriale. Ancora in questi giorni Pechino ha ribadito la sua posizione classica: il viceministro degli Esteri He Yafei ha parlato della necessità di una strategia comune insistendo che "uno dei principi-chiave di Kyoto è la responsabilità comune ma differenziata" e ha sottolineato la contrarietà di Pechino a una carbon tax e al protezionismo per affrontare i cambiamenti climatici. Una posizione, ha ricordato He, comune a quella del presidente americano Barack Obama. Fra i più ostici nel G5 al livello negoziale vi sono gli indiani, ma anche il Brasile su certi aspetti, mentre il Sudafrica del nuovo presidente Jacob Zuma sembra un po' meno aperto di prima.

La dichiarazione finale, in ogni caso, affronterà tutti gli aspetti del problema: la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra ("mitigation"), i finanziamenti da stanziare, le tecnologie per arrivarci e le problematiche di adattamento.Queste ultime riguardano come affrontare fenomeni già in atto (erosione, desertificazione, ecc.), che spesso colpiscono proprio i paesi più poveri e deboli. Ove possibile, hanno indicato le fonti, si cercherà di produrre obiettivi cifrati, sapendo che quelli più controversi ma anche più importanti e simbolici sono quelli sulla riduzione delle emissioni.

7 luglio 2009

 

 

 

 

Iran in cima all'agenda politica:

da Ue e Usa pressing su Mosca

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7 luglio 2009

Ma ogni decisione su eventuali sanzioni per il nucleare di Teheran non sarà presa prima del G-8 Esteri di settembre a New York. Elezioni in Afghanistan, Corea del Nord e Medio Oriente gli altri temi internazionali

Sarà l'Iran a dominare la cena di mercoledì degli Otto, incentrata sui temi dell'attualità

internazionale. Prevedibilmente la dichiarazione finale sarà un esercizio di equilibrismo politico tra i sette e la Russia: Mosca frena sulla condanna esplicita della repressione delle proteste per i brogli alle presidenziali e su qualsiasi accenno a future sanzioni e anzi si appresta a ultimare la prima centrale nucleare iraniana a Bushehr.

La certezza è che non partirà dall'Aquila un eventuale giro di vite contro Teheran: "Credo che alla fine si preferirà insistere sulla strada del dialogo", ha spiegato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Come ha sottolineato anche il ministro degli Esteri Franco Frattini, "tutti ritengono giusto il doppio binario: condannare la violazione dei diritti umani e dialogare sul nucleare per coinvolgere l'Iran". Sui termini di questa condanna (che in realtà sarà racchiusa nella formula più soft "gli Otto deplorano") e del dialogo si giocherà il negoziato al G-8.

Gli europei, Gran Bretagna in testa dopo l'arresto e il ventilato processo ai dipendenti della sua ambasciata a Teheran, sono per una linea dura. Al vertice franco-britannico di Evian, Nicolas Sarkozy ha avvertito che la detenzione di due dipendenti iraniani dell'ambasciata a Teheran potrebbe richiedere una risposta europea: "Il regime iraniano deve sapere che se queste azioni continuano e siamo costretti ad agire, lo faremo insieme ai nostri partner europei". Finora gli Usa e Barack Obama hanno tenuto una posizione più morbida, facendo capire che manterranno l'offerta di dialogo al regime di Mahmud Ahmmadinejad almeno fino alla fine dell'anno.

Ma il vice presidente Joe Biden a sorpresa ha fatto sapere che Washington non si opporrebbe a un blitz militare israeliano contro la repubblica islamica: "Israele può decidere da solo cosa fare o non fare nei confronti dell'Iran o in qualsiasi altra situazione", ha dichiarato. Qualsiasi discussione su eventuali sanzioni sarà rinviata al 24 settembre, quando a New York un G8 dei ministri degli Esteri farà il punto sul dossier nucleare iraniano. Come ha ricordato il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon, nuove sanzioni non sono escluse ma "ora è più importante che il governo iraniano rispetti quelle che già gli sono state imposte".

Gli altri temi internazionali saranno l'Afghanistan, con l'impegno comune a favorire la buona riuscita delle elezioni presidenziali del 20 agosto, la Corea del Nord (che sta preoccupando il Cremlino più dell'Iran) e last but not least il Medio Oriente, con gli sforzi per far ripartire il processo di pace su cui incombe lo sviluppo degli insediamenti israeliani.

7 luglio 2009

 

 

 

 

 

 

 

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